Film > Le 5 Leggende
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Autore: KiarettaScrittrice92    26/12/2013    1 recensioni
Una nuova avventura per il giovane spirito della neve. L'uomo della Luna ha deciso che ha bisogno di aiuto per questa nuova difficile impresa e le cinque leggende da sole non basteranno.
Preparatevi a una nuova avventura di Jack, insieme a Nord, Dentolina, Sandy, il Calmoniglio e altre due piccole amiche Yuki e Tsuko!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jack Frost, Jamie, Nuovo personaggio, Pitch
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Due fate dei ghiacci

Tsuko e Yuki erano appena arrivate in quella piccola città, era stato un viaggio parecchio lungo e stancante, ma sapevano che ancora non era finito.
«Accidenti se è difficile. – mugugnò Yuki stiracchiandosi – Certo che l'Uomo della Luna poteva almeno avvisarci che dovevamo andare così lontano, avrei potuto rifiutarmi.»
«Smettila di brontolare come tuo solito. – la rimproverò la compagna – Se sul serio vuoi vederlo devi fare qualche sacrificio.»
«Giusto! – esclamò l'altra rimettendosi sull'attenti, come un bravo soldatino – Lo facciamo per vederlo… e per essere le sue assistenti!» aggiunse mentre un ghignetto compiaciuto le si dipingeva sul volto.
«Vacci piano Yuki. Ricordati che l'Uomo della Luna ci ha detto che deve essere lui ad accettarci.»
«Oh andiamo Tsuko. Come si fa a resistermi?» fece l'altra mettendosi in posa e atteggiandosi a diva, facendo scuotere la testolina all’amica.
«Su, andiamo.» sospirò, ed entrambe fece nuovamente vibrare le ali, per librarsi in volo.
Girarono la città per parecchio tempo, iniziando a sentire le ali intorpidite. Arrivate in piccolo parco pubblico in mezzo alla città si fermarono sul ramo di un’albero, nuovamente stanche. Un gruppo di bambini aveva appena attraversato la strada e raggiunto lo spiazzo innevato. Le due ci misero davvero poco a capire che finalmente avevano trovato ciò che cercavano.
«Sei fantastico Jack! Di nuovo chiuso per neve!» urlò un bambino dai capelli castani, coperti da un cappellino di lana verde, i suoi occhi castani si guardavano intorno, come quelli dei suoi amici, alla ricerca di qualcosa, che poco dopo, finalmente, apparve.
«Non c'è di che, Jamie!» rispose un ragazzo, arrivando in volo, come trasportato dal vento.
A quella vista Yuki punzecchiò eccitata l’amica indicando il bel ragazzo che era arrivato; l’altra dal suo canto sorrise soddisfatta e anche lei carica di aspettative e di gioia: erano anni che aspettavano un’occasione del genere ed ora erano a pochi metri da lui.
«Ora però ti tocca giocare con noi a una battaglia a palle di neve!» disse un bambino con gli occhiali rivolgendosi al ragazzo.
«E va bene…» rispose il ragazzo, chinandosi in avanti e piantando il suo bastone nella neve fresca. Dopodiché avvicinò le mani pallide a quella composizione fredda e candida, bianca come i suoi capelli e ne fece una pallina che subito dopo lanciò verso i bambini urlanti.
A quella prima azione del ragazzo, la battaglia ebbe inizio.
«Che forza! Una battaglia a palle di neve!» esclamò Yuki entusiasta alzandosi in piedi.
«Yuki non fare cavolate! Non puoi fiondarti lì come se nulla fosse. Tu sei grande la metà di quelle palle, rischi di farti male.» disse l'amica che era ancora seduta sul ramo dell'albero con le gambe a penzoloni.
«E dai Tsuko… Divertiti per una volta!» dopo aver detto quelle parole si dette una spinta coi piedi e iniziò a muovere le piccole ali trasparenti, per poi dirigersi verso il centro nevralgico della battaglia.
Jack si era appollaiato sul suo bastone e da lì osservava la battaglia proseguire. Decise d’intervenire di nuovo e, creando dal nulla una sfera di neve, la lanciò in direzione di Jamie che era di spalle. Il bambino si girò di colpo, indispettito nel sentire la neve fredda colpirgli la nuca, si chinò e a sua volta fece una palla. Caricò e la lanciò verso lo spirito della neve.
Fu un attimo, il ragazzo ebbe appena il tempo di vedere una creaturina piazzarsi proprio nella traiettoria del proiettile di neve. Non ebbe nemmeno il tempo di fermare il bambino prima del lancio: la palla di neve sfrecciò decisa verso di lui, colpendo in pieno la povera creatura. Jack si preparò a prendere la palla al volo e quando fu nelle sue mani, tolse via la neve dalla povera creatura frastornata.
Subito dopo ne accorse un'altra.
«Yuki stai bene?» chiese rivolgendosi a quella appena colpita.
«Credo di sì…» rispose quella tra le sue mani sfiorandosi la testa.
«Te l'avevo detto io di star lontana da qui!» la rimproverò.
«Ti senti bene?» disse finalmente lui, bloccando il battibecco tra le due.
La creatura tra le sue mani, che si era appena messa in piedi, volse il suo sguardo verso di lui e in un attimo s'irrigidì, arrossendo.
«Figurati…» si lamentò l'altra con tono quasi esasperato.
«Che le è successo?» chiese Jack preoccupato.
«Niente è che…» la creatura non riuscì a finire la frase, perché Jamie urlando si era avvicinato a loro, assieme agli altri bambini.
«Jack, si può sapere con chi parli?» chiese quando arrivò di fronte a lui.
«Ora che ci penso… – disse – Cosa siete?» chiese rivolgendosi alla creatura che volava all'altezza del suo viso.
«Siamo Yuki e Tsuko, fate dei ghiacci.» rispose lei.
«Fate dei ghiacci?» ripeté Jack.
«Cosa? Sul serio? – chiese il bambino guardandosi attorno curioso – Ma io non le vedo…"
«Questo perché…?» gli chiese Jack, intonando la frase come una domanda retorica.
«Giusto.» a quella parola tutti i bambini chiusero gli occhi, strizzandoli.
«Io credo nelle fate dei ghiacci!» sussurrarono tutti quanti, ognuno per conto suo.
Jamie riaprì gli occhi e finalmente le vide. 
La prima, quella che volava all'altezza del viso di Jack, era bionda. I capelli dorati erano raccolti in una treccia che si attorcigliava attorno alla testa formando una specie di corona. Gli occhi erano azzurri come il ghiaccio. Indossava un bellissimo vestitino bianco che le calzava a pennello, aveva le spalline larghe e scendeva fino alle cosce. Le sue piccole ali si muovevano velocemente per poterle permettere di rimanere sospesa in aria.
L'altra invece aveva i capelli neri come la pece, anche lei raccolti in modo particolare, nonostante sembrassero più corti di quelli della bionda. Gli occhi erano sempre azzurri, dello stesso colore dell'altra. Mentre il vestito era azzurro e molto diverso dall'altro, era solo un pezzo di stoffa che partiva da sotto le ascelle della creaturina coprendole appena il petto e scendendo fino alle caviglie. Le sue quattro ali erano ferme e Jamie poté vederle meglio. Erano trasparenti, ma la luce del pallido sole di quel giorno, che ci passava attraverso creava mille sfumature di colori, inoltre sembrava quasi che in trasparenza si potessero vedere dei fiocchi di neve cristallizzati al loro interno.
Entrambe erano scalze e avevano l'aria parecchio graziosa.
«Sono bellissime!» esclamò una bambina parecchio robusta alle sue spalle.

 

  
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