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Autore: larrytheway    24/12/2013    13 recensioni
Harry era solo, Louis era amato.
Harry amava l'inverno, Louis la primavera.
Louis immaginava, Harry vedeva e parlava.
OS LARRY (se non siete interessate girate al largo)
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La pioggia batteva ininterrottamente contro la finestra. Ormai era così da giorni, ma a Harry poco importava; a lui la pioggia piaceva e anche tanto, passava minuti, ore a guardarla senza staccarle gli occhi di dosso. Stava seduto davanti alla finestra, Harry, con il suo diario sulle gambe mentre beveva una cioccolata calda. Era solo, sempre solo, ma non gli interessava. Non usciva mai di casa: Anne, sua madre, lo rimproverava sempre di non aver una vita sociale e a volte lo sbatteva fuori, cercando di farlo socializzare con altri, invano. Harry questo, nel suo diario, lo scriveva: gli raccontava tutto, ogni minimo particolare della sua vita, bei e brutti ricordi erano tutti scritti lì, in piccolo libricino rilegato. Non voleva andare a scuola o almeno, a lui non andava giù: veniva deriso da tutti, a volte picchiato da quelli più grandi a lui faceva male. Si sentiva uno schifo ogni santo giorno, ma a nessuno importava.
 
Harry Styles ha 19 anni e si sente solo. Vive a Holmes Chapel con la madre Anne, a cui importa poco di lui e con la sorella, a cui importa ancora meno. Harry ama i fiori, soprattutto le rose bianche. Ama quando qualcuno gioca con i suoi ricci e a volte lo fa  lui, per sentirsi meno solo, invano. Frequenta il liceo del paese, ha una bella classe ma anche lì è solo, “esiliato” dai compagni e dal gruppo.
 
Nella sua classe era arrivato un nuovo compagno, Louis. E’ cieco . La classe lo prendeva in giro per questo, ma Harry no. A lui piaceva. Non aveva mai parlato insieme a lui, Harry è timido, fa fatica a comunicare e questo lo sa tutta la scuola.
Una mattina d’inverno, Harry si sedette accanto a Louis: quest’ultimo cercava le cose lungo il banco, toccando ogni parte della superfice in legno, senza risultati. Vedendolo in difficoltà, il riccio lo aiutò, facendo sorridere Louis “grazie” disse lui, guardando dritto davanti a sé. Questo a Harry fece male: si sentiva male per delle cose che non aveva, stava male per lui. Il “prego” di Harry, flebile, fece voltare Louis verso il riccio, sorridente.
Quello stesso giorno i bulli presero di mira Louis, picchiandolo. Lui non centrava, era Harry il problema e lo sapevano. Louis rimase accasciato a terra, sotto gli occhi degli studenti. L’unico a soccorrerlo fu Harry: gli andò vicino senza spaventarlo e lo tirò su da terra, portandolo via.
 
Louis Tomlinson ha 21 anni ed è cieco. Una malattia gli ha portato via la vista all’età di 10 anni e ha imparato a conviverci. Ha 4 sorelle, una madre e una nonna che lo amano davvero tanto. E’ apprezzato dalla sua famiglia e non è solo. Quando sentì la voce di Harry gli si riempì il cuore come mai prima e a lui questo piaceva.
 
Era inverno, nevicava fuori e Harry sorreggeva un Louis sanguinante, distrutto, in lacrime. “Chi sei?” disse quest’ultimo, non riconoscendolo. Ovviamente come poteva. Il riccio gli scostò i capelli che gli erano caduti lungo il viso, guardandolo in quegli occhi spenti, senza luce “Sono Harry..” rispose, tremando un poco e il ragazzo davanti a lui sorrise, abbassando la testa. Gli faceva tenerezza vederlo in quel modo, non riusciva a resistere.
Harry lo invitò a casa sua, quel pomeriggio; sua madre era fuori e sua sorella era da qualche parte per la città, ma poco gli interessava. Preparò due thè caldi per entrambi, facendo prima accomodare Louis sul divano. Toccava il divano, Louis, cercando di capire di cosa fosse fatto, per poi passare al mobiletto vicino, stando attento a non rompere niente. Il riccio lo fissava dalla cucina, guardava i suoi modi di fare, mentre l’altro sorrideva sentendo il legno sotto le sue esili dita. Harry sorrise e capì che non era più solo: aveva trovato in Louis un amico e questo lo adorava.
 
