Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: slyfox18    27/12/2013    0 recensioni
Il Natale è arrivato anche a Malfoy Cottage!
L'albero è stato decorato, le lucine sono accese, i regali aspettano solo di essere aperti e la neve ha già imbiancato il giardino del piccolo cottage.
A Draco e Hanalis non resta che aspettare l'arrivo di amici e parenti!
[Raccolta di one-shot a tema natalizio, ambientate dopo la long "H.A.A.H. - Le fleur de Lis".
Il personaggio di Hanalis è di mia invenzione, così come altri personaggi presenti nelle one-shot.
Draco/Hanalis]
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Le fleur de Lis'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao a tutti! :)
Prima di lasciarvi alla lettura, vi avviso che questa one-shot è ambientata dopo la long "H.A.A.H. - Le fleur de Lis". Non è strettamente necessario aver letto la fanfiction per capirne i fatti, perchè non si tratta di un sequel vero e proprio, vi avviso però che in questa storia Draco Malfoy è sposato con Hanalis Holmes, un personaggio di mia invenzione, protagonista della fanfiction sopracitata! 
Vi lascio alla lettura! :)

 

NATALE A CASA MALFOY

Capitolo Due
“Natale con i tuoi…”

(25 dicembre)
 
Rudolf era un cerbiatto con un naso buffo assai.
Stava lì grande e grosso, e non si spegneva mai.
Lui con le altre renne, non poteva mai giocar
era burlato sempre, per quello strano luccicar.
Ma quella notte Babbo Natal Rudy poi chiamò.
Con quel naso tale e qual, una stella lui creò!
E da quel dì le renne, Rudy pregan di giocar,
ma lui ha il suo da fare…. Il cielo deve illuminar!
(Rudolf dal naso rosso)
 

