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Autore: Mary P_Stark    24/12/2013    7 recensioni
La Ricerca di Brie e Duncan ha inizio. Non è più tempo degli indugi, i berserkir vanno trovati prima che si riversino sul loro branco per distruggerli tutti. La verità deve infine venire a galla, perché la faida venga fermata sul nascere. Nuove avventure aspettano i nostri eroi, e nuovi amici si uniranno ai vecchi per questo nuovo viaggio tra le lande della Norvegia, dove il culto dell'uomo-orso ha avuto il suo massimo fulgore. Sarà possibile, però, fermarli in tempo? E il nemico è rappresentato solo da loro? O le maglie di Loki sono più intricate di quanto essi non immaginano? TERZA PARTE DELLA TRILOGIA DELLA LUNA. (riferimenti alla storia presenti nei 2 racconti precedenti)
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'TRILOGIA DELLA LUNA'
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Epilogo
 
 
 
 
Il Solstizio d'Inverno non poteva essere giorno migliore, per un simile evento.

Specialmente perché, quella notte così speciale, un'eclissi di luna avrebbe benedetto il cambiamento.

Il giorno più breve dell'anno, la notte più lunga.

Un buon giorno, per un nuovo inizio.

Il Vigrond risplendeva di lanterne di carta colorata, ogni alfa era stato chiamato dalle tre contee per presenziare a quell'evento e, cosa davvero più unica che rara, a un umano era stato accordato il permesso di assistere.

Ma Mary B era sempre stata una persona speciale.

Lì, alla luce chiara della luna, ormai prossima a scomparire per dare il via all'eclissi, io levai le mani verso il cielo terso ed esclamai: “Madre, potente Yggdrasil che tutto sorreggi, accogli tra le tue braccia un nuovo figlio! Benedici il suo cambiamento, sostieni il suo coraggio, accresci la sua forza!”

Egli è pronto, Signora dei Lupi?, domandò la quercia sacra nella mia mente.

“Egli è pronto, quercia sacra, la sua mente è limpida e il suo cuore puro” assentii, volgendo lo sguardo per incrociare gli occhi di mio fratello, sangue del mio sangue.

Allora, che il suo destino si compia. All'annerirsi della luna, compi la magia.

Annuii e, afferrate le mani di Gordon, le strinsi nelle mie e mormorai: “Sei certo di volere un morso? Posso graffiarti e accadrebbe comunque quel che deve accadere.”

Lui mi sorrise, come sempre spavaldo e sicuro di sé e, con voce solo leggermente tremante, dichiarò: “E' un mio desiderio, wicca. Puoi esaudirlo?”

“Lo farò” assentii, lanciando una breve occhiata preoccupata in direzione di Mary B, che era in piedi accanto ad Erika.

Lance, Jerome e Duncan erano attorno a me, a sorreggere la mia Triade di Potere.

Mary B mi sorrise ed Erika sollevò due dita in segno di vittoria, cui seguì il sorrisone di Gordon ed il mio, più cauto.

Sembravano così sicuri di loro... eppure il pericolo non era ancora alle spalle. La mutazione poteva non riuscire e...

“Ehi, sorellona” mi riscosse Gordon, poggiando la sua fronte alla mia.

“Mi hai spiegato mille volte cosa potrebbe succedere, ma voglio così lo stesso. Per te, per Erika, per me... è giusto così.”

“Ti chiamerò col sangue, così sarà più sicuro. Sentirai certamente dolore, la prima volta, ma...”

Gordon mi azzittì con un sorriso sicuro ed io, annuendo, lanciai un ultimo sguardo alla luna, ormai completamente coperta, e mi preparai a dare il via alla mutazione.

All'ombra dell'eclissi, lo morsi ad un polso, le zanne ben in evidenza penetrarono nella sua carne, lacerandola e producendo un fiotto di sangue caldo che mi scivolò in gola, facendomi fremere.

Era sangue che conoscevo bene, sangue della mia famiglia, sangue con una memoria antica.

