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Autore: Lurilala    24/12/2013    2 recensioni
[KidoSorpresa]
Dedicata alla mia Nee-chan Sissy, perchè questo è il suo regalo di Natale.
Ti voglio bene. Questa fic non è un gran che, ma mi sono impegnata a scriverla e tu lo sai meglio di chiunque altro.
Buon Natale!
**
{Kidou rimase a fissare il sorriso del castano, chiedendosi involontariamente perchè fosse così bello mentre sorrideva.
Una voragine gli si aprì dentro, mentre faceva scivolare via quei pensieri, che si accumulavano gli uni sugli altri, maledettamente silenziosi.}
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Jude/Yuuto, Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Aisu

[Il mondo cade e gela]

[Affonda nel nulla e cattura ogni cosa]

Il cielo era plumbeo, quell'oscura mattina perlacea.
Kidou aveva sempre avuto il vizio di svegliarsi presto, nonostante fosse in vacanza e fosse pieno inverno.
Un sospiro impercettibile graffiò le sue esili labbra, mentre le schiudeva appena, quasi stancamente.
Un spessa patina ghiacciata aveva ricoperto le strade, che presto sarebbero state cosparse di sale.
Aprì una sottilissima fessura della finestra, lasciando penetrare una lingua di freddo nella sua camera.
Si ritrovò a sussultare, chiudendo di scatto l'imposta; poi, più cautamente, la aprì del tutto.
Il suo viso marmoreo venne a contatto con i dolorosi aghi del freddo, ma non ci fece troppo caso.
A lui piaceva l'inverno.
Gli piaceva il gelido vento che fischiava nelle porte, accompagnato da coltri bianche di neve ghiacciata e dura, che le mani facevano fatica ad attraversare, e il cielo che si tingeva di un fosco bianco slavato, coperto da una massa di nubi uniforme che sembrava infinita e che continuava oltre l'orizzonte, dando l'idea che il cielo fosse piatto.
Richiuse sereno la finestra e si infilò velocemente il cappotto. Attraversò i corridoi che lo separavano dall'uscita e quando fu fuori l'aria gelata gli fece quasi male lungo la gola.
Respirò nella sciarpa e prese a camminare lentamente, solo, lungo le strade bigie e scivolose.
Inziò a soffiare un vento forte e il giovane rabbrividì, pensando che forse sarebbe stato meglio tornare a casa prima di prendersi l'influenza.
In realtà, non sapeva nemmeno perchè fosse uscito.
Ma poi qualcosa che non conosceva gli fece accantonare malamente l'idea e proseguire diritto per la sua strada, mentre il mondo veniva risucchiato dai deboli raggi dell'alba e affondava in un silenzioso nulla eburneo.

[Cattura gli sguardi e le paure]

[Cosa si cela in fondo ai tuoi occhi?]

Inizialmente non lo vide nemmeno.
All'inizio aveva pensato che non ci fosse nessuno, dato l'orario spropositato.
Ma poi, poi aveva scorto una figura intenta a disegnare segni sulla neve gelata con le dita scure, gli occhi profondi che catturavano quei simboli.
Lo riconobbe subito, Kidou.
Come non farlo?
La sua pelle scura risaltava splendidamente con il biancore circostante, i suoi occhi come abissi immobili e sereni sulla neve candida.
Lì per lì gli sembrò naturale salutare, ma poi ci ripensò.
Non avrebbe saputo cosa dire dopo.
Il che era davvero strano, dato che non si vedevano da quasi due anni.
Così rimase imbambolato dov'era, sperando che l'altro non si girasse e sentendosi parecchio stupido.
Si domandò come mai non riuscisse a formulare nessuna domanda sensata che non gli sembrasse scontata e banale.
Se lo chiese davvero, ma poi il suo sguardo si posò su quello distratto dell'altro e si sentì arrossire.
Nascose il viso nella sciarpa, in balia di emozioni che non sapeva di poter provare.
E poi, un desiderio chiaro e semplice gli penetrò nella mente, per quanto cercasse di cacciarlo.
"Cosa stai pensando, Nakata?"

[Pensieri nascosti di cui ho paura]

[Che precipitano nel ghiaccio, silenti]

Le nuvole si ingarbugliavano nel cielo, giocando con i raggi del mattino, mentre il suo sguardo si perdeva fra i segni sulla neve.
Si morse le labbra. Parole italiane, come c'era da aspettarsi.
Fece involontariarmente una smorfia, chiedendosi perchè non riuscisse a leggerle; conosceva quella lingua, eppure proprio non riusciva a decifrarle.
Si spinse qualche passo più avanti, giusto per riuscire a scorgere meglio le lettere.
Ormai, nemmeno un metro lo separava dal castano, che ritirò le mani fredde dalla neve e rimase a fissare la sua scritta.
Kidou trattenne il fiato, perchè ovviamente si sarebbe girato verso di lui.
Cosa credeva, che sarebbe rimasto lì tutta la mattina?
Difatti dopo pochi secondi Hide alzò lo sguardo e per poco non cadde a terra per la sorpresa.
Mentre cercava quasi inutilmente di non scivolare sul ghiaccio, Yuuto decise che era meglio intervenire.
-Attento!-
Gli afferò una mano e il castano sorrise, ritrovando l'equilibrio.
-Ciao, Kidou-kun. Non ti avevo visto.-
Yuuto nascose un sorriso nella sciarpa, lasciando le dita del bruno.
-L'inverno non è la tua stagione, vero?-
Nakata ridacchiò, infilando le mani nelle tasche.
-Già.-
Kidou rimase a fissare il sorriso del castano, chiedendosi involontariamente perchè fosse così bello mentre sorrideva.
Una voragine gli si aprì dentro, mentre faceva scivolare via quei pensieri, che si accumulavano gli uni sugli altri, maledettamente silenziosi.