Era la mattina di Natale e, per la precisione, erano da poco passate le otto.
I balconi della camera da letto, al primo piano del piccolo cottage, erano ancora chiusi e, sotto un grosso piumino verde chiaro, una giovane coppia dormiva ancora.
All’improvviso un’allegra canzoncina su una renna dal grosso naso rosso, risuonò ad alto volume per tutta la casa.
Un ciuffo di capelli biondissimi sbucò da sotto il piumino e uno sbuffo infastidito uscì dalle labbra di Draco Malfoy, convinto di riuscire a poltrire fino a tardi almeno la mattina di Natale. Cercando di ignorare quell’odiosissima canzoncina, si girò dall’altra parte e si tirò il piumino fin sopra la testa.
Accanto a lui, con i lunghi capelli neri più arruffati di un cespuglio di rovi, Hanalis Holmes si mise a sedere, stropicciandosi gli occhi.
«Ma cos’è tutto questo baccano?!» mugugnò la giovane, raccogliendo i capelli in una coda improvvisata.
«Sono i tuoi figli…» rispose Malfoy, senza nemmeno degnarsi di voltarsi.
«Sai Malfoy, devo ancora capire perché quando fanno qualche danno sono i “miei” figli, mentre negli altri casi sono i “tuoi” figli…ti ricordo che non li ho partoriti per opera di Merlino» rispose piccata Hanalis. Scese dal letto,  rabbrividendo al contatto dei piedi col parquet, sistemò il pigiama e si infilò la vestaglietta di pile blu.
«Sveglieranno Nin…» bofonchiò Draco, con la voce impastata.
«Vado a controllare, anche se dubito che si sia svegliata…Elly ha preso il sonno pesante da te» disse, ma il marito non rispose.
Si era riaddormentato.
Eltanin Nives Malfoy, meglio conosciuta come Nin o Elly, sei mesi o poco più,dormiva tranquilla nel suo lettino, stringendo in un pugnetto la copertina gialla, dalla quale non si separava mai.
Hanalis sorrise e le accarezzò dolcemente i morbidi capelli neri.
«Sarai anche la mia fotocopia, frugoletto, ma senza dubbio hai preso il sonno pesante dal papà – bisbigliò, guardandola con dolcezza – Adesso, mentre lui ronfa, è meglio che vada a controllare i tuoi fratelli, prima che sfascino la casa…»
Dopo un’ultima carezza sulla testolina della figlia, Hanalis uscì dalla stanza e si diresse al piano di sotto. Quella canzoncina era alla quarta ripetizione e cominciava ad averne abbastanza di nasi rossi e notti di nebbia.
«Mammaaaaa!»
I gemelli, una bambina e un bambino, le corsero incontro e l’abbracciarono. Se non fosse stato per la lunghezza dei capelli, persino Hanalis avrebbe fatto fatica a distinguere i suoi due figli più grandi.
Hebi Phoenix Malfoy e Scorpius Hyperion Malfoy, a breve avrebbero compiuto sei anni ed erano in tutto e per tutto la fotocopia del padre: capelli biondi e fini, occhi azzurro-grigi e pelle chiarissima.
«Cosa fate già in piedi a quest’ora, bambini?» chiese Hanalis, scompigliando i capelli ad entrambi.
«Volevamo vedere Babbo Natale, mamma!» esclamarono i due in coro.
«Babbo Natale passa di notte, bambini» rispose Hanalis sorridendo, divertita.
«Ma con tutte le case che deve visitare…magari era in ritardo» disse Hebi, mentre il fratello annuiva convinto al suo fianco.
«Babbo Natale ha i suoi trucchi…è capace di consegnare i regali a tutti i bambini del mondo in una sola notte, e non arriva mai in ritardo!» spiegò Hanalis.
«Mai, mai?» chiese Scorpius, con i grandi occhi grigi illuminati dalla curiosità.
«Mai, mai!»
«Ma allora è un mago come noi!» esclamò la bambina.
«Ci racconti ancora la storia, mamma?» chiese il fratello.
I due bambini si sedettero sul tappeto a gambe incrociate e Hanalis sorrise.
«Babbo Natale ha una grande slitta, trainata da otto renne…li ricordate i nomi?»
«Dasher, Dancer, Prancer, Vixen, Comet, Cupid, Donner e Blitzen!» esclamarono in coro i due bambini, facendo ridere la madre.
«Bravissimi! Allora, dicevamo…. Con la sua slitta, carica di luccicanti pacchetti regalo, Babbo Natale sorvola tutto il mondo e consegna i regali ai bambini che per tutto l’anno hanno fatto i bravi. Con il suo grande sacco rosso, scende dal camino…»
«L’avevo detto io che era un mago!» esclamò Hebi, interrompendo la madre e battendo un pugnetto sulla spalla del fratello.
«Nessuno sa se è un mago, perché nessuno l’ha mai visto! Se i bambini non sono addormentati nei loro letti, Babbo Natale non entra in casa e non lascia i suoi regali…» concluse Hanalis.
«Ma noi eravamo nei nostri letti! Allora Babbo Natale è passato e ha lasciato dei regali per noi!» esclamò Scorpius balzando in piedi, seguito poco dopo dalla sorella.
«Certo che li ha lasciati, bambini! Ma prima…credo proprio che sia il caso di svegliare papà» concluse Hanalis, con un sorrisino furbo stampato in viso e facendo l’occhiolino ai bambini.
 
Draco, ignaro di tutto, stava dormendo della grossa quando…
«Papàààààààààààààààà!»
Dopo aver urlato come due indiani in battaglia, Hebi e Scorpius erano saltati sul letto, piombando addosso al padre e cominciando a fargli il solletico.
Appoggiata allo stipite della porta, con le braccia incrociate e un sorrisino soddisfatto stampato in faccia, Hanalis si godeva la scena.
«Perché ho la sensazione che l’idea sia stata tua?» borbottò Draco, alzandosi dal letto.
Il giovane aveva afferrato entrambi i figli e li teneva, una sulla spalla e l’altro sotto braccio, come due sacchi di patate.
Hanalis avrebbe voluto rispondere al marito con una battutina delle sue, ma l’arrivo di Pippy glielo impedì.
«Pippyyyyy!» urlarono i bambini, scalciando perché il padre li rimettesse a terra.
«Buongiorno padroni e padroncini! Pippy non volere disturbare, ma Bimky avere appena finito di preparare colazione!» disse il piccolo elfo, che, per l’occasione, sfoggiava un buffo cappellino rosso con pon-pon.
«Buongiorno a te Pippy, e buon Natale» disse Hanalis sorridendo.
«Buon Natale padrona» rispose l’elfo con un sorriso, prima di essere letteralmente travolto da due tornadi biondi.
Draco, stanco di cercare di tenerli a bada, aveva rimesso a terra i bambini che si erano catapultati sul piccolo elfo domestico, abbracciandolo.
 
