Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Ricorda la storia  |      
Autore: ItsGiuliayall    28/12/2013    4 recensioni
"Ci baciammo con veemenza e con morbidezza. Con ardore e con gentilezza.
E in quella stanza, in quel momento, i nostri templi stavano bruciando e la nostra fede era travolta dalle fiamme."
Breve storia ispirata dalla canzone End Of All Days dei Thirty Seconds To Mars.
Buona lettura.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Breve storia ispirata dalla canzone End Of All Days (Lust and Faith) dei Thirty Seconds To Mars.
Buona lettura.
Giulia.
 
End of all days.
 
Aprii la porta, senza bussare.
La trovai distesa sul divano, con la televisione accesa. Probabilmente stava guardando un film o un programma televisivo, ma riuscii ad avere tutta la sua attenzione.
«Ciao» esclamò sorpresa ma diffidente.
«Sono stanco di aspettare» affermai, con la gola secca.
Lei sorrise impercettibilmente, si sedette e prese fiato prima di parlare: «Jared, ne abbiamo già parlato. Sai cosa ne penso a riguardo…»
«Sì, niente sesso. Mi chiedo come tu possa dare tanto valore ad una cosa che ti fa solo penare. Ti privi del piacere sia carnale che morale…» sussurrai, avvicinandomi lentamente. Assaporando il suo sguardo disorientato. «…E lo privi anche a me» aggiunsi infastidito.
Lei si lasciò sfuggire una risata ed una smorfia. Ora ero io quello confuso.
«Stiamo parlando del tuo piacere, quindi» puntualizzò contrariata.
«Il mio piacere non vale niente senza il tuo» risposi guardandola negli occhi.
Lei non replicò e mi guardò stupita. Le sue labbra si schiusero e respirò pesantemente.
Abbassò gli occhi e la vidi deglutire. Scosse la testa, combattuta.
«Non puoi chiederti di attendere: sarebbe come aspettare la fine dei giorni» sostenni.
Mi avvicinai, arrivando in piedi accanto a lei. Mi chinai e appoggiai sui talloni, trovandomi a pochi centimetri dal suo viso: mi guardava agitata. Le accarezzai una guancia.
«Ti basi su principi che non sono tuoi, ma di un’istituzione. Mentre i profeti predicano che gli Dei hanno bisogno di lodi, Dio – se davvero esiste, come sostieni tu – non priverebbe nessun uomo di qualcosa di così bello» sussurrai, sfiorando con l’indice le sue labbra.
«Come fai?» Chiese.
«Cosa?»
«A trovare sempre le parole più giuste. Riesci sempre a dire delle verità assolute con parole semplici e profonde» mormorò.
La studiai, sorpreso: «Cosa vuoi dire?»
«Che in due minuti sei riuscito a smontare qualcosa in cui ho creduto ciecamente in tutta la mia vita» dichiarò sbalordita e sconcertata.
«La luce sta arrivando e mi sta mostrando la strada…» bisbigliò tra sé e sé. «…Sei tu la mia luce!» Affermò convinta, guardandomi negli occhi, meravigliata. Ricambiai lo sguardo, impressionato e imbarazzato da quella dichiarazione.
«Quindi era tutto una bugia…» brontolò contrariata.
«A cosa ti riferisci?» domandai spostandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
«Ciò in cui ho creduto fermamente per tutta la vita era una menzogna?» Chiese frustrata e afflitta.
«Non ho messo in dubbio l’esistenza del tuo Dio; io ho messo in discussione la veridicità dell’istituzione su cui ti basi» risposi.
«A questo punto direi: basavo» precisò con una smorfia.
«Basavi.» Confermai sorridendole.
«Quindi, quando i sacerdoti...»
«Userei la parola “serpenti” per definirli» sibilai.
Mi guardò stupefatta, ma continuò: «Quando i… serpenti… cantano una canzone che dice che tutto ciò di cui abbiamo bisogno è fede, tu ritieni che in realtà…»
«Ma la fede è ciò di cui tutti abbiamo bisogno» specificai, interrompendola.
Mi guardò confusa: «Non riesco a capirti, Jared. Non credi in Dio, quindi cosa intendi per fede?»
«Non ho detto di non credere in Dio. Sono solo incazzato con lui la maggior parte del tempo della mia vita» spiegai.
«Perché?» Domandò. Scossi la testa e abbassai lo sguardo.
Mi prese la faccia tra le sue esili mani e mi baciò delicatamente. Sentii le sue mani tremare e rabbrividii quando me ne accorsi.
Dentro di me il deserto stava chiamando e implorando di avere un po’ del vuoto dello spazio, perché tutti quei sentimenti che presero vita in me, in quell’istante, tra le sue braccia, non trovavano abbastanza posto.
Quando tentai di allontanarmi per prendere fiato e guardarla, il suo bacio si fece più smanioso e mi fece sdraiare sopra di lei.
Mi staccai e nel suo sguardo vidi una luce mai vista: la fame di un leone era scritta sul suo volto.
«Cosa c’è?» Chiese ansimante.
«Temo di aver esagerato» dissi.
«Esagerato?»
«Non vorrei averti messo troppa pressione. Ero convinto che, come al solito, non sarei riuscito nella mia impresa…»
«Questa non è una partita: nessuno vince, nessuno perde. Anzi, potremmo vincere entrambi, se tu chiudessi la bocca e tornassi a baciarmi» affermò.
Risi di gusto.
Sorrise anche lei.
«Scriveremo una nuova canzone, piccola. Io e te.»
«Sono una maniaca di canzoni d’amore» sussurrò, osservandomi intensamente.
«Amore? La seduzione è il mio gioco.*» replicai.
«Allora seducimi con amore. Ho bisogno di una nuova direzione, perché ho perso la mia strada
Ascoltai le sue parole, incantato da quella tenera supplica.
«Ho bisogno che mi insegni quello che non conosco. Qualcosa di vero» implorò.
La guardai, senza fiato; la baciai con impeto, prima di alzarmi e prenderla in braccio.
La portai in camera e lei appoggiò i piedi a terra, boccheggiando.
Le sfilai delicatamente i vestiti di dosso, senza staccare i miei occhi dai suoi: contemplandola, ammirandola, adorandola.
La sua ingenuità e la sua purezza mi mandavano in estasi, prima ancora di toccarla davvero.
Lei sorrise divertita e io inclinai la testa di lato incuriosito.
«Stavo pensando a te come il mio messia...» sussurrò deliziata.
«Un messia maniaco» la corressi, sorridendole malizioso.
Lei tornò seria. Si passò la lingua sulle labbra, in trepida attesa.
La guardai, mentre nuda aspettava che continuassi il mio lento assalto.
«Un messia maniaco che ha fatto della distruzione il suo gioco» aggiunsi pensieroso, dopo aver realizzato che quella ragazza fosse ormai diventata la mia personale distruzione.
Scossi la testa, mi avvicinai e la strinsi a me. Mi guardava, taciturna dopo le mie parole.
Tornai a baciarla, accarezzandola e venerandola.
«Sei un bel bugiardo
«Perché?» domandai, baciandole e succhiandole il collo.
«Perché avevi detto di non fare l’amore.»
Mi bloccai: «L’amore per me è solo dolore» risposi con voce tremante.
«Non lo è, Jared. Guardami.» disse, prendendomi il viso tra le mani. «Io non so niente del sesso, ma so quanto possa essere forte l’amore» aggiunse, lasciandomi un tenero bacio sulle labbra prima di continuare. «Te lo mostrerò, ma tu dovrai guidarmi, perché non mi è mai successo di trovarmi in una situazione come questa» mormorò imbarazzata.
Ci baciammo con veemenza e con morbidezza. Con ardore e con gentilezza.
E in quella stanza, in quel momento, i nostri templi stavano bruciando e la nostra fede era travolta dalle fiamme.