[Ho bisogno di parlare, ma non dico niente]

[Non voglio spezzare il ghiaccio fra noi]

-Rimarrai tanto in Giappone? Sapevo che studiavi in Italia...-
Una domanda indifferente, messa lì a caso, decisamente.
-Ho accompagnato Fideo. Doveva assolutamente venire a salutare Mamoru, chissà perchè, poi. Così ho approfittato e mi sono preso una vacanza.-
Una scintilla rimbalzò negli occhi neri di lui e un brivido scosse Kidou da capo a piedi.
Silenzio.
Rimase solo il fischiare apatico del vento gelido fra i rami tintinnanti di sculture di ghiaccio.
Yuuto si chiese perchè Nakata gli facesse quell'effetto, perchè si sentisse attanagliato da una morsa ghiacciata ogni volta che incrociava il suo sguardo, perchè diamine dovesse arrossire quando sorrideva.
Non poteva essere innamorato di lui, andiamo!
Non era fisicamente possibile.
Sentì un bisogno smisurato di parlare, dire qualunque cosa, ma non ci riuscì.
I pensieri si accavallavano gli uni sugli altri, confondendolo e si disse che sarebbe andato in ibernazione, di questo passo.
I raggi gracili del sole nascente luccicavano nello sguardo corvino di Hide, mentre la patina di ghiaccio che li separava riluceva di tonalità iridescenti.

[Parole che rimbombano nella mia testa]

[E vengono imprigionate nel ghiaccio]

La mezza sfera del sole opaco scintillava davanti a Yuuto, illuminando la figura di Nakata davanti a lui.
Un brivido scosse il rasta, mentre dischiudeva appena le labbra.
"Mi piacerebbe conoscerti..."
Lo sguardo di Hide si era di nuovo posato sulla neve e un piccolo sorriso gli era nato sulle labbra, un sorrisetto stiracchiato e timido.
"Mi piacerebbe capirti..."
Il bruno cancellò la propria scritta con le mani, rabbrividendo per quel gelido contatto, senza però perdere l'espressione serena.
"Mi piacerebbe parlarti..."
Kidou fece un insulso passo avanti, affiancandosi al ragazzo e fissando la neve smossa, mentre Nakata buttava le mani in tasca e nessuno dei due si azzardava a parlare.
"Ma tanto non servirebbe a niente."

[Parole che fischiano, premono sulle mie labbra]

[Ma non le farò uscire]

-I-Io...- Kidou deglutii, in imbarazzo.
Non poteva dare voce ai suoi pensieri, non poteva.
Maledizione, allora perchè aveva parlato?
Le campane suonarono le cinque di mattina rintoccando amabilmente, come un'eco sfuso di qualcosa che si desti, come un risveglio immobile e ameno, che lo rassicurò ingiustificatamente.
Il bruno sussultò e lanciò un'occhiata all'orologio che teneva al polso.
-Devo andare, Fideo si starà chiedendo dove sono finito. Ciao Kidou-kun, è stato bello incontrarti.-
Lo disse piano, ma sotto la sua voce tranquilla rimbombava una perentoria fretta e agitazione improvvisa.
-Oh.-
E Kidou avrebbe voluto parlare, dire qualcosa, fare qualcosa, ma si sentiva inchiodato al suolo, con parole inutili ghiacciate in gola.
Voleva parlare Yuuto, doveva parlare, doveva dire assolutamente qualcosa, ma improvvisamente non ci riusciva più.
Forse, se avesse detto alcunchè, Hide si sarebbe fermato.
Ma non lo fece e allora il bruno si allontanò.

[Rimarranno imprigionate nella mia mente]

[Come ghiaccio, così silenziosamente]

Splendido come un angelo peccatore, vide Nakata contro la luce dell'alba ormai giunta al termine, che correva lontano, lontano da lui, per sempre.
Dentro di sè gridò per fermarlo, ma dalle sue labbra serrate non uscì alcun suono.
I fregi ghiacciati sui rami degli alberi tintinnarono scossi da una folata di vento che inseguiva la figura di Hide, fin quando svoltò l'angolo, lasciando Yuuto solo, lì, immobile davanti a quel viale avvolto da un'illusione di freddo e foschia mattutina.
Forse, magari, sarebbe potuto nascere qualcosa da quell'incontro segreto e casuale, forse sarebbe germogliato un sentimento più profondo di semplice simpatia, qualcosa di bello, qualcosa di importante.
Ma Kidou non provò a fermarlo e Hide non restò.
Quello fu il loro ultimo incontro.
Però chissà, magari, in un altro futuro, forse sarebbero potuti diventare qualcosa di più di due semplici conoscenti.
Chi può dirlo, ormai...




Ciao Mondo!!
Allora, chi si aspettava Nakata, mh? *.*
Nessuno, lo sho.
Non è un gran che questa fic, inizialmente mi soddisfava ma poi... Boh, Kidou sembra un fesso e Hide non mi convince, ma scialla. U.U
Come ho già detto è dedicata alla mia Nee-chan Sissy, per farmi perdonare di non aver scritto niente per il suo compleanno e per farla felice, una volta tanto...
Ho cercato di farti piacere un pochino (ma -ino, eh!) Nakata, e non sono sicura di esserci riuscita.
Buon Natale a tutti, buon Natale a Kis, a Geo e Acchan, a Ele-chan, e a tutti gli altri!
Vi voglio bene!! <3
Okay, ora vi lascio, un bacio!!
Lucchan
  
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