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Autore: ExcelSpectre    28/12/2013    0 recensioni
Poesia breve (130 parole circa) e descrittiva, che parla di colui che tutti noi temiamo ma che, in un certo modo, siamo curiosi di incontrare: la Vecchia Signore, conosciuta ai più come la morte.
Per descrivere questo personaggio le cui versioni sono tante e numerosi ho deciso di prendere un disegno fatto da me stesso.
Genere: Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Seduto su un trono che di sangue gocciolava,
Un grosso essere, nero come la pece, allegro, giaceva
Fissava i suoi sudditi, che in un qualche modo amava
Aveva un aspetto orrendo, ma in qualche modo il cuore di tutti rasserenava
Mentre, dall’alto di quel macabro trono, la gente salutava.
 
Privo di occhi, l’oscuro sovrano riusciva a decidere;
Decideva la vita di chiunque, di qualunque essere
Di qualunque mondo pure, ma non per ragioni mere:
Alcuni lo chiamavano la Vecchia Signora, e tutti erano concordi nel credere
Che quel Re bisognava temere.
 
Allietato da cori funebri e da macabre canzoni
La morte restava in carica per eoni ed eoni
A decidere, senza sosta, il destino di coloro
Che da poco vengon pianti dai familiari loro;
Che il grande portone dell’aldilà cauti attraversavano.


Angolo Autore
Non sono il tipo che scrive poesie, ma quando mi viene una sorta di ispirazione, beh ...
  
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