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Autore: Diddii    27/12/2013    3 recensioni
Nicole Chaz si trasferisce a Seattle con la mamma, grande amica di Pattie Bieber.
Quello che credeva un ragazzo dal cuore d'oro si dimostra un grande bastardo
"Anche a me piacerebbe guardare, però quello che c'è sotto la tua canotta azzurra"
Rimango scioccata e tutti ridono
"E a chi non piacerebbe, Zayn" esclamano all' unisono Harry e Justin.
Genere: Drammatico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Cosa dicevo? Fidarmi di Liam? Si, in un’ altra vita.
Le persone ti deludono quando meno te lo aspetti, quando credi che vada tutto alla grande, quando pensi che insieme potreste scalare una montagna o attraversare l’Atlantico a nuoto.
La sera del ballo sono eccitatissima, lo stile di quegli anni mi dona e non vedo l’ora di dire tutto a Liam, di condividerlo con qualcuno; sto cominciando ad accettarlo e l’idea, anche se mi spaventa, è bella.
Quando mi viene a prendere sotto casa di Louis saluto quest’ultimo con un cenno della mano e mi precipito correndo giù per le scale. 
Mi ricompongo. Sfoggio il mio sorriso migliore ed esco.
“Ciao, amore” lo saluto
“Sei... sei bellissima”
“Anche tu”
“la commessa del negozio mi ha aiutato a scegliere, dicendo che si intonava con il tuo vestito”
“è stata carina”
“Si, molto”
Arriviamo al ballo e immediatamente gli chiedo di ballare, ho deciso di dirglielo. Adesso.
“Senti, devo dirti una cosa importante”
“Ti ascolto”
“Ho un ritardo”
Mi guarda spalancando gli occhi
“Potrei essere incinta” continuo
Si stacca da me e comincia a farsi spazio tra la folla.
Rimango  immobile, a guardare Liam, che dandomi le spalle, si allontana da me.
In quel momento, capisco che la mia vita non sarebbe mai stata perfetta.
Capisco di non vivere affatto in un film.
Mi aveva lasciata così senza neanche dire una parola.
Come un’ingenua avevo creduto di poter contare su di lui.
Ma è un egoista, i bambini non si fanno da soli. E se questo esiste lo abbiamo fatto io e lui.
La tristezza si trasforma  in rabbia e decisa come non mai, avanzo a passo veloce fra la gente spingendo e dando gomitate a destra e a sinistra, poi lo vedo se ne sta andando, sta uscendo e magari se può emigra, si trasferisce in un altro paese, pur di non vedermi.
Gli corro dietro e all’adrenalina si aggiunge il coraggio.
Siamo fuori la palestra della scuola, piove.
È aprile, normalissimo qui che piova.
Lo raggiungo e gli piazzo una mano sulla spalla facendolo girare.
“Ascoltami bene, Liam. Io non ho intenzione di stare qui ferma a guardarti mentre mi abbandoni, mentre te ne vai lasciandomi così. Non lo sai neanche se sono incinta. E anche se lo fossi non ti impedirei mai di andare al college o fare quello che cazzo vuoi.”
La ragazza che sta parlando non sono io, non sono la timida Nicole di quando stavo con Max.
Non sono neanche la Nicole spensierata di quando è con Louis.
Non sono la Nicole felice o quella incazzata di quando sto con Justin.
Quella che sta parlando è la parte irrazionale di me, è la parte che premeva per uscire da mesi. Dal giorno in cui me ne sono andata da Union; dal giorno in cui la mia vita è stata sconvolta.
“Nicole io ti amo, ma non sono pronto, non posso diventare padre, non adesso. Ho solo diciotto anni”
“è, è finita Liam?” chiedo con voce rotta dal pianto.
Le lacrime stanno oramai scorrendo senza sosta sulle mie guance.
“Credo di si, Nicole” risponde e se ne va.
Lo guardo allontanarsi per la seconda volta nel giro di un’ora .
Il mio cuore si sbriciola, in mille pezzi.
E poi urlo
“Avevi promesso che non mi avresti abbandonata, che tu non eri come gli altri ragazzi che usano una persona solo per  divertimento”
Mi sente, ma non si gira.
“Ti prego…Liam, non andartene, non lasciarmi qui da sola”
Le ginocchia mi cedono e rimango:
Sola.
Accasciata a terra.
Sotto la pioggia.
Poi chiudo gli occhi e lascio che le lacrime si mischino all’ acqua che cade dal cielo.
Sento dei passi che lentamente si avvicinano e spero, spero con tutta me stessa che Liam, ma a quanto pare non lo conosco abbastanza.
“Nicole? Nicole sei tu? Che è successo?”
È Justin, non sapevo che sarebbe venuto alla festa.
“Che ci fai qui? Che è successo?” continua a chiedermi mentre si siede vicino a me e mi mette una mano sulla coscia.
Vorrei rispondergli ma non riesco a parlare e allora lui fa il gesto più ovvio e naturale, ma che io non mi sarei comunque mai aspettata.
“Va bene, ho capito, vieni qui piccola”
Mi prende in braccio e mi porta in macchina.
Poi chiudo gli occhi, è tutto buio.
 
