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Autore: willow11    23/12/2013    3 recensioni
La sera della vigilia di Natale, Quinn e Santana si preparano a conoscere il fidanzato di Beth.
L'idea nasce da una serie di momenti quinntana che nel telefilm non sono stati trattati.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Beth Corcoran, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Quinn/Santana
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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ff di natale
buonasera, e buon 23 dicembre,
l'ispirazione aspetta le feste per arrivare.
Questa ff nasce come one-shot ma ho voluta dividerla in due...
spero di pubblicare la seconda parte prima del 31...(ma probabilmente arriverà anche domani)
Quindi questa quinntana consideratela il mio regalo di Natale,
spero vi piaccia.
buona lettura
Chiara

Una vigilia di ricordi
pt1

-Una Mini?-

Quinn lasciò la tendina della piccola finestra accanto alla porta d’ingresso e si girò verso di lei.
-Mi raccomando- cominciò con sguardo inquisitore.
-Ma ha una Mini gialla? Me la sta mettendo su un piatto d’argento… Sai chi ha la Mini gialla?-
-Non cominciare…- l’ammonì Quinn.
-Berry e...- continuò l’ispanica come un fiume in piena.
-Santana!-  la sgridò seria la bionda.

L’ispanica alzò le mani in segno di resa e il campanello cominciò a suonare.
-Ok ok… Mi comporterò bene…- disse infine, intrecciando le dita dietro la schiena.

-Paco, Juno… Scendete?- Urlò Quinn mentre si apprestava ad aprire la porta piena di decorazioni natalizie.
-Vado a chiamarli io- disse velocemente la latina.
-No, tu rimani qui!- l’afferrò Quinn prendendola per un braccio.

La latina sbuffò e la porta si aprì rivelando i due tanto attesi ospiti.


-Buon Natale mamma!- disse la ragazza fuori dalla porta.
-Beth!- Rispose Quinn felice.

La ragazza bionda, dimenticandosi di presentare il suo accompagnatore, si scaraventò tra le braccia di sua madre abbracciandola con forza.

Santana guardò la scena perdendosi in quel momento materno.
Era raro che Beth andasse a trovarle, ma quando succedeva quegli abbracci duravano ore, poi, sentendosi leggermente osservata, si girò verso il ragazzo che se ne stava imbarazzato sull’uscio della porta.
Santana squadrò il ragazzo: viso pulito, occhiali e una camicia a quadri abbottonata fino all’ultimo bottone. Sorrise beffarda e aprì la bocca con l’intenzione di disintegrarlo.

-San…- disse Beth, interrompendo con un abbraccio le intenzioni della mora.
-lo so, lo so che sembra un nerd sfigato… Ma ti prego dagli una possibilità- le sussurrò Beth all’orecchio.
Santana sospirò e l’abbracciò con forza, quella diciassettenne la conosceva meglio di sua moglie.

-Bene- cominciò Beth una volta staccatasi dagli abbracci.
-Mamma, Santana, questo è Jerom… il mio ragazzo- concluse con un sorriso.
-Jerom, entra è un piacere conoscerti- disse Quinn allungando la mano al ragazzo –io sono Quinn… e lei è…-

-Beth…- urlò una bambina interrompendo la presentazione ufficiale.

La bambina con i capelli corvini e i tratti latini si fece spazio tra le madri e salì in braccio a Beth, che era decisamente il doppio di lei.
-Juno ma sei diventata bellissima!-
-Juno?-

Juno, ancora tra le braccia di Beth, si girò verso del ragazzo che aveva osato chiamarla per nome e lo guardò con un’espressione beffarda –non hai visto il film premio oscar alla scenografia…-
-Sceneggiatura …- la corresse Santana come se quel discorso l’avessero provato per ore.
-A si sceneggiatura… nel 2008, e poi candidato come miglior film, miglior attrice, miglior tutto… Eh? Eh? Non l’hai visto?-

Il ragazzo sbiancò di colpo.

-Aspetta ma è quello della ragazzina che rimane incinta a sedici anni?- Chiese poi come se avesse avuto un’illuminazione.
Silenzio.
A quel punto il ragazzo si rese conto della gaffe e diventò paonazzo.

Santana sorrise vittoriosa facendo l’occhiolino a sua figlia.

-Nooooo lo sapevo che dovevo interrompere la partita di Tekken, gli avete fatto lo scherzo senza di me!- piagnucolò un bambino biondo scendendo dal piano superiore del villino a due piani.
-Te l’avevo detto!- Replicò Juno.
Quinn guardò prima Juno e poi Santana con lo stesso sguardo minaccioso, poi si girò verso i suoi ospiti e sorrise –Beh… benvenuti in casa Lopez–Fabray –


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Mentre Santana era impegnata con gli antipasti, Quinn, Beth, Jerom, Paco e Juno, si erano accomodati in sala da pranzo per prepararsi alla cena della vigilia.
-E cosa studi?-
-Sono alla Università di Cinema di Los Angeles, faccio regia…- rispose timidamente lui.
-Davvero?- Chiese incuriosita Quinn mentre versava dell’acqua nel bicchiere di plastica verde di Paco.
-Si- rispose Jerom un po’ impacciato.