Hebi e Scorpius adoravano Pippy e anche l’elfo stravedeva per i due bambini. Era stato lui a prendersi cura di quelle due pesti quando Hanalis e Draco erano a lavoro, mentre Bimky si occupava della casa.
Dopo aver scoperto di essere nuovamente incinta, Hanalis aveva deciso di lasciare la “Magic Book” nelle mani sapienti di Lucy e si era presa, al momento, un anno da dedicare alla famiglia. Nonostante la giovane ora passasse molto più tempo a casa, Pippy non aveva smesso di trascorrere i pomeriggi giocando con i bambini e i loro amichetti, che poi altri non erano che i piccoli Potter, Weasley e Zabini. L’allegra brigata di bambini che, spesso e volentieri, occupava il salotto o il giardino di Malfoy Cottage, considerava Pippy praticamente come uno del gruppo.
Da qualche anno, Pippy e Bimky non erano più elfi domestici, ma elfi liberi. Andando contro gli insegnamenti del padre e cedendo alle insistenze della moglie, Draco aveva acconsentito a liberare i due elfi che, in cambio dei loro servigi, ricevevano vitto, alloggio e un piccolo stipendio.
 
«Lasciatelo respirare, bambini!» disse Hanalis, rimproverandoli col sorriso.
«Ma mamma, Pippy è un elfo!» esclamò Scorpius.
Draco guardò Hanalis perplesso. Lui non aveva capito il senso dell’esclamazione del figlio, ma per qualche strano motivo, la moglie stava sghignazzando, come se avesse afferrato tutto alla perfezione.
«Pippy essere sempre stato un elfo, padroncino» rispose Pippy, sorridendo divertito ai due bambini.
«Scusate…posso capire anch’io?» chiese Malfoy.
«Ma papà, come fai a non capire! – esclamò Hebi – Pippy è un elfo e sicuramente conosce gli elfi di Babbo Natale, no?!» concluse con l’aria da maestrina che, sicuramente, aveva preso dalla madre.
Hanalis cercò di reprimere una risata, mentre il marito la guardava con espressione stralunata.
«Devi raccontarci tutto, Pippy!» esclamò poi la bambina, prendendo l’elfo per mano e portandolo fuori dalla stanza, seguita dal fratello.
«Pippy essere elfo molto giovane, padroncini, e non avere mai conosciuto quelli che voi chiama elfi di Babbo Natale…Ma Pippy essere sicuro che Bimky sapere molte più cose di lui…i padroncini potere chiedere a lei se conoscere questi elfi…» spiegò l’elfo, uscendo dalla stanza.
«Ma allora Bimky è vecchia!» esclamò Hebi, mentre voltavano l’angolo diretti alle scale.
«Avere più anni di Pippy, me per il bene della padroncina, Pippy sconsigliare di chiamarla vecchia!»
Hanalis rise sentendo quella frase, poi la conversazione si fece più ovattata e distante, segno che i bambini e l’elfo avrebbero presto raggiunto il piano terra e poi la cucina.
Un attimo dopo, Draco le afferrò il polso e la trascinò verso di sé, stringendola in un abbraccio.
«Quando pensi di augurare buon Natale a tuo marito, signora Malfoy?» le bisbigliò all’orecchio, facendola ridere per il solletico.
«Buon Natale, signor Malfoy!» disse la giovane, per poi baciarlo dolcemente sulle labbra.
Rimasero così ancora per qualche attimo, poi fu Draco a sciogliere l’abbraccio.
«Sarà meglio scendere, adesso…quando quei quattro sono insieme, non so se devo preoccuparmi più per i nostri figli o per gli elfi…»
«Io mi preoccuperei più che altro per le condizioni della cucina, amore…quelle due pesti hanno preso tutto da te!» rispose Hanalis con un sorrisetto furbo, uscendo dalla stanza.
«Da me?! Devo ricordarti chi era dei due a cacciarsi sempre nei guai, tesoro?» chiese Malfoy, seguendola, ricevendo in risposta una linguaccia.
 