*Justin*
Io odio le feste a tema. Sono la negazione del divertimento.
Sei costretto a metterti dei vestiti orrendi, a ballare musica che non può essere ballata e a comportarti come se tutto ciò ti piacesse da impazzire.
Ma Rose ci teneva tanto e così l’ho accontentata.
Rosalie Pirce è mia cugina; la figlia della sorella di mio padre, ma è come se fossimo fratelli: siamo cresciuti insieme, ci siamo divertiti insieme e l’anno prossimo andremo al college insieme.
Quindi quando le ho detto che ci sarebbe stata una festa a tema a scuola ha praticamente urlato che avrebbe preso un aereo dal Nord Carolina e sarebbe venuta qui.
“A scuola mia non organizzano mai queste cose” aggiunge mentre varchiamo la porta della palestra che qualche cretino ha trasformato in una pista da ballo anni ’20
“Meglio” rispondo in un ghigno.
“Dai cugino, non fare il sarcastico ci divertiremo. E poi io voglio conoscere questa famosa Nicole che ti ha fatto perdere la testa”
“Non ho perso la testa per lei Rose” mi affretto a correggerla
“Certo, certo. Comunque dov’è quel tuo amico? Com’è che si chiama? Layn?”
“Zayn intendi?”
“Sisi lui, quello che sembra marocchino”
“è pakistano Rose, e si offende a morte se glielo dici”
“Non voglio offenderlo. Voglio solo farmelo è diverso”
“Smettila, sei troppo piccola”
“Sono due mesi più piccola di te, Justin e non mi pare che tu sia un santo”
“ma tu sei femmina, è diverso”
“Non siamo più all’ inizio del secolo sai?”
Grugnisco.
“Oh, eccolo” le dico indicando un punto lontano e alzando il braccio a Zayn.
“Amico” gli dico appena arriva “Lei è Rose, mia cugina. Tutta tua per stasera”
“è un regalo?”
“Si, liberami di lei”
“Ti voglio bene cugino” dice Rose che mi ha sentito
“Vado a prendere un po’ d’aria” comunico ai miei amici ed esco.
Piove così rimango sotto la tettoia fino a quando non scorgo una figura seduta a terra, mi sembra di vedere un vestito e mosso da un inspiegabile senso di bontà mi avvicino.
‘Io la conosco’ sussurra la mia vocina interiore e allora mi accorgo che è Nicole, ma che diavolo è successo. Perché è sotto la pioggia seduta per la strada.
Mi avvicino ancora di più cominciando a chiamarla e a chiedere che è successo, ma lei non mi risponde. Comincio però a sentire dei singhiozzi e mi spavento sul serio.
Mi siedo vicino a lei, ma non riesce a parlare così la prendo in braccio e la porto in macchina, affidando Rose a quel poco o inesistente buon senso che rimane a lei e a Zayn.
Non appena siamo in macchina, Nicole si addormenta con la testa poggiata al finestrino e quello che resta di un trucco, colato fino al mento.
È bellissima lo stesso.
Decido di chiamare Louis
“Justin, a che devo questa tua telefonata?”
“è per Nicole”
“Che le è successo?”
“Vorrei saperlo anche io Louis”
“Spiegati meglio”
“L’ho trovata sotto la pioggia in lacrime”
“Dove siete ora?”
“In macchina, la sto portando a casa”
“Quale casa?”
“Per questo ti ho chiamato, posso portarla da te?”
“sono due settimane che vive qui, è anche casa sua ormai”
“Allora ci vediamo fra cinque minuti”
“Vi aspetto giù al portone, ti do una mano a portarla su”
Giusto, i sette piani. Non ci avevo pensato.
Sono sotto casa di Louis esattamente sei minuti dopo e come promesso lui ci aspetta.
Si avvicina all’auto e si carica Nicole avviandosi verso il palazzo.
Quando siamo su a casa la stende sul divano mettendole una coperta addosso e poi sempre seduto lì vicino a lei con una mano sulla sua spalla e gli occhi puntati addosso come se avesse paura che potesse scomparire mi chiede:
“Si può sapere che diamine è successo?”
“Non lo so Louis ti ho detto tutto quello che sapevo”
“Va bene, va bene, chiamo Melanie; sicuramente lei saprà qualcosa”
Prende il telefono e compone il numero della sua ragazza
“Ehi, Mel”
Lei gli risponde.
“Senti, potresti venire qui, ho Nicole in uno stato pietoso, l’ha trovata Justin. Eh, senti la storia è lunga faresti meglio a sbrigarti”
E attacca.
-Sarà qui fra 10 minuti-
La sua ragazza, o quello che diavolo è arriva e ci racconta fra lacrime, che personalmente non capisco se siano vere o false tutta la storia, per filo e per segno.
Rimango scioccato e Louis lo è ancora più di me
-Ma, è sicuro?- sono le uniche parole che riesco a pronunciare
-No, no, non è sicuro un bel niente. Ancor di più adesso-
-Perché?-
-Come perché, ci pensate a come l’avete trovata, in che stato era?-
-Distrutta-
-Beh, e non vi viene in mente nessuna conseguenza di un forte shock emotivo su una ragazza incinta-
Vorrei urlarle: “NO,no, non mi viene in mente un cazzo, perché l’amore della mia vita è in uno stato pietoso, incinta,forse, di un ragazzo che non la merita e non la vuole. E non ho tempo di risolvere questi tuoi inutili giochetti del cazzo!”
Ma mi limito a scuotere la testa e poi guardo Louis e riconosco l’espressione che ha quando sta per dire la cosa giusta. La cosa più giusta e inequivocabile e solitamente non è piacevole.
-Aborto spontaneo-  sussurra
-Già che genio- commenta sarcastica Melanie
La odio ogni giorno di più, tutto quello che fa è odioso, terribilmente e fastidiosamente odioso e non riesco a  capire perché Louis stia ancora con lei, dopo tutto quello che gli ha fatto.
Passiamo tutta la notte svegli, io e Louis guardiamo Nicole dormire e agitarsi nel sonno. Ogni volta che comincia a lamentarsi Louis le accarezza il viso e lei si calma.
E allora capisco, capisco cosa sta nascendo tra quei due. Capisco che nonostante Nic stia ancora con Liam, e Louis con Melanie, si amano, nel loro piccolo si sono sempre amati. E mi tornano alla mente tutti quegli sguardi ai quali avevo dato poca importanza, perché l’ultima persona che credevo potesse innamorarsi di Nicole è proprio Louis. Il mio migliore amico.
Quando Nicole si sveglia, è spaesata, ma ci mette ben poco a ricordare tutto ciò che è accaduto, perché è qui sul divano, perché io sono alle sei della mattina a casa di Louis e cosa è successo ieri sera. Le lacrime le salgono agli occhi e cerca istintivamente la mano di qualcuno. La prima che trova è quella di Louis  che è in una specie di dormi-veglia.
-Jus- mi chiama –che cosa è successo?-
Dietro quelle parole c’è la speranza di aver sognato, di aver avuto un grosso e terribile incubo, ma non è così e lo capisce quando Louis si sveglia, la guarda e prima che io apra bocca l’abbraccia.
-è veramente successo, allora- sussurra e scoppia a piangere
 
