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Autore: Lunetta 12    24/12/2013    4 recensioni
Allora, inizio col dire che sarebbe gradito un leggero massacro dell'autrice, cioè io, in quanto prima storia che pubblico nel fandom... grazie mille ^-^
Cosa succederebbe se un vecchio amico del generale Marian Cross si presentasse da lui chiedendogli di badare ai suoi dodici figli? E se il nostro generale avesse una sorella maggiore, perennemente in guerra con lui?
Di sicuro il compito lo affiderebbe a quel povero martire del suo alievo, che in questo arduo compito si tirerà dietro mezzo quartier generale, con tanto di OC e nuovi personaggi.
Come andrà a finire questa bizzara storia?...leggete e lo scoprirete
Lunetta 12
Genere: Comico, Demenziale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Allen Walker, Altro personaggio, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come sempre il generale Cross si trovava in un sontuoso bar. Questa volta aveva optato per il lusso, tanto lui non pagava mai. Di sicuro Kori si sarebbe arrabbiata, ma la strega lo aveva lasciato solo, stufa delle sue manie per le donne e l'alcol. Ovviamente lui, non se ne curava minimamente, tanto era impegnato a incasinare la vita del quartier generale, con i suoi, salatissimi, debiti. Il generale, era comodamente seduto su un divanetto, i piedi sopra il tavolino lustro del locale e intorno a lui, una bariera di bicchieri e bottiglie di vino, ovviamente vuote. Alla sua destra una ragazza graziosa, gli riempiva il bicchiere, chiedendosi, se avesse davvero tutti quie soldi, contando che la maggior parte dei vini da lui odinati costavano cifre da milionari. All'improvviso entrò un uomo, dall'aria sospetta: idossava un cappotto lungo, color terra e un cappello simile a quello degli investigatori. Una ragazza gli si avvicinò, probabilmente gli stava chiedendo cosa potergli servire, tanto era questione di secondi e Cross avrebbe svuotato l'intera cantina. Uno sguardo improvviso del uomo, e il generale diventò serio.
***
Al quartier generale della Darck Religious, era un giorno normalissimo. Komui si stiracchio sulla sedia, aveva appena finito di fare un pisolino rilassante, mentre gli altri membri del reparto scientifico si spaccavano la schiena sotto cartacce di ogni tipo, lui si godeva la vita. Si stropicciò gli occhi, per abituarli alla luce, prese la sua tazza e alzandola come un trofeo, esclamò:
- Il caffè di Linalee, è la mia salvezza! -
In quel breve momento, il nostro Komui si sentì sollevare in aria e... cadere miseramente sul pavimento ricoperto di cartaccie, insieme alla tazza vuota. Rialzatosi, si mise a guardarla. Era caduta sopra una strana busta di colore rosso acceso, che aveva l'aria di essere nuova di zecca.
- Strano, e questa?! -
Si domandò grattandosi la testa. Tutte le varie scartoffie del suo ufficio avevano un'aria vissuta, tutte, tranne quel piccolo pezzo di carta.
Prese in mano la lettera, l'aprì e ne lesse il contenuto. Una riga, due al amssimo, la lettera più corta che avesse mai letto. Se ne uscì dal suo studio con un sorrisetto satanico sulle labbra, dirigendosi verso la mensa, con la tanto famosa busta rossa.
 
La mensa, il posto preferito da tutti gl esorcisti, un tripudio di cibo, allegria e risate. Allen stava mangiando un delizioso craft gigante alla crema. Non vedeva l'ora di addentare quella squisitezza, quando,qualcuno glie lo prese di mano, facendogli mordere l'aria. Il ragazzo si girò con fare omicida. Il viso allegro di Lavi lo fece tornare in sè, era inutile cercare di ragionarci, era così per natura.
- Allen, avevi una faccia, sembrava che volessi uccidermi -
Rise di gusto l'amico.
- Eh, l'intenzione era quella, ma per questa volta non fa niente -
- Allen-kun, sai che nella nostra missione abbiamo visto paesaggi meravigliosi -
Comunicò Ikiko, la strega di Lavi. Come tutti i giorni, i capelli neri erano raccolti in due code, simili a conchiglie, mentre gli occhi viola riflettevano di luce propria, una luce allegra e vispa. La strega era sempre felice e si entusiasmava facilmente per le meraviglie della natura.
- La prossima volta dovresti venire con noi! -
Affermò, con un gran sorriso sulle labbra. In quel momento, fecero la loro comparsa l'esorcista e la strega del tempo, che con la grazia di un elefante si accasciarono sul tavolo della mensa.
- Miranda-san, Yume-san, che vi è successo, sembra che una mandria di rinoceronti vi sia passata sopra -
La bella strega del tempo alzò la testa dal tavolo, un'espressione stanca si impossessò del suo viso, sebrava averne passate molte. I capelli biondi non erano accesi come il solito, bensì spenti e spettinati.
- Oh Ikiko-chan, sapessi... -
- Allora siete andati sull'isola di creta, ditemi, avete trovato il minotauro? -
Miranda si mise una mano dietro la testa, sorridendo dolcemente.
- Beh... diciamo che è stato lui a trovare noi -
- Ma certoooo... Miranda si è persa, io sono andata a cercarla, sono inciampata in un sasso, ho attivato tutte le trappole possibili e dopo aver fermato il tempo mi sono persa pure io... -
- Già, ci siamo scontrate qualche ora dopo e lì il minotauro ci stava alle calcagna... -
- Esattamente, quel coso mi ha persino sbavato addosso, guardate come sono ridotti i miei poveri capelli -
- Dai Yume, io li trovo sempre splendidi -
La bionda si girò verso Lavi, il quale aveva appena pronunciato le paroline magiche.
- Grazie Lavi! -
Guardò l'esorcista con due occhi enormi e scintillanti, tipico segno che la strega aveva apprezzato l'ennesimo complimento del giovane Boockman.
- E a te Allen-kun, com'è andata la missione? -
Chiese Miranda con un un sorriso stanco. Il ragazzo ingoiò un panino intero, mentre il suo golem gli girava attorno come un'avvoltoio, sapere come quella macchina potesse mangiare, rimaneva un mistero.
- Ah... bene, non è stato particolarmente difficile, e non ho incontrato troppi Akuma -
- Fortunato te -
Risposero in coro le due ragazze. Poi si avventarono sui loro piatti come belbe fameliche, ma mai quanto un tipo parassita. Vi fu un attimo di calma,dove gli esorcisti e le streghe ebbero modo di riprendersi dalle missioni appena compiute susseguito da un tonfo, e poi un altro, e un altro ancora, quasi come degli enormi passi. Si avvicinavano sempre di più, sempre più vicini alla mensa. I presenti si chiesero quale creatura potesse provocare tale fenomeno, ma non si sarebbero mai immaginati di vedere... Komuirin 3°.
