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Autore: Em North    17/05/2008    13 recensioni
Ultima Notizia: Il processo numero 39857, Popolazione Civile vs Draco Malfoy, si è concluso questo pomeriggio, 12 maggio 1998. Il Signor Malfoy è stato trovato colpevole di diciassette atti criminali eseguiti sotto coercizione e, sotto lo Statuto del Decreto per la Riabilitazione dei Mangiamorte, è stato condannato a cinque anni di libertà vigilata. È stato rilasciato sotto il controllo di sua cugina, Ninfadora Lupin e del di lei marito, Remus Lupin.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Teddy Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Traduzione, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Prima di lasciarvi alla lettura di quest'ultimo capitolo, un grazie alla Moglia (Luna la uso come voglio u.u), a falalula (mi dispiace, Teddy è incluso nel pacchetto, impossibile toglierlo :lol:), a mary0094 (addirittura qualcosa più di un bacio sulla guancia? Con i ritmi di 'sti due, siamo fresche XD^^), a Etain (*blush* grazie mille^^ E sì, Teddy è un degno erede del padre :lol:) e a ashara (credo ci sia andata molto vicino a farlo arrosto^^ Povero Draco, per una volta che fa una buona azione, subito che gli si ritorce contro XD) per i loro commenti allo scorso capitolo.


Dal diario di Draco Malfoy, 4 Ottobre 1998

Oggi Dora s’è improvvisamente accorta che il 31 ottobre cade di sabato, quest’anno. Ha preso questo fatto come indicazione che la divina provvidenza esigeva che organizzasse un party per Halloween. Io le ho detto che era impazzita, ma s’è dimostrata inconsciamente disinteressata alla mia opinione.

È già un vulcano di idee sulle decorazioni da apporre, e sui dolci da preparare. Per amor di tutti noi, spero che volesse dire che sarà Remus a prepararli. Altrimenti, son certo che sarebbero molto meno dolci, e molto più bruciacchiati.

In ogni caso, temo sia abbastanza seria quando parla di nascondere un molliccio Confuso nel guardaroba, e di far organizzare a Remus e al resto dello staff dell’Ufficio per i Servizi ai Lupi Mannari qualche sorpresa da sparpagliare negli angoli più reconditi della casa.

Che Merlino ci aiuti tutti.

~*~*~*~


Dal diario di Draco Malfoy, 4 Ottobre 1998

Merlino aiuti me – solo me, visto che sono io ad essere chiaramente in estremo bisogno di aiuto. Ho appena visto l’elenco degli invitati di Dora, e dovrò passare la festa circondato da Grifondoro. Grandi Grifondoro, piccoli Grifondoro, una grande marmaglia di rossi Grifondoro (dannazione a quei Weasley), e naturalmente, un certo Sfregiato Grifondoro che avrei preferito evitare per… beh… sempre. (Sebbene sia degno di nota menzionare a questo punto che il fato è stato finora grandemente a mio favore nel tenermi lontano Potter il più possibile. Hurrah al calendario del campionato di Quidditch e ai continui viaggi richiesti. Padrino o no, Potter non ha semplicemente abbastanza tempo per venire a fare molte visite.) Sfortunatamente, la mia fortuna è finita con questo party. L’ho sentito parlare al camino con Remus, promettendo di esserci, e non posso nascondermi nella mia stanza per evitarlo come faccio di solito quando fa un salto da queste parti.

Nemmeno l’aver visto il nome di Hermione sulla lista, con un segno accanto ad indicare che aveva già accettato l’invito (probabilmente ha rispedito indietro il gufo non appena ha ricevuto la nota, conoscendola), è stato abbastanza per rallegrare il mio spirito. Dopotutto, con tutti quei Grifondoro, quanto è probabile che mi rivolga anche solo un sorriso?

Mi appellerei al Ministro per maltrattamento, sulla base di una punizione crudele e insostenibile per una povera anima che non sta cercando altro che rimanere in pace durante il periodo della sua condanna… ma temo che le mie richieste cadrebbero su orecchie sorde.

In fin dei conti anche il Ministro è su quella lista.

