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Autore: Z13    25/12/2013    1 recensioni
Luna si trasferisce a Milano insieme a tutto il suo clan,cercando di integrarsi anche in questa nuova città. Perchè è questo che fa il suo clan: cambia città ogni tre o quattro anni per ricominciare tutto da capo,non dare nell'occhio e non essere scoperti dai Cacciatori. Luna è stanca di tutti questi trasferimenti e il suo passato la tormenta.
Ma questa volta la sua vita cambierà: nella sua nuova scuola conosce Melanie,Hilary e Nick,un ragazzo per cui prova subito una forte attrazione.
Viene invitata in montagna da Melanie,in un paesino sperduto dove vive Evanne Souls,la zia della ragazza. Il luogo è inquietante e anche la donna,che nasconde un terribile segreto. Molte persone vanno a trovarla,ma non tornano mai a casa. Ne vengono rinvenuti solo i cadaveri e la polizia non ha la minima idea di come siano morti.
Nel frattempo,il passato di Luna torna a farsi sentire e i Cacciatori stanno alle calcagna del suo clan.
Genere: Fantasy, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oggi ho chiesto a Cam se mi portava a scuola prima. Volevo stare un po' da sola. Per pensare.
Quindi ora sono davanti a scuola,immersa nei miei pensieri,ad ascoltare un po' di musica. Scelgo Goin' to hell dei The Pretty Reckless,che mi sembra la più adatta al momento.
Mi immergo nelle note rock della canzone,chiudendo gli occhi.
Subito rivedo quelle immagini: Marcus che mi blocca al muro e comincia a toccarmi...
Basta! Riapro gli occhi e torno alla realtà. 
Che diavolo ho fatto per meritarmi questo? Mi sembrava di essere così ubbidiente all'epoca. 
-Ciao-Nick si siede vicino a me. Oggi ha addosso una felpa nera e dei jeans larghi. Le scarpe da tennis nere tra un po' verranno abbandonate a loro stesse.
Faccio un cenno con la mano e mi tolgo una cuffietta.
-Non sei di buonumore oggi. E' successo qualcosa?-
-Nulla di cui ti devi preoccupare. I miei problemi li sistemo da sola-sbotto.
-Scusa! Volevo solo essere gentile!-alza le mani,in segno di difesa.
Sbuffo-Scusami tu. Oggi non è giornata-
-Lo vedo-si avvicina un po'-Senti,so che non ci conosciamo da molto ma puoi fidarti di me. Sul serio-mi guarda con quei suoi occhi verdi che ogni volta mi fanno perdere un battito.
-Ti ringrazio,ma non accetto mai l'aiuto di nessuno. E' segno di debolezza-giro lo sguardo verso il parcheggio,ferma sulla mia posizione.
-A volte bisogna mettere da parte l'orgoglio e accettare il fatto che prima o poi avrai bisogno dell'aiuto di una persona fidata. Te lo dico per esperienza-sentenzia.
-Ti fai spesso aiutare?-chiedo,senza guardarlo.
-Prima ero come te. Non accettavo l'aiuto di nessuno e me ne stavo sempre in disparte. Poi mi sono ficcato in una situazione non molto bella e dopo un po' ho deciso di farmi aiutare. Non è un segno di debolezza. E' semplice umanità-
Penso un secondo alle sue parole. Umanità. Se solo lui potesse capire quanto sia importante per me. E' l'unica cosa che è rimasta dalla mia vita passata. L'unica cosa rimasta da quando sono morta. L'unica cosa che mi rende viva,nonostante il mio cuore non batta più da un pezzo. No,Nick. Tu non sai cos'è l'umanità.
-Quando mi troverò in una situazione critica,valuterò la tua proposta di aiuto. Per il momento non mi serve l'aiuto di nessuno-dico,per concludere il discorso.
Nick fa spallucce,rassegnato. Gira anche lui lo sguardo verso il parcheggio e io mi soffermo a guardarlo. La pelle scura,tipica nel Sud Italia,risplende sotto il sole primaverile. I capelli spettinati sembrano biondi,per via dei giochi di luce del sole.
E gli occhi... Quegli occhi verde scuro... Non so nemmeno descriverli,tanto sono belli. 
Basta,Luna! Smettila di pensare a lui in questo modo! Ricordati che stai con Cam!