*Nicole*
Piango per minuti interminabili sotto lo sguardo comprensivo delle persone a cui voglio più bene al mondo, poi mi decido e penso che sia inutile tutto ciò. Quello che è successo, è successo e non posso fare niente per cambiarlo.
Se sono incinta vedrò come cavarmela, come ho sempre fatto d’altronde, se non lo sono continuerò la mia normale vita senza Liam.
Quindi mi asciugo le lacrime e dico di chiamare Melanie e farle portare un test di gravidanza.
La mia amica arriva dopo una buona mezz’ora tutta affannata per la corsa fatta.
-Facciamolo- dico dopo che lei ha tirato fuori dalla borsa il test.
Entro in bagno e chiudo la porta, lasciandoli fuori nei loro pensieri.
Quando la riapro ho una mano che copre il risultato, ho paura di scoprire la verità; in entrambi i casi.
Sarei sollevata sapendo di non essere incinta, ma d’altra parte in questo modo dovrei preoccuparmi di cancellare tutta la mia storia con Liam, di fare in modo che non torni continuamente nella mia  mente.
Se fossi incinta almeno avremo qualcosa da condividere, di nostro, e non potremo mai separarci del tutto: io sarei la mamma lui il papà, che lo voglia o meno.
-Allora?- chiede Louis bianco in volto e appoggiato al muro con la schiena
-Non lo so, non voglio vedere-
-Dai qua- dice Justin con un tono strano e autoritario che non riesco a decifrare
Lo prende in mano, guarda attentamente e sussurra
-N…se….cinta-
-Cosa?- chiede Melanie in preda a un attacco di nervi
Justin ingoia la saliva, ma non riesce comunque ad emettere parole comprensibili
-sono incita- penso. Altrimenti Jus sarebbe saltato urlando ‘yeyeye’
Louis glielo strappa di mano e non appena visto il risultato si accascia su una sedia con le lacrime agli occhi.
-chissà se  maschio o femmina- penso, dato che sono quasi sicura di essere incinta viste le facce dei miei amici.
-siete due incapaci- urla Melanie in preda ad un attacco di adrenalina.
Lo guarda e lentamente strusciando contro il muro si siede a terra.
-Allora, come lo chiamiamo se è femmina?- chiedo
Nessuno mi risponde.
-no, perché io avrei pensato a Meredith o a Derek se è maschio. Voi che dite?-
Louis mi guarda e con una faccia priva di espressione dice a Melanie di darmi il test; lei me lo porge e lentamente cerco di trovare il coraggio di guardare di dare una svolta fondamentale alla mia vita.
-uno, due e…..Nicole giralo, ti ordino di girarlo…..uno, due e tre-
Negativo.
Negativo.
Negativo
Guardo i miei amici e mestamente sorrido –ci voleva tanto a dirmi che non ero incinta?-
-oh, piccola. Vieni qui- Louis si avvicina e mi abbraccia.
-Adesso che farò?-
-vedremo Nico, vedremo. Per adesso restiamo così-
-devo dirlo a Liam-
-Che cosa?- scatta Justin –Io lo ammazzo quel bastardo, non ci eravamo mai fidati di lui, neanche prima che arrivassi tu, e avevo ragione, avevamo ragione-
-Gli mando un messaggio, allora-
Detto ciò prendo il telefono e scrivo:
volevo solo dirti che non sono incinta. Torna tutto normale per te. O forse non è mai cambiato nulla?”


