Anime & Manga > My HiME - My Otome
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Autore: HerrCat    28/12/2013    0 recensioni
"Quello era il segno delle loro capacità innate, destinava loro alle nano-macchine ed alla difesa delle persone e dei Paesi. Un compito un po' complicato, per una che preferiva stare sui libri come Yukino. " (cap. 1)
È una AU, quindi contiene coppie e situazioni assolutamente non canon. È un'opera parallela a Mai-HiME e Mai-Otome, che riprende luoghi e personaggi dell'uno e dell'altro.
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Un po' tutti, Yukino Kikukawa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-NON CI PROVARE NEANCHE!-
Yukino alzò gli occhi dal libro. Davanti a sé vide l'immensa distesa cristallina. Era meravigliosa, ma le metteva un po' paura. Come tutto, quel giorno. Tornò sul libro.
-TORNA SUBITO QUI!-
Era impossibile leggere con quel baccano. Yukino si voltò per vedere cosa stava succedendo. Una ragazza dai capelli rossi correva avanti e indietro per il ponte, tenendo in mano una valigetta. 
-Dai, dai, che ci sarà mai qui dentro?- disse al ragazzino che la inseguiva.
-RIDAMMELA!- gridò lui. Aveva una voce strana, quasi con una nota femminile. Yukino non si stupì più di tanto: in tutto, il ragazzino poteva avere 12, al massimo 13 anni. 
-No no no no.- la ragazza si era fermata improvvisamente e aveva messo la valigetta molto sopra la propria testa. - Se non mi dici cosa c'è, la butto in mare.-
 Il ragazzino si abbassò di colpo e le sferrò un colpo alle caviglie abbastanza forte da farla cadere. La ragazza finì a terra con la gonna alzata. Si vedeva tutto. Però continuava a tenere salda la valigia. Lui le sia avventò contro, ma la ragazza fu più svelta e lanciò la borsa dietro di sé. 
-Nao, ti odio.- disse lui.
Iniziarono a lottare a terra, non proprio come si addice ad una signorina. Intorno si era radunata una discreta folla. Yukino vide un uomo avvicinarsi alla borsa si alzò di scatto ed andò a prenderla.
-Scusate?- disse con un filo di voce. -Scusate?-
Dovette farsi avanti a gomitate.
- Credo che questa sia tua.- 
Il ragazzino si fermò di botto, prese la borsa e scappò via, inseguito dalla ragazza di nome Nao. Yukino tornò a sedersi con il suo libro.
Più tardi, Yukino decise di cenare nel ristorante della nave. Avrebbe potuto farsi portare il servizio in camera, ma preferì seguire il consiglio di sua madre: non era bene che stesse sempre chiusa nella sua stanza a leggere, ogni tanto doveva anche respirare un po' di aria nuova. Come se non fosse su quella nave per cambiare completamente la sua vita! Ad ogni modo le piaceva più mangiare al ristorante o leggere sul ponte che stare in quella cabina in cui non poteva neanche aprire la finestra, quindi mise addosso il vestito verde e scese. 
-Desidera?- le chiese un cameriere in livrea appena arrivò alla sala.
-Un tavolo per uno, grazie.-
Qualcuno le bussò sulla spalla. 
-Tu sei quella che mi ha restituito la borsa, vero?- era il ragazzino che aveva visto quel pomeriggio.
-Ehm..sì...-
-Bé, grazie.-
-P-prego...-
Quel ragazzino aveva dei modi di fare un po' scontrosi. 
-Che cuginetto maleducato!- disse una voce femminile alle spalle di Yukino.
-Sono femmina!- 
-Non si direbbe!- la ragazza di nome Nao indossava un abito corto ed attillato color ciliegia, che riprendeva perfettamente i suoi capelli, con una leggera scollatura a barchetta.
-Tu...- la discussione tra cugini stava continuando, e Yukino era lì lì per defilarsi, ma Nao fermò tutto con un gesto.
-Io sono Nao, e questo è mio cugino Akira.-
-Sono femmina!- protestò il ragazzino. A dire il vero, a questo punto Yukino dubitava del sesso di appartenenza di quel piccolo essere più basso di lei che indossava una semplice camicia e dei pantaloni. 