~*~*~*~


Dal diario di Draco Malfoy, 17 Ottobre 1998

Dora ed io abbiamo appena passato un’ora abbondante discutendo la scelta dei costumi. La scelta del mio costume per Hallowen, ad essere precisi; sebbene il termine ‘scelta’ sia singolarmente inadatto. Se avessi una qualche scelta, sceglierei di non indossare affatto un costume. Purtroppo, pare che questa non sia un’opzione. Inoltre Dora sembra essersi fatta venire un tarlo in testa: far vestire me e Teddy con costumi coordinati.

La sua prima proposta? Teddy come ape ed io come coltivatore di api. Una volta che mi sono state fornite adeguate fotografie per dimostrare che una tale professione esiste davvero nel mondo Babbano e non era solo un filamento dell’immaginazione degradata di Dora, ho sonoramente rifiutato. Lasciando anche da parte la disonorevole, obbrobriosa e inutile natura del costume nel suo complesso, nessun Malfoy con un minimo di amor proprio avrebbe acconsentito ad indossare guanti e velo. (Beh, tranne Zio Ethelfride, ma cerchiamo di non parlare mai di lui.)

Suggerimento successivo: io come pompiere e Teddy come cagnolino Dalmata. Di nuovo, sono state necessarie delle foto per capire di cosa stesse parlando. I Babbani sono una strana razza, davvero. Chi ha mai sentito che ci fosse bisogno di un team di persone per spegnere un fuoco? E a cosa possa servir loro un cane, a parte che forse per pisciare sulle fiamme, non posso proprio immaginarmelo. Non serve dirlo, ho declinato anche questa proposta.

Ho capito subito la sua successiva trovata babbanoide: l’ho capita abbastanza bene da sapere di volerla evitare a tutti i costi. Non mi sarei vestito come l’uomo con quel cappello giallo di ‘George il Curioso’ che Teddy guarda sempre, non importa quello che dice lei. Il giallo non è certo il mio colore migliore, e inoltre odio ‘George il Curioso’. Che messaggio passano quei libri ai bambini impressionabili, in ogni caso? L’unica cosa che quel perfido primate fa è fare disastri, e disastri ancora, e ancora, e ancora, e solo perché in qualche modo riesce a tirar fuori il miracolo, è okay infrangere esplicitamente le regole e le direttive. Quella malvagia bestia mi ricorda Potter, dannazione.

In preda allo shock e al terrore per i suoi suggerimenti apocalittici, Dora è riuscita a costringermi ad acconsentire alla sua trovata successiva. Io e Teddy parteciperemo al party vestiti da pirata… con il suo pappagallo. Mi hanno anche dato istruzione di passare i prossimi giorni a mostrare a Teddy delle fotografie di pappagalli, per incoraggiarlo a trasformare i suoi capelli stile piume arcobaleno.

Francamente, credo dovrei incoraggiarlo a scappare via. Sua madre sembra avere un’insana fissa a volerlo trasformare in una qualche sorta di animale.

~*~*~*~


Dal diario di Draco Malfoy, 27 Ottobre 1998

Remus è tornato a casa con Hermione per cena, stasera. Sono entrati e hanno sorpreso me e Dora (e anche Teddy, naturalmente) mentre Dora mi stava sistemando, su una piattaforma di fortuna, i pantaloni da pirata.

Dora, sorprendentemente, è una sarta davvero competente. Suppongo che non dovrei esserne così scioccato: come metamorfomagus il suo lavoro è soprattutto sotto copertura, e deve inventarsi nuovi vestiti da coordinare al proprio aspetto. La sua sbadataggine era sempre presente – credo si sia punta da sola con l’ago almeno una dozzina di volte in un’ora – ma ha fatto un lavoro più che decente con i pantaloni.

Naturalmente, non appena Hermione è entrata dalla porta, mi sono trovato molto meno interessato ad ammirare la linea dei miei pantaloni e molto più intento ad interpretare l’espressione sul viso di Hermione nel momento in cui mi ha visto in null’altro che una maglietta e pantaloni molto attillati.