«Buon Natale padroni e padroncini!» esclamò Bimky, vedendoli entrare in cucina.
La colazione preparata dall’elfa non aveva nulla da invidiare al pranzo di Natale a cui avrebbero partecipato di lì a poco.
«Cinque persone, cinque colazioni diverse…» pensò divertita Hanalis, accomodandosi al piccolo tavolo della cucina, davanti alla sua tazza gialla.
La ragazza era solita fare colazione con una tazza di the fumante e qualche biscotto, meglio se al cioccolato e Draco non connetteva il cervello senza una brioches e un caffè. I bambini riempivano la tazzona di latte e cacao con una vagonata di cereali, al punto che poi riuscivano a berne poco o niente. La piccola Nin, che al momento era ancora nel mondo dei sogni, avrebbe presto fatto colazione con la sua dose di latte, già pronto nel piccolo biberon.
«Quanfo poffiamo apfire i regafi, papà?» chiese Scorpius, masticando il suo cucchiaio di cornflakes.
«Non si parla con la bocca piena, Scorpius…» lo rimproverò il padre, con lo stesso tono di chi ha ripetuto quella frase almeno un centinaio di volte.
Il bambino deglutì rumorosamente e si pulì la bocca col tovagliolo.
«Ho detto…Quando possiamo aprire i regali, papà?»
«Dopo pranzo, tesoro, così anche i nonni possono vedere che bei regali vi ha portato Babbo Natale» rispose Hanalis, al posto del marito.
«Ma daaaaai! Maammaaa!» si lamentarono i gemelli in coro.
«Su, su, bambini…vedrete che quando arriveranno i nonni vi divertirete così tanto che non vi ricorderete più dei regali…e poi Nin sta ancora dormendo…non volete aprire i regali tutti insieme?»
«Va bene mamma» risposero nuovamente in coro i due che, però, non sembravano molto convinti.
«Quando arrivano i nonni?» chiese Hebi, già impaziente.
«I nonni arriveranno per pranzo, bambini, mancano ancora un paio d’ore…» rispose Draco con un sorriso, dopo aver guardato l’ora sul vecchio orologio da parete.
«Vado a controllare Nin – disse Hanalis, alzandosi – quando avete finito, tutti a vestirsi, altrimenti niente regali!» concluse, facendo l’occhiolino al marito.
La reazione dei figli non tardò ad arrivare e un coro di lamentele le giunse alle orecchie mentre saliva le scale.
 
Nin doveva essersi appena svegliata. I capelli neri erano arruffati e gli occhioni, così simili a quelli della madre, erano ancora lucidi e pieni di sonno.
«Ciao, frugoletto» sussurrò Lis, prendendola in braccio e sistemandole i capelli con una carezza.
La bambina rispose con qualche versetto ed un sorriso, posando la manina paffuta sulla guancia di Hanalis.
«Buon Natale anche a te, piccolina» disse la giovane, dandole un bacio sulla fronte.
«Adesso chiamiamo papà che ti da il biberon e poi ci mettiamo il vestitino nuovo»
La bambina, come se avesse capito quello che stava per succedere, batté la manine e sorrise.
 
 
***** ***** ***** ***** *****
 
 
«Alla buon’ora, figliolo! Io e tua madre ci stavamo congelando qui fuori!»
Con i migliori abiti delle feste, Lucius e Narcissa Malfoy, fecero il loro ingresso a Malfoy Cottage.
«Buongiorno zio Lucius, buongiorno zia Narsy»
Hanalis, avvolta in un corto vestito di lana verde, arrivò in soccorso del marito, prendendo i cappotti dei suoceri e sistemandoli sull’appendiabiti all’ingresso.
«Buongiorno, mia cara!» disse Narcissa, abbracciandola dolcemente, facendo la stessa cosa col figlio poco dopo, mentre il marito borbottava qualcosa di incomprensibile.
«Nonniiiii»
Le due piccole pesti arrivarono di corsa dal salotto. Scorpius abbracciò la nonna, mentre Hebi si lanciò, letteralmente, tra le braccia del nonno che traballò un pochino, prima di sollevarla e prenderla in braccio.
«Ecco qui la principessa del nonno!»
Hanalis sghignazzò, dando le spalle al suocero e si accorse che anche Draco si tratteneva a stento dal ridere.
 
