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Autore: _Mirya    27/12/2013    4 recensioni
"Lo spadaccino indietreggiò di poco, quel che bastava per essere illuminato dalla luna e disse una frase che non mi sarei mai aspettato.
« Lascia che ti ami »
« Sempre »"
One-shot dedicata a Sanji e Zoro.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: i personaggi potrebbero essere OCC in alcuni momenti.

Let me love you ♥

 

Testa d'alghe.
Un semplice nomignolo, datogli dentro la ciurma, che gli venne associato per il suo colore dei capelli: verde come il muschio. Gli facevano risaltare i suoi perfetti denti bianchi racchiusi in un sorriso da far sciogliere il ghiaccio dei poli. Ogni suo gesto era sempre un tuffo al cuore, il suo tono di voce, profondo e morbido, riscaldava il corpo. Faceva uno strano effetto anzi, mi faceva uno strano effetto. Io, cuoco di bordo e abile nell'arte del karate, ero stato colpito dal fascino di uno spadaccino da due soldi e per non darlo a vedere cercavo qualsiasi sciocchezza per provocarlo, cosicché lui si arrabbiasse e si avvicinasse a me. Anche se le litigate era all'ordine del giorno, i bei momenti passati in tranquillità, anche se rari, non potevano mancare e fu per questo che lo chiamai “Testa d'alghe” e lui “Sopracciglione coi mustacci”.
Più il tempo passava e più lo volevo, avevo bisogno di lui e delle sue possenti braccia per sentirmi veramente al sicuro. Era quasi la mia ragione di vita. C'era solo un piccolo problema: lui era innamorato di un'altra persona, Nami, la navigatrice. Era una bella donna, lo ammetto, e per qualche tempo credevo di amarla, ma mi sbagliavo; l'unica persona che desideravo era Roronoa.
Il sole era ormai calato, tutti andarono a dormire e io rimasi sveglio, come se fosse la prima volta che mi capitasse... Con la testa appoggiata al vetro gelido iniziai a guardare fuori dall'oblò della mia stanza e la mia mente si perse nel profondo mare blu illuminato dalla candida luna. Essa era accompagnata da stelle che presero forma disegnando nel cielo notturno il suo viso. Mi incantai. Uscendo dalla stanza pensai a tutte quelle volte che ero vicino al suo viso, alle sue labbra. Ogni cosa mi ricordava lui: un albero, una nuvola, una roccia, un torrente, una montagna. Tutto mi ricordava lui perché lui era quel tutto. Era albero, nuvola, roccia, torrente, montagna, libri, vino, luci, ombre. Il vento trasportava il suo profumo: dolce e imponente.
Mi diressi a prua superando le scale che portavano all'albero di mandarini, mi affacciai verso il mare e mi accesi la solita sigaretta. Il mare mi faceva sempre uno strano effetto, come lo spadaccino: mi catturava, completamente. Rimasi a fissare l'orizzonte senza accorgermi della presenza di un'ombra seduta sotto le scale, ci misi poco per capire chi fosse: era il solito. Mentre mi girai sentii uno sbuffare, come se qualcuno fosse infastidito da qualcosa.
« Cosa ci fai ancora sveglio, cuoco? »
« Non avevo sonno, spadaccino. Tu? »
« Io stavo dormendo beatamente, fino a quando qualcuno non mi ha svegliato con l'odore di sigaretta »
« Stai per caso dando la colpa a me? »
« Non mi sembra di aver pronunciato il tuo nome. Cos'è, hai la coda di paglia? »
« Ti stai prendendo gioco di me, per caso? »
« Oh, non potrei mai, cuoco di serie c » si alzò e fece un ghigno.
« Non l'hai detto veramente »
« Che cosa: cuoco di serie c? »
« Ho capito, vuoi litigare » mi tirai su le maniche « Fatti avanti »
« Con piacere »
Entrambi facemmo un sorriso all'altro, il mio cuore si sciolse ancora una volta e subito fummo fermati da un urlo o meglio, da Luffy e il suo 'parlare nel sonno'.
« Sanjiii, ho fame... fame... »
Mi srotolai le maniche « Non cambierà mai » accesi un'altra sigaretta
« Non sarebbe il nostro capitano » rimise a posto le spade
« Essendo che la notte è ancora giovane, ti va qualcosa da bere? »
« Che domande, dovresti conoscermi. Non rinuncio mai a un bicchiere »
Andai in cucina, presi dalla credenza una bottiglia di rum e due bicchieri e uscii raggiungendolo. Era seduto sugli scalini e feci lo stesso. Mentre chiacchieravamo e ridevamo, bevemmo qualche bicchiere aspettando l'alba di un nuovo giorno sperando fosse più lontano possibile da loro due. Le ore passavano e ora il sonno si faceva sentire, ma non volevo andare a dormire, volevo rimanere ancora un po' con lui; noi due soli. La mia testa si fece pesante, cercai sorreggerla con la mano, ma ero davvero stanco. Intanto lui mi guardava e sorrideva.
« Se sei stanco puoi andare a dormire »
« No, posso resistere »
« Va bene, ma se ti addormenti ti lascio qui, non ti porto in stanza »
Sorrisi, ma quando notai che non riuscivo a dominare il sonno, mi alzai dirigendomi verso la mia stanza. Non feci in tempo a fare due passi che qualcosa mi trattenne il braccio: la sua mano. Lentamente mi fece girare, non capivo cosa stesse facendo, poi la sua mano destra mi accarezzò il viso, il suo sguardo dritto e impassibile verso il mio. Rimanemmo così per qualche secondo, ma per me parevano minuti interminabili. Abbassai lo sguardo, non so perché lo feci, forse per paura, ma lui con un gesto della mano me la fece rialzare. Piano piano si avvicinò e io non esitai, ero pietrificato come se mi avesse fatto un incantesimo. Poi accadde: le sue labbra erano soffici, leggermente umide. All'inizio ero come indifferente, ma quando fummo in sintonia ricambiai il bacio e misi la mia mano tra i suoi capelli. La sua mano scese fino alla mia camicia e me l'aprì in un colpo solo. Ora eravamo veramente uniti. Quel suo bacio mi fece toccare il cielo senza volerlo e adesso avevo la conferma che quel che pensavo era solo una stupidaggine. A lui non piaceva Nami, era solo una copertura, almeno credevo. Ci staccammo e notai che i suoi occhi brillavano, sorrisi. Ero felice, e nulla al mondo avrebbe potuto rovinare quel momento. Lo spadaccino indietreggiò di poco, quel che bastava per essere illuminato dalla luna e disse una frase che non mi sarei mai aspettato.
« Lascia che ti ami »
« Sempre »

Quella fu la notte più bella che avessi avuto fino ad ora, era come stare in un sogno.


*Autore*

Questa storia l'avevo già postata, ma rileggendola ho notato che non intusiasmava così tanto. 
Allora ho pensato di sistemarla e aggiungere qualcosina in più, sperando che piaccia lo stesso.
Questa one-short la dedico ancora a 
Eustass_chan ♥, spero ti piaccia.
Buona lettura e grazie se recensirete.
Baci, Mirya ♥

   
 
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