S’è interrotta nel bel mezzo di una frase e non ha parlato per un trenta secondi. Un buon segno; un segno molto buono, in effetti. Magari non sarà così difficile catturare via la sua attenzione dagli altri Grifondoro, dopotutto.

~*~*~*~


Dal diario di Draco Malfoy, 31 Ottobre 1998

Le mie mani stanno ancora tremando. Riesco a mala pena a scrivere, ma devo metterlo giù ora, per avere le prove di non essermi sognato tutto, quando mi sveglierò domani mattina.

L’ho baciata. Io ho baciato Hermione Jean Granger – non sulla guancia – e lei mi ha ricambiato.

Non riesco quasi a crederci. Sembra davvero qualcosa fuoriuscito da un sogno – come un momento dei tanti sogni che ho avuto nei mesi scorsi (okay; negli anni scorsi, ma soprattutto negli ultimi mesi). L’unica cosa che mi rassicura sul fatto che non stia sognando adesso è che l’Hermione dei miei sogni non mi avrebbe fatto aspettare tanto per un bacio.

E sicuramente non mi avrebbe fatto passare quell’inferno, prima.

Sì, la festa è stata orribile tanto quanto mi aspettavo, se non addirittura peggiore. Amo Hermione, e ho imparato gradualmente (e con riluttanza) ad accettare mia cugina, suo marito, e il suo marmocchio, ma per quanto mi riguarda, se il resto dei membri di quella Casa – disgrazia per Hogwarts – decidesse di adottare le abitudini dei lemmings e marciare compatti verso il dirupo più vicino, allora il mondo potrebbe solo guadagnarne. Ora, questa sì che sarebbe l’occasione per un party. Un vero party – al contrario dell’esibizione di volgare rozzeria di questa sera.

Dolce Circe, il rumore! Le mie orecchie stanno ancora rimbombando. Parte del problema deriva dalla musica che Dora ha messo a tutto volume, ma almeno comprendo il perché l’abbia fatto: chiaramente, voleva bloccare tutto lo stridio delle voci dei Grifonrozzi. Ahimè, il suo nobile intento è fallito e quella marmaglia ha deciso semplicemente di parlare con un tono più alto di quello della musica. Sembrerebbe che una clausola nel codice del Grifondoro proibisca loro di parlare ad un volume inferiore a quello di un abitué della Testa di Porco dopo il suo secondo drink.

Una seconda clausola sembra essere il bandire il masticare a bocca chiusa. Tutti loro hanno mostrato una decisamente volgare predilezione a parlare, ridere e spesso cantare insieme al ritmo della musica spacca timpani con le bocche piene di cibo. Il bestiame a tavola ha maniere migliori.

Ma lo ammetto, se noie come il rumore e la sgradita visuale del cibo mezzo masticato dei presenti erano fattori importanti della mia irritazione, quelle che mi stavano davvero facendo impazzire erano… le loro maniere casuali.

Le streghe sciamavano intorno a me, con un’espressione predatoria nei loro occhi. Mi sono sentito come una gazzella ferita su cui volteggiano gli avvoltoi… e non ho dubbio che avrebbero voluto divorarmi ancora vivo, se avessero potuto.

Sapevo già bene che effetto ferormonale potesse avere uno splendido e seducente uomo con in braccio un bambino sulle donne babbane (grazie alle mie esperienze al Parco della Perdizione), ma avevo sperato che delle streghe avessero un po’ più classe. È troppo chiedere un briciolo di sottigliezza? O devo credere che i maghi desiderino davvero essere visti – e maneggiati – come un (irresistibilmente delizioso) pezzo di carne?

Neanche cinque minuti dal mio arrivo alla festa (adeguatamente in ritardo, naturalmente. Solo perché vivo dove il party è stato organizzato non significa che debba fare qualcosa di così rozzo come arrivare in orario), ed ero già circondato. Oh, dicevano di essere lì per poter coccolare Teddy (che era riuscito, alla fine, a trasformare i suoi capelli in stile penne arcobaleno, per la gioia e delizia di tutti) ma io sapevo a cosa stavano mirando. Parlavano di Teddy, ma i loro occhi – ed in più di un’occasione le loro mani – erano appiccicati ai miei pantaloni attillati. Dannazione a loro! Hermione era l’unica che avrei voluto mi ammirasse (o esplorasse le mie dotazioni) e grazie a quello sciame di donne, era tanto se riuscivo ad intravederla dall’altra parte della stanza. E quello che riuscivo vedere, non mi piaceva affatto.