--DUE SETTIMANE DOPO--
 “Louis ti prego, fa presto, devo andare a casa mia per prendere la valigia e devo farlo prima che arrivi mia madre.”
“Scusa Nicole ma come hai fatto a farle firmare i moduli se sei stata da me tutto il tempo?”
“Devo ammettere che Justin è un mostro, l’ha convinta a firmare tutto senza chiedere spiegazioni a me”
“Bah, l’importante è che ci andiamo tutti”
Scendiamo le scale, saliamo in macchina e partiamo verso casa di Pattie. Ho 15 minuti per prendere le mie cose e andarmene.
Arriviamo lì dopo cinque minuti di una matta corsa a tutta velocità.
Io salgo prendo la valigia e ci butto dentro tutto quello che mi viene in mente. Devo stare due settimane in Europa e non ho la più pallida idea di che tempo faccia, quindi tutto potrebbe potenzialmente essermi utile.
Nelle due settimane che sono appena passate, sono successe un sacco di cose che mi hanno cambiato per sempre la vita.
Innanzitutto, Liam è tornato da me, dicendomi che era stato in un momento di debolezza e che non aveva intenzione di lasciarmi da sola, ma a me non è interessato e l’ho lasciato dicendo – non hai nemmeno aspettato che io ti dicessi se ero incinta davvero, ti rendi conto? Come posso stare con una persona capace di abbandonarmi al primo colpo, senza prendersi le sue responsabilità-
E lui è dovuto andare via; a testa bassa e credo che per un bel po’ non si farà vedere in giro viste le minacce dei miei ragazzi che l’hanno tormentato per qualche giorno con messaggi tutt’altro che carini.
Poi, Louis ha lasciato Melanie confessandole che sapeva tutto e che aveva aspettato fino ad allora sperando che prima o poi glielo dicesse, cosa che non è accaduta e lei mortificata ha cambiato paese. Una decisione importante direi, ma è andata così: si è trasferita dal fratello in California, a San Diego , mi pare.
Mia mamma e Pattie hanno deciso che questa cosa del bambino, anzi dei bambini era un po’ troppo avventata e che non avevano riflettuto e perciò avrebbero abortito optando per un cane, o due.
Io e Justin siamo rimasti ancora più sconvolti perché davvero non ce lo aspettavamo, ma ci sta bene, due fratelli/figli non avrebbero di certo giovato a nessuno.
Mio padre si sta risposando, e l’ho presa bene, lei si chiama Madeline, Maddie. Non l’ho ancora conosciuta, ma a telefono papà era davvero entusiasta e quindi io sono felice, se lo merita. Merita una donna ‘normale’, calma, tranquilla e fedele. Ho solo paura di non essere più la ‘piccolina di papà’ ma è una cosa che si vedrà in futuro.
Manca poco al viaggio e poco a che i ragazzi si diplomino e mi lascino da sola, cosa che è molto triste. Hanno promesso che mi verranno a trovare, ma io so già che non appena entrati nel campus e in qualche confraternita si dimenticheranno completamente di me e delle giornate passate insieme.
Mentre, immersa nei miei pensieri, butto la roba in valigia mi squilla il telefono: è Louis.
-sei sotto casa, non bastava bussare?-
-ALLARME ROSSO. Ripeto. ALLARME ROSSO. Madri all’attacco. Passo e chiudo.-
Bene, vedrò mia madre. Fantastico.
Scendo le scale e me le trovo davanti.
-ciao- saluto freddamente
-quella valigia?- mi chiede Pattie
-il viaggio in Europa-
-Vai da tuo padre?- chiede mamma
-No, con la scuola-
-Ah, giusto, dimenticavo dei moduli-
-beh, sei molto attenta alla vita di tua figlia-
-non fare la sarcastica, Nicole-
-non sono sarcastica, mamma-
-Basta voi due- grida Pattie –state compromettendo il vostro rapporto, quindi smettetela-
-va bene, io vado  allora-
-si, vai e divertiti-
-grazie- grugnisco.
Esco sbattendo per bene la porta e salgo in macchina
-Allora?-
-Allora cosa?-
-Vi siete prese a capelli?-
-Ahahah. No. Non fa ridere-
-Non volevo far ridere, era una domanda-
-Bene-
-è andata bene?-
-Mi hanno augurato buon viaggio-
Louis ride, forse per la mia espressione, forse per quello che ho detto.
 