- AH! KOMUIRIN 3°! -
Gridarono i cinque ragazzi mettendosi a correre. Inutile dire che Komui non ebbe pietà di loro, e scagliò il suo amato robot contro quei poveri ragazzi, che dopo le numerose missioni, avevano il morale a terra. Senza farsi troppi scrupoli, cacciò il gruppetto nel suo em... come possiamo dire? Covo segreto (ufficio). Diversamente dal solito, quel posto era ordinato (ovviamente scherzo). Come al solito, quel posto, era ricoperto da un denso strato di caos, che ogni volta faceva venir i nervi alla strega del tempo, nemica numero uno del disordine e della sporcizia. Il nostro supervisore preferito si cacciò dietro la scrivania, e come un assatanato iniziò a guardare streghe ed esorcisti, che per giunta risposta fecero un, gran passo indietro (del tipo "dobbiamo stare lontani, lontani!). L'illuminazione era più scarsa del solito, forse per la mancanza di fondi per pagare le bollette, o semplicemente perchè rendeva il tutto più spettrale.
La salvezza dei nostri sfortunati eroi, fu Linalee, che per loro fortuna accese la luce, portando con se il suo solito sorriso dolce e la sua gentilezza da brava ragazza.
- Nii-san, che fai al buio con Allen-kun e gli altri? Non è mica Halloween -
Chiese, rivolta al fratello. Le rispose Ikiko, dato che il maggiore si sarebbe inventato qualcosa come "insegnavo loro a fare i Babbi Natali, perchè si sa che al buio rende di più l'idea".
- Linalee, ci hai salvati, grazie mille -
Gli occhi della streghetta degli elementi, erano ricchi di gratitudine verso la ragazza.
- Morale, perchè ci hai "convocati" nel tuo ufficio proprio nella pausa pranzo? -
Domandò Allen, con un tono meno gentile del solito. Non bisogna mai mettersi fra un tipo parassita e il cibo, si rischia grosso.
- Ah! Gia, ma dovete esserci tutti, manca una persona -
I presenti si guardarono attorno spaesati. A loro parere non mancava proprio nessuno, contando che Kanda e le sue streghe erano in missione, mentre Crowley e Rose stavano in infermeria, per alcuni esami sconosciuti. Ad un certo punto Lavi si schiaffò la mano in fronte, lasciandosi uno stampo rosso.
- Che succede Lavi? -
Chiese Yume, vedendolo con un'espressione terrorizzata. Il ragazzò girò la testa a scatti, verso i suoi amici.
- R-r-r-ragazzi...-
Deglutì rumorosamente un groppo di saliva.
- Ci siamo dimenticati... Amy -
E per lennesima volta, i presenti si misero ad urlare. Cosa avesse scatenato quella reazione in loro sia, Linalee che Komui lo sapevano bene. La ragazza apparve sulla soglia della porta, assonata e stanca, come tutti loro se non di più. Si stropicciò gli occhi ambrati, per riuscire a focalizzare meglio le figure dei suoi amici cha la stavano osservando. Con la voce impastata dal sonno, formulò la gran domanda, che nessuno aveva ancora posto:
- Perchè diamine urlate? Quì c'è gente che vuole dormire! -
Lavi ebbe il coraggio di avvicinarsi, e con la stessa mano che si era schiaffato prima, ora la sventolava di fronte agli occhi della ragazza, ancora immersa nel sonno. Potè dunque affermare con certezza:
- Non preoccupatevi, non è ancora attiva! -
Un ombrellino si andò a infrangere sulla testa del giovane Bookman, che cadde a terra massaggiandosi la nuca per il bernoccolo provocato, dall'ombrellino di Lilium.
- Giù le mani dall'esorcista-sama! -
Replicò la streghetta delle ombre. Era una bambina alta pressochè un metro e cinquanta, i capelli corti e a caschetto multicolor, sempre vestita come un pagliaccio da circo e accompagnata dall'immancabile ombrellino, causa di molteplici bernoccoli e perdite di memoria.
- E chi la tocca! -
I due si guardarono in cagnesco. Miranda sorrise nel vedere la scena.
- Sembrano due bambini -
- Si.. .ma, Lili-chan, toglimi una curiosità, come diavolo hai fatto a svegliare Amy-chan? -
- Em... e chi l'ha svegliata? -
La ragazzi si girò verso l'esorcista, intenta a dormire in piedi. Amelia Rioll, l'esorcista delle ombre, un pozzo senza fondo, risultava un caso perso in tutti i sensi, impossibile da svegliare e impossibile da gestire. Un bel pugno in un occhio per i capi dell'ordine, costretti a tenerla sotto stretta sorveglianza (ovviamente non si fanno troppi problemi).
Ikiko guradò Allen, seguita dalle altre ragazze, compreso Lavi e Komui.
- E-e a-adesso che volete da me? -
Chiese, messo in soggezione da tutti quegli sguardi. Il giovane Boockman prese l'amico per le spalle e lo trascinò di fronte all'esorcista addormentata. Il poveretto si girò per guardare quello strano gruppo di persone che lui chiamava, amici. Tutti lo guardavano con decisione, come se si aspettassero che compiesse un'miracolo. Lilium era l'unica che lo guardava come un'avvoltoio, a differenza degli altri, sperava ardentemente la sua morte, dove, invece di piangere inutilmente, avrebbe dato una fantastica festa.
Amy si rianimò all'improvviso, andando a colpire il povero Allen, che come il suo solito, era l'oggetto della furia della quattordicenne. Linalee tirò un sospiro d'esasperazione. Erano alle solite, il ragazzo che cercava di fare qualcosa di carino nei confronti dell'amica, e lei, che lo trattava come un sacco da box.
- Beh, veniamo al dunque, sono proprio curiosa di sapere perchè diavolo avete interrotto il mio letargo settimanale! -
Komui squadrò i ragazzi di fronte a lui, che lo guardavano incuriositi.
Si sistemò gli occhiali sul naso, strinse la busta rossa e la mostrò ai ragazzi.
- Ed ecco a voi... "la busta" -
- A-a... si bella, ma che c'entra? -
Chiese Yume confusa.
