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Autore: Gemad    26/12/2013    7 recensioni
-Oh Harry! Io e Draco ci siamo chiariti ed ora siamo solo amici- disse Pansy -Sai stavo pensando che voi due potreste essere grandi amici-. -Cosa? Io e Malfoy.... Amici! Tu sei matta Pansy- disse Harry dandole un pugnetto sulla spalla.
Genere: Avventura, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Harry/Pansy, Ron/Hermione
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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 Capitolo 1: Di nuovo insieme, più un tocco di rosso

Harry Potter, un ragazzo di tredici anni era stato appena lasciato dai Dursley davanti ad una panchina dove decise di sedersi; è sempre così, pensò il ragazzo, Kings Cross, piena di persone sconosciute da tutto il mondo, e treni che arrivavano e partivano. Si era dato appuntamento con i suoi due migliori amici Ron ed Hermione.
Ogni tanto si guardava attorno per vedere se uno dei due si faceva vivo. Ma nessuno si faceva vedere, erano le dieci e mezza, c’era abbastanza tempo per aspettare gl’amici, pensò Harry.
Era già passato un quarto d’ora, erano in grave ritardo, non aveva voglia di perdere il binario per la scuola. Proprio non c’è la faceva più, era una noia, stare seduto su quella scomoda panchina senza schienale. Poi vide qualcuno che si avvicinava, un ragazzo rosso, un po’ lentigginoso, alto, con affianco una ragazza dai capelli bruni e cespugliosi, non tanto alta come il rosso ed Harry, ma nella norma.
-Ron, finalmente!- Harry era rimasto fermo, su una panchina, ad aspettare con impazienza i suoi due migliori amici. Londra in questi giorni, si presentava con un insopportabile caldo inspiegabile.
-Scusami Harry, sono dovuto andare a prendere Hermione- rispose con un tono di scusa l’amico.
-No Ron! Harry, se qui devi dare la colpa a qualcuno quello sono io- rispose determinata Hermione.
-Va bene! Va bene! Non vi preoccupate, ma è meglio se forse andiamo!-. Eh già, pensò Harry, erano le undici meno cinque, il binario 9 ¾ stava per partire. Così Harry, Ron ed Hermione presero i loro bagagli e animali, e salirono; che sensazione magnifica, pensò Harry, l’odore dell’interno del treno, stava per portarlo a casa, a Hogwarts.
-Chissà cosa impareremo quest’anno- disse Hermione eccitata.
-Cavolo Hermione!- ruggì Ron -Pensi sempre e solo allo studio-.
-Ron, se tu vuoi stare insieme a me, vedi di comportarti bene-.
E’ vero, pensò ancora Harry; Ron ed Hermione stavano insieme. Improvvisamente si sentì un po’ solo, pensò che avrebbe dovuto cercarsi anche lui una ragazza. In questo momento non aveva idea con chi poteva mettersi, la maggior parte delle ragazze che gli piacevano, o erano troppo grandi, oppure già impegnate. Finalmente trovarono uno scompartimento nel treno, avevano già salutato molti compagni, come Dean, Seamus e  Baston, che gli aveva annunciato la sua riconferma come Cercatore nella squadra della Casata di Grifondoro.
Harry fece cenno ai due amici di entrare all’interno, ma loro dissero di no, -Ma, perché?- chiese Harry un po’ offeso.
-Dobbiamo stare un pochino insieme, non ci siamo visti per tutta l’estate- disse, sussurrando l’amico, all’orecchio di Harry.
Così Harry entrò nello scompartimento vuoto da solo e anche molto scocciato. Si accorse che il treno era già partito, così si mise comodamente seduto sul divanetto grigio a quadratini.
Harry pensò alla schifosa estate che aveva passato, chiuso in casa dai Dursley, con gli zii ed il cugino che rompevano soltanto, come sempre d’altronde. L’unica compagnia che Harry aveva, era la sua fedele civetta Edvige, che usò come messaggera, e mentre i Dursley non c’erano Harry sgattaiolava al piano di sotto per guardare alla tv il calcio e mangiare qualcosa.