«E pensare che mi avevi già convinta al “sono stanco di aspettare”» disse ridacchiando sotto le lenzuola, nuda e tra le mie braccia.
La guardai sconvolto e divertito. «Mi hai fatto supplicare come un pazzo e adesso mi dici che ti saresti arresa non appena ero entrato in casa!?» Esclamai con finta indignazione.
Lei continuò a sghignazzare serenamente.
Sorrisi, pensieroso: «Se credi che te la farò passar liscia, ti sbagli di grosso» mormorai, mordendole delicatamente un lobo.
Si zittì e il suo respiro accelerò. «Cosa vuoi farmi?» Domandò ansiosa. 
«Ti punirò con piacere…» sussurrai e la sentii trattenere il fiato. Afferrai il suo labbro inferiore tra i miei denti e lo tirai delicatamente. «…E ti darò piacere con un po’ di dolore.»
Trasalì e sospirò, prima di lasciarsi baciare con furore e di farla ancora mia.
 
 
 
 
 
 
 
*so che non è una frase che fa ufficialmente parte del testo originale, ma nei live Leto2 ci mette così tanta passione nel cantarla che ho deciso di metterla anche qui.
 
 
Eccomi qui con un’altra one-shot! Questa volta mi sono ispirata a End Of All Days. Per poterla scrivere ho fatto i salti mortali: Jared Leto non è felice se non scrive testi contorti che le persone sono obbligati a tradurre. Manco fosse la Divina Commedia! :’D
Spero vi sia piaciuta.
XOXO
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: ItsGiuliayall