Era splendida.

Okay, questa è una bugia: non era affatto splendida. A dir la verità sembrava più una ridicola versione di Bridget Wenlock, la prima strega a stabilire le proprietà magiche del numero sette. Il costume era molto… accurato, sia per la donna in questione che per il periodo in cui visse, ma non era del tipo da ispirare sonetti, od odi, o anche solo lazzi ammiccanti.

Onestamente, però, siamo maghi, ed Hermione – in particolare – è una delle persone più competenti che abbia mai incontrato. Se avesse voluto, avrebbe potuto agitare la sua bacchetta ed ottenere quella avvilente e magistrale perfezione che ostentavano le altre streghe. Ma la trovata di Hermione, invece, ha dimostrato che è molto più che semplicemente stupenda: è affascinante e attraente, e brillante, ed unica. Era l’unica strega nella stanza degna di una seconda occhiata, non importa che orribile capigliatura e che obbrobriosi occhiali avesse.

Non mi sono fermato alla seconda occhiata, naturalmente. L’ho tenuta sott’occhio il più possibile, considerando che era di gran lunga troppo lontana da me e troppo vicina alla fiumana di maghi Grifondoro.

Mentre l’unico obiettivo delle streghe Grifondoro sembrava essere l’avvicinarsi il più possibile a me, i maghi Grifondoro sembravano aver deciso di lasciarmi campo libero. Normalmente sarei stato completamente deliziato da questa decisione, ma per qualche strano motivo, sembravano aver concluso che il modo migliore per starmi alla larga era quello di star il più vicino possibile ad Hermione. Mentre le loro accompagnatrici scendevano su di me come un’orda famelica (e davvero, cosa serve essere così idiotamente coraggiosi come i Grifondoro se poi non s’è disposti a farsi avanti per proteggere le proprie accompagnatrici dal mio sinistro fascino?), loro s’erano tutti allineati per offrire i loro servigi all’unica donna di cui avrei voluto avere l’assoluta attenzione.

A guardarla, uno avrebbe pensato che avesse scoperto che ogni uomo in quella stanza era un fratello a lungo perduto. (Perché lei vede tutti loro come fratelli, e nulla più. Fratelli. Davvero. Il suo affetto è di tipo unicamente fraterno.) Rivolgeva ampi sorrisi ad ognuno di loro, nel momento in cui si avvicinavano, li abbracciava, e a volte dava loro persino un bacio sulla guancia. E dopo passava un’eternità o poco più (o forse cinque minuti – stessa cosa) a parlare con loro, a ridere con loro, e a continuare a sorridere, prima di abbracciarli di nuovo e riprendendo la solfa con il nuovo arrivato.

Un paio di volte ha guardato verso di me, e ha sorriso ogni volta che ho incrociato il suo sguardo… ma il suo sorriso sembrava un po’ forzato, e mai s’è fatta largo per avvicinarsi a me. Teddy si stava adombrando, io mi stavo sentendo accaldato e claustrofobico per via di tutte le donne che mi si erano appiccicate intorno, quando Ronald Weasley è arrivato con quella che doveva per forza essere sua moglie. Uno sguardo e mi è stato cristallino il fatto che Weasley doveva essere davvero ubriaco quando è finito a letto con quella. I cavalli hanno tratti più sexy.

Per un istante, ho sentito un briciolo di soddisfazione. Dopotutto, se la Donnola era tanto stupido da lasciarsi sfuggire Hermione, allora si meritava di svegliarsi accanto ad una faccia come quella ogni mattina, senza possibilità di appello. Ma la momentanea felicità se n’è andata non appena ho visto che espressione aveva Hermione sul volto.