- Ah,ah,ah... cara la mia strega del tempo, dovete sapere, che questa lettera è da parte del... Generale Marian Cross -
Per la stanza brillarono lampi e saette, creando un'atmosfera piuttosto tetra, tipica delle case degli orrori. Un brivido freddo corse giù per la schiena di Allen, il quale già tremava.
- Si, non ti invidio affatto Allen-kun, ma continuiamo. Nella lettera c'è scritto " Salve idioti. Ho un compito importante da affidare a quella mammoletta del mio alievo. Dovrà badare a circa una dozzina di mammolette come lui. Io sono impegnato. Non vi stimo neanche un po'. Corss." -
Vi fu un lungo attimo di silensio, sì, non c'erano dubbi, quella lettera non era un falso, purtroppo. Quel lungo momento di tomba, fu rotto dalla voce squillante della streghetta delle ombre.
- Si, va bene, ma, si può sapere che centra l'esorcista-sama? -
- Semplice... voi tutti siete stati assegnati a questa missione, compresa tu Ameliuccia -
La ragazza diventò rossa di rabbia. Strinse i pugni più forte che potè conficcandosi le unghie nel palmo della mano, gonfiò le guancie e fissò il supervisore.
- Quindi... tu mi hai svegliata solo per fare da balia a delle mammolette come Allen!... E per di più mi chiami anche con quel nome assurdo! -
- Amy-chan, ricordi, respiri profondi, respiri moooolto profondi -
Cerchò di calmarla Ikiko, inutile, notando che ormai era partita per la tangente.
- NO, NO, NO, NO... TE LO PUOI... -
Alla fine era stata costretta ad andare in missione. Era seduta con le gambe strette al petto e le braccia consorte. Il viso contorto in un espressione di pura noia, le guancie ancora gonfie. La cabina dove stava viaggiando era vuota, gli altri avevano preferito lasciarla da sola, per evitare di essere colpiti dai suoi scatti di rabbia. I capelli erano ancora spettinati, ma intulie provare a rimetterli apposto. Li odiava i suoi capelli, bianchi come la neve, lei odiava anche quella, il freddo non lo sopportava proprio. Affondò il viso nel tessuto della sua divisa, pensando a tutte le volte che l'avevano costretta a fare ciò che lei non voleva. Intanto, fuori dal vagone, gli altri aspettavano che la ragazza si calmasse. Yume era eccitata, continuava a saltare da un piede all'altro con un sorriso da orecchio a orecchio.
- Io adoro i bambini, sono delle creaturine così dolci e amorevoli... -
- Em, em... frena l'entusiasmo -
La riportò con i piedi per terra Lilium. La streghetta delle ombre assunse un'aria preoccupata, andando a fissare lo sguardo sul panorama, che sfrecciava di fronte hai suoi occhi confondendosi in un'enorme chiazza di colore. Lavi non moriva dalla voglia di fare il baby-sitter, mentre Allen sperava vivamente di non incontrare Cross. Le uniche davvero emozionate, erano le ragazze, sempre se escludiamo Amy, la quale era ancora sola.
- Yume-san, se non sbaglio tu sei stata per qualche anno in un orfanotrofio -
- Esattamente Miranda-san, i bambini erano così dolci, pensati che mi avevano scambiato per un angelo -
- Chi non ti scambierebbe per un angelo?! -
Intervenne il giovane Boockman, ricevendo come tutta risposta un ombrellata in testa.
- Esorcisti e streghe non possono stare insieme -
Rammentò a tutti fredda.
- Lili-chan, tranquilla, era solo un complimento, non puoi fermare l'amore che scaturisce dal profondo, no, non puoi! -
- Ikiko-chan, non ti ascolta nessuno -
Affermò il suo esorcista, mettendole una mano sulla spalla. Stavano ancora viaggiando, ma presto sarebbero arrivati a capolinea. L'esorcista uscì finalmente dal suo rifugio, dando uno dei suoi soliti pugni ad Allen, perchè, dovete sapere che il nostro ragazzo maledetto... è per l'appunto maledetto, ma non ci bastava Cross a torturarlo, ora doveva affrontare la ragazza.
- Si può sapere perchè ce l'hai con me? -
Chiese il ragazzo massaggiandosi la testa. Era un tipo gentile e simpatico, non per questo faceva sempre colpo sulle ragazze che iniziavano a inseguirlo sottoforma di stalker, forse l'esorcista era solo gelosa e per questo si sfogava su di lui. Lei lo gurdò con freddezza, nei suoi occhi gialli si poteva scorgere un velo di tristezza, che l'accompagnava sempre.
- Smettila di sorridere in quel modo irritante, lo odio proprio quel tuo sorriso che ti stampi sempre sulle labbra mi viene voglia di darti un pugno -
Si girò verso la sua strega, lasciando il poveretto allibito e confuso, mentre Lavi lo punzecchiava con frasi del tipo "hai fatto colpo" o "le piaci". Dopo qualche minuto, le ruote del treno iniziarono a farsi più pesanti sulle rotaie, facendo intuire, una possibile fermata al capolinea. Ikiko e Lilium iniziarono a guardarsi attorno meravigliate da tutta la gente della stanzione, era la solita scena, e finiva sempre nello stesso modo, cioè che le due streghette si perdessero fra la folla e iniziassero a deprimersi. Amy approfittò dell' attimo di distrazione della strega per mettere in atto il suo piano. Si voltò verso Allen, con uno sguardo triste e lo abbracciò, facendolo arrossire leggermente.
- A-Amy... -
- Mi dispiace per prima, mi perdoni? -
Chiese con voce fiebile. Sapendo che il ragazzo non avrebbe mai saputo dirle di no, fu facile fregarlo. Senza che lui se ne accorgesse gli sfilò il portafolio dalla tasca della divisa e con fare dolce si incamminò con la sua strega. Yume e Miranda gli si avvicinarono sospettose, sapendo bene che la ragazza non chiedeva mai scusa a nessuno.
- Mmmm... questa cosa mi puzza -
- Allen-kun, hai controllato se ti manca qualcosa? -
L'esorcista le guardò stranito. Poi, come se una lampadina si fosse accesa dentro il suo cervello, iniziò a frugare nelle tasche dell'uniforme, scoprendo che esse, erano vuote.
- Allen-kun, ti sei fatto fregare di nuovo da Amy-chan -
- Quella, se la prendo... -
Così si mise a rincorrere la ragazza.
- Miranda-san, secondo te Amy-chan si è innamorata? -
- Probabile Yume-san, ma... dove sono gli altri? -
Strega ed esorcista si guardarono attorno notando solo l'enorme folla che si ammassava vicino al treno, si erano perse pure loro.
