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Autore: kirlia    23/12/2013    6 recensioni
SPOILER! In questa storia è presente un personaggio della quinta stagione.
Natale è alle porte e lo spirito di felicità che lo contraddistingue adorna persino la mente di Mike, insieme a tutte le personalità che ne fanno parte. Ma ce n'è una
che odia vedere questo clima di serenità e trama per spezzare un grande amore. Ne sarà forse capace, con i suoi piani malvagi?
"Se c'era una cosa che odiava, escludendo il fatto che non poteva prendere il controllo e diventare il supremo governatore di quel subconscio, era il fatto di doversi sorbire tutte quelle
attenzioni indesiderate e quei sorrisi angelici di Svetlana. L'avrebbe volentieri strozzata, se ne avesse avuto l'occasione, ma una certa persona non la perdeva mai d'occhio. [...]
«Non capisco proprio come tu faccia a sopportarla, sottospecie di cowboy» disse, rivolgendosi al ragazzo in questione, una volta che lei si fu allontanata abbastanza."

Ovviamente una dolcissima Manlana dedicata alle mie lettrici, perché volevo far loro un regalino natalizio.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chester, Mal, Manitoba Smith, Svetlana, Vito
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale
- Questa storia fa parte della serie 'Manlana is the way!'
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Il bacio sotto il vischio



 

Secondo alcune culture,
il bacio sotto il vischio viene considerato
il Bacio della Morte.



