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Autore: telesette    28/12/2013    0 recensioni
[Le Nuove Avventure di Robin Hood]
Marion sospirò.
Sapeva che discutere con lui era tempo perso, e comunque non aveva né tempo né voglia di fargli la solita predica, cosicché si limitò ad adoperare un linguaggio che non lasciava dubbi di sorta sulla facilità di comprensione.
Attraverso il suo bacio, infatti, Robin poteva avvertire benissimo tutto l'amore e l'affetto che Marion provava nei suoi confronti. La fanciulla rimase a baciarlo per un istante, giusto il tempo sufficiente a farlo arrossire, prima di mormorargli qualcosa all'orecchio...
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Le Nuove Avventure di Robin Hood ( The New Adventures of Robin Hood ) è una serie televisiva statunitense e francese trasmessa per la prima volta dal 1997 al 1999. Racconta le gesta in salsa fantasy dell'eroe Robin Hood. La serie si presenta nelle vicende sulla falsariga delle serie Hercules e Xena - Principessa Guerriera, contemporanei nella messa in onda, e si compone in tutto di tre stagioni e 52 episodi. 
La trama in sé è abbastanza essenziale, con un susseguirsi di episodi spesso senza un filo conduttore vero e proprio, e la cornice di sfondo è abbastanza fedele alle versioni precedenti e seguenti basate sulla medesima opera: scampato fortunosamente alla distruzione del suo castello, per mano degli sgherri al servizio del Principe Giovanni, il giovane Robin di Locksley viene cresciuto ed istruito dal saggio mago Olwyn. Insieme ai compagni di sempre, Little John e Frà Tuck, e alla sua amata Lady Marion Fitzwalter, Robin Hood combatterà contro le tirannìe e le ingiustizie per tener fede alla sua promessa di proteggere i deboli e gli oppressi. 
All'inizio il cast originale era composto dai seguenti attori: Matthew Porretta ( Robin Hood ), Anna Galvin ( Lady Marion ), Richard Ashton ( Little John ), e il simpaticissimo Martyn Ellis ( Frà Tuck ). Purtroppo però, a differenza della formula vincente del genere contemporaneo ( ove cioé era assai preferibile mantenere invariati i volti dei protagonisti ), la serie subì dei cambiamenti drastici e la scomparsa progressiva di vari personaggi. Ad esempio Anna Galvin lascerà il set dopo soli 13 episodi, cedendo il ruolo all'attrice Barbara Griffin; mentre Matthew Porretta, dopo aver sostenuto la parte per ben due stagioni, cederà l'arco del protagonista al più muscoloso John Bradley. Malgrado entrambi i sostituti si siano dimostrati all'altezza, sia come presenza scenica che come bravura, la sceneggiatura di base ha subito troppe modifiche e obiettivamente resta un prodotto di gran lunga inferiore rispetto alla successiva serie di Robin Hood del 2006. 
Ovviamente ciò non toglie che qualcuno, compreso il sottoscritto, ricorda ancora simpaticamente e con affetto questa breve parentesi televisiva.

 

clicca qui per vedere la sigla originale:
http://www.youtube.com/watch?v=AJtqWz832uE

 

 

Grazie Marion
( immagini tratte da internet )

 

- Muovetevi, cani rognosi - tuonò l'alto ufficiale dello Sceriffo, nell'ordinare ai suoi uomini di accelerare il passo. - Non intendo restare in questo schifo d'una foresta un minuto di più del necessario!

Ignari di essere osservati dall'alto, i soldati marciarono rassegnatamente in testa al convoglio, incespicando di tanto in tanto con i rami degli alberi e il fogliame che andava ad attaccarsi sulle loro armature.

- Dovrebbero fare un po' più di sano e salutare campeggio all'aria aperta - commentò Robin, rivolgendosi ai compagni seduti accanto a lui in agguato. - Lo Sceriffo li fa lavorare troppo, poverini...
- E' la stagione - osservò Frà Tuck, soffiandosi nelle mani nel tentativo di scaldarle. - Abituati come sono ai camini accoglienti, l'umidità della foresta non è proprio l'ideale per loro!
- Secondo me, invece, sono le armature - rintuzzò sarcastica Lady Marion. - Con tutto quel ferro addosso, è normale che gli si ghiacci il sudore!
- Giusto - annuì Robin. - Credo sia il caso di "alleggerirli" un po'... e l'oro di quel convoglio è davvero troppo pesante!

