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Autore: PaolaDP    18/05/2008    3 recensioni
"Credevo che non mi sarei più svegliata. Pensavo che mi sarei addormentata per sempre, così, stringendo la tua mano. Forse lo speravo. Gli eroi desiderano morire gloriosamente, in battaglia, combattendo per ciò in cui credono... Io non sono mai stata una di loro. Perché, altrimenti, l'unica cosa che desidero è rimanere qui, rannicchiata a terra, al tuo fianco?" I pensieri di una donna disperata. O, meglio, di un cyborg. Spero tanto che recensiate!
Genere: Malinconico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 18, Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fratello

FRATELLO


Credevo che non mi sarei più svegliata. Pensavo che mi sarei addormentata per sempre, così, stringendo la tua mano. Forse lo speravo.

Gli eroi desiderano morire gloriosamente, in battaglia, combattendo per ciò in cui credono... Io non sono mai stata una di loro. Perché, altrimenti, l'unica cosa che desidero è rimanere qui, rannicchiata a terra, al tuo fianco?

Io non sono un'eroina, Crili. In questo momento, mi sento annullata, distrutta. Credo che non riuscirò ad alzarmi, nonostante abbia ripreso conoscenza; l'unica cosa che riesco a fare è tenere gli occhi socchiusi e pensare.

Il mondo non voleva che io pensassi, voleva che diventassi una macchina da guerra. C'è riuscito, no? Guarda cosa ha fatto a mio fratello... Guarda cosa ti ha fatto.
Tu eri tutto ciò che di umano c'era in me, che c'era per me. Adesso? Mio fratello ti ha portato via e io, ora, non sono altro che una fredda macchina, non ho più nulla. Eppure, non mi sono mai sentita tanto donna, tanto umana. Tanto debole.

Che senso ha la mia vita, adesso? Forse è esagerato definirla tale: la mia è solo una pseudo-esistenza, io non sono che un'imitazione di voi umani. Non sapete quanto vi odi. Non sapete quanto vi invidi.
Forse, se fossi completamente umana, adesso potrei semplicemente piangere, ma i miei occhi, ormai, si sono prosciugati. Forse potrei semplicemente morire.

Morire...

E' una parola usata di frequente, ma non ne capiamo il significato. Perlomeno, io non lo capivo fino a qualche ora fa, prima che tu fossi lanciato per aria, prima di cercare di rianimarti... Prima di rendermi conto che non ti avrei più rivisto.

 Mi sento così sciocca! In questo momento, non riesco a non pensare a quando bevevamo assieme il caffè al mattino, a quando mi portavi a fare compere e mi sorridevi... Sembra tutto così lontano, ora. Mi sento vuota.

Cos'ho, adesso? Cosa mi rimane dopo la tua morte? La sento: la tua mano, che stringo spasmodicamente, quasi potessi impedirti di abbandonarmi, è gelida. Forse spero che questo lieve contatto mi dia sollievo, ma non è così. Forse sentire la tua pelle sulla mia mi fa sentire meno sola. Ma non posso ignorare il fatto che, ormai, tu non ci sei più, e nonostante qui, steso sull'asfalto assieme a me, ci sia il tuo corpo, so di essere sola.

Non voglio restare da sola...

Le ho già sentite, queste parole. E' stata una voce delicata, la voce di una ragazzina...
Nostra figlia, Crili. Chissà dov'è finita, adesso... Io stessa le ho detto di fuggire, di allontanarsi da me e da mio fratello, da te, o da ciò che di te rimane. Volevo sconfiggerlo. No, forse no. Non so esattamente quali fossero le mie intenzioni, ero fuori di me, ma non per la rabbia: per la disperazione.

Ti aveva ucciso davanti ai nostri occhi, Crili, davanti a me e alla piccola. Adesso sarà terrorizzata!
Già la vedo: in giro per queste strade buie, piangente, con il suo abito rosa. Glielo hai regalato tu, le sta bene. Forse C 17 avrebbe ucciso anche lei...

Forse la vuole uccidere, è convinto di aver già sistemato la propria sorella, ma io sono ancora qui. No, non credo a quello che penso: se avesse voluto togliermi la vita, ci sarebbe riuscito, la sua potenza, in qualche modo, è aumentata a dismisura. Ha esitato, prima di colpirmi... forse mi vuole bene. Mi vuole bene?
No. No, non è affetto, questo, non si distrugge la vita di una persona cui si vuole bene. Ha ucciso te e poi si è concentrato su di me... Ma non mi ha finita. Ho ancora quello stupido, irrilevante dubbio: mi ama?

Ma certo... che illusa, che sciocca... Non mi ha risparmiata per affetto: si è semplicemente ricordato del dispositivo per l'autodistruzione, l'avrei fatto saltare in aria. L'affetto, ormai, mi sembra la cosa più fievole ed utopica di questo mondo: io provavo qualcosa più dell'affetto, nei tuoi confronti, Crili, e tu sei morto. E la mia bambina? La nostra bambina?

Io gli volevo bene, sai? Io volevo bene a mio fratello. Anche questo sentimento sembra cancellato, non sono più in grado di provare emozioni, sono vuota. Eri tu la mia umanità. Ma sei morto. Sì, Crili, è questo che sei, anche se io sono qui e ti penso, anche se ti stringo la mano, anche se non posso evitare di pensare a te e la mia mente è invasa dalle tue immagini: il tuo sorriso, il tuo profumo... E' tutto così crudelmente nitido. Anche se mi sembra siano passati secoli, fino a questa mattina eravamo assieme. Poi è arrivato lui.