Era primavera inoltrata, Louis amava questa stagione: amava toccare i fiori, sentire la tenerezza dei petali di rose tra le sue dita, disteso un prato verde fiorito. Ci andò con Harry quell’anno: si sedettero al solito posto di Louis, sotto un salice nella campagna; Si sedette prima Harry, contro il tronco, per poi far sedere Louis tra le sue gambe, scontrando la sua schiena con il ventre del riccio.
Louis immaginava quello che aveva davanti a sé, Harry vedeva e parlava, facendo sorridere il ragazzo tra le sue gambe. Lo stringeva con le sue grandi braccia, Harry, coccolandolo dolcemente e raccontandogli tutto ciò che vedeva “Quanto vorrei vedere il tuo viso” disse ad un tratto Louis, rompendo in mille pezzi il cuore del riccio: a lui dispiaceva, stava male perché non vedeva “Tranquillo, non c’è niente di bello in me” aggiunse l’altro, stringendolo piano a sé. Una risata riscaldò il freddo cuore di Harry “Non ti credo…sei bellissimo anche se non ti posso vedere” ribatté l’altro, sorridendo al vuoto. Raccolse un fiore, una margherita, posandola tra i capelli di Louis “Ora sei bello anche tu” disse, lasciandogli un dolce bacio sulla guancia, facendolo sorridere ed arrossire.
 
Harry era stanco, era fottutamente distrutto: giaceva a letto da due ore, non voleva alzarsi. L’estate era arrivata e i bei ricordi sparivano. Si passò le mani lungo il volto, chiudendo gli occhi: Louis era sdraiato di fianco a lui, dormiente. Si girò a guardarlo, sorridendo. Non aveva mai visto niente di così bello in vita sua; i capelli di Louis ricadevano dolci sul suo visto e il petto nudo, scoperto si abbassava e si alzava, regolarmente. Louis fumava da un po’ di mesi e quell’odore riempiva la loro stanza: si alzò, Harry, debolmente, raccogliendo i pantaloni dal pavimento in legno. La loro vita era cambiata: Harry aiutava Louis e ne era felice e Louis amava Harry, cosa che rendeva felici entrambi.
Louis si svegliò poco dopo, ma Harry non c’era. Il riccio era al piano di sotto, suonava una chitarra: note dolci echeggiavano nel soggiorno e questo fece felice Louis. Il moro scese piano di sotto, tenendosi al corrimano della scala: ormai ricordava ogni piccola parte di quella casa, anche se non poteva vederla. Un “Giorno” fece alzare lo sguardo a Harry, beandosi di un Louis appena sveglio e sorridente. Harry sorrise e ricambiò, mentre il moro si accomodava accanto a lui “Sei bravo” disse nuovamente, dopo pochi minuti, con lo sguardo rivolto al pavimento. Il riccio non sapeva che rispondere: avrebbe potuto dire grazie, ma non sarebbe bastato e lo sapeva: passò allora la chitarra a un Louis impacciato “Harry sai che non posso” disse, riferendosi al suo problema, come lo chiamava lui. Il riccio non lo ascoltò e gliela diede in mano, mettendosi dietro di lui per aiutarlo: in poco tempo, Louis suonò qualche nota con l’aiuto di Harry e un sorriso comparve sulle sue labbra.
 