Col passare degli anni, il “buon vecchio Lucius” come lo chiamava Lis in sua assenza, si era parecchio ammorbidito, soprattutto da quando erano nati i nipoti.
Non era mai stato l’uomo terribile che tutti dipingevano, Hanalis lo sapeva bene. Quella era una maschera, esattamente come quella che indossava Draco ad Hogwarts. Lucius aveva fatto un sacco di scelte sbagliate, le sue buone azioni si potevano contare sulle dita di una mano, aveva tramato e cospirato, cercato di far fuori Harry almeno un paio di volte, si era schierato dalla parte sbagliata, ma non era un mostro.
Hanalis ricordava come la accoglieva in casa tutti i giorni quando era bambina, come le era stato vicino quando i suoi genitori erano morti. E poi, le bastava guardarlo con Hebi e Scorpius.
 
Poco dopo, le lasagne sfrigolavano in forno, mentre Narcissa sistemava un mazzo di fiori al centro della tavola e Hanalis affettava la carne.
«Io e Nin sentiamo profumo di cose buone» disse Draco, entrando in cucina, tenendo la figlioletta in braccio e avvicinandosi alla madre.
Nin, con il suo vestitino rosso bordato di bianco e un simpatico fiocchetto tra i capelli, allungò le manine paffute verso la nonna. Il padre la passò a Narcissa e la bambina regalò ad entrambi un sorriso enorme.
«Dove sono mio padre e i ragazzi?» chiese poi Draco, guardandosi intorno.
«In salotto, amore, non li hai visti? Stavano giocando sul tappeto…» rispose Lis, smettendo per un attimo di occuparsi del pranzo.
«Non c’erano…»
Hanalis lasciò perdere l’insalata che stava lavando e, asciugatasi le mani sul grembiule, uscì dalla cucina.
Il salotto era perfettamente in ordine. Tra il camino acceso e la grande finestra che dava sul cortile, c’era un bellissimo abete, decorato con lucine colorate, nastri argentati e palline multicolore. C’erano anche delle campanelle magiche che intonavano una canzoncina natalizia, ogni volta che qualcuno passava. Tanti pacchi colorati, di diverse grandezze, poi, coprivano completamente il vaso di terracotta in cui l’albero era stato piantato.
L’unico rumore che si poteva sentire era il tintinnio delle campane e lo sfrigolio della legna nel camino.
«Questo salotto è troppo silenzioso per i miei gusti» borbottò Hanalis insospettita, dato che quando i figli giocavano col vecchio Lucius, la stanza sembrava un campo di battaglia.
«Bambiniiii!» chiamò Draco sbuffando.
Dopo qualche attimo di silenzio, Scorpius, con i capelli arruffati e i vestiti sgualciti, sbucò fuori dal puf contenitore al centro del salotto. Hebi, invece, che proprio non voleva rovinare quel bel vestitino identico a quello della sua mamma, fece capolino da dietro la porta che separava la sala dall’entrata.
«Scorpius, Hebi! Ma cosa state facendo?!» esclamò Hanalis, avvicinandosi. Avrebbe dovuto rimproverarli, ma erano così buffi così conciati, che non potè fare a meno di sorridere mentre sistemava i capelli al figlio e appianava le pieghe del vestito alla figlia.
«Lucius?!»
«Papà?!»
Hanalis si voltò verso il marito e la suocera, notando subito le loro facce scandalizzate.
Da dietro il divano, la coda sfatta e il tipico aplomb dei Malfoy dissolto nel nulla, aveva fatto la sua comparsa Lucius Malfoy.
La ragazza, vedendolo conciato peggio dei suoi figli, non resistette e scoppiò a ridere.
«Nonnoooo!» esclamarono i bambini, correndogli in contro.
«Ti abbiamo trovatoooo! Abbiamo vinto noiii!» urlarono in coro, saltellando attorno al vecchio Malfoy.
«Ma se sono uscito allo scoperto per ultimo!» esclamò, fintamente indignato, il nonno.
«Non è vero! È colpa della mamma e del papà! Se non entravano in salotto, tu, non ci avresti mai trovato, nonno!» esclamò Hebi. Scorpius, intanto, le dava manforte annuendo freneticamente ad ogni frase.
«Lucius Abraxas Malfoy! – esclamò Narcissa, facendo calare il silenzio – Spiegami immediatamente cosa stavate combinando!»
«Stavamo giocando nonna… – intervenne Hebi in difesa del nonno – Il nonno ci ha detto che i babbani fanno un gioco che si chiama nascondino e ci ha spiegato che dovevamo nasconderci e che vinceva chi veniva trovato per ultimo»
«E quindi ho vinto io» borbottò Lucius, zittito prontamente da un’occhiataccia della moglie.
Hanalis e Draco, si guardarono e scoppiarono a ridere fragorosamente.
Anche la piccola Nin, ancora in braccio alla nonna, rise divertita.
«Ma guarda chi c’è qui! Vieni da nonno Lucius che ha una sorpresa per te!» esclamò l’uomo, accorgendosi di Nin solo in quel momento e prendendola tra le braccia.
La bambina gli tirò dolcemente una lunga ciocca di capelli e gli sfiorò la guancia con una manina.
Con una dolcezza, che difficilmente mostrava, Lucius sedette la piccolina sul divano. Frugando in una tasca interna del suo abito da mago, tirò fuori un pupazzo colorato a forma di gufo, con un paio di occhiali rotondi sul becco, che gli facevano gli occhi enormi e gli conferivano un aria buffa.
Gli occhioni dorati di Eltanin si spalancarono, mentre allungava le braccia verso il pupazzo, con un grande sorriso stampato sul visino.
«Guarda il gufo, Nin! Guarda il gufo!» diceva Lucius, facendo volteggiare il pupazzo attorno alla nipotina, che rideva felice.
Dopo aver scosso la testa, arrendendosi all’evidenza che Malfoy senior perdeva completamente la testa in presenza della nipotina, Draco e Narcissa erano tornati in cucina.
Hanalis, invece era rimasta a gustarsi la scena.
Sentendosi tirare entrambi i lati del vestito, la ragazza si accucciò, raggiungendo l’altezza dei figli.
«Ditemi, bambini»
«Tra quanto si mangia mamma? Noi vogliamo aprire i regali!» chiese Hebi impaziente.
«Avete ragione, sarà meglio andare in cucina, non mi fido a lasciare vostro padre e le lasagne soli nella stessa stanza»
 