Dopo un'ora abbondante di vagabondare, gli esorcisti riusciroo a beccarsi tutti nello stesso posto, ovvero, di fronte a una bancarella di prosciutti, dove i due albini si stavano picchiando con un salame e una salsiccia affumicata. Grazie a Timcampy riuscirono ad arrivare, miracolosamente vivi, alla casa dove avrebbero dovuto svolgere un periodo di "baby-sitting". Aprirono la porta di una villetta, circondata da un alto muro che rinchiudeva al suo interno uno splendido giardino, ed entrarono in un "salotto", sempre ammesso che un ammasso di spazzatura si possa chiamare salotto.
Tre testoline fecero capolino da dietro il divano, mentre due bambini di circa tre anni si dondolavano sul lampadario di cristallo.
Yume cercò di fare amicizia con una bambinetta, dall'aria intelligente. Cosa che non le fu difficile, data la sua esperienza con i bambini. Ora ne mancavano ancora undici da domare.
- Yume-san, sei stata fantastica, ma, ora come facciamo con gli altri? -
Chiese Lavi grattandosi la testa. Gli rispose Miranda, che stava già iniziando a prendere confidenza con un altro bambino.
- Con tanto amore e affetto -
- Lili-chan, vieni, andiamo a fare amicizia! -
Le due streghette si presero per mano e iniziarono a saltellare, in stile Heidi, verso due bambine, che giocavano con dei cubi colorati. Erano rimasti in tre.
Latmosfera cambiò, quando entrò in scena una ragazza che sembrava la sorella maggiore. Sulle guance erano disegnati vari simboli, in mano stringeva un bastone, la probabile gamba del letto, data la forma e fra i capelli erano incastrate perline e piume. Sembrava una sciamana, il tutto reso più realistico dal suo seguito, un ragazzino castano che suonava un tamburo e una ragazzina con una lunga camicia da notte. Ma soltanto quando la "ragazzina-sciamana" pronunciò la parola "guerra", i nostri esorcisti si accorsero delle torte che volavano per la stanza.
- ATTACCATE, MIEI PRODI! -
Ordinava agli altri bimbi, in piedi sul pianerottolo delle scale.
- E adesso, COSA FACCIAMO?! -
Chiese Lavi, in preda ad un attacco di panico. Prese per le spalle Amy ed iniziò a scuoterla come un'albero di mele.
- Mantieni la calma soldato! -
Gli disse lei mollandogli uno schiaffo, susseguito da un poderoso pugno e da un successivo calcio allo stinco. La ragazza guardò Allen un secondo, per poi annunciare.
- Tutti dietro Allen! -
E così fecero. Terminato il bombardamento di dolci, l'esorcista era ricoperto di crema e grassa.
- Ottima idea esorcista-sama, sei sempre la migliore! -
Esultò la streghetta, mentre lei si avvicinò alla guancia de ragazzo. Gli levò della crema al cioccolato col dito indice e se lo mise in bocca.
- Mmmm... cioccolato! -
- MA TI SEMBRA IL CASO!? -
Le urlarono gli altri tutti in coro. Nel frattempo i bambini, che si erano rifugiati sotto il divano iniziarono a guardarli storto.
- Dai piccolini, uscite, non vi faremo del male -
Cercò di persuaderli Miranda, che era l'immagine della dolcezza. Ricevendo, per tutta risposta una linguaccia. L'esorcista sconsolata andò a deprimersi in un angolino, seguita da Yume che cercava di tirarla sù di morale.
- Credo, che fare la balia a dei bambini non sia poi così facile -
- Allen-kun, non è colpa nostra, sono loro che sono pestiferi -
Dichiarò Ikiko.
- Adesso mi sono rotta! Mocciosetti, venite fuori che vi trasformo in polpette! -
- No, Amy, credo che così non funzioni! -
- FANCULO WALKER! -
A quelle parole la "ciurma" di scalmanati iniziò a correre per tutta la casa, inseguita dall'albina, a sua volta inseguita da Allen che a sua volta era inseguito da Lilium, che era inseguita da Ikiko... e così via. Finchè all'ora esatta del tramonto, la casa piombò nel silenzio più totale. Erano tutti sfiniti, compresi la banda di "piccoli mafiosi" come li aveva sopprannominati Lavi. Dopo un tur della casa, fatto durante una corsa sfrenata, Amy era quasi scivolata dal terzo piano dell'abitazione, Allen era quasi morto nel tentativo di salvarla, Yume era riuscita a mettere in ordine la villa, mentre tutti gli altri avevano messo in "prigione" i "vadandali". Il ragazzo scese le scale con sulla spalla un'Amelia infuriata, che si dimenava per liberarsi dalla sua presa. Sospirò, non c'era nulla da fare per tenerla buona, nemmeno salvandole la vita lo avrebbe ringraziato, o meglio, non lo aveva fatto. L'appoggiò delicatamente sul divano. Era imbronciata, le braccia incrociate al petto e lo sguardo acciliato. Con uno scatto gli afferò le guancie e iniziò a tirargliele.
- Ah, è così! Adesso vediamo che fai se ti tiro queste guanciotte che ti ritrovi! E' Allen, allora, che fai?! Gne, gne, gne, ma che belle guanciotte! -
- Amy! Smettila, mollami! -
I due iniziarono a litigare proprio come dei bambini, sotto gli occhi increduli degli amici e dei "teppisti". Yume riuscì miracolosamente a farli smettere con la scusa della cena. Prese sotto braccio Amy, poichè era l'unica abbastanza responsabile... ok, lo ammetto, perchè se si portava le altre c'erano maggiori possibilità di fare un composto esplosivo. Dunque, i ragazzi avevano il compito di sorvegliare le pesti, mentre le due streghette e Miranda finivano di sistemare in giro per la casa. Si può dire che la strega del tempo aveva il controllo assoluto di quella villa, proprio come una regina. Prese due pentoloni enormi e gli pose sopra il ripiano cucina.
- Bene, e ora si cucina! -
L'albina la guardò con un espressione persa.
- Em... Yume-san, come si fa a cucinare? -
Domanda da un miliardo di euro!. La bionda cadde a gambe all'aria, per poi tornare alla sua compostezza. Ora che ci pensava, non aveva mai cucinato in vita sua.
- Ok Amy-chan, siamo nella merda! -
L'esorcista prese in mano un coltello affilato e delle carote.