Lasciai la presa quasi subito e Gordon, piegandosi in ginocchio, si coprì la ferita con la mano libera, cominciando a respirare con forza, il cuore che batteva all’impazzata.

Io non aspettai oltre.

Mi recisi il polso e lo poggiai sulla bocca di mio fratello, esclamando: “Senti il richiamo del sangue, Figlio della Luna. Vieni a me, giungi dalla tua Signora!”

Gordon esplose in un grido rivolto alla luna, la bocca lorda del mio sangue.

Io mi allontanai – o fu Duncan a trascinarmi via – ed osservai con il terrore nel cuore il corpo di mio fratello contorcersi sulla neve, spezzarsi, frantumarsi sotto i colpi e i morsi violenti del lupo che stava cercando di eruttare dal suo corpo.

La luna si era quasi liberata del suo nero mantello e, entro breve, il suo potere si sarebbe scagliato su Gordon in tutta la sua potenza, e non centellinato con cura come stava avvenendo in quei tremendi istanti.

Erika e Mary B erano aggrappate l’una all’altra, ma nessuna calò lo sguardo. Nessuna mostrò un seppur minimo cedimento, e neppure io lo feci.

Osservai il coraggio di mio fratello, la sua forza, i suoi tormenti e, quando finalmente fu invaso dalla luce della luna in tutto il suo fulgore, eruppe in un grido che si mescolò all’ululato del lupo.

Pelo fulvo e bruno scaturì dalla sua pelle, mentre il suo corpo cambiava forma, distruggendo gli abiti che aveva indossato fino a quell’istante.

Lunghe e forti zampe affondarono nella neve, artigliando il terreno sottostante mentre una lunga coda danzò dinanzi ai miei occhi che, caparbiamente, lasciarono per ultimo il volto di colui che amavo.

“Brie… guarda tuo fratello…” mormorò al mio orecchio Duncan, la voce orgogliosa e ricca di emozioni debordanti.

Mi volsi a fatica, sorretta dalle mani della mia Triade di Potere e, sgranando un poco i miei occhi color brandy, sorrisi e mi lasciai andare ad un singhiozzo nervoso quando scorsi il suo muso perfettamente formato.

Caldi occhi verde acqua scintillavano in quel musetto color cioccolato e, dopo un attimo di incertezza, corsi ad abbracciarlo, affondando il viso nella sua gorgiera morbida e profumata di terra e neve.

Lui mi leccò il viso più e più volte, scodinzolando felice e soddisfatto ed Erika, trascinando con sé un’incredula Mary B, si unì a quell’abbraccio mormorando: “Sei un lupo stupendo… oddio, Gordon… mi hai fatto morire di paura…”

Gordon allora si sedette sulle zampe posteriori, osservò noi tre con eguale affetto e, dopo aver abbaiato un paio di volte, si volse a scrutare Duncan per poi reclinare ossequioso il muso.

Riconosceva Fenrir come suo capo, e di ciò fui estremamente orgogliosa.

Duncan però lasciò perdere le formalità e, abbracciato a sua volta il lupo che era diventato mio fratello, asserì: “Benvenuto tra noi, fratello mio, mio lupo. Benvenuto.”

“Benvenuto!” gridarono in coro gli alfa del branco, esibendosi in un applauso.

Benvenuto, Figlio della Luna, mormorò la quercia sacra.

“Sarà un bravo lupo” dichiarai mentalmente, rivolta alla pianta secolare.

Come la sorella. Non ho mai dubitato che saresti riuscita nel compito affidatoti dal destino.

“Ne eri interamente a conoscenza?”, esalai sconvolta.

Si può leggere una pagina alla volta, in un libro.

Io allora borbottai un’imprecazione prima di dire: “Aver avuto delle anticipazioni, però, mi avrebbe aiutato ad evitare errori.”

Ogni errore porta esperienza e, se ben ricorderai, io stessa ne ho commessi. E da ciò ho tratto i miei insegnamenti. Anche Yggdrasil può imparare.