 
***** ***** ***** ***** *****
 
 
«Dove vi eravate persi, Potter?»
L’intera famiglia Potter, carica di pacchi, era radunata sul portico di Malfoy Cottage. Quelli che Draco aveva soprannominato “il trio Potter”, ovvero i tre figli di Harry e Ginny, indossavano dei buffi cappellini da Babbo Natale, illuminati da piccole lucine colorate.
Harry, già pronto a rispondere per le rime a Malfoy, venne prontamente bloccato dalla moglie.
«Su, su, voi due! Non vorrete mettervi a discutere sulla porta? Fammi passare Malfoy, prima che i bambini si congelino! Fa un freddo polare, qui fuori!» con un cipiglio da far invidia a Molly Weasley, Ginny entrò in casa.
«Albus! Vieni! Vieni a vedere cosa mi ha regalato il nonno!» esclamò Scorpius non appena la zazzera nera del piccolo Potter fece capolino in salotto.
Poco dopo i due, seguiti da James Potter, Zachary Zabini e dal piccolo Hugo Weasley, scomparvero al piano di sopra.
Seduta sul divano, con la piccola Nin in braccio, Hanalis seguì con lo sguardo la piccola brigata, mentre le bambine si divertivano a far sfilare le bambole di pezza con i loro vestiti pieni di pizzi e merletti.
«Finalmente siete arrivati, Gin! Scorpius non la smetteva più di chiedermi quando avrebbe potuto mostrare i suoi regali ad Albus»
«Ti prego non cominciare anche tu, basta già quello scorbutico di tuo marito a ricordarci che siamo sempre gli ultimi ad arrivare…» borbottò Ginny, sedendosi accanto ad Hanalis.
«Noi siamo arrivati dieci minuti prima di voi e ha fatto la stessa storia…» disse Hermione, mentre Pansy al suo fianco, annuiva concorde.
 