Mi tiro indietro i capelli,disperata per via di questi strani pensieri. Che diavolo mi succede? 
Per non pensarci cambio canzone e scelgo qualcosa di più tranquillo,rispetto ai The Pretty Reckless.
-Che musica ascolti?-mi chiede Nick all'improvviso,girandosi a guardarmi.
-Un po' di tutto. Ma sostanzialmente ascolto musica rock-rispondo,cercando le sigarette nella borsa-Tu?-chiedo,sorridendo tra me e me per averle finalmente rinvenute. Uno a zero per me,stupida borsa! Scherzi a parte,a volte penso di avere la borsa di Mary Poppins...
-Stessa cosa- 
Si sente il rombo di un motore. Ci giriamo e vediamo una moto nera sfrecciare verso il parcheggio. Sento come un'attrazione verso l'individuo che la guida. Un legame. Lo seguo con lo sguardo finchè non parcheggia e si toglie il casco. Lì capisco il motivo del legame.
Marcus Lloyd cammina verso di me con un sorriso compiaciuto sul volto.
-Ciao Luna-dice,non appena si è avvicinato a sufficienza.
Lo guardo ma non dico una parola,troppo terrorizzata da lui. E Nick se ne accorge.
-Solitamente si risponde a un saluto-continua Marcus,con un'aria da finto dispiaciuto-In ogni caso,ti avviso già in anticipo:da oggi sarò il tuo nuovo insegnante di storia. Quindi ci divertiremo-sorride di nuovo e se ne va.
Rimango pietrificata dalla paura,nonostante se ne sia andato. Che diavolo è venuto a fare qui?
-Luna,quello era lo stesso tizio della festa o sbaglio?-chiede Nick,guardandomi.
-Sì- sussurro,cercando di riconnettere il cervello.
-E che diavolo è venuto a fare qui?!-sbotta all'improvviso,guardandolo entrare a scuola.
-Credimi-dico,posando lo sguardo su di lui-non ne ho la più pallida idea-
 
L'intervallo è appena finito. E,come ogni martedì,dopo l'intervallo c'è storia. Per due ore intere.
Come riuscirò a subirmi Marcus per due intere ore? Come farò a  guardarlo in faccia?
Parli del diavolo e spuntano le corna. Ecco che entra in classe,con il suo solito fare elegante,la sua andatura leggera e il suo sguardo,che seduce tutta la classe. Tutti tranne me.
Marcus appoggia una cartelletta di pelle sulla cattedra e si gira verso la classe-Buongiorno-dice,sorridendo-Mi chiamo Marcus Lloyd e da oggi sarò il vostro nuovo professore di storia. Purtroppo il professor Neri ha dovuto lasciare il lavoro per problemi personali,ma spero di riuscire a sostituirlo nel modo giusto-
Sì,motivi personali. Come se affondare i denti nel collo sia un motivo personale. Come il fatto di soggiogare il preside per la sua assunzione,nella mia stessa classe,nonostante non abbia mai fatto l'insegnante o studiato per farlo.
-Bene,cominciamo la lezione-si siede alla cattedra,con fare determinato. Cos'ha in mente?
-Scusi,professore,ma non fa l'appello?-chiede Maria,la secchiona della classe,nonché personali lecca culo di tutti i professori.
-Vedo che siete tutti presenti-risponde velocemente-Inoltre avremo tempo di conoscerci durante le lezioni-
Apre il libro di testo e lo sfoglia,guardandolo dall'alto al basso. Dal canto mio,non perdo nemmeno una sua mossa,scrutandolo di sottecchi.
-Bene-dice di nuovo-Il modo migliore,secondo me,per conoscerci bene sono le interrogazioni. Cominciamo con...-allunga uno sguardo al registro-Luna Loveless-
Ma guarda un po'. Non l'avrei mai detto.
-Hai studiato,Luna?-mi sussurra Hilary.
-Ma quello non è il tizio che c'era alla festa?-sbotta Melanie.
-Sì e ancora sì-sussurro. Dal mio sguardo si può percepire chiaramente il mio nervosismo.
Mi chiedo ancora dove voglia andare a parare. Sa che conosco ogni particolare della storia,quindi perchè questa interrogazione?