S’è ritratta, anche se in maniera quasi impercettibile, al vederlo con sua moglie al braccio. Non sembrava con il cuore in pezzi – non sono nemmeno sicuro che lui abbia mai avuto il suo cuore, e nel caso l’abbia avuto, sono certo che lei s’è lasciata tutto alle spalle – ma sembrava comunque un po’ ferita e triste. La strega di Weasel era quasi al terzo trimestre, e la pancia indicava chiaramente la gravidanza. (Senza dubbio aveva scelto un costume che la mettesse in evidenza, la stronza. Voleva chiaramente esibire la propria carta d’accesso: non era né una Grifondoro né un eroe, ma un eroe Grifondoro l’aveva messa incinta, e da lì i suoi privilegi.) Posso solo immaginare come Hermione debba essersi sentita, con la prova dell’infedeltà del suo ex ragazzo sventolatale così arrogantemente sotto al naso.

Tanto avrei voluto raggiungerla che mi sarei persino potuto ridurre a sbattere l’una contro l’altra le teste delle streghe che mi circondavano, ancora un momento e… ma poi l’espressione sul volto di Hermione è cambiata ancora, gelandomi sul posto. Il sorriso falso e forzato che aveva rivolto ai Weasley è stato rimpiazzato da un’espressione luminosa di pura gioia: ha squittito “Harry!”, e s’è buttata tra le braccia di Potter il Parassita, che era entrato immediatamente dopo i Weasley.

Sono stato colpito da una nuova e sgraditissima consapevolezza, e per la prima volta ho davvero considerato la possibilità che Hermione e Potter potessero essere una coppia.

Lo so, sembra idiota dire che non ci avevo mai pensato prima, ma la verità è che non c’erano mai state delle ragioni per considerarne la possibilità. Rita Skeeter e i pettegolezzi di Hogwarts avevano sempre speculato su un intrallazzo Potter/Granger, ma questo solo perché loro amavano le notizie scandalistiche, e il Rompiscatole che è Sopravvissuto è sempre stato oggetto di interesse. Sarebbe stato assai meno eccitante fantasticare e spettegolare sui i suoi migliori amici innamorarsi l’un dell’altro, invece che uno dei due innamorarsi di lui.

Io, però, vedevo perfettamente come stavano le cose. Ho sempre osservato Hermione, praticamente sin dal momento in cui l’ho conosciuta, e non serviva certo l’occhio interiore per vedere quello che così pochi si davano la pena di dedurre – praticamente dalla festa del primo anno ad Halloween in poi, Hermione ha sempre avuto occhi solo per Weasley. Non è mai stata nemmeno lontanamente sul punto di innamorarsi di Potter, Weasley era l’unico che riuscisse a vedere.

Ma adesso Weasley era decisamente fuori portata. Se Potter avesse avuto qualche scrupolo nel porgere la sua attenzione su Hermione per paura di pestare i piedi del suo migliore amico, ora non avrebbe avuto remore. Lei era più che libera – e molto più che splendida – e lui era libero, e con più fortuna di quanto gli altri avrebbero mai potuto sognarsi. Mentre Hermione si lanciava tra le sue braccia e lui la faceva volteggiare in circolo, ho sentito il mio stomaco stringersi dolorosamente.

Mi sono detto che ero stato uno stupido a pensare che lei avesse mai potuto volere me; a credere che le nostre lettere e le conversazioni e i sorrisi condivisi avessero significato qualcosa di più che amicizia. Avrebbe potuto avere Potter con uno schiocco di dita – probabilmente avrebbe potuto averlo fin dall’inizio dei tempi se si fosse degnata di notare lui invece che la Donnola – e quale ragazza con la testa a posto avrebbe mai scelto me al posto di lui? A parte che il denaro e la fama, cose che sapevo non le interessavano per nulla, Potter le era stato un servizievole e devoto amico per anni, mentre io mi ero dannato per ottenere la sua attenzione facendola piangere.

La tristezza di Hermione per la sposa della Donnola mi aveva fatto desiderare di andarle vicino e confortarla… ma la sua gioia tra le braccia di Potter, mi aveva fatto venir voglia di allontanarmi il più possibile. Fortunatamente Teddy è sembrato percepire il mio cambio d’umore, e ha iniziato a frignare, dandomi una scusa per districarmi da quello sciame di donne e farmi faticosamente strada attraverso la folla verso l’ultimo punto in cui era stata vista Dora. Se avessi lasciato Teddy con lei, magari sarei potuto salire nella mia stanza per un poco e calmarmi un attimo, prima di rischiare di fare qualcosa di completamente stupido e umiliante… come piangere in pubblico.

