Fumetti/Cartoni americani > TMNT / Tartarughe Ninja
Ricorda la storia  |      
Autore: Aggrodolce    25/12/2013    3 recensioni
[TMNT 2003][NO!TMNT 2012]
Il giorno di Natale è uguale in ogni casa di New York. In ogni palazzo, villetta, edificio… Ed anche tombino o fognatura.
Era lì che quattro tartarughine mutanti aspettavano l’arrivo di Babbo Natale, come ogni bambino della loro età.
[Solo una piccola shot per Natale... A proposito, buon Natale!]
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello, Splinter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ATTENZIONE!! Se avete intenzione di leggere questa storia immaginandovi le tartarughe della serie del 2012, beh SBAGLIATE. Questa caratterizzazione appartiene alla serie del 2003, sebbene possa essere fraintesa con l'altra; di conseguenza, mi piacerebbe che venisse letta con le giuste tartarughe in mente. Comunque, spero possa piacervi comunque! Buona lettura e ovviamente, buon Natale! - Sacch

Here comes Santa Claus


Il giorno di Natale è uguale in ogni casa di New York. In ogni palazzo, villetta, edificio… Ed anche tombino o fognatura.
Era lì che quattro tartarughine mutanti aspettavano l’arrivo di Babbo Natale, come ogni bambino della loro età.
Sotto la supervisione di un saggio e giusto topo mutante di nome Splinter, le tartarughine erano intente a litigare, passandosi tra le mani un paio di pacchetti.
- E’ mio! -
Esordì una delle tartarughine, con una bandana rossa che gli ricopriva metà volto.
- Ti sbagli, ha la carta gialla! E’ mio! -
Lo contraddì una seconda, allungando una manina verso il pacchetto; questi aveva la bandana di colore arancio.
- Smettetela, a Natale non bisogna litigare! -
Esclamò all’improvviso una terza tartarughina, dalla bandana di colore azzurro, cercando di prendere a sua volta il pacchetto per levarlo dalle mani di entrambi.
- E poi il Maestro Splinter ha detto che… ! -
Mormorò in aggiunta un’ultima tartarughina, dalla bandana questa volta di colore viola; non aveva alzato molto la voce, anzi si era sentita appena, ma aveva comunque cercato di aiutare a porre fine a quella pazza corsa al regalo.
Avrebbero continuato a litigarsi il pacchetto fino al mattino seguente se non fosse stato per Splinter, che improvvisamente esordì in mezzo alla stanza, levando il pacchetto dalle mani del rosso.
- Ho detto che il Natale è simbolo di gioia e speranza, figli miei. Non di impazienza e litigio. -
Si allontanò di qualche passo, ed una volta assicuratosi che la quiete fosse stata ristabilita, porse il pacchetto con la carta gialla alla tartarughina dalla bandana arancione; questa fece un grosso sorriso, stringendo poi il pacchetto al proprio petto, con il risultato che la tartarughina con la bandana rossa si mise a guardare altrove, facendo una smorfia, come fosse stata offesa.
- Quel pacchetto era di Michelangelo, ma non temete, ragazzi miei… Ce n’è uno per ognuno di voi. -
Disse poi Splinter, notando la reazione poco matura della tartarughina rossa.
Le ultime tre tartarughine rimaste, compreso il rosso, a quella rivelazione fissarono dunque meravigliate il topo, sporgendosi quindi verso di lui, impazienti.
Questi sorrise, poi si voltò per qualche istante, tenendo tra le mani altri tre pacchetti.
- Leonardo… -
E gli porse un pacchetto dalla carta blu.
- Donatello… -
Un piccolo fagotto incartato con carta viola a righe verdi.
- E Raffaello! -
Quest’ultima tartarughina, che altri non era quella che quella con la bandana rossa, gonfiò appena le guance come se si fosse vergognata, ma poi osservò il proprio maestro tirare fuori da dietro la schiena il suo regalo ed avvicinarglielo, e con l’aria più timida e quasi colpevole del mondo, lo prese senza dire una parola.
- Buon Natale, figli miei! -
- Buon Natale, Maestro Splinter! -
Chiocciarono in coro tutte e quattro le tartarughine, fissando i propri pacchetti con meraviglia.
