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Autore: Berry Depp    23/12/2013    3 recensioni
La vita di Gale Wasowsky, figlio di Mike e Celia, non è granché, soprattutto quando suo padre lo iscrive alla Monsters University, dove si trova sempre peggio, finché non incontra la bella Sunny e... tutto cambia!
dal quarto capitolo:
" -Questa è la tua camera. Dormirai con Sank, il che non dovrebbe recarti molti problemi, visto che non parla mai- Jem era fin troppo emozionato mentre faceva fare il giro turistico della casa a Gale, contento solo dell’ultima informazione: non avrebbe dovuto parlare per forza col suo compagno di stanza."
P.S. dedicata al grande Tonino Accolla, doppiatore del mostro più simpatico di questo mondo... e dell'altro! xD
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Il Natale arrivò prima di quanto si potesse immaginare. Un grande pino ingombrante occupava il centro del salone di casa Wasowsky. Accanto a questo c’era un tavolo imbandito per il pranzo di Natale.
  -Allora, devono arrivare la madre di Mike, i miei nonni, mia sorella e i miei genitori- disse Celia –bastano, i posti?
  -...nove, dieci, undici. Si, siamo apposto- disse Sulley finendo di trasportare le sedie.
In giardino Gale e Sunny avrebbero dovuto aspettare l’arrivo degli invitati, ma erano più intenti a sbaciucchiarsi sdraiati sul prato.
  -Dai, dimmelo- diceva Gale.
  -No che non te lo dico!- esclamò Sunny ridendo –Lo scoprirai scartandolo.
Si riferivano ai loro regali. Qualche giorno prima erano usciti insieme ed erano entrati in negozi diversi per comprare i loro regali e Gale moriva dalla curiosità.
  -Cosa stareste facendo avvinghiati in quel modo?
I due guardarono verso la direzione da cui era arrivata la voce. Videro un mostro di un paio d’anni più piccolo di loro, basso e grassottello. Aveva due corna sulla fronte e una coda che terminava con un batuffolo giallognolo.
  -Jolly!- esclamò Gale alzandosi e aiutando Sunny a fare lo stesso per poi dirigersi verso il mostro.
  -Ciao, Gale- lo salutò l’altro mostro.
  -Sunny, lui è Jolly, Jolly, lei è Sunny- li presentò Gale.
  -Te le scegli proprio bene, eh, amico?- lo schernì Jolly.
Gale gli fece una linguaccia e spiegò a Sunny che Jolly era un suo vecchio amico d’infanzia e che ne avevano combinate di tutti i colori quando erano piccoli, ricordando una volta in cui avevano provato a rubare i biscotti di Celia da un barattolo troppo in alto per loro e avevano distrutto una cucina.
  -Oh, ma erano tutte idee sue- disse Gale sulla difensiva –anche se è più piccolo di me mi facevo sempre mettere i piedi in testa.
  -Credo che se l’avessi fatto veramente quei cosi che ti ritrovi lassù mi avrebbero spolpato le dita dei piedi- esclamò Jolly riferendosi ai serpenti sulla testa di Gale.
Jolly raccontò che mentre Gale era andato all’università i suoi genitori l’avevano iscritto ad un corso di recitazione professionale. Fin da piccoli i due presentavano ad amici e parenti le loro scenette inventate in pomeriggi interi. Quella era una passione che avevano in comune da sempre e Jolly era riuscito a mandarla avanti, cosa che Gale non aveva ancora fatto.
Gale invitò Jolly a restare, ma lui disse che era già organizzato, così si salutarono e i piccioncini rientrarono in casa. L’odore della pasta cruda con il ragù avariato e il formaggio ammuffito aveva riempito la sala da pranzo. Gale inspirò a pieni polmoni quel fetore che gli ricordava tanto i giorni di festa in casa. Nel frattempo entrarono anche gli altri invitati e si sedettero tutti per mangiare.
  -Allora, Gale- cominciò sua nonna –cosa ti hanno regalato quel mascalzone di mio figlio e la sua colombella, per Natale?
Tutti risero, mentre Mike e Celia si guardavano imbarazzati.
  -Ancora nulla. Mi hanno detto che il regalo non è pronto e che dovrò aspettare ancora- rispose Gale sorridendo leggermente.
  -Ah, certo- riprese la vecchia mostriciattola –anche a me mio figlio ha sempre detto che mi avrebbe fatto dei regali, ma non arrivavano mai!
  -Mamma, per favore!- esclamò Mike esasperato.
E tutti risero ancora. La giornata andò avanti così fino al tardo pomeriggio, quando tutti dovettero andare via.
Mentre Celia chiudeva la porta e Mike, Sulley, Gale e Sunny riposavano dopo il pranzo abbondante, squillò il telefono.
  -Vado io- disse Mike, alzandosi e tenendo la pancia con una mano. Si allontanò e tornò dopo poco –Sulley, è per te. Credo sia urgente.
Sulley guardò gli altri e si alzò dirigendosi nell’altra stanza. Gale si incuriosì e andò a sbirciare da dietro la porta. Sunny lo seguì e fece come lui.
  -Ah, sei tu- disse Sulley –Come? Sul serio? Io non... non credo... Si, va bene. No, nessun problema. Non dirlo a me! D’accordo, partirò il prima possibile. Si, non preoccuparti. Domani sarò da te. Certo. Okay. Ciao.
I due ragazzi si allontanarono in fretta per non farsi scoprire e Sulley sbucò dall’altra stanza con un’espressione sconsolata sul volto.
  -Devo partire- disse.
  -Come sarebbe a dire?- sbottò Sunny.
  -Chi era al telefono, Sulley?- chiese Mike.
  -Un... vecchio collega... mi ha detto che dovrò essere da lui domani mattina. Il posto è lontano, quindi partirò adesso.
  -Ma non puoi!- esclamò Sunny, alzandosi dalla poltrona dove era sprofondata –Non puoi andare via proprio adesso!
Sulley la guardò tristemente: -Mi dispiace, bambina, è davvero urgente, non posso non andare.
Sunny rimase a fissare il padre distrutta mentre lui sistemava le sue cose per partire. Gale si avvicinò e le cinse le spalle con un braccio.
Sulley si avvicinò di nuovo poggiando una mano sulla spalla della figlia: -Tranquilla, vedrò di tornare il prima possibile, forse ce la faccio anche per Capodanno.
Sunny lo guardò ancora con gli occhi lucidi, ma scosse la testa e passò un braccio sugli occhi, tornando a sorridere: -Va bene, papà. Ti aspetterò. Ti voglio bene.
  -Anche io te ne voglio, piccolo mia- disse Sulley sollevato, abbracciandola.
Tutti salutarono Sulley che prese l’autobus per l’aeroporto. Sarebbe partito col primo aereo, aveva detto.
Nel frattempo Celia sistemò il letto di Gale per ospitare Sunny. Lei avrebbe dormito nella camera del fidanzato e Gale nel salotto.
Dopo cena, prima di andare a dormire, i due andarono nella camera di Gale.
  -Credi davvero che riuscirà a tornare prima di Capodanno?- chiese Sunny, con la testa poggiata sulla spalla dell’altro.
  -Zio Jimmy mantiene sempre le sue promesse- disse Gale, carezzandole la testa –non preoccuparti, lo conosco.
Sunny rise piano: -Vorrei poter dire la stessa cosa...
  -Ehi, ehi! Sunny, tranquilla, andrà tutto bene! Sai, una volta qualcuno mi ha detto che quando accade qualcosa di brutto che ti scoraggia, qualcos’altro di meraviglioso ti sorprende di colpo e ti rende felice.
Sunny sorrise e guardò Gale negli occhi. Il ragazzo prese il suo mento con due dita e avvicinò le sue labbra a quelle di lei, che però si scansò dolcemente.
  -Buonanotte, mister ottimismo- lo accentò Sunny facendogli l’occhiolino.
La mostriciattola lo spinse fuori dalla stanza e andò a dormire. La stessa cosa la fece Gale e il silenzio calò in quella casa insieme al buio della notte.