- Senti, non saprò cucinare, ma non mi sembra ci voglia uno sforzo colossale per preparare uno stufato -
- E tu sai gli ingredienti? -
Le domandò Yume dubitante. La ragazza annuì con la testa, per poi iniziare ad elencarli, quando arrivò alla carne di manzo, un ghigno le si disegnò sulle labbra.
- Em... il manzo lo va a prendere Ikiko-chan -
Quel sorriso malefico, sparì dal viso dell'albina, che sconsolata iniziò a tagliare le verdure da cuocere nella pentola. Lavi intanto stava litigando con un bambinetto biondo e con gli occhi azzurri. Sembrava che il piccolo "angioletto" sapesse dire sciogli lingua meglio dell' esorcista.
- Ne sei sicuro piccoletto?! -
- Altrochè, sono il mago degli sciogli lingua! -
- Ma figurati, senti quà... sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa -
- Trentatrè trentini scesero da Trento tutti e tre trotterellando! Alla faccia tua, sfigato! -
Certo che il vocabolario di quei bambini era molo vasto sul contesto parolacce. Il che portava a porsi una semplice domanda: chi diavolo glie le aveva insegnate?. Ragionando un po' di sicuro ci sarebbe arrivato. Allen cercò di collegare le varie azioni compiute nell'arco di quella giornata. Se i loro genitori conoscevano Cross, vuol dire che erano buoni amici di Cross il che portava ad un'unica soluzione: quei bambini erano sotto un influenza negativa. A distoglierlo dai suoi pensieri fu Amy, che uscì dalla cucina con un pacchetto di biscotti allo zenzero in mano. Era avvolta da un profumino invitante, il quale prevedeva una deliziosa cenetta.
La ragazza si sedette sul divano annoiata e fissando un punto nel vuoto iniziò a divorarsi i suoi biscotti. Le si avvicinò e si sedette accanto a lei a gambe incrociate.
- E adesso che diavolo vuoi da me?! -
Sempre molto gentilmente, gli chiese.
- Volevo solo... sapere in che rapporti è il maestro con il generale Silver -
Lo guardò intensamente negli occhi, prese un biscotto e glie lo ficco in bocca.
- Non c'è un gran che da dire, lei lo odia e lui la odia, da quel che so io, poi, la maestra non mi ha mai raccontato il perchè o il percome, e sinceramente, a me neanche importa... ma perchè t'interessa tanto? -
Amelia tornò a fissarlo, mentre faceva fuori anche l'ultimo biscotto.
- Ecco, mi chiedevo, quale idiota potesse mai chiedere al maestro di fare il baby-sitter -
- In effetti... -
Allen si sentì un peso sulla spalla, si voltò verso la ragazza e la vide addormentata. Come biasimarla, per una che faceva un periodo di letargo ogni mese, era dura stare sveglia fino alle dieci di sera. Certo, che quando dromiva non sembrava affatto quel killer spietato in cui si trasformava con l'innocence attivata, sembrava una ragazza totalmente diversa, quasi angelica. Il ragazzo si lasciò sfuggire un sorriso dolce, la prese in braccio e si alzò dal divano.
- A-a... beccati! -
Fu sorpreso da una voce alle sue spalle. Si girò lentamente verso il suo interlocutore, ritrovandosi di fronte Ikiko.
- Ammorre! Com'è pucciosa quando dorme, non pensi anche tu Allen-kun?! -
Chiese lei, con gli occhi scintillanti, mentre guardava con meraviglia l'esorcista addormentata, fra le braccia di lui.
- Di sicuro, non fa paura -
- Giusto! Ma... dimmi un po'... -
Ora lo guardava acciliata, e con un sorrisetto beffardo.
- ... la trovi carina? -
La domanda fece avvampare il povero ragazzo maledetto, che preso alla sprovvista iniziò a dire frasi senza senso.
- I-io... m-ma... nooooo, cioè sì, no, no... quello che intedno è... -
Un'altra voce si aggiunse alla conversazione.
- E' cotto! -
La strega del tempo fece capolino dalla cucina, notando Ikiko con il suo sorrisetto da "operazione cupido" e Allen, rosso come un pomodoro che stringeva fra le braccia un'Amy addormentata e ronfante.
- V-veramnete... i-i-io... non sono... c-cotto -
- Ma no te! Lo stufato, è cotto! E la casa è ancora intera, per ora! -
Aproffittò del momento di distrazione per svignarsela hai piani superiori e depositare la "principessa" (cavoli,come l'ho sparata grossa!) in un comodo letto, per poi tornare alla cena. Nel frattempo nella cucina era in atto una rivolta, fra la parte maschile e quella femminile. Le ragazze, capitanate da Lilium tenevano fra le mani mestoli, mestoloni e coperchi di pentole, mentre i maschi, capitanati da Lavi, portavano sulla testa pentole e scolapasta. Il motivo di tale scontro era dovuto al galateo, ovvero quella cosa che serve per essere educati a tavola, ma di cui a nessuno importa. Secondo Yume e Ikiko era fondamentale essere educati, mentre per Lilium la questione era diversa: voleva essere servita prima di un ragazzo. I bambini si erano uniti alla rivoluzione in corso, tanto per fare i bei teppisti, l'unico svantaggio per i maschi era che le ragazze erano in netta maggioranza.
- Io ho più di trecento anni, portami rispetto stupido umano! -
Urlava la streghetta delle ombre, agitando pericolosamente il suo ombrellino.
- E chissene, non è colpa mia se sembri una bambinetta! -
Gli gridava di tutta rsiposta l'altro, andandosi a rifugiare sotto il tavolo. Una bambina castana si avvicinò alla streghetta, con disinvoltura.
- Piacere, Lumina, loro sono Ren e Eleonor, quì dentro siamo le uniche ad essere veramente sorelle -
- Se... e allora? -
Chiese confusa, suscitando l'interesse delle altre ragazze, che le si avvicinarono.
- Ho un piano! -
Fece con sguardo malefico. Una strana luce si accese negli occhi della streghetta.
- Parla mortale, ti ascolto -
Lumina puntò un dito verso un golem argentato, appollaiato sulla spalla di Miranda. La sfera con le ali venne avvolta da una luce verde e si trasformò in una bambina con due piccole codine nere.
- No,no... Campanella non essere malvagia, Campanella non volere fare niente! -
Protestò la piccola golem, che si ritrovò gli sguardi di tutte le ragazze addosso. Si coprì la testolina con le... em, con quella specie di mani che aveva, risultando come un esserino piccolo e fragile, ovvero la sua perfetta descrizione.
