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Autore: mareear    24/12/2013    1 recensioni
Jane. Lisbon. Il Natale dopo Red John.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Patrick Jane, Teresa Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Red John è morto. Jane l'ha ucciso. Tutto è tornato come prima, senza due anni di esilio, senza FBI e senza il crollo del CBI. Per chi, come me, sente un pò la mancanza dell'atmosfera che ci ha accompagnato per cinque stagioni.







Il fracasso che quella porta faceva ogni qualvolta si ritrovava ad aprirla, continuava a darle un' inquietudine che non si spiegava. Forse era solo perché era pesante, spessa, metallica.
Perché metteva un'enorme distanza tra lui ed il mondo.
Entrò nell'attico, silenzioso, illuminato solamente da un piccolo abatjour che rischiarava la stanza, lasciando però gli angoli bui.
La città in fermento si stagliava con prepotente fascino da oltre le finestre.
"Ehi, Jane." Si fermò vicino alla scrivania dove lui, seduto, le rivolgeva le spalle e sorseggiava il suo tipico the. Si girò un poco, tanto per poterla guardare negli occhi.
Occhi in trepidante attesa di qualcosa, occhi lucidi che preannunciavano da soli le sue frizzanti parole.
"Ehi a te. Tutto bene?"
Annuì, facendo rimbalzare due boccoli sfatti con il suo cenno.
"Sto andando a casa. Volevo augurarti buon Natale." Dicendolo, si era sentita male. Le ginocchia non la reggevano, il respiro le mancava, lo stomaco le si era stretto in una morsa cattiva.
Cattiva come lei. Che lo lasciava lì, solo. Senza Angela  senza Charlotte, senza nessuno.
Si morse la lingua a sangue avvertendo il sapore metallico spargersi tra i denti, nauseandola.
"Grazie Lisbon, anche a te! Che farai di bello stasera?" Se non l'avesse detto lui sarebbe suonato come un autoinvito. Ma il suo tono falsamente allegro, i suoi occhi genuinamente incuriositi, lasciavano spazio ad altre interpretazioni.
"James mi ha invitato a cena da loro." Ammise, come fosse una colpa.
Dopo tre esatti secondi in cui gli occhi smeralidini di lei lampeggiarono nella stanza, riprese.
"Vuoi venire?" Non l'aveva nemmeno chiesto a suo fratello, nonostante sapesse che non avrebbe avuto nulla in contrario, era comunque tristemente rassegnata ad un rifiuto.
Che, naturalmente, non si fece attendere. Lui scosse la testa con fare spensierato, fingendo ancora.
"Non ti preoccupare per me, cara Lisbon, divertiti. Io devo fare visita ai miei angeli." Un sorriso malinconico gli attraversò il volto, lasciando Lisbon straziata.
Annuì ancora, accarezzandogli affettuosamente il braccio ed uscendo dall' attico.
Chiusa la porta dietro di se, vi si appoggiò sospirando pesantemente. Avrebbe voluto piangere, avrebbe potuto. Ma trattenne ancora una volta le lacrime amare che si negava ormai da anni e, riprendendo controllo di se stessa, scese le scale.
  
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