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Autore: bubi90    23/12/2013    1 recensioni
Se in questa prima parte della trama riscontrerete somiglianze con un telefilm dal titolo White Collar posso confermare, la trama iniziale mi è stata ispirata proprio da tale serie televisiva, ma si evolverà in modo diverso, con diversi personaggi. Diciamo che ho ripreso l'idea del falsario gentiluomo, quello si, ma per il resto della storia sarà tutto molto diverso! Grazie mille e spero che vi piacerà il rapporto fra la giovane giornalista d'assalto Francy Tisani e il falsario ricercato in mezzo mondo Simon Lorens!
Genere: Azione, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jeffrey



 

Casa di Francy


Improvvisamente la casa di Francy non le sembrava più tanto protetta e accogliente, sotto le inflessibili domande dell’ispettore Byron e con la foto che la immortalava in quel lungo abito color tiffany sotto gli occhi.

Un fotografo. Aveva controllato e nessuno dello staff di Palinsky aveva assunto un fotografo, Damon le aveva dato tutti i dettagli della serata e degli invitati in anticipo, assieme al nome del catering e del resto.

Era certa che quel particolare mestierante non fosse incluso nella lista o avrebbe provveduto ad allungargli almeno una mazzetta o a defilarsi quando lo avesse visto.

“Francesca non puoi comportarti così, ci sono delle regole che devono essere rispettate, dei limiti.”

Il detective sospirava ormai da diversi minuti, accomodatosi in quell’appartamento che conosceva fin troppo bene essendovi dovuto entrare molte volte a causa delle indagini che lei non avrebbe eseguito alla centrale.

Conosceva la ragazza da quando ancora frequentava l’università a Londra, aveva riconosciuto in lei un elemento utile già dal periodo in cui aveva seguito uno stage tenuto dagli agenti della polizia ed era rimasto deluso all’epoca nello scoprire che non volesse fare un concorso ma dedicarsi al giornalismo.

Sapeva bene che per la ragazza l’inseguimento di Lorens era diventato fondamentale, ma non credeva si sarebbe spinta fino al punto di aggirare la legge sotto i suoi stessi occhi.

Anche se Sam non era a conoscenza che non fosse esattamente la prima volta che la donna cercava metodi poco ortodossi per poter scrivere i propri articoli, specialmente quando seguiva le indagini in parallelo a Scotland Yard e non in completa collaborazione.

“Chi ha assunto il fotografo?”

“Ma…mi stai ascoltando Francesca? Hai violato la legge, se non fossimo stati Jeff ed io a trovare le foto probabilmente già saresti in sala interrogatori sospettata di furto!”

“Non hai capito Sam. Io ero a conoscenza di ogni dettaglio della serata ma nessuno ha nominato l’assunzione di un fotografo, neanche una volta.”

Francy si voltò su se stessa sbattendo sul petto dell’amico le due foto e alzando gli occhi nei suoi, fissandoli, determinata e con tutta l’aria di una che si era totalmente scordata delle minacce appena ricevute e dei rimproveri che l’agente avrebbe potuto anche fare al vento.

Aveva individuato l’anello che le mancava, ma di certo non lo avrebbe rivelato a Sam così in fretta.

“Ho bisogno di vedere la lista di tutti i testimoni che avete interrogato.”

“Non sei un’agente del dipartimento Francesca, non puoi avere tali informazioni.”

“Sono il tuo informatore Sam, certo che posso vederli, li ho sempre letti!”

“Non per questo caso. Ti sei spinta oltre stavolta. Sapevi che Lorens avrebbe colpito e non mi hai avvertito. Sei fuori dalle indagini.”

Gli occhi di Francy si spalancarono in modo quasi identico a quando aveva scovato il biglietto del falsario nella propria borsetta.

Ciò che stava accadendo non era positivo. Senza i mezzi della polizia non poteva arrivare a Lorens o al suo complice, aveva bisogno di quelle testimonianze, dei nomi o almeno delle informazioni che, ne era sicura, erano nascoste in quelle deposizioni.