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Cabina del Capitano:

E rieccomi qua! Ditelo che vi sono mancata, ditelo! No eh? Ok, va bene... allora, passiamo al capitolo. Sinceramente non mi sembra granchè, così come tutti gli altri, ma questo in particolare mi sembra davvero più che inutile. Comunque sia, credo proprio che dal prossimo capitolo si sistemeranno un po' le cose, tutto sarà più chiaro e concreto. Volevo informarvi che penso che scriverò altri due-tre capitoli, poi la storia sarà finita. Non so, non mi convince, almeno non come l'altra che ho scirtto, quella su Pirati dei Caraibi, ma così mi faccio solo pubblicità e vi starò annoiando con tutte le mie ciance. In realtà sto solo allungando il brodo proprio per farvi innervosire, perchè so che vi sta dando fastidio contiuare a leggere tutto quello che sto scrivendo in questo momento ma che non riucite a smettere perchè ormai volete sapere come finirò di rompervi le scatole. O forse ve ne siete già andati e io sto parlando da sola. In qualunque modo vi auguro sentitamente buon Natale, ora vado a scrivere il prossimo capitolo visto che tra Natale e Capodanno sarò al campo invernale con gli scout ma questo non vi interessa, ovviamente. 
Ok, ora la smetto, non guardatemi in quel modo...
Buon Natale, Merry Christmas, Feliz Navidad, Kala Christougenna (non ho idea di che razza di lingua sia)
BD
 
 
 
  
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