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Autore: Eynis96    23/12/2013    2 recensioni
"I've tried to go on like I never knew you
I'm awake but my world is half asleep
I pray for this heart to be unbroken
But without you all I'm going to be is Incomplete"
Katniss e Peeta nel Distretto 13 tra liti, baci rubati e parole sussurrate a notte fonda.
Buona lettura
p.s. recensioni costruttive molto gradite :)
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark, Primrose Everdeen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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No there’s no one else’s eyes
That could see into me
No one else’s arms can lift
Lift me up so high
Your love lifts me out of time
And you know my heart by heart

When you’re one with the one you were meant to be find
Everything falls in place, all the stars align
When you’re touched by the cloud that has touched your soul
Don’t let go
Someone comes into your life
It’s like they’ve been in your life forever

-Heart By Heart, Demi Lovato


 

 

Quando entrò in camera la sua sorellina dormiva già sotto le coperte, infatti Katniss, prima di tornare al suo alloggio, si era concessa una piccola boccata d'aria fresca fuori dall'edificio che ospitava i disperati ribelli, ed era rimasta a contemplare il cielo stellato nel tentativo che la calma dell'universo la invadesse e spegnesse il fuoco che la bruciava nel profondo.

Si era rifiutata di mettere ordine nella sua vita in quelle due ore, aveva concentrato la sua attenzione solo sulle dita indolenzite che stringevano le sue spalle per proteggersi dal freddo, era come se avesse relegato tutti i suoi pensieri pesanti infondo ad un crepaccio, ed ora li guardava da lontano con le gambe allegramente a penzoloni su quel burrone.

Cercò di mantenersi in questo stato di equilibrio mentre rimboccava le coperte a sua Prim e si metteva il pigiama per poi coricarsi, ma il suo subconscio non aveva intenzione di essere così clemente come lo era stata la sua mente, e nell'oblio del sonno riemersero prepotentemente gli incubi che la tormentavano da due anni a quella parte.

Katniss si trovava nella seconda arena, tutto vorticava, non trovava un appiglio, era trascinata via, non riusciva a bloccare l'inevitabile caduta, nulla poteva aiutarla, l'acqua vorticosa si chiuse sopra di lei, implacabile.

I polmoni le bruciavano, ma nonostante l'intontimento Katniss vide un ombra avanzare nell'oscurità dell'acqua brandendo un coltello lucente, si avvicinava sempre di più e lei non riusciva a muovere un muscolo, ma quella cosa continuava ad avvicinarsi...”

La giovane si svegliò di soprassalto madida di sudore soffocando le urla nel cuscino per non svegliare la sorellina che si agitò lievemente nel sonno.

Si sentiva soffocare in quella piccola stanza, sapeva che esisteva una sola cosa in grado di calmarla, e nel momento stesso in cui si decise i suoi piedi si mossero da soli.

Ancora in pigiama e con i capelli sciolti si mise le scarpe e si gettò fuori dalla stanza cercando di fare il minor rumore possibile.

Con la stessa accortezza che utilizzava a caccia si spostò attraverso il Distretto addormentato, scese due rampe di scale ed eluse le guardie assopite agli angoli delle porte, dopodiché entrò nella cella di isolamento, perché di questo si trattava, in cui stava Peeta.

Era sveglio, e appena lo vide Katniss ne comprese il motivo.

Il giovane era piegato in due e stringeva il lenzuolo con i pugni senza emettere alcun suono: stava avendo uno dei suoi episodi: un fantastico regalo di Capitol City.

A vederlo in quello stato la ragazza si sentì male e subito corse verso di lui accanto alla branda in cui era sistemato e cercò di calmarlo sussurrandogli parole di conforto:-Peeta, guardami, sono qui, sono io, calmati, non voglio ucciderti, non voglio farti del male-.

Udendola il giovane spalancò gli occhi scuri e tormentati, ma concentrandosi sugli occhi grigi di Katniss a poco a poco ritrovò la calma e si riadagiò sfinito sul letto con una mano sulla ferita al costato.

-Cosa ci fai qui Kat?- chiese sorpreso:-Non puoi starmi vicino sono pericoloso per te, avrei potuto ucciderti- mormorò affannato.

-So che non lo avresti mai fatto- rispose sicura Katniss.

-Perché sei venuta?-domandò perplesso il ragazzo del pane:-Credevo che non volessi più vedermi-

-Non riesco a dormire, i miei incubi non mi danno pace- disse semplicemente la ragazza, anche se quella frase sottintendeva molto di più:-Forse tu non riesci a ricordare, ma devi sapere che durante il Tour della Vittoria, noi...-

-...dormivamo abbracciati ogni notte. Vero o Falso?- terminò Peeta.

-Vero-

Katniss rimase in piedi, abbracciandosi le spalle con le mani per il freddo: nella fretta di uscire dalla camera aveva scordato la giacca.

Peeta se ne accorse e spostò la coperta per farle spazio sul piccolo letto in cui giaceva.

La giovane si accoccolò contro il suo petto, sentendosi finalmente a casa, e anche il ragazzo percepì nuovamente una parte del suo cuore che aveva disperato di poter sentire ancora.

-Peeta, tu devi perdonarmi perché io non avevo alcun diritto di interromperti mentre eri con...con...quella ragazza, e nemmeno ora potrei stare qui con te, dovrei darti la possibilità di rifarti una vita, come dici tu, libero da me e dai miei problemi, ma...-

Peeta la interruppe sollevandole il viso, anche nella penombra della stanza Katniss poteva scorgere l'azzurro vivo dei suoi occhi.

-Katniss, quando te lo metterai in testa che senza di te io non ho futuro?-sussurrò il ragazzo.

Con il cuore gonfio di gioia Katniss si avvicinò al suo ragazzo del pane ed appoggiò le labbra sulle sue assaporando il loro calore, e fu un bacio vero, come quello sulla spiaggia della seconda arena, quello in cui Katniss aveva realizzato di non poter vivere senza di lui, un bacio che esprimeva molte più parole di quante la ragazza avesse mai avuto il coraggio di esprimere.

Alla fine Peeta la strinse ancora di più a sé, avvolgendola con le sue braccia forti che portavano i segni indelebili delle sofferenze che aveva patito, e lei si lasciò cullare, ma prima di addormentarsi il giovane, sfiorandole la testa con la guancia lievemente in ansia, le sussurrò:-Tu mi ami. Vero o Falso?-

-Vero-rispose Katniss sapendo che era sempre stata la verità.

Angolo autrice: Finalmente ho portato a termine questa storia, devo dire che mi è piaciuto davvero molto scriverla e spero che sia lo stesso per voi popolo di EFP. Ringrazio tutti coloro che mi hanno seguito, inserito tra le preferite, ricordate o altro, un saluto speciale a Mak e _Robertina96_ che mi hanno consigliato e recensito. E grazie anche a voi, lettori silenziosi che magari siete passati di qui ed avete sorriso dei miei patetici tentativi di scrivere di gioia, dolore ed emozione. Se vi siete divertiti allora ho portato a termine la mia missione ;) Un abbraccio a tutti. P.S. tornerò presto ;D
  
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