«Il Natale.
Di certo la festività più diffusa e sentita in tutto il mondo. Tutti, persino i più malvagi tra noi, sono in qualche modo corrotti dallo spirito del Natale, così sereno e gioioso, che colma tutti i cuori e riempie di felicità...
bah! Ma chi scrive queste sciocchezze? Mi viene la nausea al solo pensiero» commentò Mal infastidito, prima di gettare il biglietto che aveva trovato sul grande tavolo di mogano contro il quadro che raffigurava Mike.
Vito, seduto accanto a lui, assentì.
Era la vigilia di Natale e anche gli abitanti della mente del famoso concorrente del reality si preparavano a festeggiare l'avvenimento. Non che tutti fossero felici della cosa, ovviamente: Mal, per primo, odiava il Natale e l'aria di pace che sembrava instaurarsi in tutte le persone quando arrivava quel periodo dell'anno. Ne avrebbe fatto a meno senza problemi.
Ma altri abitanti di quel posto la pensavano molto diversamente.
«Non fare il guaztafezte, da? Sai che Mike adora quezta festa e vuole coinvolgerci nella sua felicità. E poi, quezto è il primo anno che lui e Zoey passano inzieme, e deve essere davvero entuziasta!» disse estasiata la ballerina russa, prima di costringerlo ad indossare un cappellino rosso in tema con il resto degli addobbi e allontanarsi saltellando come un folletto.
Il malvagio si limitò a farle un finto sorriso di cortesia e ad incrociare le braccia, con un'espressione arcigna sul volto. Se c'era una cosa che odiava, escludendo il fatto che non poteva prendere il controllo e diventare il supremo governatore di quel subconscio, era il fatto di doversi sorbire tutte quelle attenzioni indesiderate e quei sorrisi angelici di Svetlana. L'avrebbe volentieri strozzata, se ne avesse avuto l'occasione, ma una certa persona non la perdeva mai d'occhio, per evitare che l'assurda gentilezza che gli dimostrava andasse a suo sfavore.
«Non capisco proprio come tu faccia a sopportarla, sottospecie di cowboy» disse, rivolgendosi al ragazzo in questione, una volta che lei si fu allontanata abbastanza.
Manitoba, seduto alla sua sinistra, guardava incantato la ginnasta, senza badare ai velenosi commenti della personalità più malvagia. Non riusciva a distogliere lo sguardo da quella figura slanciata e così affascinante, che oggi indossava un abitino rosso ornato da pelliccia bianca perfetto per l'occasione.
Sheila era già molto bella, solitamente, ma quell'abbigliamento riusciva a renderla persino più attraente ai suoi occhi, tanto da fargli dimenticare il resto del mondo intorno a lui e specialmente le osservazioni spiacevoli dei suoi compagni di mente.
Vito, dall'altra parte del tavolo, lanciò un'occhiata piuttosto maliziosa alla ballerina, scrutando i suoi abiti e alzando un sopracciglio.
«Yo, amico, piedini di burro sarebbe anche sexy, se non fosse per quell'aria da santarellina che si ritrova» replicò, fissando decisamente troppo a lungo l'unica ragazza che popolava quella mente.
Le mancava l'aria sfacciata e provocante di Anne Maria, per non parlare della sua pelle color latte e il suo accento da svitata, ma, ai suoi occhi, Svetlana poteva anche essere passabile. Soprattutto se quell'abito fosse stato un tantino più corto.
Manitoba non la pensava allo stesso modo: per lui era di certo la ragazza perfetta, con la sua dolcezza e i modi amichevoli che aveva con tutti, persino con Mal. Allo stesso tempo, comunque, era molto determinata.
In quell'istante, per esempio, stava facendo di tutto per convincere il vecchietto ad indossare un abito da Babbo Natale, in modo che tutti loro fossero in qualche modo agghindati a tema.
«Oh, ti prego, Chezter! Ti prometto che sarà zoltanto per un paio d'ore!» lo supplicava, mentre quello cercava in tutti i modi di allontanarla mulinando il suo fidato bastone quasi come un'arma. L'avventuriero fu sul punto di intervenire, quando per poco non fu colpita, ma sapeva perfettamente che lei era in grado di tenergli testa e di evitare i suoi attacchi, grazie all'agilità che era il suo dono.
Mal, sbuffò di nuovo, guardando la scena ancora più irritato.
«Ma l'hai vista? Quella ragazza è un'autentica piaga. Dovresti mollarla subito» commentò ancora, per poi sorridere all'idea. Sarebbe stato davvero un divertimento, per lui, vedere quell'idiota di Svetlana scoppiare in lacrime di fronte al suo amato Manny, ferita fino alla morte per essere stata rifiutata da lui. Di certo, questo avrebbe spento quella sua aria da "sprizzo felicità da tutti i pori" che si ritrovava.
Ma l'esploratore australiano non era dello stesso avviso, mentre alzava gli occhi al cielo e si aggiustava per bene sulla testa il solito cappello, adornato da un nastro rosso che la ragazza le aveva regalato.
«Che sciocchezze. Non farei mai una cosa del genere alla mia Sheila
Vito, nel frattempo, si guardava le unghie annoiato, con i piedi poggiati sul tavolo e la sedia che dondolava.
Queste discussioni non erano molto importanti per lui: avrebbe potuto starsene zitto e lasciar correre, sul commento di quell'Indiana Jones mancato, ma gli andava di fare un po' di casino e spezzare quell'incantesimo di bontà e mielosa dolcezza che il Natale aveva portato.
Ecco perché decise di fare una particolare osservazione.
«Che poi la definisci "tua", ma mica ti ho visto mai baciarla.»
A quelle parole, l'avventuriero arrossì. Era vero: capitava raramente che la baciasse, tranne in alcune occasioni particolari in cui i suoi sentimenti così forti prevalevano sul suo istinto di gentleman - perché anche se aveva la fama di donnaiolo, era sempre molto educato.