“Non puoi farmi questo Sam. Se i tuoi agenti non sono stati in grado di dirti che avrebbero trasferito il Kirchner per la mostra la colpa non è mia!”

“Se i miei agenti sapessero scovare i colpi di un falsario di opere d’arte prima che vengano compiuti allora non avrei bisogno di un’informatrice esterna, Francesca. Dovevi dirmelo. Ora faresti meglio a dormire.”

Finita la frase l’investigatore Byron e il suo pesante cappotto lasciarono l’appartamento, dopo aver colmato l’aria della rabbia e frustrazione che le parole appena suscitate avevano provocato nella proprietaria di casa.

Il tonfo prodotto dalla porta non scosse minimamente Francy, ancora in piedi in mezzo al salone, con la foto che la ritraeva con l’allestitore della mostra appoggiata sul tavolo, ad incriminarla come quella con Palinsky.

Stavolta tutto era più difficile, ma forse poteva sempre sfruttare l’arma segreta, quella che era restia a tirare in ballo per una certa “etica professionale”, non ovviamente la propria, dati i suoi modi.

Il labbro inferiore della giovane iniziò ad essere torturato con insistenza mentre già il numero di Bella veniva composto e lei si avviava a prendere il proprio vino sul piano della cucina, già convinta che quella era l’unica soluzione, un po’ subdola ma sicuramente efficace.

“Cosa c’è ancora?”

“Ho bisogno del tuo aiuto… Hai ancora quella camicetta azzurra che a Jeff piace tanto?”

 

Centrale di Scotland Yard

19 ottobre 2021


“Dimmi perché sto facendo una cosa del genere?”

Bella era appoggiata alla colonna di un palazzo antico nel vicolo parallelo alla centrale dove Sam e Jeff lavoravano. Aveva indossato come previsto la camicetta sopra a una gonna nera fino a sopra il ginocchio e un paio di tacchi laccati del medesimo colore.

“Perché io non posso entrare o si insospettiranno.”

“Beh se vedono me non capiranno che tramiamo qualcosa invece?”

Il ringhio rivolto al proprio cellulare fece deformare leggermente il volto della ragazza ancora appostata, in comunicazione diretta con l’amica che la stava guidando in quell’operazione che a lei pareva davvero impossibile.

Era sicura che un giorno o l’altro sarebbe stata lei a finire in manette per aiutarla nelle sue alquanto discutibili indagini private.

“Te lo ripeto. L’agente Campbell dovrà uscire a recuperare i fascicoli dal furgone che, come ogni martedì, li porta direttamente di fronte alla centrale. Non possiamo chiederli direttamente a lui ma è un tipo meticoloso e che ama avere le proprie responsabilità. Per questo ci sarà solo lui senza altri agenti e tu dovrai distrarlo mentre io recupero il fascicolo che ci serve. Hai comprato il caffè?”

“Si… lungo, con latte caldo e caramello. Ma davvero beve una cosa del genere?”

“Zitta e muoviti sta uscendo.”

“Se mi arrestano giuro che te la faccio pagare!”

Esclamò la ragazza ancora nascosta quando già dall’altro capo del telefono era stata interrotta la comunicazione.

Effettivamente però il furgone di Scotland Yard era appena arrivato a destinazione e il conducente ne era sceso per chiamare il vice investigatore capo, pronto, come previsto ad assolvere ai propri doveri.

Un ultima controllata e Bella uscì dal proprio nascondiglio come stesse passeggiando tranquillamente per la città e dirigendosi ad un appuntamento.

L’agente Campbell stava appunto aprendo il retrò del furgone quando la giovane si piantò in faccia il suo più convincente sorriso e decise che era il momento di entrare in azione con il loro piano.

“Agente Campbell?”

