Ariel si svegliò con le luci del primo sole, Liam era disteso a pancia sotto accanto a lei e russava della grossa. Si alzò e iniziò a rivestirsi silenziosamente, recuperò tutte le sue cose sparse per la stanza, da come erano distribuite sul pavimento sembrava che avessero fatto ben altro che dormire la notte appena trascorsa, vide la chiave della sua stanza appoggiata al comodino di Liam, accanto c’era il regalo di Jared.
Lo prese in mano e lesse l’incisione, era di una canzone dei Pearl Jam, l’aveva canticchiata spesso negli ultimi mesi e Jared se ne doveva essere accorto, lo posò nuovamente e si chinò a dare un bacio sulla guancia a Liam prima di tornare nella sua stanza.
Prese l’ascensore, dato che non aveva voglia di farsi sei rampe di scale, per salire nella sua stanza.
Jared spinse il bottone e l’ascensore si aprì davanti a lui.
- Ciao- disse Ariel.
- Che piano?- le chiese lui entrando.
- Quinto- rispose senza fare domande sul perché fosse sveglio alle cinque del mattino ,con indosso i vestiti della sera prima, proprio come lei.
L’ascensore si fermò e poco prima che le porte si aprissero Jared lo bloccò, spingendo il pulsante di stop.
- Jared….- disse Ariel cercando di farlo ripartire.
- Perché non possiamo parlare?-
- Perché sono le cinque del mattino e io devo dormire, credo anche tu no? Dubito tu sia andato a giocare a monopoli con qualche bambino in..-
Si fermarono un attimo e lui sospirò.
- Ti amo..- le disse con un filo di voce.
- Non ti azzardare – gli disse prima di dileguarsi svelta verso la sua stanza e lontano da lui.
Shan si sollevò dal letto, sembrava che qualcuno volesse tirar giù la porta a calci.
- Devo parlarti- disse Jared non appena lui aprì.
- Certo, tanto chi ha voglia di dormire alle…- guardò l’orologio – cinque e trentasei del mattino- disse raggiungendo il fratello sul letto.
- Le ho detto che l’amo!- disse Jared passandosi una mano tra i capelli.
- A chi?- chiese Shannon ancora assonnato.
- Ad Ariel-
- E lei ?-
- Diciamo che non l’ha presa benissimo, mi ha dato uno schiaffo e se ne andata-
- Jay, tra voi non potrà mai esserci quello che vuoi- gli disse serio.
- Perché? Io le piaccio lo so e…-
- Lo sappiamo tutti, Jay, si capisce da come ti guarda, da come parlate anche solo con lo sguardo, è una sintonia che non si può non notare-
- E allora quale cazzo è il suo problema?-
- Ha paura di perdere sé stessa , se decide che tu sei importante, pensa di non poter più essere quella che è – disse Shannon guardandolo.
- Sono stanco di provarci solo io, sono stanco di cercare di capire quello che vuole sono…-
- Jared, sei andato a letto con tutto quello che ti pareva negli ultimi mesi, non ci stai provando sul serio, se continui a rimpiazzarla con tutto ciò che trovi, lei non crederà mai a quello che le hai detto oggi-
- Lei va a letto con Liam- sbottò Jared .
- No, non ci va da mesi si è affezionata a lui, gli vuole troppo bene e sa che a lui non è del tutto indifferente , ha smesso di andarci a letto per non farlo soffrire-
- Sbagliato, prima veniva dalla stanza di Liam, cosa ti fa credere che non abbiano scopato?-
- E a te cosa fa credere che l’abbiano fatto? Jay vuoi solo sentirti meno in colpa per averle detto che l’ami, dopo esserti portato a letto Cameron- disse Shannon duramente, non gli piaceva la piega che stava prendendo quella discussione, non voleva difendere Ariel così come non voleva difendere il fratello, dovevano chiarirsi tra loro.
- Ci vediamo dopo- disse Jared uscendo dalla porta e dirigendosi verso la sua stanza, non era arrabbiato col fratello, Shannon aveva sempre avuto il vizio di essere brutalmente sincero .
Uscì dalla doccia e prese il beauty,era parecchio tempo che non si tagliava, prese la lametta e si tagliò una coscia, pensò per un attimo a tutte le volte che l’aveva fatto nei posti sbagliati prima di imparare, le braccia e i polsi sono troppo visibili, quelli che si tagliano in posti visibili sono degli esibizionisti del cazzo, i veri cutters, non che lei lo fosse, ma quelli veri lo fanno in posti nascosti, perché sentirsi chiedere “che hai fatto lì” è troppo difficile da affrontare.
Sentì il bruciore dato dal taglio impadronirsi dei suoi sensi, niente più Jared, niente più pensieri, solo bruciore costante e il regolare rilascio di endorfine.
Jared scese dal palco il concerto era appena terminato, tra lui ed Ariel c’erano stati solo scambi furtivi di sguardi, aveva notato che lei indossava il ciondolo che le aveva regalato, si passò un asciugamano sulla testa per asciugare il sudore.
Ariel si sedette sul tourbus da sola, e si accoccolò sul sedile accanto al finestrino che aveva battezzato come suo sin dall’inizio del tour, mancava solo un concerto e sarebbero tornati a casa, vide Jared , Shannon e Tomo fermarsi per qualche autografo appena fuori dalla stadio, suo fratello , Max e Liam salirono e lei finse di dormire, non aveva molta voglia di parlare , mentalmente era ancora nell’ascensore con Jared , come poche ore prima, era come se le cinque di mattina e quei fottuti tre metri cubi non l’avessero mai lasciata per tutto il giorno.
Jared fece un’altra foto e poi si congedò raggiungendo gli altri sul bus, Shannon si era sdraiato senza troppi complimenti al suo posto, mentre Tomo era accanto ad Emma, raggiunse Ariel e si sedette accanto a lei, si era accorto che non stava dormendo, l’aveva sentita irrigidirsi immediatamente non appena si era accomodato sul sedile accanto al suo, controllò alcune cose per il concerto di Parigi e poi spense il cellulare, distese il sedile e chiuse gli occhi, era davvero stanco, in un certo senso era felice che il tuor fosse finito, doveva recuperare un po’ di energie.
Ariel si voltò lentamente verso di lui e si mise ad osservarlo , appoggiò la testa sul sedile e sospirò, Jared aprì gli occhi e la beccò intenta a guardarlo, vide le sue pupille dilatarsi leggermente per la sorpresa di essere stata scoperta per poi chiudere gli occhi immediatamente.
- A che cazzo di gioco stai giocando Ariel- le disse piano.
- E tu?- rispose sospirando.
- Ho smesso di giocare-
- Immagino- disse lei secca.
Ariel poteva sentire il respiro di Jared a pochi cm da lei, ma continuava a tenere gli occhi chiusi, voleva godersi ogni singola sensazione, ogni carezza, le mancavano così tanto certe cose, se le era sempre negate , ma in quel momento desiderava solo che lui non smettesse, sentì una lacrima scenderle sulla guancia ed aprì gli occhi.
- Ariel?- disse Jared interdetto.
- Non dire niente, ti prego- disse lei nascondendo il viso nell’incavo della sua spalla.