Con Svetlana, poi, era tutta un'altra storia. Lei non era una ragazza come tutte quelle che aveva corteggiato nel corso dei tempi, no. Lei era diversa: così delicata, fragile ed eterea, sembrava quasi un angelo venuto in quella mente per smuovere le fondamenta della sua coscienza e farlo diventare migliore. Così si trovava spesso in soggezione, davanti a lei, senza il coraggio che lo contraddistingueva e che lo portava ad essere più avventuroso.
«Oooh! Quindi si tratta di una specie di amore platonico?» chiese Mal, poggiando i gomiti sul tavolo e guardando Manitoba in modo piuttosto curioso e perversamente divertito.
Trovava questa scoperta piuttosto interessante e, magari, poteva fare in modo che il Natale nella mente di Mike non fosse così perfettamente felice. Gli ci era voluto solo un attimo per architettare un piano diabolico che avrebbe portato un po' di scompiglio lì dentro, che avrebbe di certo fatto venire un'emicrania al proprietario di quel subconscio e magari gli avrebbe anche fatto perdere un po' del ferreo controllo che stava esercitando in quel periodo su di loro.
L'avventuriero cominciava ad essere imbarazzato da quella discussione. Che ne sapevano loro del bellissimo rapporto che c'era tra lui e la ballerina? Come potevano capire che l'affetto che provava per lei andava molto oltre l'idea di amore che conoscevano? Beh, nel caso di Mal, non era nemmeno certo che sapesse cosa fosse, l'amore...
«Non sono affari vostri, ragazzi» disse, sperando che lasciassero cadere lì il discorso e dimenticassero tutto.
Ma, ovviamente, non sarebbe stato da loro ignorare questo elemento di debolezza di Manitoba, motivo per cui il malvagio ghignò divertito.
«Dico solo che non dovresti essere così timido con lei. Oh, insomma, non è mica così difficile baciare una ragazza! Giusto, Vito?» disse, con una vaga inclinazione d'accento che lo faceva somigliare a Mike, quasi come se stesse cercando di fare l'amicone con loro.
Per l'esploratore, però, era chiaro che quel suo atteggiamento nascondeva qualche pensiero per nulla candido e gentile. Decise di cominciare a stare all'erta, sperando che quella cosa non prendesse una brutta piega che avrebbe potuto danneggiare lui e Sheila.
A proposito di lei, era finalmente riuscita a far indossare gli abiti natalizi a Chester, e ora si stava occupando dei festoni e delle varie decorazioni che tingevano di rosso, verde e dorato il grande salone. Canticchiava fra sé un motivetto non molto dissimile da "Jingle Bells", ma con delle parole strane, probabilmente russe. Ed era decisamente stupenda.
Vito, folgorato da una delle poche idee che decidevano di fare un'improvvisata nella sua mente, rispose con un sorriso piuttosto presuntuoso.
«Yo, scherzi, amico? Io sono un vero esperto in questo genere di cose» cominciò, per poi lanciare un'occhiata maliziosa alla ballerina, fissandole in modo sfacciato il fondoschiena «Adesso ti faccio vedere io come si conquista una bambola come quella. Lascia fare a Vito!»
L'italoamericano si alzò e si avviò con passo strascicato verso la biondina che, proprio in quell'istante, aveva fissato l'ultimo festone colorato in fondo alla sala.
Manitoba andò nel panico, non sapendo quali fossero le intenzioni dell'altra personalità e, soprattutto, vedendo lo sguardo cattivo e soddisfatto di Mal. Se stava architettando qualcosa, di certo stava andando proprio come lui sospettava.
Cosa fare, adesso? Alzarsi e bloccare il passo a quel bulletto da quattro soldi o stare a vedere cosa succedeva?
Intanto Svetlana, un po' sfinita dai preparativi, stava scendendo giù per la scala a pioli che aveva poggiato sul muro, quando la sentì traballare un po'. Si immobilizzò e chiuse gli occhi solo per un attimo, prima di avere il coraggio di guardare in basso e rendersi conto che era quello sciocco di Vito a muoverla da una parte e dall'altra per spaventarla.
Scese con un un elegantissimo salto all'indietro, spezzando così il suo stupido giochetto, e lo guardo con aria di rimprovero.
«Che coza stai facendo? Stai forze cercando di uccidermi, da?» chiese, mentre si poggiava le mani sui fianchi e lo fissava con i suoi profondi occhi azzurri.
Il ragazzo le sorrise in modo sfacciato, con le mani nelle tasche dei jeans, mentre le dava un'occhiata più attenta. In fondo, la regina dello zucchero non era affatto male con quell'abitino rosso.
Si avvicinò pericolosamente, e lei arretrò fino a toccare la parete fredda con la schiena. Poi poggiò le mani sul muro, in modo da impedire che gli sfuggisse.
Svetlana non riusciva a capire che cosa volesse, ma si sentiva soffocare dalla presenza di Vito e sapeva che qualcosa non stava andando per il verso giusto. Lui non si era mai comportato così con lei.
«Sai, in tutto questo casino di decorazioni ti sei dimenticata di una cosa, principessa» disse, per poi portarsi una mano in tasca e tirare fuori un oggetto.
La ragazza lo osservò con la coda dell'occhio, rendendosi conto che si trattava di una pianta. E non una pianta qualunque...
«Questo è vischio, no? E c'è una tradizione legata a quest'affare, ma sono certo che tu sappia di cosa sto parlando...» commentò ancora, con un sorriso malizioso, prima di avvicinarsi ancora di più a lei, nel tentativo di baciarla.
Svetlana si divincolò in tutti i modi, cercando di sfuggirgli e scappare via.
Non erano le sue labbra quelle che voleva. Non era il suo abbraccio quello che la faceva sentire protetta e sicura. E lei non voleva quel bacio!