La voce stizzita e incazzata di poco prima si era appena trasformata in una dolce e suadente tonalità, per riuscire ad attirare l’uomo verso di sé, sfoderando l’abbigliamento che, grazie a Francy, fosse il più gradito su di lei.

“Oh…Gabriella ma, che ci fa qui?”

Tutto si poteva dire tranne che il fascino che la giovane aveva sull’agente non fosse importante.

Jeffrey era in grado di stare dietro a un criminale per giorni, di riuscire a mantenere la mente fredda e distaccata anche in situazioni di massimo rischio, ma di fronte a quei capelli rossi non riusciva a resistere più di qualche secondo senza iniziare a regredire lentamente nella scala evolutiva fino ai livelli di uno scimpanzé.

“Francy mi ha detto che non verremo in centrale per un po’ e… ho pensato di portarle del caffè.”


Facile in quel momento fu per la giornalista arrivare al retro del furgone, facendo bene attenzione a non essere vista, e iniziare a rovistare fra i documenti.

Dopo il tempo che aveva passato a contatto con le indagini si era premunita di indossare i guanti e le sue impronte non sarebbero rimaste in quei fascicoli.

Non credeva però che ci fossero così tante cartelline dirette all’attenzione della centrale. Scatoloni pieni che parevano enormi in quel momento e infiniti da controllare, ma doveva essere lucida e ragionare.

Quel caso sarebbe stato il primo che gli aventi avrebbero controllato, quindi doveva essere in rilievo. In più era stato commesso appena la notte precedente e doveva essere fra gli ultimi inseriti.

Gli occhi della donna presero rapidamente in esame gli appunti vergati su ogni scatola finché non raggiunse quello incriminato e vi si gettò quasi sopra.

Un furto in villa, un ritrovamento di un falso Van Gogh nel mercato nero…di casi ce ne erano diversi e doveva trovarlo in fretta se non voleva essere scoperta.

“Se vuoi una di queste sere possiamo andare a cena fuori. Non mi negheranno un cambio di turno.”

La voce di Jeff arrivò fin troppo bene alle orecchie di Francy che intenta a scartabellare sperò vivamente che Bella riuscisse a tenerlo impegnato.

Estrasse il fascicolo desiderato dalla scatola ed estrasse il cellulare dalla tasca, prendendo a fotografare i fogli che le passavano sotto mano, senza neanche guardarli attentamente, ma riconoscendone la validità o, perlomeno, azzardandola.

“Si…mi farebbe molto piacere unirmi a te. Facciamo giovedì?”

Le cose si mettevano male, adesso anche la voce di Bella si era fatta troppo definita.

Francy abbassò lo sguardo e notò le gambe dei due spuntare da sotto il portellone del furgone, percependo la pericolosità dell’essere scoperta sempre più vicina a diventare realtà.

Senza pensarci allargò la gamba a toccare quella dell’amica che riuscì a non sobbalzare solo per il momentaneo stato di tensione e determinazione che si era autoimposta.

Francy aveva bisogno di una mano, erano troppo vicini e Bella lo sapeva. Ma cercare di allontanare Jeff dal furgone lo avrebbe di certo insospettito. Poteva essere cotto ma non era di certo stupido e avrebbe fatto due conti prima o poi.

Così la scelta della ragazza fu fulminea e, pur sapendo che se ne sarebbe pentita, allungò le braccia e spinse il viso contro quello dell’agente, facendo segno con il piede alla compagna di andare.

Francy leggermente dubbiosa degli avvenimenti al di là del portellone reinserì rapidamente il fascicolo al suo posto e si allontanò, passando dall’altra parte del furgone e togliendo rapidamente i guanti, infilandoli nelle tasche della giacca di pelle.

Si voltò indietro solo una volta raggiunto il vicolo dove poco prima si era fermata l’amica, notando i due ancora attaccati e non resistendo a scattare l’ennesima foto, stavolta, però, per puro sadismo nei confronti della malaugurata Bella.

 

Casa di Francy


“Tu spera che questa cosa serva a darci informazioni utili o ti ammazzo Francy.”