Il mare. Louis aveva sempre sognato di vedere il mare da quando era piccolo, ma mai ne aveva avuta l’occasione. L’autunno era arrivato e Harry decise di fare una sorpresa al moro, portandolo in spiaggia. Louis non riusciva a capire dove fossero e i suoi continui lamenti pregavano Harry di qualche indizio, facendo ridere quest’ultimo. Il suono del mare si fece più forte e Louis capì tutto “Harry..” iniziò lui, girandosi verso il riccio e stringendogli le mani “Come lo sapevi?” aggiunse, con lo sguardo rivolto al nulla; sorrise, Harry, per poi baciarlo sulle labbra: un bacio dolce, umido, pieno di sensazioni. Tutto intorno a loro era fermo, congelato o almeno ai due non importava. Louis voleva che quel momento non terminasse mai “Ti volevo fare una sorpresa cucciolo…mi parli sempre di mare” disse Harry, guardandolo negli occhi del moro, color acqua. Si sedettero sulla riva, coi piedi in acqua, assaporandosi il vento flebile di quella sera.
Nessuno dei due parlava, il silenzio regnava su entrambi da più di qualche minuto “Riccio ti amo” disse Louis, rompendo quel imbarazzante momento, accarezzando la coscia di un Harry sorridente “Anche io Lou” rispose, mentre l’altro cercava di accendere una sigaretta: l’appoggiò delicatamente sulle labbra, una volta riuscito, espirando per poi alzare la testa e baciare Harry: amavano questi momenti e a loro non importava essere visti o meno, l’importante era loro due, solo loro.
 
Era tornato l’inverno, Harry era contento. Era tornato al solito bar, ma questa volta con Louis a bere cioccolata calda insieme. Harry scriveva, come faceva quando era solo, inosservato: scriveva sul suo diario, quell’amico che mai l’avrebbe abbandonato. Louis e Harry stavano insieme da un mese, erano felici; Louis a volte gli portava una rosa bianca, quelle che il riccio amava e insieme, al camino, passavano del tempo. “Harry vieni fuori” disse Louis, alzandosi dalla sedia del bar e passando una mano tra i ricci del fidanzato, sorridendo. Non riusciva a resistergli e questo lo sapeva. Uscì con il moro e, preso alla sprovvista, si beccò una palla di neve in pieno viso, facendo ridere Louis. Rise anche Harry, rise perché era felice, per una volta: non pensava a nient’altro se non al tempo che passava con Louis; lo buttò a terra, sdraiandosi poco distante da lui, iniziando a fare angeli nella neve. Il moro non resistette più: strisciò lungo la neve, distruggendo il suo angelo, per abbracciare Harry: lo strinse a sé più forte che poteva perché lo amava. “Tu sei solo” disse alzando il volto verso Harry, colpendolo in pieno. “No Loulou…” rispose il riccio, accarezzandogli la guancia “non sono solo, perché ho te al mio fianco, siamo tu ed io” aggiunse, mentre una calda lacrima solcava la guancia di Louis.
 
Harry Styles ha 20 anni ora ed è felice. Vive ancora ad Holmes Chapel, non più con la madre e la sorella ma con Louis, il suo ragazzo. Harry ama i fiori, soprattutto le rose bianche che il moro raccoglie per lui, lo rendono felice. Ama quando Louis gioca con i suoi ricci.
 
Louis Tomlinson ha 22 anni ed è cieco. I suoi occhi nonostante tutto ora brillano, sono accesi e questo grazie ad Harry. Ha 4 sorelle, una madre e una nonna che lo amano davvero tanto, ma a lui poco importa ormai.
 
Louis ha riparato il cuore rotto di Harry, riempiendolo di amore e facendolo felice.
 
Harry ha aiutato Louis, facendogli immaginare ogni cosa e facendolo sorridere ad ogni sua parola.
 
 
 
SBAAAM!
 
Eccomi qua! Si lo ammetto fa vomitare
l’anima, ma almeno io ci ho provato.
E’ la prima OS Larry che scrivo e
ne vorrei scrivere altre.
 
Lasciando perdere questo piccolo avvertimento,
come vi sembra? *le tirano dietro pomodori acerbi*
siate clementi, ve ne prego
 
Ora mi dileguo, spero vi piaccia.
Recensite e fatemi sapere che ne pensate
 
BUONE FESTE PIPOLZ(?)
-Alessia
 
 
   
 
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