Ma le bambine non erano le sole ad architettare un piano, dall'altra parte anche i ragazzi si davano da fare, e per giunta con la stessa idea, solo che al posto di Campanella ci stava il povero Timcampy. Il golem si era trasformato nella sua forma umana, indossava la stessa uniforme della piccola golem, solo che la sua era dorata, gli occhi anche e i capelli di un biondo intenso.
- Ma ve lo scoradte proprio! -
- Eddai Tim, fai il bravo golem, tanto se poi ti rompi ti riaggiusti da solo, che ti costa? -
Cercava di convincerlo Lavi, ma senza successo. Si sapeva che Timcampy dava ascolto soltanto a poche persone: a Cross, perchè gli dava i brividi e perchè era il suo creatore, a Silver, perchè era una di famiglia e gli dava sempre i brividi e alla piccola Campanella, il modello precedente al suo, che ogni volta gli faceva una tenerezza infinita. Fece la linguaccia all'esorcista, si ritrasformò nella sua forma golem e se la svignò dalla cucina. Lo stesso fece Campanella. I due si andarano a rifugiare da Allen, intento a dare la "buona notte" ad Amy. Tempismo orribile, avevano appena interrotto una scena da film romantico, il ragazzo fermo nell'azzione di accarezzare il viso dell'addormentata. L'atmosfera "romantica" fece li sghignazzare non poco.
- Beccato... troppo divertente! -
- Se la padroncina si svegliasse adesso, Walkerino sarebbe morto -
- Ma, non stavo... non stavo facendo niente di male -
Cercò di giustificarsi l'esorcista con un lieve rossore sulle guancie. Timcampy venne interrotto dalla sua amica, che gli ricordò della rivolta.
- Allen, presto! Devi assolutamente fare qualcosa, sei l'unico qui dentro con un cervello abbastanza sano da fermare la guerra fra sessi! VIENI PRESTO! -
Detto questo se lo tirò dietro, lungo il corridoio, giù per le scale fin dentro in cucina, dove questa volta volavano pentole e stoviglie.
Dopo una buona mezzora il ragazzo era riuscito a placare la ribellione, più che altro, era stato aiutato dai bambini e da Miranda. Ora erano tutti seduti a tavola e stavano facendo un'allegra conversazione, nota a tutti come: la presentazione iniziale.
- Da quanto ho capito ,il tipo con la cicatrice è maledetto, nonchè sfigato fino al midollo, chiamato Allen. La ragazza dal pessimo carattere e gli occhi gialli è Amy. La tipetta mora con gli occhi viola è una strega e si chiama Ikiko, mentre quella dai capelli arcobaleno è Lilium. La bionda dal fisico da urlo è Yume, quella svampita è Miranda e tu saresti un Boockman,ovvero un tipo che fa cose noiose. -
- Non è proprio quello che intendevo, ma si può anche dire così -
Lumina assunse un'aria pensierosa, scurando le sorelline più piccole aggiunse.
- E siete esorcisti, mandati qui da un tipo ubriacone e donnaiolo che non aveva voglia di fare un cazzo -
- Intelligente la ragazzina! -
Esclamò Yume, sorpresa, non solo dei vocaboli che sgorgavano da quelle labbra, ma anche dalla schiettezza con cui quella bimba di dodici anni racoglieva le informazioni.
Si era fatta mezzanotte, fra chiacchere e rivolte, avevano finito per addormentarsi dove capitava loro. Yume e Miranda erano scomodamente distese su dei cuscino, probabilmente provenienti dal disgraziato divano, ora, molto più simle a un enorme brandello i stoffa pregiata. Le due erano cicondate dai bambini più piccoli, che le avevano prese come delle adorabili zie. Ikiko invece era distesa sul tavolino del salotto con in mano una bottiglia di liquore, mentre rannicchiata sulla poltrona ronfava la piccola Lilium. Lumina e le sorelle minori stavano vicine, Ren e Eleonor erano aggrappate alla sorella, come due cuccioli con la loro mamma. Allen era seduto con la schiena appoggiata al muro e sulla spalla Timcampy, lì dentro ea l'unico che non dormiva, troppi pensieri per addormentarsi. Ma non si stava di certo annoiando, guardava Lavi, che ronfava sule scale con sguardo divertito, non solo per la posizione in cui era messo, ma anche perchè se si fosse svegliato avrebbe fatto un bel volo dalla gradinata di mamo su cui era stravaccato. La prima a svegliarsi fu Miranda, abituata a dormire poco. Si stropicciò gli occhi e si stiracchio appena, per poi puntare lo sguardo sorpresa sul ragazzo.
- Allen-kun... ma tu non hai chiuso occhio? -
Lui si alzò delicatamente, per non rischiare di svegliare gli altri, le si avvicinò e l'aiutò ad alzarsi.
- No Miranda-san, non riuscivo a dormire -
Le rispose con gentilezza, mentre un mattiniero Timcampy gli girava attorno, provocandoli un leggero mal di testa. Il slenzio venne spezzato da un boato proveniente dal piano di sopra, e in pochi istanti una ragzza dagli occhi gialli apparve sul pianerottolo delle scale marmoree. I capelli più arruffati del solito e la divisa sempre stropicciata. Fulminò con lo sguado Lavi, che si era aggrappato ai suoi piedi, e senza pietà lo buttò giù per le scale. Il giovane Boockman dopo essersi svegliato e aver fatto un ruzzolone incredibile, andò a scontrarsi con Yume, che a sua volta svegliò i bambini che come una catena di montaggio niziarono a piangere tutti, coinvolgendo le sorelline e i fratellini addormentati. In pochi istanti la casa venne invasa dai pianti di undici bimbi, svegliati troppo presto, mentre Lumina, la sorella maggiore, cercava di far smettere Eleonor e Ren, senza successo. Amy sospirò pesantemente, scese  silenziosamente i gradini, in tutta quella confusione c'era un bambino che piangeva in silenzio, e le rcodava tanto se stessa quando era piccola. Gli si avvicinò, era piuttosto magro, gli occhi rossi come rubini e i capelli nei come le tenebre; gli si accovacciò di fronte e gli porse una caramella. Il bambino la prese fra le sue piccole mani, mentre un sorriso dolce si faceva largo sul viso della ragazza. Lo prese in braccio e si sedette sull'unica poltron ancora integra, gli esorcisti e le streghe la fissavano stupefatti mentre consolava il bimbo con fare dolce. Non l'avevano mai vista sorridere così dolcemente, non l'avevano mai vista essere così gentile con qualcuno, non avevano mai visto quel suo lato dolce, che teneva nascosto sotto una corazza impenetrabile di tristezza e malinconia.