Mi alzo e vado verso la cattedra-Chieda pure,professore- dico,sottolineando l'ultima parola con rabbia.
-Parlami di Enrico VIII- Marcus sorride malignamente.
Ecco a cosa voleva arrivare.
-Ma,professore,non ne abbiamo ancora parlato. E non è nemmeno nel programma di quest'anno-protesta Melanie.
-Sono certo che la vostra compagna sappia dirmi un bel po' di cose riguardo a quel periodo-
Non so a cosa pensare. Io sono morta esattamente in quel periodo. Il giorno prima che Enrico prendesse il potere.
-Enrico VIII salì al trono nel 1509-deglutisco,mentre mi tornano in mente i miei ricordi più dolorosi-E...-faccio per parlare ancora,ma lui mi interrompe.
-Grazie,è sufficiente. Torna al posto-
Lo guardo sbalordita. Quindi era questo che voleva? Far sì che quei ricordi dolorosi che lui ha causato mi tornassero in mente?
Esco dalla classe sbattendo la porta.
Vado all'entrata e mi accendo una sigaretta. Decido di chiamare Nate e chiedergli se può venire. Lui ha un giorno libero oggi,mentre Cam lavora fino a tardi.
Arriva in meno di due secondi e appoggia una mano sulla mia spalla.
-Non dire a Cam che sto fumando-dico,distrattamente,guardando l'entrata della scuola.
-Non lo farei mai-risponde-che succede?-
Mi giro verso di lui,ma non lo guardo negli occhi. Decido di dirglielo velocemente-Marcus Lloyd è il mio nuovo insegnante di storia-sussurro.
-Che cosa?!-sbotta di colpo,sgranando gli occhi dalla sorpresa e dalla rabbia.
Gli racconto velocemente quello che è successo,della domanda provocatoria che mi ha fatto,del suo suo sguardo su di me.
Finito il racconto,il ragazzo scompare dalla mia visuale. Mi guardo intorno: non è in cortile,non è in strada.
Può essere andato in un posto solo: nella mia classe.
Corro dentro la scuola,percorro il lungo corridoio passando per la sala professori,dove incontro la prof di matematica che mi urla di non correre nei corridoi. Ma non le do' retta. Salgo un'altra rampa di scale e arrivo al secondo piano. La porta della mia classe è aperta e ne escono delle urla.
Entro. Nate ha un dito alzato e sta minacciando Marcus.
-Scusate,possiamo uscire a parlarne?-dico,entrando. Lo ammetto,sono un po' imbarazzata. Non so,però,se esserlo per il fatto che Nate e Marcus parlano,senza specificare,del mio stupro di quattrocento anni fa o per la classe che segue la discussione sbalordita.
Melanie e Hilary vengono verso di me-Che diavolo succede?-sbottano.
-Ok-dico sottovoce-Il professore di storia è colui che mi ha stuprato qualche anno fa. Mentre l'altro è il mio tutore-
-Andiamo fuori. Stiamo creando troppo scompiglio qua dentro-suggerisce Nate.
I due ragazzi escono dalla classe. Marcus,ovviamente,non perde tempo per darmi un'occhiata,divertito.
Faccio un silenzioso perdono alla classe ed esco anch'io,chiudendo la porta alle mie spalle.
-Perchè diavolo sei venuto qui?!-chiede Nate. E' necessario specificare quanto sia arrabbiato?
-Per tenerla d'occhio. Tutto qui-risponde l'altro,con un topo pacato e tranquillo.
-Perchè?-chiedo.
-Perchè voglio vedere se sei pronta per ciò che avverrà-spiega il mio Creatore.
-E cosa dovrebbe accadere?-chiede Nate.
Marcus sorride beffardamente-Non ho intenzione di dirvelo fino a tempo debito. Ora rientro. Ho una classe a cui insegnare-
Detto fatto il professore rientra.
-Mi dispiace,Luna. Per il momento non posso fare niente. Devi tenertelo come professore. Ovviamente ti terremo d'occhio-
-Non importa,Nate. So come gestire la situazione-
Il ragazzo sorride-Ti vengo a prendere appena hai finito-mi saluta con la mano e scompare a velocità di vampiro.
Sospiro e rientro in classe,sotto lo sguardo interrogativo dei miei compagni e quello divertito di Marcus.
  
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