Libri > Cronache del mondo emerso
Ricorda la storia  |      
Autore: Raynella    28/12/2013    1 recensioni
ci sono rimasta male quando nel libro dubhe non ha mai più incontrato jenna così ci ho pensato io,
spero solo che vi piaccia ed aspetto recensioni
buona lettura
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dubhe, Jenna, Learco
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Addio per sempre Jenna…
 


Erano passati 5 anni dal suo matrimonio e Dubhe era felice, si lo era come non lo era mai stata prima perché neanche le utopie con il suo maestro riuscivano a scaldarle il cuore come la morbidezza dell’abbraccio di Learco: loro erano una cosa sola.
Ogni mattina quando si alzava si andava ad allenare, orami era come un rito anche se era la regina, amava tenere il suo corpo in forma nonostante non ce ne fosse più la necessità, era come una droga.
Quella mattina pioveva, non si sarebbe fermata comunque ed indossati dei pantaloni di stoffa, una camicia e la attrezzatura da combattimento scese in giardino.
Al primo tocco con l’acqua fu percossa da un brivido ma avanzò sul terreno fangoso che le sporcava gli stivali, anche se non erano quelli eleganti e costosi che un regnante poteva permettersi, ormai cominciava a tenere alle sue cose anche se erano fattura peggiore a quelle che indossava a cerimonie importanti.
Incominciò l’allenamento: prima la spada che meno amava maneggiare, poi il pugnale, sempre quello di Sarnek che teneva a portata di mano in ogni occasione  nonostante le numerose guardie del castello.
Allora vennero i coltelli da lancio, sistemò vari paglioni ed iniziò a lanciarne vari.
I suoi sensi erano allerta ed un fruscio la distrasse facendole tirare un coltello a 20 cm dalla testa di Learco che era rimasto immobile.
«Dovresti stare più attento, avrei potuto ucciderti»
«So che mi hai manato di proposito … ho delle notizie per te»
Dubhe rimase un attimo interdetta, quella scena le era quasi familiare.
Mentre seguiva il re scavò nella memoria alla ricerca quel ricordò e lo trovò appena prima di entrare nell’ufficio del sovrano; si ricordava il giorno in cui le era stato comunicato l’incarico che le avrebbe cambiato la vita.
«Jenna …» Jenna il suo primo amico, dove era? Cosa faceva? Gli aveva promesso che l’avrebbe cercato ed invece? Si era dimenticata di lui, come aveva potuto.
«Jenna accidenti come ho potuto dimenticarti!»si disse con furia ignorando la faccia perplessa del marito; lui era l’ultima persona legata al suo passato che tanto voleva dimenticare, però quel ragazzino brufolo non poteva scordarlo perché era stato il primo a soccorrerla quando la bestia si era presentata la prima volta.
No, non posso fargli questo si disse.
«Learco, ho dimenticato una cosa, una cosa importante …»                     
 

In quegli anni la regina stava mettendo su una sorta di spionaggio, ne approfittò per cercarlo.
«Voglio che cercate chiunque nel regno chiunque abbia come secondo nome Jenna o che abbia questa faccia»
 aveva ordinato in fretta furia mostrando uno schizzo senza neanche dare spiegazioni al marito che ancora cercava di capire cosa le stesse accadendo.
La sera le avrebbe domandato tutto e lei gli avrebbe risposto con tutta la sincerità che solo lui riusciva a cavargli fuori.
 

Dopo un mese un messaggero arrivò in fretta e furia interrompendo Dubhe durante l’allenamento, si irritò molto, non amava certe interruzioni a meno che ci fosse una buona scusa … e quella lo era.
«Mia regina! Chiedo umilmente perdono, ma l’abbiamo trovato»
«dove si trova?» chiese senza far trasparire un emozione come sempre
«mi hanno detto che se ne era andato ma la settimana scorsa hanno scoperto che è tornato a Makart»
Si mise subito in viaggio.
 

Gli era stato riferito che nessuno sapeva in che casa vivesse ma lei lo aveva intuito: non poteva essere nella sua vecchia casa e l’unico posto che conosceva sicuro era la grotta dove lei viveva prima e vi si diresse subito, sola e senza scorta.
Arrivata entrò subito in quel buco di roccia ammuffito, troppi ricordi si annidavano là dentro, si sedette su letto appena stato rifatto ed attese l’arrivo dell’amico.
 

Forse si sono sbagliati continuava a dirsi e stava quasi per perdere la speranza dopo un tempo interminabile, quando un rumore la distrasse: passi.
Si appiattì al muro confondendosi con esso ed appena un raggio di luna illuminò la figura vi lanciò accanto un coltello per poi saltagli addosso, allenarsi non era poi inutile.
Un volto sconvolto e lentigginoso gli apparve davanti, un volto inconfondibile …
«Dubhe?»
Un abbraccio gli mozzò il fiato, non era da lei essere affettuosa ma non aveva resistito.
Chiacchierarono tutta la notte della vita lui che aveva intrapreso da quando gli aveva detto di scappare perché ricercato dalla setta e di lei che era diventata sovrana sposando Learco.
«Aveva sentito che la nuova regina si chiamava come te non avrei mai pensato che …»
Entrambi risero, Dubhe era più socievole da quando viveva a corte ma non era cambiata poi tanto.

«Fai ancora il ladro di professione?»
«si lo sono ancora, ma non mi lamento, ora sono Matheq, e mi basta questo»
Continuarono così finche la luna splendette poi Dubhe si allontanò invitandolo un giorno a corte.
Tornando indietro riflettè sul momento che avevano passato insieme e pensò che Jenna le nascondeva qualcosa di importante, ma non poteva rovinare quel momento di felicità, anche se forse sarebbe stato meglio che avesse indagato.
                                                                                      

Due mesi dopo l’amico no si era fatto più sentire ed un giorno a pranzo
«Mia regina, il vostro amico è …»
Non perse tempo, un cavallo e un po’ di scorte per lei e Learco e partì verso Makart.
Arrivò alle fosse comuni … niente.
Allora si diresse ad un cimitero li vicino e su una lapide vi lesse il nome “Matheq”.
Crollò sul terreno ghiacciato e il marito le toccò la spalla con una mano calda.
Jenna era morto, lei non avrebbe mai scoperto perché, sapeva solo che l’amico si era incastrato in qualche furto di troppo e gliela avevano fatta pagare.
Dubhe non pianse, o almeno trattenne le lacrime, lasciando rigare il volto solo da una di quelle goccie d’acqua.
Iniziò a nevicare, sulla tomba si disegnarono dei puntini bianchi e con l’addio di Jenna andava via il suo passato e quello di Dubhe la ladra, Dubhe l’assassina, Dubhe la bambina della morte … ed iniziava l’inverno, uno dei più freddi che ragazza avrebbe vissuto in contrasto con il calore di Learco.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Cronache del mondo emerso / Vai alla pagina dell'autore: Raynella