Non stavo guardando dove stavo andando, e di sicuro non stavo prestando nessuna attenzione agli ostacoli lungo il percorso, follia di cui mi sono reso conto pochi secondi dopo – troppo tardi per fermare il mio movimento – mentre pestavo quello che il mio piede ha immediatamente riconosciuto essere quel maledetto Nottetempo giocattolo. Un istante, e stavo volando in aria, collidendo contro un altro corpo e trascinando entrambi – e con Teddy – nel catino pieno d’acqua che Dora aveva sistemato per il classico gioco di ‘pesca la mela’.

Ho chiuso gli occhi per un momento, aspettando che il mio corpo avesse il buon gusto di spirare per eccesso di umiliazione… ma nonostante i miei migliori sforzi, sono saldamente rimasto nella terra dei vivi. L’umiliazione ha fallito di uccidermi persino quando ho aperto gli occhi e mi sono reso conto che il corpo che avevo trascinato nel catino con me non era altro che Hermione Granger.

Lei mi ha guardato. Io l’ho guardata. Ci siamo guardi l’un l’altro. E poi, d’improvviso, l’incredibile ridicolaggine della situazione ci ha colpito contemporaneamente, e siamo scoppiati a ridere. La gente che ci circondava aveva iniziato a mormorare quando avevamo colpito l’acqua (non che fossero dei veri mormorii; la musica era ancora a tutto volume, come le voci della folla dall’altra parte della stanza – che non poteva vedere, e forse nemmeno accorgersi, di quello che era successo), ma alle nostre risate, sono tutti arrivati alla conclusione che nessuno s’era fatto del male, e sono tornati velocemente alle loro conversazioni. “Che disastro,” ha ridacchiato Hermione qualche istante dopo, quando si era calmata abbastanza per parlare. “Il costume di Teddy è completamente rovinato.”

Era così, infatti, sebbene a Teddy non sembrasse importare molto. Aveva afferrato il bordo del catino quando ci eravamo caduti all’interno, e si stava agitando su e giù, in imitazione delle mele oscillanti nell’acqua, ridacchiando felicemente.

“Neanche il tuo è messo molto meglio, temo,” ho replicato, cercando di non incespicare sulle mie parole, mentre guardavo come il tessuto bagnato stava aderendo al suo corpo.

“E nemmeno il tuo,” ha risposto, la sua voce che sembrava un po’ affannosa, mentre i suoi occhi erano incollati al mio petto, avendo trovato chiaramente qualcosa di affascinante nella camicia intrisa d’acqua della mia divisa da pirata. Lei è rabbrividita un poco, e mi sono improvvisamente reso conto di quanto scomoda dovesse essere – di quanto scomodo fossi io, una volta andato oltre al fatto di avere una inzuppata Hermione Granger seduta di fianco a me – seduta in mezzo all’acqua.

“Qui, lascia che ti aiuti,” mi sono offerto, alzandomi e allungando una mano. “Sebbene,” ho aggiunto, sorridendo a denti stretti, “sono sorpreso che Potter non sia venuto lancia in resta a fare l’eroe e a tirarti fuori da questo disastro.”

“Vero,” ha riso, prendendo la mia mano e lasciandosi tirare su. “Dovrò fargli una ramanzina per essere andato a flirtare con le altre ragazze invece che venire a salvare la sua migliore amica da ignobili catini d’acqua.”

“Flirtare con…” ho annaspato, voltandomi di botto per cercare dove fosse Potter in mezzo a quella folla. Era un po’ distante da noi – cosa che spiegava perché non fosse venuto ad aiutare Hermione – ma riuscivo comunque a vederlo chiaramente, mentre arrossiva parlando con una bionda che non riconoscevo. Ma a chi importava chi fosse? Non era Hermione, e questo era tutto quello che contava.