«Lasciami zubito! Che coza ti è saltato in mente?!» strillò, senza riuscire ad allontanarsi da lui e a sfuggire a quella strana tortura a cui voleva sottoporla.
Non capiva perché improvvisamente avesse deciso di fare una cosa del genere: insomma, a lui Svetlana non era mai piaciuta, e lei lo sapeva bene. Non era il tipo di fanciulla che poteva attirare un ragazzaccio come lui; vivevano in due mondi completamente distaccati.
Allora perché?
Era forse l'abito che aveva deciso di indossare quel giorno?
Era vero che si era data tanto da fare per convincere Mike a "immaginare" quel vestito, ma non l'aveva fatto di certo per fare colpo su di lui. Era qualcun altro, quello che voleva stupire.
E fu proprio quella persona ad intervenire prima che fosse costretta a scambiare delle effusioni sgradite con l'italoamericano.
«Non ti azzardare a toccarla, dingo!» si impose una voce dal forte accento australiano che conosceva bene e amava.
Il suo Manny era arrivato al salvataggio, come sempre, spingendo via l'altra personalità e mettendosi davanti a lei. Era così cavalleresco, quando la proteggeva dai pericoli! E le faceva battere il cuore forte, in preda all'emozione.
In un moto di coraggio, lui strinse la sua mano e lei si sentì ancora più al sicuro e felice, grazie a quel contatto.
«Yo, calma! Ti stavo solo facendo un favore, amico!» si difese lui, alzando le mani come a voler indicare di essere disarmato e scuotendo la testa.
Manitoba assottigliò lo sguardo, fissandolo minaccioso. Probabilmente Vito era davvero così idiota da pensare di fargli un favore, mostrandogli come baciare la sua Sheila, ma la verità era che di certo quella sua decisione era stato frutto della mente malvagia di Mal, che tentava sempre di creare caos e discordia tra di loro.
Quindi, in ogni caso, non giustificava il suo comportamento.
«Vattene subito, capibara. Sono stato chiaro?» gli ringhiò ancora contro, comportandosi come se si trovasse di fronte ad uno dei più temibili coccodrilli dell'Australia.
Il ragazzone a petto nudo rise, probabilmente giudicando la reazione di quei due piccioncini un po' troppo esagerata, e se ne andò via, ritornando al tavolo da dove Mal osservava curioso la scena.
A quel punto, l'esploratore lasciò andare un sospiro trattenuto da un bel po' di tempo - di certo da quando era cominciata quella discussione assurda sui rari baci tra lui e la ballerina - e si rilassò.
Che situazione. Non poteva di certo pensare che quello stupido discorso cominciato da Mal avrebbe portato ad una cosa del genere. Insomma, aveva persino rischiato che la sua bella venisse baciata da quell'idiota di Vito, a causa del malvagio!
Ma tutto ciò era successo a causa sua, e se ne rendeva conto. Era successo solo perché non aveva avuto il coraggio di baciare Svetlana di fronte a loro, come chiunque avrebbe fatto.
Cos'era che lo bloccava? Era forse la paura che lei lo rifiutasse? O la convinzione che una creatura così dolce ed innocente come lei non andasse sfiorata neanche con il bacio del suo amato? Non ne era certo.
«Mi dispiace, Sheila. Non avrei dovuto permettere...» cominciò, ma fu subito interrotto da lei, che lo guardava confusa.
«Ti dizpiace di cosa, Manny? Non sei ztato tu a tentare di baciarmi senza il mio conzenzo» replicò lei, regalandogli uno dei suoi dolci sorrisi.
Manitoba si sentì sciogliere: quelle espressioni e quel nomignolo con cui amava definirlo lo faceva sentire strano, come un bambino che per la prima volta si approcciava all'amore. E non era normale per lui, che di ragazze ne aveva corteggiate tante, eppure lei era capace di fargli questo.
Come spiegare queste sensazioni che provava, piacevoli e particolari allo stesso tempo, se non con un sentimento che non aveva mai provato per nessuna prima di lei? Se non con l'amore?
«È stata tutta colpa mia. Se solo fossi più coraggioso...» cominciò per poi mordicchiarsi le labbra senza concludere la frase. Si sentiva davvero uno stupido, non capiva perché davanti a lei non riusciva proprio ad ammettere dove fosse il problema. Forse aveva paura che gli ridesse in faccia? Ma sapeva che Svetlana non era il tipo di ragazza che lo avrebbe preso in giro per una cosa di questo tipo.
Lei lo prese per mano e fu in procinto di dire qualcosa, probabilmente per consolarlo e chiedergli a cosa si riferisse, ma fu interrotta dalle risatine soffocate di Mal e Vito, che li fissavano con aria di scherno dal tavolo in fondo alla sala.
Svetlana lanciò loro un'occhiataccia. Cos'avevano quei due da ridere tanto? Stavano forse ridendo di loro?
Si avviò a passo svelto verso di loro, trascinandosi dietro l'avventuriero che nella corsa per poco non perse il cappello. Il suo sguardo diceva che era determinata a capire cosa avevano fatto quegli sciocchi per rendere così turbato e schivo il suo Manny e avrebbe fatto di tutto per scoprirlo.
Arrivata davanti a quel tavolo, portò le mai ai fianchi e li fissò con aria di sfida.
«Ebbene? Coza avete da ridacchiare, voi due?»
Le personalità decisamente più fastidiose di quella mente la guardarono in silenzio solo per un attimo.
«Nulla, carissima. Ce ne stavamo solo qui ad osservare il vostro comportamento. Giusto, Manny
Mal sorrise malvagiamente mentre pronunciava quelle parole e distorceva in modo alquanto sarcastico il soprannome che la ginnasta aveva affibiato al suo accompagnatore.
Il ragazzo in questione in quel momento desiderò di poter sprofondare nel terreno o sparire, o almeno di poter nascondere il proprio visto con il cappello, ma sarebbe stato come ammettere la sconfitta. E lui era pur sempre il famoso Manitoba Smith e non poteva battere la ritirata in quel modo.