-Amore bevila piano che è fredda- raccomandò la donna al bambino distogliendo un attimo lo sguardo dal ragazzo -e hai fatto già dei corti, hai scritto qualcosa?- Continuò interessata.

-Mamma Jerom è un talento nato…- intervenne Beth stringendo la mano al ragazzo per dargli coraggio.

-Ma dai?- s’intromise Santana facendo ingresso nella sala da pranzo con in mano un vassoio pieno di tartine.
Beth  annuì sorridendo.
-Guarda che coincidenza… Immagino tu non sapessi che Beth fosse figlia di Quinn Fabray cofondatrice della Lopez-Fabray production-
Quinn alzò gli occhi al cielo.

-Scusate un attimo- disse il ragazzo alzandosi e avviandosi in bagno.

Beth lanciò uno sguardo rabbioso a Santana e si alzò per raggiungere il suo ragazzo.

Quinn si girò verso Santana –Smettila… E poi Beth non ha neanche il mio cognome…-
-Ma figurati, basta fare una ricerca su internet per scoprire che Beth è figlia tua, e no, non la smetto-
-E anche se fosse?-
-E’ un lecchino approfittatore del cavolo, vuoi che tua figlia stia con un approfittatore?-
-Mamma, Mamma S ha detto cavolo!- le interruppe Paco con lo sguardo inquisitore tipico Fabray.



-Quinn ti adora…- disse la ragazza entrando nel bagno dove il ragazzo si stava lavando le mani.
-Santana mi odia…-
-Non è vero… Vuole solo metterti in difficoltà… Lei è fatta così-
-Pensa che sto con te solo per interesse… Solo perché sei figlia di una famosa produttrice cinematografica e io voglio fare il regista non vuol dire…-

Beth si avvicinò al ragazzo e lo interruppe con un bacio –sei solo stato fortunato…-
-Certo che sono stato fortunato, ti ho incontrata…-

La ragazza arrossì per un attimo.

-Hai gli stessi occhi di Quinn… Adesso capisco da chi li hai presi…-

Beth continuò a guardarlo sognante e Jerom annullò le distanze con un altro bacio, sicuramente meno casto del precedente.

-Non capisco proprio come sia possibile- disse poi staccandosi pensoso -Quinn sembra tanto dolce…-
-E’ perché non la conosci bene- replicò la bionda dandosi una veloce occhiata allo specchio per sistemarsi dei ciuffi ribelli.
-Ma come fanno stare insieme?-
-Perché non glielo chiedi?…- rispose semplicemente la bionda prima di uscire dal bagno.


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Tornato in sala, il ragazzo, sentendosi osservato dalla latina decise di  contrattaccare.

-Devi scusare mia moglie…- Cominciò Quinn prendendo le difese del ragazzo.

Santana sorrise beffarda.

-Ma no, ha ragione, anche io penserei che fossi un approfittatore al vostro posto, se non fosse per Beth…-
-Che vuoi dire?- Chiese Santana.

-Beth è meravigliosa oltre che ad essere bellissima, e adesso capisco da chi ha preso… Senza nulla togliere a Shelby- precisò guardando la ragazza che adesso era diventata paonazza –insomma stare con lei per “interesse” sarebbe un plus visto che è già interessante di suo-

Santana guardò il ragazzo interdetta, visto che si era persa a metà del discorso.

-Penso che quello che hai appena detto sia molto carino, grazie Jerom- disse cortesemente Quinn.
-Non c’è di che…- rispose il ragazzo per poi spostare lo sguardo su Santana.

-Sì?- Chiese l’ispanica.

-Siete una bella coppia, così diverse… Sembrate uscite da un film…-

Santana scoppiò in una fragorosa risata.

-Non siamo poi così diverse…- rise Quinn.
-E’ vero, dovresti vedere mamma quando si arrabbia, pensa che al liceo si schiaffeggiavano a vicenda- intervenne Beth con un sorriso.

-De verdad?- Chiese Juno stupita guardando Santana.

-E chi vinceva?- Chiese Paco ancora più interessato.

-Io- risposero in coro le due donne facendo ridere tutti.

 Jerom, colpito, si fermò per un attimo a pensare, poi guardò le due donne e un’idea gli balenò in testa –se doveste girare un film della vostra storia da dove comincereste?-

Quinn guardò il ragazzo stupita per la domanda.