Allen le si avvicinò, spettinò i cpelli ricci del piccolo e si sedette sul bracciolo della poltrona.
- Non sapevo che fossi così brava con i bambini -
Lei girò la testa ma al posto di quello sguardo dolce, ora c'erano i soliti occhi ambrati velati da tristezza e malinconia. Si strinse al piccolo, che ora stava sorridendo allegramente.
- Tu... non sai niente di me -
Lo liquidò, facendolo rabbrividire con un tono freddo e fermo. L'atmosfera venne interrotta dal brontolio delle loro pancie, che chiedevano urgente bisogno di cibo. Lilium, dopo aver "ombrellato" Allen, si piazzò di fronte alla sua esorcista, porgendole un abbondante vassoio di plun-cake (spero sia scritto giusto) che la ragazza divorò in un secondo.
- Esorcista-sama, sai, sono andata a comprarli io -
Esultò la streghetta. A Amy venne quasi un infarto.
- Lili-chan, stai bene... cioè,come fai ad essere ancora viva, non ti sei persa? -
- No, mi ha accompagnato Ikiko, io ho sbagliato strada otto volte -
Anche Lilium era un caso prso, quella si perdeva anche in un monolocale. Qualcuno bussò alla porta, e visto  che: Lilum stava cercando di colpire Allen, Miranda cercava di calmare i bambini, che finita la sessione di pianto erano diventati iper attivi e Ikiko stav mettendo in atto il suo piano "missione cupido" per Yume e Lavi, quindi lei era l'unica che poteva vedere chi stava rompendo le scatole al portone. Posò il bambino a terra che la guardò smarrito, si diresse verso la porta l'aprì e...
- CIAO AMELIUCCIA! -
La richiuse subito.
- Amy-chan, chi era alla porta? -
Le chiese una sorridente Yume.
- A, era soltanto la maestr...COSA!? -
Tornò sui suoi passi, riaprì la porta e di nuovo...
- LA MIA ALIEVA PREFERITA! -
- AAAAAAAAH! -
La richiuse, ma questa volta, dopo aver gridato di terrore si apoggiò al freddo legno, terrorizzata come non mai.
- ALLEN, CODICE ROSSO! -
Il ragazzo le andò in contro correno, bastò uno sguardo, per capire che erano entrambi nei guai. Quel dannato pezzo di legno venne abbattuto con facilità da Silve, che indegnata entrò nella sala, seguita da Kirai e dal cadavere di suo fratello.
- Non me lo aspettavo da te, Amelia, così mi deludi -
- Maestra... che... non felicità rivederti -
Pronunciò la frase a denti stretti, mentre si conficcava le unghie nel palmo della mano. Silver era una donna alta, con un seno prosperoso e i muscoli al punto giusto, i capelli erano rossi come quelli del fratello, accompagnati da un occhio dello stesso colore, mentre sulla parte sinistra del viso portava una maschera, simile a quella di Marian. La maggiore iniziò a prendere a calci il minore, nel tentativo di svegliarlo, e mentre lo picchiava-svegliava imprecava contro di lui.
- FRATELLO BASTARDO, SVEGLIATI PORCA PUTTANA! -
La rossa gli tirò un calcio più forte degli altri, questa volta il generale si svegliò e di pessimo umore, per giunta.
Amy guardò Allen, come per dire "visto con che elementi devo avere a che fare!". Arrivarono anche gli altri membri della Dark Religious, rimasti scioccati non solo nel vedere Marian Cross con sua sorella, ma nel vederli insieme, che avessero imparato a fare i bravi fartelli?
- BRUTTA STRONZA, CHE CAZZO VUOI DA ME! -
No, non avevano imparato. I due si puntarono contro le proprie armi, pronti ad attivarle in qualsiasi momento, per iniziare la loro tipica rissa "amorevole" fra fratelli.
Miranda riuscì a farli "calmare" con molti, ma molti, ma molti, ma davvero MOLTI, buoni propositi.
- Marianuccio piscia sotto, visto che bell'alieva mi sono trovata, no come quel pappamolle-sfigato del tuo alievo -
Il generale osservò la ragazza da capo a piedi, poi si accese un sigaro annoiato.
- Si carina, non c'è male, dimmi un po mammoletta, è questa la tua donna? -
Ed ecco la solita domanda di quel pervertito. Per poco non veniva aggredito e massacrato dall'albina a cui uscivano i fumini dalle orecchie, aveva anche i denti da squalo, i pugni serrati e le guancie rosse. Venne fermata dalla sua maestra.
-Non ne vale la pena Amelia, tanto prima o poi creperà pure lui -
Mentre Allen cercava di rispondere alla domanda postagli da quell'essere che chiamava maestro.
- M-ma... c-c-come le v-viene in m-mente?!
- Sei proprio una mammoletta! E sei anche noioso -
A quelle parole anche il ragazzo s'infuriò, ma pure lui venne bloccato, da Lavi e Ikiko, che cercavano di fargli sbollire la rabbia. L'espressione annoiata di chi non ha un cazzo di fare e i piedi sopra il tavolo, facevano intuire che il signor Cross avesse deciso di adempire al suo compito di bravo baby-sitter (ovviamente,si fa per dire).
- Kirai-san, che gli hai fatto per convincerlo? -
Chiese curiosa la streghetta, guardando con ammirazione la ragazza di fronte a lei. La strega si scostò i lunghi capelli fucsia dal viso, si sistemò gli occhiali sulla punta del naso e dopo aver finito di leggere l'ultima pagina del libro "Erbe e Aromi" le rispose fredda.
- Quanto odioso è... non so neanche chi lo ha voluto a questo odiosissimo mondo, e anche quella schfosissima e odiosissima promessa... -
- NO! ZITTA KIRAI, NON VOGLIAMO SAPERE CHE COSA GLI HAI PROMESSO! -
Urlò Yume lanciandole un cesto di frutta, che evitò con facilità. La strega tornò al suo sontuoso libro sulla botanica, fregandosene pienamente di quello che le accadeva attorno, ovvero come il suo solito.
Silver stava fulminando con lo sguardo il fratello, letteralmente, tantè che il generale si accasciò di nuovo al suolo, con il piede della sorella sulla schiena.
- AHAHAHAH! SONO PIU' FORTE DI TE, HO UNA STREGA MIGLIORE DELLA TUA, UN' ALIEVA FANTASTICA E SONO SEMPRE PIU' GRANDE DI TE, E QUESTO MI CONFERISCE ANCORA PIU' POTERE, AHAHAHAH! -
Ed ecco che rinizia una nuova guerra fra i due fratelli Cross, o anche conosciuti come la disgrazia del quartier generale.