Non è che ci capiva un gran che, pensò, ventidue uomini che rincorrevano un pallone per gettarlo in una porta. Nel Quidditch si corrono tre palle, i giocatori sono quattordici, e si getta una delle tre palle in tre anelli avversari. Non c’è tanta differenza, pensò ancora Harry, in fin dei conti è divertente sia l’uno che l’altro. Poi però Harry tornò alla realtà; qualcuno era entrato nello scompartimento, era una figura alta e femminile, con i capelli rossi e divinamente bella: era Ginny. -Ciao!- disse lei con molto entusiasmo.
-Ciao Ginny- rispose Harry felice.
-Ron e Hermione dove sono?- chiese lei.
-Volevano recuperare il tempo perso- disse Harry seccato, mentre Ginny si sedeva vicino a lui. -Oh!- disse lei un po’ imbarazzata.
Rimasero in silenzio per un po’, forse qualche minuto; con la coda dell’occhio Harry la scrutava, la sua chioma rossa il suo viso perfettamente liscio, la sua bellezza nella voce e nel corpo. Mentre lei lo scrutava, a parere di Harry, lo faceva con molta felicità. Si guardavano ancora, si avvicinavano, Harry poteva vedere i suoi bellissimi occhi, il suo perfetto naso, e poi si toccavano con mani e labbra in una stretta amorosa.
Poi la porta si aprì ed entrarono Ron ed Hermione. Harry quasi gli avrebbe chiuso la porta in faccia, per quel momento rovinato.
-Ciao Ginny!- dissero Ron ed Hermione, evidentemente non gli avevano visti, si erano staccati appena in tempo. Ron poi si mise vicino ad Harry, e Hermione vicino a Ginny. Harry sperava che lei non disse niente e con uno sguardo si capirono, e Harry rimase tranquillo e chiese a Ron -Allora, hai recuperato il tempo perso?-.
-Ma piantala- disse Ron felice, scompigliando i capelli all’amico.
Allora Harry tornò a guardare il paesaggio dal finestrino non distaccandosi quasi mai, neanche per le chiacchere o per il carello dei dolci. Era buio, e Harry stava per tornare alla fantastica Hogwarts.
-Allora- incominciò lui -Come hai passato l’estate Ron? Ci siamo scritti, ma abbiamo parlato solo della mia estate, non della tua-.
-Bè, ad esserne sinceri, è stata una normale estate. Certo, mamma mi ha messo a lavorare nell’orto con papà, e Fred e George non facevano altro che farmi scherzi e ridere di me, ma per il resto è andata bene, ma mi è mancata Hermione- disse mettendo un braccio intorno alla spalla di Hermione.
-La tua invece dolcezza?- gli chiese il compagno.
-Ma Ron! Me l’hai già chiesto per lettera- rispose lei, -Si, ma lo vuole sapere anche Harry- disse dandole un bacio sulla fronte -E poi, non mi stanco mai di sentire la tua voce-.
Lei ridacchiò appoggiandosi alla spalla del rosso dicendo -Bè, quest’estate, è stata fantastica, sono stata a Parigi la prima settimana dopo la fine della scuola, poi abbiamo fatto tappa a Lille per un mese, e poi, il resto dell’estate, lo trascorsa a casa, avvolte uscendo con i miei, o andando in piscina-.
Harry guardò Ginny, era sicuramente annoiata per le vicende raccontate, probabilmente, come Harry, sarebbe voluto rimanere da sola con lui, e lui con lei. Il resto del viaggio, lo passarono tutto nello scompartimento, non uscirono nemmeno in giro. Ed infine eccolo lì, il maestoso castello creato da Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. Sono a casa, pensò Harry, sono a casa.
   
 
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