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Autore: EmilyFemmeFatale    19/05/2008    6 recensioni
Così, con le lacrime agli occhi, cominciò a correre, per far si che il tempo non si prolungasse troppo. Corse. Corse. Corse. Corse così tanto da non avere fiato in corpo e più lacrime per piangere.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa fanfiction è arrivata di colpo, non so se sarà bella o meno, ma spero che vi possa far piacere leggerla.

Se volete recensirla, vi risponderò con altre recensioni.

Ciao Ciao

 

Emily 92

 

Ancora 5 minuti

 

Era ormai una settimana che Naraku era scomparso. In quella notte di luna piena, in cui tutti pensavano che neanche un miracolo li avrebbe salvati, Inu Yasha era riuscito a recuperare tutte le sue forze perse durante lo scontro con il demone e ad ucciderlo. Di conseguenza tutti i danni che aveva causato si sciolsero: Kagura e Kanna si liberarono, mentre il foro nella mano di Miroku scomparve. Hakudoshi, il “figlio” di Naraku, scomparve nel nulla, così come i demoni che aveva riportato in vita. Kagome era riuscita ad entrar in possesso di tutti i frammenti rimasti nelle mani  di Naraku, così da non avere più ragione di rimanere in quel mondo.

Inu Yasha non aveva fatto una piega quando la ragazza decise di tornare a casa per qualche mese, per mettersi veramente in pari con il programma scolastico, anche se lui sapeva benissimo che forse era l’ultima volta che l’avrebbe vista.

Così, la sera del 14 febbraio, cominciò a mettere via tutti i suoi vestiti e gli oggetti che si era portata appresso sino a quel momento. Mise tutto dentro lo zaino e lo posò per terra, vicino al Futon su cui avrebbe dovuto dormire.

Cominciò a pensare a tutte le cose che le erano successe: l’incontro con Inu Yasha e Shippo, con Miroku, con Sango, con Naraku, Kikyo, Koga, Hakudoshi, Kohaku, Sesshomaru, la squadra dei sette, Kagura, Kanna… (ma quanti nomi che incominciano con la “K”! nda)…e tanti altri, di cui non ricordava né il nome, né il volto.

Si alzò ed uscì dalla casetta con in spalla lo zaino. Si guardò intorno e vide la casa di Kaede, in cui i suoi amici stavano ancora festeggiando la scomparsa di Naraku, a distanza di una settimana. Lei sorrise leggermente e poi cominciò a camminare verso la foresta. Voleva andarsene senza salutare, per non doversi voltare indietro e capire di non riuscire a tornare. Per non dare un dolore eccessivo ai suoi amici, che sarebbero stati male per più tempo, per non sentirsi in colpa quando non avrebbe potuto salutare proprio tutti. Si sentiva una vigliacca, ma non sapeva cosa fare: aveva sempre saputo che un giorno avrebbe dovuto scegliere in quale mondo stare, ma non avrebbe mai pensato che sarebbe stato così difficile lasciarne uno veramente.

Così, con le lacrime agli occhi, cominciò a correre, per far si che il tempo non si prolungasse troppo.

Corse.

Corse.

Corse.

Corse così tanto da non avere fiato in corpo e più lacrime per piangere.

Si sedette per terra e non fece niente. Respirò forte, ma con il freddo che faceva sentiva la gola bruciare tutte le volte che inspirava.

Alzò lo sguardo e si accorse di essere vicina all’albero secolare in cui, qualche tempo prima, aveva conosciuto Inu Yasha. Si alzò e mise una mano sulla sua corteccia.

- Che cosa pensi di fare?- chiese una voce alle sue spalle.

Lei si voltò fulminea e vide la persona dei suoi pensieri: un mezzo-demone dalle orecchie canine la stava osservando serio.

- Inu Yasha? Che ci fai qui?-

- Non deviare il discorso. Ti ho chiesto che cosa pensi di fare qui, con lo zaino in spalla e le lacrime agli occhi.-

Lei si asciugò con una manica della divisa le ultime tracce sul suo viso, per poi voltarsi e ricominciare a camminare.

Il demone fece un salto e le arrivò davanti, senza lasciarla passare.

Lei lo guardò con sfida e lui sorrise. Rovistò nello zaino, per poi prendere un oggetto che diede in mano a lui.

- Che cos…?-

Kagome prese dei fili neri che arrivavano da quel oggetto circolare e li mise nelle sue orecchie.

Poi schiacciò un tasto e partì il lettore CD.

- Kag… AAH! Che diavoleria è questa?!?- Inu Yasha quasi non sentiva più quando da quei fili cominciò ad uscire della musica ad altissimo volume, che non smetteva e lo massacrava. La ragazza cominciò a correre superandolo. Doveva arrivare al pozzo prima di lui. Doveva, anche se era una vigliacca. E sapeva di esserlo.

Quando arrivò nello spiazzo vicino alla sua via di fuga, il mezzo-demone arrivò dalla foresta e con un balzo si rimise davanti a lei.