“Ma come? Non vedi come siete carini tu e l’agente Campbell?”

Il sadismo della giornalista verso la propria migliore amica non aveva limiti. Prendere in giro quella ragazza era qualcosa di sublime, non soltanto perché la sua faccia assumeva dei colori particolarmente vicini a quello dei capelli, ma per le espressioni colorite che riusciva a produrre con uno sforzo minimo della fantasia.

“Tu fai che una di queste foto vada in giro e informerò la stampa di crimini che neanche ricordi di aver compiuto.”

Bella si lasciò mollemente cadere sul divano dell’amica, incrociando le braccia al petto e chiudendosi a riccio in uno stato di odio totale verso il mondo, stato che sarebbe durato si e no dieci minuti se la si faceva sbollire dalla rabbia.

Ciò che era importante in quel momento era che le foto scattate ai documenti erano già state inserite nel computer e stampate, a riformare esattamente il medesimo fascicolo della polizia, così che le due donne potessero indagare in modo efficace anche quella volta.

Le lettere scorrevano sotto gli occhi di Francy, mentre già un bicchiere di spumante campeggiava nella sua mano destra.

C’erano nomi, deposizioni, foto. La maggior parte di quelle informazioni erano pressoché inutili finché non avesse trovato l’elemento importante di quel mistero.

Il fotografo, il nome del fotografo, chi lo aveva assunto, a chi aveva scattato e perché.

Finché non avessero trovato indizi del genere tutte le loro indagini sarebbero state inutili.

“Dawson…”

Mormorò la giornalista leggendo finalmente un nome diverso nelle varie liste.

“Bobbie Dawson. Ecco il nome che cercavamo Bella. Bobbie Dawson è il fotografo che nessuno conosceva.”

Nonostante il mutismo in cui era entrata l’amica della donna si avvicinò al tavolino, per osservare quel nome che era spuntato dall’elenco dei collaboratori esterni della mostra.

“Ne parla qualcun altro?”

“Palinsky… dice che è stato Tarne a suggerirgli di assumere quel fotografo per superare i paparazzi nel parlare della mostra. Ci siamo Bella…”

“È lui il partner di Lorens… il fotografo era suo complice. Per questo non compare mai nelle foto.”

“E neanche Bobbie, essendo dietro l’obiettivo. Nessuna foto o registrazione che possa indicarci il volto del fotografo né dell’allestitore.”

“Scotland Yard non potrà mai scovarli se ancora una volta non sappiamo come sono fatti.”

Sul viso di Francy comparve di nuovo un’espressione soddisfatta, di quelle che Bella conosceva bene, che non lasciavano niente da intendere, che ti sapeva comunicare che qualcosa stava per accadere, che un’illuminazione l’aveva colpita.

“Sbagliato Bella. Loro non sanno come sono fatti… Io l’ho visto.”

Negli occhi della giornalista lo si poteva leggere benissimo, non si sarebbe arresa, non ora che aveva qualcosa che nessun altro aveva, non ora che aveva incontrato Lorens di persona.

Avrebbe trovato Bobbie Dawson e avrebbe incontrato il suo obiettivo. Non si sarebbe arresa.

 


NdA

Ok, magari pubblicare due capitoli lo stesso giorno non è una buona mossa, perchè poi non sarà mica sempre così, ma avevo scritto, non avevo nulla da fare e beh...è uscito il quarto capitolo.
Spero che vi stiate interessando alle indagini e ai rapporti che si svilupperanno! 
So bene che non è una storia veloce, qualcun altro avrebbe inserito magari tutti questi quattro in un unico capitolo, ma dato che scrivo sul momento prefersico pubblicare capitoli più brevi piuttosto che aspettare!
Magari saranno una valanga di capitoli se continuo così, ma se la storia vi interessa sarò lieta di condividerla con voi!
Spero che continuiate a seguire la mia storia!
Al quinto capitolo!

 

 

   
 
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