Tu sei morto, io sto male, nostra figlia sta fuggendo, è dispersa. E mio fratello...
Mi rendo improvvisamente conto di una cosa terribile: non so dove sia lui e non so dove sia Marron. E' in pericolo, Crili! Suo zio...
Mi devo alzare, devo farcela.

Alzo il capo. La strada è sempre qui, distrutta, piena di macerie: non si è accontentato di far fuori te.
Per un istante, mi ero illusa di trovare nostra figlia in piedi sul marciapiede. Ma è vuoto, ci sono solo polvere e detriti.

Sento una fitta alla spalla e crollo nuovamente a terra, l'asfalto mi sembra durissimo e freddo. Ma non quanto la tua mano. La devo lasciare, Crili, devo andare a salvare nostra figlia, per farlo devo abbandonarti. Non hai idea di quanto mi costi! L'unica cosa che voglio è rimanere qui con te. Ma lei... Ti somiglia tanto, Crili! Sorride sempre, farfuglia quando è imbarazzata, le piace ridere... Ti ha visto morire, probabilmente pensa che io abbia avuto la tua stessa sorte. No. La sua Mamma è qui. Sto venendo da te, Marron.

Faccio pressione sul braccio sinistro, devo tirarmi su. Fa male.
Stringo la tua mano più forte, prima di lasciarla. Mi mancherai, Crili...

Mi alzo e mi volto, non posso guardarti, sarebbe troppo doloroso. Io sono una donna forte, Crili, o, perlomeno, ho sempre cercato di esserlo. Non ho mai vacillato, sono sempre riuscita a controllare la situazione, a restarne padrona. Ma ho fallito, il mio mondo è crollato. Tu sei morto, mio fratello è un assassino. Devo cercare l'unica parte rimasta più o meno intatta: Marron è là fuori, da qualche parte. Con lui.

Mi torna in mente l'immagine della sua mano tesa, di quel lampo, e il tuo urlo, proveniente dalle mie spalle. Non ti ho potuto dire un'ultima parola, non ho potuto dirti addio. E adesso sono così sciocca a pensare di parlare con te, perché tu non ci sei, sei morto! Diamine, Crili, mi hai abbandonata, avevi promesso che saresti rimasto con me per sempre!

Mi sento egoista. Scusa, Crili, perdonami. Scusa, ma non ho ancora il coraggio di voltarmi a guardare: non voglio credere che tu non ci sia più. E se sei morto, perché sei uguale a prima, con i tuoi capelli arruffati e le tue sopracciglia folte?
Stringo i denti e mi volto. Sei decisamente morto. Apparentemente identico, ma il tuo sorriso, Crili! Che fine ha fatto?

La tua anima se ne è andata e lo ha portato via con sé? Se il sorriso manifesta l'anima, allora è appurato che io non ne ho una. Io sono morta, Crili, tu hai amato un immeritevole residuo di donna. Ma ciò che resta di me, di quello che ero, freme di rabbia perché non ti ho potuto aiutare, e freme di odio nei confronti di C 17. Non pensavo di poter odiare a tal punto mio fratello, la disperazione si è tramutata in furia. Voglio fargli del male. Improvvisamente, tutti i miei dubbi su Marron svaniscono, esistiamo solo io e lui. E' lui che devo andare a cercare, non lei. Se trovassi nostra figlia, Crili, saremmo ancora sotto la Sua minaccia. No, io lo affronterò, io la proteggerò, sono sua madre, cancellerò dalla faccia della terra colui che ha osato farci questo!

Peccato che io, oltre ad odiarlo, lo ami come non mai. Riuscirò a vincere? Non ne ho idea, non ho molte speranze, a dire il vero. L'unica cosa che voglio, però, è alzarmi, volare e trovarlo per sputargli in faccia tutta la mia rabbia per ciò che ha fatto. Per far questo, sono anche disposta ad allontanarmi da ciò che mi ha dato maggior sicurezza, Crili, e cioè da te. Devo lasciare qui il tuo corpo. Tornerò, non temere. O almeno lo spero.

Si sentono delle sirene, in lontananza. I tuoi simili, i terrestri, cercano di arginare i danni dovuti alla rabbia di C 17. Mi fanno quasi pena: sono lì ad affannarsi, ma non possono nulla. Io devo andare da lui.
Sento una lacrima calda colarmi lungo la guancia, sembra quasi che scotti. Ti lancio un ultimo sguardo, prima di andare. Sembra quasi che tu stia dormendo, Crili, come stamattina, quando sono venuta a svegliarti con una tazza di caffè caldo in una mano e un croissant nell'altra.
Guardo dritto di fronte a me, mi piego e, dopo un attimo di inerzia, mi sollevo lentamente, acquisendo via via maggior velocità


Addio, Crili.








Salve a tutti! Questa è la mia prima ff e, come mi ha consigliato jojoND, ho cercato di metterla in html spremendo la mia materia grigia!

So che è drammatica e con una vena di sdolcinatezza, ma spero che vi piaccia lo stesso!^^

Mi raccomando, ho bisogno di consigli, suggerimenti ed opinioni, quindi recensite numerosi! (Quest'affermazione presuppone che qualcuno la legga... speriamo!)

                                                                                    PaolaDeve                        
  
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