A suon di tromba, una chiara e cristallina epifania mi ha colpito, e mi sono crogiolato nel riconoscere la verità che portava.

Potter è un idiota.

Era un semplice fatto che avevo saputo per anni, ma che non avevo mai apprezzato completamente prima d’ora. Sì, con Hermione ferita dopo la diserzione di Weasley, Potter avrebbe potuto vincere il suo cuore se ci avesse provato… ma non l’aveva fatto, semplicemente perché non era abbastanza sveglio da capire che avrebbe dovuto. Magari un giorno, tra dieci o vent’anni, si sveglierà nel cuore della notte con un’improvvisa e lancinante comprensione sul fatto di essere accontentato di molto meno della perfezione che avrebbe potuto avere; ma se ora sceglie di essere troppo tonto per capire cosa potrebbe avere, allora tanto meglio per me.

La speranza è scaturita in me, quasi dolorosa per la sua intensità, e ho vacillato nel sostenere il suo impatto, oscillando letteralmente sui miei piedi. Hermione mi ha afferrato per ridarmi l’equilibrio, e io ho cinto le mie braccia intorno a lei, incapace di resistere alla tentazione di ancorarmi a lei.

Teddy, che io avevo quasi dimenticato, ha scelto quell’esatto momento per far sentire la sua voce con la sua prima, fondamentale parola.

“Bacio!” ha gridato con tutta la sua forza (e quel piccolo demone è sempre stato un maestro nel campo). “Bacio! Bacio! Bacio!”

Io ed Hermione ci siamo voltati all’unisono per fissare Teddy, ma mentre il significato di quello che aveva detto affondava nel nostro cervello, ci siamo lentamente girati l’un verso l’altro.

Ha incrociato il mio sguardo per un solo momento, prima di distoglierlo. “Ch-che cosa stupida da dire,” ha balbettato (anche se io ho notato come non abbia fatto cenno di districarsi dalle mie braccia.) “Come se noi… se noi…”

Non l’ho lasciata finire. Nell’istante successivo, le mie labbra erano sulle sue, e l’unico suono che ha emesso è stato un lieve gemito mentre si scioglieva nel mio bacio.

(Oh, sì: s’è sciolta. Sono ancora un asso. Heh.)

È stato solo quando ci siamo lievemente discostati per il bisogno di respirare che mi sono accorto della folla che ci stava osservando, con Dora e Remus (e un grondante acqua Teddy in braccio al padre) davanti a tutti a esultare allegramente.

C’è una vaga, lievissima possibilità che io possa essere arrossito (e Dora dice che ha la prova fotografica che stavo sorridendo come un idiota, ma questo non può assolutamente essere vero.)

Hermione, sia benedetta, ha preso il comando, attaccandosi alla mia mano e ha annunciato che noi due dovevamo andare a sistemarci. C’è stata una valanga di sussurri e mormorii mentre mi trascinava dietro di lei in bagno e chiudeva la porta alle nostre spalle, ma visto che la cosa non sembrava infastidirla, non mi sarei lasciato toccare io. Se lei non aveva problemi con tutti quei Grifondioti che ci avevano visto mano nella mano (e poco dopo averci visto labbra su labbra), allora andava tutto più che a meraviglia anche per me. (E con un po’ di fortuna, adesso che tutte quelle donne dalle mani lunghe mi avevano visto occupato, magari mi avrebbero lasciato da solo e avrebbero lasciato che fosse Hermione a prendere su di sé il compito di molestare il mio corpo.)

Non appena la porta s’è chiusa alle nostre spalle, l’ho presa di nuova tra le mie braccia. “Merlino, volevo farlo da secoli,” ho annaspato quando mi sono ricordato di come si faceva a parlare.

“Erano secoli che io volevo che lo facessi,” ha ritorto, accoccolandosi contro di me.

“Davvero?”

“Mmm,” ha replicato, alzandosi sulle punte per catturare di nuovo le mie labbra.