Sorrisi nel sentirle dire quel nome, e le domandai: “Siete tutte sue emanazioni, vero? Voi querce sacre, intendo.”

Madre è Tutto. Perciò sì. E lei, come me, è fiera di te e di Fenrir. Perciò ha pensato di concedervi un piccolo premio.

“In che senso?”, mormorai dubbiosa. La Madre non era imparziale?

Mai più, in nessun tempo, Loki potrà incarnarsi in un Figlio della Luna o in un berserkir. Le razze care a Fenrir e Wotan gli saranno per sempre precluse.

“E… e Hel?”

Se ben ricordi, la sua anima è imprigionata nel corpo non-morto di Sebastian.

“Quindi, non rimetterà più piede nel grembo della Madre?”, domandai, vagamente nervosa.

La sola idea mi raggelava.

Il Crepuscolo degli dèi è lontano… avrà tempo per imparare.

“Già” gracchiai.

Era proprio vero che, quando facevi incazzare i Grandi Capi, erano dolori.

Ho un altro regalo… per Mary Beth.

“Come, come?”, esclamai, ora attentissima.

Falle gli auguri da parte mia.

“Per cosa?! Quercia, … ehi, di’ qualcosa! Ehi!” , gridai più e più volte, inascoltata.

Sbuffando, intrecciai le braccia ricoperte dalla giacca a vento mentre tornavo ad osservare il mio branco felicitarsi con Gordon per la riuscita della sua mutazione e, dubbiosa, osservai Mary B.

Era felice, ovviamente, e aveva le lacrime agli occhi mentre Lance, stretto a lei, le spiegava con dovizia di particolari cosa fosse successo esattamente a Gordon.

Fu in quel momento che compresi, nel modo in cui lei teneva le mani in grembo, nel dolce tepore del suo sguardo, interamente rivolto all’uomo che amava e che le stava parlando con voce sommessa.

Aprendomi in un sorriso, corsi da lei per abbracciarla e, al suo orecchio, le sussurrai: “Sarai una madre meravigliosa… ed io sarò una sorella maggiore ancora una volta…”

Lei mi scostò da sé con gli enormi occhi verde scuro che mi fissavano senza parole mentre Lance, accanto a noi, pareva essere stato colpito in testa da un missile balistico.

Io mi limitai ad annuire e, col il fluire della neve dal cielo in una candida quanto inaspettata nevicata, offrii al branco quella nuova, lieta novella.

Ci sarebbe stato un altro lupo, un’altra vita, un’altra stella.

Il pericolo era lontano, avevamo combattuto, sofferto, perso amici e incontrato di nuovi ma, alla fine, avevamo prevalso.

Non avrei mai abbassato la guardia, poiché ero portatrice di un’energia troppo potente per essere presa alla leggera ma, per quella notte, mi sarei concessa un momento di tregua.

Per quella notte, sarei stata soltanto Brianna.

 
 
FINE
 
__________________________
N.d.A.: E con questo epilogo, chiudo la trilogia legata direttamente a Brie e Duncan. Ci saranno altre storie, brevi e lunghe, ma non vedranno più come protagonisti la nostra wicca e il nostro Fenrir.

La prossima storia a cui mi dedicherò, seguendo il percorso del lupo, sarà quella di Cecily, Fenrir di Cornovaglia, e si intitolerà “Avventura al chiaro di luna”.

Mi occorreranno un po’ di mesi per allestirla, perciò per qualche tempo non ci saranno aggiornamenti nella cartella della serie “Trilogia della Luna”.

Tenetela comunque d’occhio, non si sa mai. ;-)

Ed ora i ringraziamenti, che dovrebbero durare pagine e pagine, perché li meritate tutti, voi che mi avete seguito in questa avventura.

Grazie ai vostri commenti, ai vostri consigli e suggerimenti, questa storia ha potuto prosperare e, per merito di molti/e di voi, si svilupperà in più direzioni.

Non smetterò mai di ringraziarvi, perciò fateci l’abitudine. ;-)

A presto!
  
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