*Justin*
Sono giorni che aspetto e controllo la posta ogni secondo.
I biglietti sarebbero dovuti arrivare dopo una settimana, e ne sono passate due.
Sono a casa di Harry a preparare la sua valigia; o meglio lui sistema io sono seduto davanti al computer a mettere musica e cantare
-Smettila, Bieber. Mi avevi promesso che mi avresti aiutato-
-e infatti sono qui, ti sto supportando  moralmente, pensa che noia senza musica-
-me la mettevo da solo-
-non saresti stato capace di scegliere musica così bella-
-Ahaha. Mi dispiace che Niall non verrà-
-davvero? Perché?-
-non lo sapevi?-
-no-
-non è stato ammesso-
-ma come è possibile? Nicole ha passato lo stesso compito a tutti-
-non lo so, forse ha sbagliato a copiare, o visti i sui disastrosi voti in storia hanno capito che aveva copiato-
-Strano-
-è un peccato, ci andiamo tutti-
-ci mancherà-
-Oh, a proposito che regali a Nicole?-
-Un concerto-
-I Fun sotto casa di Louis?-
-No, grande simpaticone. La porto ad un concerto a New York-
-Lei lo sa?-
-se è un regalo-
-ah, giusto. Hai già i biglietti?-
-Li ho presi, ma non mi sono arrivati-
-sarebbe un peccato se ti avessero truffato-
-arriveranno Harry, arriveranno. E so che sei solo geloso perché io le ho fatto un regalo migliore del tuo.
-nessuno fa regali migliori dei miei, caro-
-ovviamente. Tralasciando però il pappagallo in terza elementare, la tartaruga di 59 kg in quinta, il biglietto per adottare un cammello a distanza, il cibo per cani in confezione paghi 1 prendi 100.-
-che c’è? Sono sempre stato uno che teneva agli animali-
-oh, e allora che fine ha fatto il tuo pesce rosso 1, quello 2, 3,4,5,6 e 7-
-li ho liberati, tirando giù lo sciacquone-
-Animalista convinto-
-va bene, va bene, hai vinto adesso sparisci da questa casa e vai a preparati la valigia che domani si parte-
-mi stai cacciando di casa?-
-si, non ti sopporto più-
-andrò da Louis-
-A vedere come se la spassano lui e Nic?-
-Cosa?-
- dai Justin, non dirmi che non l’hai ancora capito-
-Capito cosa?-
-Che Louis stravede per Nicole e lei stravede per lui-
-Ma che cazzata. Non è vero-
-Uhm, io direi che è cominciato tutto in ospedale-
-lalalalalala tanto non ti credo Styles-
-Va bene, fai come vuoi e chi vivrà vedrà-
-si,si esatto- dico con tono poco convinto e diffamatorio.
Uscendo saluto sua madre e lei mi dice di tenere d’occhio il figlio durante il viaggio; credo che abbia paura che non torni più. Si innamora di una bella italiana e a Seattle non mette più piede.
Harry ne sarebbe capace, poco ma sicuro.