Aveva ragione; le parole non erano realmente necessarie a quel punto. Dopotutto, non è stato che dopo ripetuti battiti alla porta, a ricordarci che stavamo occupando l’unico bagno disponibile al piano terra, che ci siamo separati con riluttanza e abbiamo iniziato a sistemarci. Hermione ci ha reso asciutti e ragionevolmente in ordine con solo un paio di svolazzamenti di bacchetta, ma sono stato felice di notare come non abbia fatto nulla per sistemare le sue labbra gonfie per i nostri baci, rendendo fin troppo ovvio il motivo dei nostri tempi lunghi. (Non che potessero esserci dubbi, naturalmente. Però, mi piaceva lasciare il mio marchio su di lei – e non solo sulle labbra. Non ha tentato di rimuovere nemmeno quelli.)

È sembrata un poco incerta a quel punto, mentre non cercava più di impossessarsi del mio corpo, ma ha sorriso radiosamente e ha immediatamente accettato il mio invito ad uscire con me domani sera. (Non so ancora come farò per i soldi, ma sono sicuro che Dora contribuirà volentieri alla causa.)

Nulla poteva uccidere la mia euforia – nemmeno la vista di Weasley e di Potter stazionati fuori dal bagno, ad aspettarci con gravi espressioni in volto. Hanno strattonato immediatamente via Hermione per quella che, senza dubbio, doveva essere una severa ramanzina sulla follia di cedere alle mie irresistibili attrattive. Lei si è lasciata trascinare via, ma non senza alzare gli occhi al cielo e stringermi la mano.

Mi sono sorpreso nello scoprirmi sorprendentemente poco preoccupato. Conoscevo la mia ragazza: non sarebbero riusciti a convincerla a rinunciare a me, se io ero quello che lei voleva, e dal modo in cui mi aveva baciato, ero certo di esserlo.

Dora e Remus sono venuti a congratularsi con me, aprendo la fila. Ho passato il resto del party a rispondere alle congratulazioni di una fiumana di persone (per la maggior parte di facciata, specialmente se comparate alla genuina esuberanza di Dora), mescolate ai crudi avvertimenti di quello che mi avrebbero fatto se avessi spezzato il cuore di Hermione. Forse tutti quei maghi Grifondoro la vedevano davvero come una sorella, dopotutto: certamente hanno esternato le loro minacce in maniera molto fraterna.

Non importa. Non ho nessuna intenzione di farle del male – i miei piani sono molto più sulla linea di renderla la strega più felice al mondo. E certamente sembrava felice quando alla fine della festa mi si è avvicinata per darmi un bacio. Gli occhi erano luminosi come stelle e il suo sorriso era radioso, mentre si scostava da me, dicendomi che sarebbe passata per le sette l’indomani.

Credo ci siano stati altri a salutarmi mentre uscivano, ma non riesco a ricordare. Mi sembrava che tutto si confondesse, mentre rispondevo ai saluti e salivo in camera per poter scrivere tutto a memoria futura.

Quindi è così che la storia finisce – o, se preferite, inizia – con il Draco Malfoy-che-era ormai cresciuto e la mia vita tanto diversa da quella che mi aspettavo quanto umanamente possibile. Per così tanti anni ho pensato che il mio destino fosse scolpito nella pietra, immutabile per sempre. Ma poi ho perso i miei soldi, trovato mia cugina, perso la dignità in un lavoro adatto solo ad un Elfo Domestico, scoperto un modo per rendere orgogliosa mia madre, perso il mio cuore, e guadagnato in cambio l’amore di Hermione Granger.

Quindi è questa la libertà.

Credo che possa piacermi, dopotutto.



Fine



And that's all.
Ho deciso di pubblicare questa storia, che altrimenti sarebbe rimasta ad ammuffire tra i miei lavori inediti, come gift a Rowena e ad Alexiel Mihawk all'interno dell'hp_ficexchange; spero sia piaciuta tanto a loro quanto a tutti voi.

Ed ora, prima di tornarmene nell'angolino - a me molto più congeniale^^ -, un grazie particolare alla Moglia ♥ e a merryluna, loro sanno perché^^.
Ed un altro grazie a chiunque abbia lasciato un commento a questa traduzione, facendomi compagnia in queste settimane di postaggio.

Un saluto,
Kit
  
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