La festa del
Conte di Villa Conca era
un evento imperdibile per la maggior parte dei nobili
della zona. L’uomo compiva la bellezza di 89
anni, trenta dei quali passati su una sedia a rotelle, e tutti in sala
festeggiavano bevendo e mangiando senza sosta. Ma ad un certo punto le
luci si
spensero, mandando tutti nel panico. Si sentirono delle urla e, dopo
che le
luci furono riaccese, tutti rimasero shoccati di fronte al corpo senza
vita
dell’anziano, pugnalato al collo con una siringa.
Mezz’ora
dopo arrivarono l’auto del
commissario e, pochi secondi dopo, le auto della polizia.
<<
Hahahaha! Siamo arrivati
prima noi! >>. Urlò soddisfatto il commissario
Brambilla.
<<
Eh si >> rispose
Duski, suo fido braccio destro << Tutto grazie a me, che
gli ho sparato
alle gomme! >>.
I due scesero e
si fecero largo tra
gli insulti delle forze dell’ordine. Arrivarono nella sala
grande e mostrarono
i distintivi ai presenti.
<<
Vi preghiamo di non uscire
dalla stanza >> disse Brambilla << Siete
tutti sospettati
dell’omicidio del Conte Vittorio Armani. Collaborate con noi
e non ci saranno
problemi >>.
Brambilla
avanzò. Duski prese il
cappotto e lo gettò verso l’appendiabiti che si
trovava vicino alla finestra,
finendo però per sbagliare la mira e farlo cadere di sotto.
Un poliziotto se lo
ritrovò addosso.
Il commissario
si avvicinò alla
vittima: << Cavoli… è in avanzato
stato di decomposizione… >>. Disse
schifato.
<<
Ma è morto da mezz’ora!
>>. Urlò il maggiordomo.
Brambilla si
girò e lo guardò dritto
negli occhi: << Non mi dica come devo fare il mio lavoro,
grazie!
>>.
Il maggiordomo
ammutolì.
Brambilla
osservò la siringa sul
collo, poi rispose con sicurezza: << E beh, che
dire… questo è un
classico caso di morte per overdose >>.
<<
Ma è stato ammazzato!
>> ribatté il maggiordomo.
<<
Duski! >>. Urlò Brambilla.
Il poliziotto
prese l’adesivo per i
delitti e chiuse la bocca al maggiordomo.
Un’analisi
più approfondita mostrava
che alla vittima erano stati strappati violentemente alcuni capelli. Ma
per
quale motivo?
Il commissario
si guardava attorno,
cercando di capire chi dei presenti potesse essere stato a mandare in
overdose
il vecchio.
Si
avvicinò ad un giovane alto e
snello: << Lei dov’era mezz’ora fa??
>>.
<<
Qui, alla festa >>. Rispose
il giovane.
Dusky si
avvicinò al commissario,
sospettoso più che mai: << Non le sembra una
risposta troppo facile?
>>. Disse a bassa voce.
<<
Mi dica… >> riprese
Brambilla << Che cosa faceva esattamente?
>>.
<<
Ero vicino al festeggiato. Era
mio zio >>.
<<
HA HA! Beh, ti faceva comodo
che crepasse, visto che sei un suo erede! >>.
<<
Ma è pazzo?? Io adoravo mio
zio! E’ stato come un padre per me! >>.
Ma ad un certo
punto il commissario
vide una buccia di banana per terra, poco lontana dal corpo.
<<
Una buccia di banana! Ecco,
ora capisco! L’assassino ha prima tentato di far scivolare il
vecchio, ma non
ci è riuscito! Quindi ha deciso di cambiare piano per
ucciderlo! >>.
Duski sorrise:
<< Ehm veramente
quella buccia l’ho buttata io a terra… sa io adoro
le banane e le pere. Avevo
fame, commissario >>.
<<
Ah Duski ma come puoi sviare
le mie indagini con i tuoi osceni desideri alimentari??
>>.
<<
Scusi >>. Disse,
abbassando il capo.
<<
Cavoli… eppure far scivolare
il vecchio poteva essere un’idea geniale per ucciderlo
>>.
<<
Ma se stava sulla sedia a
rotelle! >>. Urlò il maggiordomo,
misteriosamente liberatosi dal nastro
adesivo.
<<
Duski infilagli una banana
in bocca! >>.
<<
Con molto piacere,
commissario! >>.
Lasciando
perdere l’osceno spettacolo
che ci fu in sala, Brambilla iniziò ad interrogare la moglie
della vittima:
<< Signora ha visto qualcosa durante lo spegnimento delle
luci? >>.
<<
Nulla >> disse,
assumendo un’espressione storta in volto.
Brambilla aveva
finalmente capito
perché l’anziana indossasse gli occhiali da sole
in casa, alle 22.00 di sera.
Intanto Duski si
tirò su la lampo del
pantalone, mentre il maggiordomo rimase a terra stordito.