Se ne stava lì, senza dire una parola, mentre la ragazza dei suoi sogni si voltava a guardarlo con aria interrogativa, senza sapere cosa dire o fare.
Come era finito in quella situazione?
La pluricampionessa russa era dubbiosa. Non le piaceva quando qualcosa aleggiava nell'aria ma non le era concesso sapere di cosa si trattasse. Specialmente quando riguardava lei o Manitoba. E le sembrava chiaro che in quel caso riguardasse entrambi.
«Volete zpiegarmi cosa zuccede?!» chiese nervosamente lei, fissando ad una ad una tutte le personalità alternative davanti a lei.
Vito guardò Mal, mentre quest'ultimo si sedeva più comodo sulla poltrona e metteva le mani dietro la testa, con uno sguardo perversamente divertito.
«Oh, era solo un giochetto per mettere alla prova il tuo ragazzo. Sai, sembra che abbia dei problemi a baciarti...» disse, sapendo che quella frase avrebbe decisamente portato al caos completo.
Sicuramente la ballerina si sarebbe stupita e si sarebbe chiesta se Manitoba non avesse voluto baciarla perché la credeva brutta, o non abbastanza attraente o... beh, per uno qualsiasi dei problemi che le ragazze tendevano a farsi senza motivo. Ce n'erano così tanti che nemmeno in un milione di anni sarebbe riuscito ad ricordarli tutti.
E lui si sarebbe vergognato talmente tanto che avrebbe finito per lasciarla con una scusa, solo per non vedersela ronzare intorno con il broncio per il resto della sua vita. E allora si sarebbe compiuto il piano a cui aveva pensato fin dall'inizio, cioè creare uno scompiglio talmente colossale da distrarre Mike e permettergli di riprendere il comando.
Ah, era un piano perfetto...
Se non che la ballerina considerò le sue parole in tutt'altro modo.
Svetlana prese la sua battuta come una sfida personale e sorrise.
Lo sguardo del malvagio vacillò. Cosa aveva in mente, quell'identità talmente dolce da dargli il voltastomaco?
«Ma davvero? Credo che voi abbiate commezzo un errore» disse lei, per poi attirare a sé l'avventuriero.
Lo fissò negli occhi, riconoscendo quel misto di sensazioni che colmavano anche lei quando si trovava in sua presenza: tenerezza, paura di sbagliare e un infinito amore. Era per questo che lo amava e non avrebbe mai potuto permettere che le altre personalità lo turbassero con le loro parole fastidiose.
«La verità è che Manny è un gentiluomo, a differenza voztra, e non voleva mettermi a dizagio baciandomi di fronte a voi. Ma se proprio inziztete...» disse, notando lo sguardo del ragazzo davanti a lei vacillare solo per un momento.
Manitoba non capiva a cosa si riferisse Svetlana, ma si rese conto di dovere stare al gioco. Aveva mentito, dicendo che lui non l'aveva volutamente baciata di fronte agli altri ma... che importava?
La cosa più importante era che lei non si fosse offesa, ma che lo stesse difendendo. Adesso era lui che doveva dimostrare di essere abbastanza coraggioso. Lo era?
Sheila aveva poggiato una mano sulla sua guancia, mentre con l'altra indicava qualcosa sopra di lei.
Si era messa in punta di piedi, per poter raggiungere il suo viso, e si era avvicinata. Poteva già sentire il sapore di ciliegia delle sue labbra ed era inebriato dal suo dolce profumo di zucchero, ma prima che il momento arrivasse lei aveva sussurrato qualcosa a pochi centimetri da lui.
«È la tradizione, da
Lui alzò lo sguardo, notando un ramoscello di vischio improvvisamente apparso in alto, sopra le loro teste, e per un attimo aprì la bocca, come per replicare.
Sembrava come un incitamento, e gli parve persino di sentire la voce di Mike dire "Coraggio, cowboy!"
Nello stesso momento le labbra di lei, così morbide e calde, furono sulle sue.
All'inizio, il bacio fu dolce e gentile, quasi timido, ma l'australiano si stupì molto da casto come era sempre stato, si approfondì diventando pericolosamente intenso e facendogli provare delle sensazioni mai sentite. Svet non era mai stata così provocante, si disse, ma fu solo dopo che si rese conto che probabilmente la sua scelta era stata dettata dal fatto di dover accontentare gli esigenti spettatori che li osservavano. Decise finalmente di agire a sua volta, stringendola in un forte abbraccio e rispondendo al bacio.
La ballerina, dal canto suo, non poteva permettere che il suo amore venisse messo alla prova in quel modo dalle altre personalità. Proprio per questo, aveva deciso di dimostrarsi più sfrontata del solito, attirando il suo Manny in un bacio talmente profondo dal lasciarlo senza fiato.
I due si separarono, senza riuscire a staccare gli occhi l'uno dall'altra. Cielo e cioccolato si fondevano in un vortice infinito di emozioni.
Nessun suono venne da Vito, che li guardava ad occhi sgranati. Di certo non avrebbe mai ammesso di essersi sbagliato sul conto della coppia, ma di fronte a quella dimostrazioni non ebbe nessun commento da fare.
Mal, invece, grugnì rassegnato e incrociò le braccia con sguardo corrucciato. Anche questo suo malvagio piano era stato un buco nell'acqua.
Il silenzio regnò solo per alcuni secondi, nella mente di Mike, prima che una voce roca e piuttosto infastidita spezzò la strana atmosfera che si era creata.
«Ah, i ragazzacci di oggi! Così disinibiti da baciare la propria ragazza davanti a tutti proprio nella notte di Natale!» borbottò Chester.
Ma Manitoba si limitò a sorridere sfacciatamente e ad attirare di nuovo Svetlana in un dolce bacio, mentre ripensava alle parole sul biglietto che Mal aveva trovato.
Il Natale rendeva di certo tutti più buoni, ma anche più coraggiosi.