sono mortificata, tremendamente e totalmente mortificata.
vi faccio aspettare mesi per avere uno schifo di capitolo e mi dispiace tantissimo.

ma, vi prego, capitemi.

dopo tre anni di liceo classico io muoio. ho cambiato tutti i professori e i miei voti non superano il cinque e mezzo.

ho lasciato il mio ragazzo perchè mi tradiva con la mia migliore amica, da quando io gli ho detto che non avevo intenzione di dargliela molto presto.

in più fra quindici giorni mio fratello si sposa.
e sto attivamente partecipando ai preparativi.
sono andata con la fidanzata a scegliere: vestito e bomboniere.
ho accompagnato mio fratello a cercare musicisti ecc. e siccome io stessa suono il violino sto preparando dei brani.

quindi, scusatemi ancora tantissimissimo!


la storia nel frattempo ha compiuto un anno *spara i fuochi d'artificio*

e vi ringrazio doppiamente perchè ancora siete qui a leggere capitoli di cacca scritti da me che sono una cacca. 

*okay, sto bene*

comunquee, AUGURI DI BUON NATALE (passato)  E FELICE ANNO NUOVO.
 
inoltre voglio dirvi che fra poco finirò la storia, perchè sta diventando logorroica e pallosa. quindi ancora pochi capitoli e siete libere/i

ora vado prima che vi racconti altre inutili cose e, ah, già fate finta che tutto ciò che ho scritto che riguarda la  mia vita vi interessi mooooltooo *si,si certo, certo*



mi sto dileguando e ancora scusa per il ritardo infinitoooooooooooooo! **


 VI AMO TUTTEEE! <3



 
  
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