- Vuoi andartene senza salutare, va bene. Però non farmi nemmeno regali sgraditi.- e le diede in mano il lettore CD fracassato.

- Non voglio salutare nessuno, te compreso. Voglio che mi ricordiate per quello che sono stata, non per quella che si è messa a piangere quando se ne è andata.-

- Ma noi non ti ricorderemo per questo! Aaah… Kagome, sei incorreggibile!- disse il mezzo-demone mettendosi una mano dietro la testa.

- In ogni caso, voglio andarmene! Quindi, per favore, ti togli da la in mezzo?-

Lui la guardò e poi si spostò leggermente. Lei sospirò e camminò spedita verso il pozzo.

- Mi mancherai…- disse sottovoce Inu Yasha. Kagome si girò e lo fissò. Lui sembrava veramente dispiaciuto della sua partenza.

Tornò indietro e lo abbracciò stretto, come se potesse scappare all’improvviso.

- Non so se tornerò. Consideralo un addio.- disse trattenendo le lacrime. Il mezzo-demone la strinse fra le sue braccia e le baciò la fronte.

- Lo so.-

- Non venire a cercarmi. Lo sai che non ci sono demoni nel mio mondo…-

- Lo so.-

- E comportati bene. Shippo mi racconta sempre quello che gli fai. È solo un bambino!-

- Eh eh… diciamo che questo non lo so…-

- Sei incorreggibile…-

Cercò di allontanarlo ma lui era più forte.

- Lasciami andare…-

- Aspetta una attimo. Poi non ti fermerò mai più, te lo giuro.-

Lei acconsentì e ascoltò il suo discorso.

- Sai, quando ti ho conosciuto la prima volta, pensavo che tu fossi Kikyo. Lo sai bene pure tu, ma di aspetto le assomigli moltissimo. Il problema è che non avete niente in comune di carattere: lei non era impulsiva come te, il suo modo di fare era più semplice e…-

- Se vuoi farmi la predica, lasciami andare.-

- Non sto dicendo questo! Il punto è che, durante il tempo che ho trascorso insieme a te, mi sono accorto di una cosa.- la strinse più forte.

- Che cosa?-

- Senza Kikyo sono riuscito a sopravvivere, ma non so se riuscirei a vivere senza di te, Kagome.-

La ragazza era esterrefatta. Cosa stava dicendo? Quello non era il solito Inu Yasha! Non era il solito mezzo-demone che la prendeva in giro e la faceva incavolare.

- Io ti…-

- A cuccia!-

Inu Yasha cadde a terra e lei con lui.

- Ahia!!!  Ma sei scema?!? Io ti apro il cuore e tu mi mandi a terra! E per di più sei caduta con me! Io me ne vado veramente ora! Io…- lei lo baciò.

Inu Yasha fu sorpreso di quel gesto, tanto da bloccarsi. Kagome si staccò e poi lo baciò di nuovo.

Lo aveva già baciato in passato, ma non in quelle circostanze.

Si staccò dopo aver capito che forse era meglio andarsene così, senza dire niente…

Così mosse leggermente il viso e lo abbracciò.

- Ti prego, devi dimenticarmi. Io non verrò mai più qui, i miei studi non me lo permetteranno, e nemmeno mia madre. Io voglio andare a casa, ma tu non puoi venire.-

Lui la strinse fra le braccia per tanto tempo, così tanto che sembravano passare giorni, settimane, anni…

La ragazza cercò di lasciarlo, ma lui la trattenne, un’altra volta.

- Ti prego…-

- Aspetta. Voglio solo tenerti qui con me. Solo per cinque minuti…-

E così fu. Lei restò fra le sue braccia per ancora cinque minuti. Poi si alzò e se ne andò.

Inu Yasha rimase immobile, nello stesso punto in cui erano seduti.

Rimase immobile anche quando cominciò a piovere. Restò immobile quando sentiva che tutti lo stavano chiamando. Restò immobile anche alla vista di qualcosa tra i cespugli: la diavoleria che aveva con se Kagome, il lettore CD.

Non la rivide mai più.

Qualche volta provò ad affacciarsi dal pozzo per vedere se sarebbe tornata, ma lei non c’era. Si era convinto, ad un certo punto, che lei fosse stato frutto della sua immaginazione. Come era possibile che qualcuno proveniente dal futuro, possa essere così doloroso?

E con questo dubbio, un giorno, lui si girò e scomparve tra gli alberi.

Nessuno lo rivide.

Mai più.

Alcuni bambini, però, narrano le vicende  del grande mezzo-demone con le orecchie a forma di cane, e della sua amata sacerdotessa, perduta in un pozzo senza fondo.

 

FINE

 

Emh… è triste vero?

Ma secondo me è più plausibile questa ipotesi, che tutte le altre che dicono: e Kagome visse con Inu Yasha per sempre! È un ipotesi da non sottovalutare…

Però speriamo non finisca così! Sarebbe veramente più bello che tutto finisca per il meglio…

Un bacio, vostra Emily 92.

PS: se vi piace…. Vi prego… lasciate commenti!!!!Tutti graditiiiiii!!!!

 

   
 
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