<<
Lei >>. Disse il
commissario, avvicinandosi ad una ballerina brasiliana che era stata
invitata
per dare spettacolo << Lei potrebbe essere la
responsabile di questa
terribile tragedia! >>.
<<
Cosa?? >>. Esclamò esterrefatta
<< Io non ho fatto niente! >>.
<<
Lo ammetta! Il vecchio
voleva scoparla e, prendendo troppe pillole di viagra, ha avuto un
infarto!
>>.
<<
Ma è stato infilzato al
collo con una siringa! >>. Urlò da terra il
maggiordomo, tenendo l’indice
alzato verso l’alto.
Brambilla si
incazzò come un pazzo:
<< Duski a mali estremi, estremi rimedi! >>.
Duski sorrise.
Lo prese per il collo
della camicia e lo buttò giù dalla finestra. Un
volo di due piani, finito su
due poliziotti che indagavano nei dintorni.
La ballerina
disse che aveva avuto
proposte allettanti sia dal festeggiato, che da altri invitati, ma non
aveva
assunto pillole.
Brambilla era
nel panico: chi mai
poteva aver ucciso quell’uomo? Tutti sembravano essere il
potenziale assassino.
Ma Duski ebbe un colpo di genio:
<<
Solo un medico poteva
infilzare l’uomo con una siringa! >>.
Brambilla si
girò: << Bravo
ragazzo, hai ragione! Chi di voi è un medico?
>>.
<<
Il signor Tommaselli!
>>. Urlarono tutti all’unisono, puntando gli
indici contro un uomo sulla
sessantina, pelato e con una folta barba bianca.
<<
Lei mi dica dov’era quando le
luci si sono spente >>.
<<
Qui, con mia moglie! Non vorrà
mica insinuare che lo abbia ucciso io! >>.
Brambilla prese
la siringa dal collo
della vittima e la pose tra le mani del medico.
<<
Ma perché?? >> rispose
l’uomo, sbigottito.
<<
Su questa siringa ci sono,
adesso, le sue impronte digitali! Sono sicuro che le analisi delle
impronte mi
daranno ragione! So che è stato lei, e so come sono andate
le cose, adesso
>>.
Tutti rimasero
in silenzio,
ascoltandolo. Dusky preparò i popcorn.
“Lei
e la vittima vi eravate messi d’accordo con la ballerina per
passare
una bella serata assieme, ma il fatto che lui fosse riuscito a dare
qualche bottarella
in più, considerando che aveva trent’anni in
più di lei, l’ha fatta
imbestialire a tal punto da ucciderlo con la prima cosa che le
è capitata a
tiro. Proprio quella siringa di adrenalina che è servita per
rendere lei, mio
caro, più attivo nel rapporto sessuale. Non solo: lei era
geloso dei capelli
del caro Conte, visto che lei ne è sprovvisto. Questo
spiegherebbe perché c’è
stato un tentativo di strapparli via. Sono sicuro che nella siringa e
nel suo
sangue troveremo l’adrenalina utilizzata per fare sesso,
mentre tra le sue dita
o sul suo vestito deve essere rimasto ancora qualche capello”.
<<
Lo ammetta! Lo ha ucciso
lei! >>.
Il medico rimase
muto, con lo sguardo
rivolto verso il basso.
<<
Dusky, le manette! >>.
Duski lo
ammanettò.
Brambilla si
pose di fronte all’assassino:
<< Lei è accusato di un omicidio e del tentato
omicidio di due
poliziotti, che hanno rischiato di morire sotto un maggiordomo obeso!
>>.
<<
Ma cosa c’entro io col
maggiordomo?? >>.
<<
Stia zitto! Lei è in arresto
signor Tommaselli! O forse dovrei dire… Babbo Natale??
>>.
Tutti i presenti
rimasero a bocca
aperta, compreso Duski.
Tommaselli fu
sorpreso più che mai.
<<
Tom! >>. Urlò la
moglie disperata << E’ vero ciò che
dice?? Sei stato tu?? >>.
Tom
abbassò lo sguardo, straziato dal
dolore: << Quest’anno i bambini non riceveranno
nessun regalo >>.
<<
Dusky portalo via! >>.
Ubbidì,
iniziando ad elencare tutte
le cose che avrebbe voluto per questo Natale.
Brambilla
iniziò a ridere soddisfatto
e compiaciuto: << Sono un genio! >>.
Si
girò e si diresse verso l’uscita,
ma una buccia di banana lo fece scivolare a terra, rompendogli una
costola.
Venti minuti
dopo era già in auto con
il suo fido compagno. Era un po’ triste.
<<
Che succede commissario? In fondo
giustizia è stata fatta >>.
<<
Si Duski, ma quest’anno non
avrò il mio regalo di Natale. E’ un vero peccato
>>.
Duski sorrise ed
iniziò ad
accarezzare la spalla del commissario.
Brambilla lo
guardò preoccupato.
Duski gli fece
l’occhiolino: <<
Mah, guardi… se proprio vuole, il regalo di Natale glielo
vengo a fare io la
notte del 24 Dicembre, caro commissario! >>.