Lumina dava la mano a Rei, che guardava la scena con un dito in bocca.
- Piccole, meglio se tornate sù, queste non sono scene adatte a delle bambine -
Cerca di spiegare Lavi alle bimbe, che guardano il tutto impassibili.
- Tranquillo tipo che fa cose noiose chiamato Lavi, stia calmo, mamma e papà si fanno sempre la guerra -
- O... davvero? -
Si stupisce il giovane spalancando gli occhi (in realtà è solo uno, visto che l'altro è coperto).
- M-ma che razza di genitori avete? -
Chiede un poco spaventato dalla possibile risposta delle piccole.
- Un analcolizzato-drogato che fa una vita notturna e lavora come barista in un pub, e una bellissima modella di gran fama che viaggia in continuazione per tutto il globo, a sì e una specie di zia rompi palle che mette profumi scadenti, ma adesso è morta, abbiamo anche fatto una festa per il suo funerale -
Se prima era scioccato ora era letteralmente traumatizzato, ma che persone orribili sono? Anche se i loro lavori facevano intendere come i due genitori, conoscessero Cross.
Yume si mise le mani nei capelli, disordine, disordine, disordine e ancora disordine, il salotto era ritornato una discarica vivente, di sicuro i brandelli di stovva avrebbero potuto mettersi a correre per la sala.
- TIME-LOCK! -
Pronunciò la formula, e il tempo si verfo. I vasi che stavano cadendo sul pavimento di ceramica si erano fermati, come le nuvole di polvere che si levavano da terra e le goccie di sangue provenienti dal corpo dei due generali. Rimise tutto apposto in un batter d'occhio, lucidò gli specchi, spolverò i mobili e lavò il pavimento, e per lennesima volta, la casa era linda e profumata, ora c'era solo da sperare che restasse così almeno per un'oretta.
- Time-unlock -
Ed ecco che il tempo aveva ripreso a scorrere.
- Yume-san, hai utilizzato i tuoi poteri? -
Domanda la streghetta degli elemneti con la sua solita enfasi.
- Certo ikiko-chan, era tutto così orribilmente lercio, ma mai come il caos che possiede la comera di Amy-chan -
Rabbrividì al sol pensiero di quella stanza. Era come tutte le altre della Darck Religious, un cartellino con il suo nome contraddistingueva la porta, e fin qui tutto normale, poi c'era l'interno, tutto affrescato, cieli stellati di mille colori, schizzi di dipinta incompiuti e motivi floreali qua e là e poi... l'armadio degli orrori, ovvero un normale mobile chiuso a forza traboccante di vestiti stropicciati e casuali, molto casuali e palline di carta strappate da libri horror.
- Ehy, cosa avete contro la mia camera? E' personalizzata! -
- Altro che se lo è! -
- Senti, che pretendi dall'esorista delle ombre e del caos? -
- Si, ma almeno abbi la decenza di piegarli i vestiti o almeno abbinarli, così sono un orrore agghiacciante -
- Ragazze, abbiamo un problema! -
Le tre si giraronoverso Lavi, il quale stava fissando dei tipi strani, di fronte alla porta spalancata. Uno era alto e magro, l'altro grasso e basso e il terso gobbo e ricurvo con un naso rosso fluo  le dita ossute e malformate.
- Siamo venuti a risquotere le tasse non pagate -
Riferì il grassone con voce possente, lasciando continuare il collega dal naso fluo, simile a quello della renna di Babbo Natale.
- Tasse per il gas, tasse per l'impianto idraulico, tasse per la disinfestazione della cantina, tasse per le tasse, tasse per le tasse delle tasse... -
Le tasse erano inteminabili, non finivano più, il cervello degli esorciti,delle streghe e dei bambini risuonava di una sola parola: Tasse!
- Em... paga la Tilde! -
Dichiarò Silver, arrafando più gente possibile e correndo come una matta all'uscita di emergenza per le Tasse, seguita a ruota da suo fratello, e dal resto dei membri del quartier generale.
- DOVETE PAGARE LE TASSE! -
- GIAMMAI! LE PAGA LA TILDE! -
Rispondevano in coro gli esorcisti.
- Ma, maestra, chi diavolo è sta Tilde?! -
- Amelia, non mi sembra il momento più opportuno per chiedere certe cose, pensa a scappare dalle tasse! -
- Cioè vuoi dire, pensa a scappare come il solito -
- TASSE, TASSE, TASSE -
Erano dei tipi tosti,quelli non mollavano.
- FANCULO ALLE TASSE! -
Ed ecco come finì la sessione di Baby-sitting del nostro generale, ovvero a scappare dalle Tasse, da non confondere con le tasse, notate la lettera maiuscola, è per quello che si distinguono! V^V
- TACI AUTRICE, NO GLIE NE FREGA A NESSUNO! -
Amelia, pensa a scappare dalla renna di Babbo Natale.
- TASSEEEEEE! -
...
 
Angolino pazzo dell'autrice fuori di testa
AVE POPOLO!
come vi pare la mia fic, si, non è molto particolare, ci ho messo un mese a finirla, spero che sia abbsatanza decente per meritarsi almeno qualche misera recensione, perdonate gli errori, quelli ci stanno sempre fra le righe, sono sempre in agguato!
Le OC sono:
Yume-strega del tempo e di Miranda
Kori-strega del ghiaccio e di Cross (che qui è stata solo citata)
della sensei sama ovvero blackmew
poi
Ikiko-strega degli elementi e di Lavi
della senpai TheNewBlackDeerling
e infine le mie:
Amy(Amelia)-esorcista delle ombre
Lilium-strega delle ombre e di Amy
Timcampy in versione umana
Campanella-versione golem e umana
Silver Cross-sorella maggiore di Marian Cross, generale non riconosciuta ed esorcista del fulmine
Kirai-(che per chi non lo sa significa odio)strega del fulmine e di Silver
gli altri appartengono tutti alla grande Kazura Hoshino ^-^
un grazie speciale a Foco_Foco_Gilr, che pultroppo non leggerà mai questa storia, ma ringrazio lo stesso e a WrongandRight che mi ha sostenuto un sacco... inoltre un enorme abbraccio alla sensei e alla senpai... che fra un po' vado a rapire...*cof-cof*... intendevo che fra un po' vado a trovare ^^° grazie mille per aver letto la mia storia
BUONE FESTE
Lunetta

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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