Anche i bambini sembravano particolarmente incuriositi.

Santana ci pensò su, era decisamente una bella domanda.
Forse l’aveva giudicato un po’ troppo velocemente, poi s girò verso sua moglie che la guardava con la stessa aria  pensierosa.
-Sicuramente da quando Quinn mi ha detto di essere incinta di Beth- decretò Santana.




Il liceo del Mckinley non era mai stato così popolato.
Le matricole di quell’anno erano aumentate in maniera spropositata, e Quinn non si era mai sentita così piccola e fuori posto in tutta la sua vita.

La bionda vagava per i corridoi in cerca di un rifugio.

Nonostante fosse il suo secondo anno, e nonostante fosse già la capo cheerleader, il desiderio di evadere da quel posto e da se stessa stava diventando ogni giorno più forte.

Senza farsi notare s’infilò in bagno, la discussione che aveva appena avuto con Puck, l’aveva abbastanza destabilizzata.

Come poteva sperare quel buono a nulla di diventare il suo ragazzo?

Si guardò allo specchio cercando in tutti i modi di trattenere le lacrime, lei era Quinn Fabray, e piangere non era un vezzo a cui lasciarsi andare, almeno non al Mckinley.


Sarebbe tornata a casa se solo avesse avuto la macchina, ma lei non aveva ancora la patente.


Lo sciacquone di uno dei bagni la fece ridestare dai suoi pensieri.


-Lo sapevo che eri tu, ho riconosciuto la tua camminata…- disse Santana uscendo dal piccolo bagno.

-Non dovresti essere al glee? La Sylvester ha detto…-
-Lo so che ha detto Sue… Potrei farti la stessa domanda?- replicò l’ispanica mentre si lavava le mani.
-Ho litigato con Finn- mentì la bionda.
-Finalmente… E’ per via di Berry, vero?-
-Una robba del genere- rispose asettica Quinn, continuandosi a guardare allo specchio.

Santana si asciugò le mani e si avviò alla porta fermandosi proprio sull’uscio.


-Q. è tutto ok?- Chiese cambiando tono di voce.


Quinn non se lo fece ripetere due volte –mi porti a casa?-



------


Il viaggio fu silenzioso, a Quinn non andava di fare conversazione e Santana era troppo concentrata a cambiare le marce, visto che aveva preso la patente la settimana prima.
Arrivate nel vialetto di casa Fabray, l’ispanica inchiodò di botto.

Doveva ancora perfezionare gli arrivi.


-Santana ma che cazzo!-

-E’ così che mi ringrazi per averti portata a casa?-
-Ma non puoi frenare così!!!-
-Oh ma smettila Fabray, manco fossi incinta-

Silenzio.


Quinn si gelò di botto.


-Che cosa?- Chiese Santana dopo aver realizzato.
Quinn la guardò con gli occhi umidi e uscì dalla macchina correndo verso casa.

Santana la guardò allontanarsi senza sapere bene cosa fare o cosa pensare.





-Come, non ti ha seguita?- Chiese Juno guardando dispiaciuta Quinn che intanto si era alzata per portare via i piatti sporchi.

Quinn guardò Santana e le sorrise –non volevo essere seguita- disse uscendo dalla stanza.

-E’ andata veramente così? cioè un paio di battute e puf...- Chiese stupita Beth mentre Jerom studiava attentamente ogni singolo sguardo che si scambiavano le due donne.

-Tua madre non voleva parlarne, voleva solo che io lo sapessi. Aveva bisogno di guardarmi e di sapere che io sapevo-
-Sembra uno scioglilingua- sorrise Beth.
-Come fai ad esserne così sicura, te l’ha detto lei?- Chiese ingenuamente Jerom.

Quinn rientrò in sala e poggiò le mani sulle spalle di Santana che automaticamente allungò il collo per guardarla.
-Io ho fatto lo stesso un anno dopo- spiegò Santana.
-Amore, se permetti, questa, la racconto io- ridacchiò Quinn.

 


-Ci vediamo domani- sibilò Quinn all’orecchio del ragazzo molto più alto di lei.
Finn sorrise e la baciò sulle labbra.

Quinn vide la macchina del ragazzo allontanarsi e sospirò: era davvero questo quello che voleva?
Si, decisamente.
Finn sarebbe stato un partner perfetto per il prom, e dopo la gravidanza, le serviva un’iniezione di popolarità e Finn era il suo biglietto d’orato per vincere il titolo di prom queen.

Il filo impeccabile dei suoi pensieri fu interrotto dalla vista di una macchina parcheggiata dall’altra parte della strada.


Senza pensarci troppo, recuperò le chiavi di casa e uscì nel vialetto chiudendosi la porta alle spalle.