 

Ma secondo altre leggende,
il bacio sotto il vischio viene considerato
il Bacio dell'Amore.



Che dirvi, dolcezze mie?
Tutti qui scrivono bellissime storielle sul Natale, e io non volevo essere da meno!
Insomma, non sono certa che il mio esperimento sia andato a buon fine - visto che nella mia storia la festività ha un ruolo poco importante - ma devo ammettere di essermi divertita parecchio a descrivere le varie personalità multiple, soprattutto quelle che di solito nelle mie storie vengono poco approfondite. Scrivere di Mal è stato uno spasso!
Spero che la lettura sia stata gradita e, nel caso non vi rendeste conto del perché di alcuni passaggi o di alcuni comportamenti dei personaggi, potete pure chiedermi. La storia si rifà ovviamente alla mia long, quindi magari vi starete chiedendo "ma perché, Manitoba e Svetlana stanno insieme?". Beh, sì. Lo so, sono strana XD

Questa non è altro che una dedica natalizia a tutte le mie adorate lettrici, ma soprattutto è per Moony. Perché quando pochi giorni fa mi ha detto di essere in astinenza da Manlana, mi ha dato l'ispirazione per scrivere questa storiella ;) Spero vivamente che gradisca!

Un bacione e alla prossima,
Kirlia <3

 

   
 
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