In principio fu il 45 giri, una piastra in vinile che se la lasciavi troppo al sole s’arricciava come la lattuga. Poi venne il 33, più largo, capiente e ingombrante. Anni a seguire, quando le proteste giovanili degli anni ’60 e ’70 si erano già placate, comparvero le prime musicassette. E chi non ricorda i pomeriggi passati a reinserire i nastri all’interno delle apposite rotelline con una penna o con una matita dopo che avevano esondato come fiumi? Durarono molto poco, per ovvie motivazioni pratiche, e vennero quasi subito soppiantate dai cd. Il compact disc. Che grande invenzione.
[Questa storia partecipa al contest "I titoli di Battisti" di Marge]