Da quando Hanalis e Draco erano andati ad abitare nel piccolo cottage verde, divenuto molto presto per tutti, Malfoy Cottage, era tradizione riunirsi la sera di Natale per cenare tutti insieme. Dopo la guerra con Voldemort e la sconfitta di Shiryu, grazie anche all’amicizia che legava tutti ad Hanalis, quello strano miscuglio di Grifondoro e Serpeverde, era diventato un affiatato gruppo di amici. Probabilmente i battibecchi tra Harry e Draco non avrebbero mai avuto fine, ma tutto sommato, a modo loro, i due avevano finito col diventare amici. Grazie alla vicinanza tra Old Sarum, dove vivevano i Malfoy e i Zabini, e Godric’s Hollow, dove vivevano i Potter e i Weasley, i bambini erano diventati amici fin da subito e giocavano spesso insieme. Scorpius e il piccolo Albus Potter erano diventati inseparabili, così come Hebi e Rose Weasley, la prima figlia di Ron ed Hermione.
 
«Allora! Visto che finalmente Harry è arrivato, cosa dite se diamo inizio alla cena?» esclamò Ron, alzandosi in piedi e leccandosi i baffi pregustando la cenetta, sicuramente deliziosa, che Hanalis aveva preparato.
Le bambine, sedute sul divano, risero cercando di nascondersi con le bambole.
«Ma papà! Possibile che pensi sempre a mangiare?!» lo rimproverò Rose, con un tono esasperato che ricordava tanto quello di Hermione ai tempi di Hogwarts.
Tutti scoppiarono a ridere, mentre le orecchie di Ron diventavano di acceso color fragola.
«Però Ron ha ragione – disse Hanalis, cercando di tornare seria, dando uno sguardo all’orologio – è proprio ora di mangiare! Venite, Pippy e Bimky hanno già preparato tutto!»
«Vado a chiamare le pesti» disse Draco, dando un bacio sulla tempia alla moglie e sfiorando con una carezza la testolina di Nin.
 
 
***** ***** ***** ***** *****
 
 
I festeggiamenti, dopo cena, erano andati per le lunghe e i bambini, eccitati per i nuovi regali ricevuti e felici di poter stare tutti insieme, non avevano smesso di giocare nemmeno per un secondo. Persino la piccola Eltanin, attratta da tutte quelle persone attorno a lei, non aveva dato cenni di stanchezza fino all’ultimo. Il risultato era stato che i tre piccoli Malfoy, si erano addormentati profondamente, non appena avevano sfiorato il cuscino con la testa.
«Sono crollati tutti e tre» sussurrò Lis, entrando in salotto.
Draco era seduto sul tappeto, davanti al camino e sul tavolino basso, accanto a lui, c’erano due tazze di thè caldo. Hanalis gli si sedette accanto e gli sfiorò la guancia con un bacio. Entrambi avevano abbandonato i vestiti eleganti per il pigiama e si erano avvolti sulle spalle una calda coperta di lana, regalo della signora Weasley.
«Questo si che è il mio Natale ideale…» disse Draco, stringendo a sé la giovane moglie.
«Ma smettila, che ti diverti anche tu, Malfoy» lo prese in giro Lis, accoccolandosi tra le sue braccia.
«Si…forse un pochino…ma non dirlo a Potter, quello sarebbe capace di prendermi in giro per decenni…»
Hanalis rise piano, suo marito e Potter a volte si comportavano peggio dei rispettivi figli.
«Non cambierete mai voi due…» rise Lis, scuotendo la testa.
«Ma dobbiamo proprio parlare di Potter anche ora che siamo finalmente soli?» chiese Draco, sfiorandole le labbra con un bacio.
Hanalis sorrise dolcemente e si strinse di più a lui.
Il Natale in famiglia e con gli amici era fantastico, ma non c’era niente di meglio che stare a scaldarsi davanti al fuoco stretta tra le braccia di Draco.
 
«Buon Natale, amore»
«Buon Natale anche a te, nanerottola»
 




NOTE: 
Un po' in ritardo ma anche la seconda one-shot è pubblicata! :)
Per il momento questa mini raccolta è conclusa, ma mi riservo di poter inserie altre storie più avanti.
Non era niente di speciale, ma spero comunque che vi sia piaciuta!
Vi rinnovo i miei
AUGURI DI BUON NATALE e, dato che non penso di tornare prima di gennaio, vi faccio anche TANTI AUGURI PER UN FELICE ANNO NUOVO!!!!
Se vi va passate a trovarmi sulla mia pagina facebook "Nel piccolo mondo di Sly by Slyfox18"


https://it-it.facebook.com/pages/Nel-Piccolo-Mondo-di-Sly-by-Slyfox18/544129052325635

Alla prossima!
Sly \(^_^)/
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: slyfox18