-Santana?-
L’ispanica con le lacrime agli occhi, alzò lo sguardo e vide la bionda che la guardava da fuori dal finestrino della sua macchina.  
Sbloccò le sicure per permetterle d’entrare.

Quinn ancora confusa sul perché l’ispanica fosse davanti casa sua in lacrime, salì in macchina.
Istintivamente il suo braccio si mosse verso la latina, ma poi si ricordò di quanto questa odiasse il contatto fisico in queste circostanze (non che ce ne fossero state tante) e lo ritrasse.

Dopo diversi minuti di silenzio interrotti solo dai singhiozzi spezzati di Santana, la bionda prese parola.

-Santana, sei incinta?- Chiese con un po’ di terrore.

L’ispanica girò lo sguardo verso l’amica e istintivamente le venne da ridere

-No…-

-Ok… Che è successo allora?- Chiese Quinn che continuava a non capire.


-Pensi che farsi ingravidare sia l’unica tragedia su questo fottuto pianeta?- Replicò sfrontata mentre le lacrime ribelli continuavano a rigarle il viso.

-E’ morto qualcuno?- Domandò la bionda preoccupata.

-No Q…- Urlò, poi ci pensò su -Cazzo no-


Quinn si tranquillizzò per un attimo, adesso però, era ancora più confusa di prima.


-Ok, Santana mi stai facendo innervosire… Cosa cazzo è successo?- Disse alzando il tono di voce.

L’ispanica guardò Quinn e smise finalmente di piangere.
-Ho detto a Brittany che sono innamorata di lei- disse tutto d’un fiato, come se liberarsi di quelle parole fosse la cosa più difficile e dolorosa da fare al mondo.

Quinn sbattè la palpebre un paio di volte letteralmente sconvolta, ma cercò di non darlo a vedere.

-E lei?- Si limitò a chiedere non essendo in grado di fare altre domande.
-Ha detto che mi ama ma che sta con Artie e che ama anche lui eh…-
Santana non finì la frase che ricominciò a piangere e a singhiozzare.
Senza pensare troppo alle conseguenze, Quinn si avvicinò a lei e l’abbracciò con forza.

Con sua grande sorpresa l’ispanica non rifiutò il contatto.


Quinn non avrebbe mai immaginato che un giorno avrebbe avuto Santana Lopez tra le sue braccia, così piccola, così vulnerabile.

-Stai tranquilla- disse semplicemente, mentre le mani si muovevano di vita propria sui capelli corvini della ragazza.

Dopo altri dieci minuti di pianti, Quinn aveva la maglia tutta bagnata.

Era veramente in imbarazzo, non sapeva cosa dire o cosa fare, mai si sarebbe aspettata di trovarsi in quella situazione, almeno con Santana.

-Lo so a cosa stai pensando- disse Santana interrompendo nuovamente il silenzio e allontanandosi da lei.

Quinn la guardò confusa.
-Non so se sono lesbica-
-Non pensavo a quello-
-E allora a cosa pensavi?-
Quinn cercò di argomentare senza grossi risultati.

-Mi piace Brittany- ricominciò Santana -quando sto con lei… tutto sparisce, mi fa sentire una persona migliore…-

-Quando dici che stai con lei… intendi….- Cercò di approfondire la bionda.

Santana annuì con gli occhi ancora umidi.


Quinn, evidentemente imbarazzata, respirò profondamente e poi sorrise.

-Beh è meraviglioso… Cioè il fatto che voi due… che lei ti renda una persona migliore, in effetti si vede proprio…-
-Cosa si vede?- Chiese la latina terrorizzata.
-Che state bene insieme…-

Santana per poco non svenne per la paura di essere sulla bocca di tutti.


-Non in quel senso… nel senso… come amiche- spiegò con difficoltà Quinn sperando di averla tranquillizzata.

-Quindi tu non l’avevi capito?-
-No… Cioè forse si… Oddio San non lo so, mi cogli impreparata- disse tutto d’un fiato.
-Figurati io…- Disse l’ispanica scrollando le spalle.
-E come l’hai… insomma… come hai capito di essere innamorata di Britt?-

Santana guardò l’amica senza sapere bene cosa rispondere –penso di averlo sempre saputo… forse la Holliday ci ha aiutate ma…- l’ispanica cambiò repentinamente espressione –adesso lo saprà tutto il Mckinley vero?-


Quinn guardò l’amica e per poco non scoppiò a ridere –a volte sei proprio idiota… Vieni qui- disse poi cercando il suo abbraccio.


La latina si sporse e l’abbraccio con forza.


-Brittany è bionda… Pensi mi debba preoccupare?- Le sussurrò ironica.


-Finiscila Fabray!-



  
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