- Possiamo aprirli, Maestro Splinter? Possiamo? -
Chiese poi la tartarughina con la bandana azzurra, impaziente di scartare il proprio regalo come ogni bambino sarebbe stato di fronte ad un pacchetto.
Il topo sorrise.
- Certo. -
Rispose, non facendo nemmeno in tempo a sedersi che, tra un “evviva” e svariate grida di gioia, si ritrovò a camminare tra cartacce e piccoli nastri stropicciati.
Leonardo fu il primo ad aprire il proprio regalo.
Sotto la carta v’era un libro di favole. La piccola tartaruga adorava leggere, applicarsi ed immergersi in quel mondo di fantasia. Ed anche apprendere non gli dispiaceva per nulla.
A Michelangelo invece, era stato donato il pupazzo di uno degli eroi dei tanti cartoni che guardava alla TV. Era un po’ consumato dal tempo non essendo nuovissimo, ma per il piccolo era il regalo più bello del mondo, tanto che ne fu entusiasta, stringendolo a sé come fosse stato il suo più grande tesoro a solo qualche istante dall’averlo ricevuto.
A Donatello, fu regalata un’automobilina. Era semplice, del colore della sua bandana, il viola. Aveva le tipiche quattro ruote e non aveva nulla di tecnologico: alcun radiocomando, antenna, o accessorio particolare. Era una piccola automobile grande quanto il palmo della sua mano, e la piccola tartaruga la guardò estasiata, felicissima di aver ricevuto un giocattolo del genere. Forse, pensò, avrebbe potuto giocare con Michelangelo. Sarebbero stati una squadra imbattibile, anche se la macchina che aveva ricevuto non era propriamente il mezzo di trasporto dell’eroe del fratellino.
Al piccolo Raffaello infine, era stato regalato un pacco più grosso, che infatti non era riuscito a stargli nelle mani nell’istante in cui gli era stato donato.
Non appena venne il suo turno infatti, il piccolo rimase a fissarlo per qualche istante. Tutto lasciava pensare che non gli piacesse, ma poi, impaziente di scoprire perché fosse così grande, si fiondò sul regalo, scartandolo velocemente fino a scorgerne qualcosa di insolito.
Dalla carta sbucarono due ruote grandi e due più piccole, un manubrio ed un sellino.
Raffaello stentò a credere ai propri occhi.
Era un bellissimo triciclo.
Il piccolo lo aveva sempre sognato, ma non potendo uscire in superficie lo aveva solo ammirato alla televisione. Il suo stupore nel poterlo sfiorare ed ammirare dal vivo, e ancor di più nel sapere che era solo suo, fu immenso. Si lanciò sul veicolo con un enorme sorriso sulle labbra, provandolo immediatamente, pedalando e sfrecciando per la stanza, sotto gli occhi attenti e felici di Splinter.
- Grazie, Maestro Splinter!! -
Esclamò poi, la felicità nella voce, mentre sfrecciava sorridente intorno al divano, e nella sala, e nei corridoi delle condutture fognarie presenti nel rifugio.
- Capitan Tornado alla riscossa!! -
Trillò invece Michelangelo a pochi metri di distanza, facendo volare con le manine il proprio eroe, pieno di euforia ed emozione, pronto ad inventare mille avventure.
Donatello era sdraiato sul pavimento poco distante da Michelangelo e con la manina faceva timidamente muovere la propria macchinina, con un piccolo sorriso sulle labbra.
Leonardo, infine, era seduto sul divano e si era già immerso nella lettura del suo libro, fantasticando su eroi mitologici, principesse da salvare e grandi avventure.
Splinter, dopo essersi assicurato che tutti e quattro i propri figli giocassero spensierati e felici, sorrise, un sorriso sincero e tranquillo dipinto sul volto, mettendosi a sedere in disparte in un angolo della stanza, con una tazza di the fumante tra le mani.
Non avrebbe potuto desiderare regalo migliore, per quella meravigliosa Vigilia di Natale.
 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > TMNT / Tartarughe Ninja / Vai alla pagina dell'autore: Aggrodolce