-Va bene, va bene! Io sono Nao, e questa è mia cugina Akira.- si corresse Nao. -Hai un volto conosciuto...-
-Mi chiamo Yukino, molto piacere...- si inchinò. -Adesso dovrei andare, credo che il mio tavolo mi aspetti...-
-Yukino, eh?- Lo sguardo di Nao si fece più intenso, quasi a trapassarla. -Sei sola?-
-S-sì...-
-Bene, puoi sederti con noi, se vuoi.-
-Eh?! No, non c'è bisogno, davvero!-
-Non è bene che una ragazza ceni da sola. Attira l'attenzione.- intervenne Akira.
-Visto? Persino la mia cuginetta adorata - le mise una mano sulla spalla, ma Akira la cacciò visibilmente irritata. -dicevo: persino mia cugina dice che dovresti sederti con noi. Su, vieni.-
Yukino disdisse il suo tavolo e, piuttosto imbarazzata, le seguì. Le due continuarono a battibeccare per tutta la cena, e doveva ammettere che erano piuttosto divertenti. Ad un certo punto Nao sfoggiò il suo migliore «AAAH?», con lo sguardo fisso in un punto dall'altra parte della sala. Akira ne approfittò per rubarle il sushi dal piatto.
-Che succede?- chiese Yukino.
-C'è la direttrice!-
-Che direttrice?-
-La direttrice del Guarderobe!-
In effetti, tutta la sala mormorava ed indicava da quella parte. Anche Yukino si girò. Ne aveva spesso sentito parlare. Sapeva che era giovane e molto potente, come tutte le direttrici del Guarderobe, e che era in carica solo da un paio d'anni, ma non l'aveva mai vista. Sapeva anche che era un'appassionata di storia, e che prima di diventare direttrice, aveva condotto ricerche sulla storia dei regni e sull'origine delle nano-macchine. Aveva sempre immaginato una donna elegante, alta, possibilmente con lunghi capelli biondi e la frangia, con un portamento ed un abbigliamento fine e raffinato. Bé, era alta, non c'è che dire. Una massa di capelli rossi le usciva disordinata da una coda alta, lasciando sfuggire due lunghi ciuffi ai lati del viso ed una frangia. Anche questa c'era. In più indossava una maglia rossa corta, una giacca sportiva blu, una minigonna ed un paio di scarpe basse, sportive e rosso fuoco. Insomma, della donna elegante che emana fascino e bellezza che aveva sempre immaginato, poco restava. In compenso, rimase colpita dal diverso charme e dall'autorevolezza che quei suoi occhi verdi ed il suo portamento ispiravano. Era come se quella donna, che pure era sempre vissuta in tempo di pace, avesse in sé la capacità ancestrale e l'esperienza innata per proteggerli tutti. Il suo corpo giovane ed atletico, la conoscenza acquisita negli anni di studio ed il diploma al Guarderobe si riversavano in lei. Mentre Yukino pensava questo, Nao discuteva se era il caso o no di andare a fare gli onori di casa. In fondo, far buona impressione sin da subito sulla direttrice le avrebbe facilitato le cose per tutto quello che aveva intenzione di fare e non fare una volta giunta al Guarderobe. Il cervello di Yukino si riprese all'istante.
-Vai al Guarderobe?- le chiese.
-Ci andrò! Secondo te perché sono su questa nave?-
-Anche io ci sto andando. Siamo entrambe Coral.- intervenne Akira. -Nella borsa che hai salvato oggi c'è la mia uniforme.-
-LO SAPEVO! Ecco perché sei venuta pure tu!-
Yukino sorrise. -Anche io sono una Coral!-
Le Coral erano le studentesse del primo anno del Fuuka-Guarderobe, la prestigiosa scuola per Hime ed Otome cui solo una piccolissima parte della popolazione poteva accedere. Non importava il ceto sociale, erano predestinate. Al momento della nascita, ad ogni bambina veniva controllato ogni singolo centimetro di pelle in cerca di una strana voglia rossa, un cerchio con un puntino in mezzo ed una specie di virgola in alto. Quello era il segno delle loro capacità innate, destinava loro alle nano-macchine ed alla difesa delle persone e dei Paesi. Un compito un po' complicato, per una che preferiva stare sui libri come Yukino. Almeno le sue future compagne di classe sembravano simpatiche. In quel momento, la nave tremò e si spensero le luci.
  
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