Ciò detto, l'eroico bandito di Sherwood incoccò una freccia nell'arco e mirò con estrema precisione alla corda tesa al di sopra dei soldati. Una volta recisa la fune, costoro si ritrovarono inondati da capo a piedi con un fetido miscuglio appiccicoso a base di: fango, olio e letame puzzolente.
Ridendo sguaiatamente, Robin impugnò dunque la spada e si calò giù dagli alberi per affrontarli.

- Giornata fredda, non siete d'accordo? - esclamò. - Credo vi convenga fare subito un buon bagno caldo!
- E' Robin Hood - strillò l'ufficiale, cercando invano di stringere l'elsa scivolosa della propria arma.

Grazie a quella brillante trovata i soldati non potevano reagire e, con pochi colpi bene assestati, Robin Hood li disarmò senza sforzo.

- Vogliate scusarmi, signori - li sbeffeggiò Robin, avvicinandosi al carro dell'oro. - Il lavoro nobìlita l'uomo, ma è la generosità che gli apre le porte del Paradiso; con permesso, dunque, porgete allo Sceriffo i miei più sentiti ringraziame...
- Giù la spada, gaglioffo!

Fiducioso com'era, Robin abbassò troppo la guardia, nell'esaminare il contenuto del carro. Due robusti ceffi infatti, nascosti in mezzo ai forzieri dell'oro con delle coperte, balzarono improvvisamente fuori e lo costrinsero a terra con un paio di calci durissimi.
Prima di potersi anche solo rialzare, Robin Hood si ritrovò disarmato e con due lunghe lame appuntite premute contro il petto.

- Non te l'aspettavi questo scherzo, Locksley, non è vero? - rise uno degli sgherri, sputandogli addosso attraverso due orribili file di denti spezzati. - Lo Sceriffo diceva che sarebbe stato molto più difficile prenderti...
- C'è una bella taglia, signorino, su quella tua testa da nobile rinnegato - sentenziò l'altro. - Non vedo l'ora di riscuoterla!

Robin deglutì.

- A... Andiamo, ragazzi... Parliamone, no?
- In un'altra vita, magari - risposero i due, pronti a recidergli il collo d'un sol colpo. - Tira il tuo ultimo respiro, Robin Hood, la tua ora è giunta!

Fortunatamente per Robin, Marion e Frà Tuck avevano avuto modo di vedere la bruttissima piega che stava prendendo la situazione.

- E' in pericolo, dobbiamo intervenire - sussurrò Marion.
- S... Sì, certo - annuì Frà Tuck, cercando goffamente di impugnare la corda che serviva per calarsi giù in picchiata sui nemici.

Marion lo osservò, aggrottando le sopracciglia.

- Frà Tuck, sei sicuro di saperlo fare?
- Ma certo, che ci vuole, è facilis... cioé, un momento, forse con una preghierina di concentrazione: "Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nom"... eeeeeehhhhhh!

E con il suo battesimo dell'aria, tanto rumoroso quanto breve, il corpulento frate si ritrovò addosso ad uno degli scheràni di Nottingham... prima che questi però, con un violento pugno in testa, lo spedisse lungo disteso nel mondo dei sogni.
Per Lady Marion, invece, il balzo si rivelò più efficace.
Agile ed aggraziata come sempre, la coraggiosa fanciulla si lanciò addosso al secondo farabutto, con un calcio ben piazzato al volto. L'uomo ruggì per il dolore, maledicendo la giovane donna per la sua sfrontatezza, allorché Robin ne approfittò per raccogliere la spada e fronteggiare quelle due vili carogne a viso aperto.

- Tutto bene? - gli domandò Marion.

Prima che potesse anche solo fiatare, Robin scartò di lato per evitare un pericoloso fendente al volto.

- Posso risponderti dopo?
- Deduco
che stai bene - tagliò corto Marion, parando a sua volta i colpi di spada a lei diretti.

Contando dunque sul valido appoggio di Marion, Robin si ritrovò dunque a sostenere il pesante attacco combinato dei due robusti cacciatori di taglie. Costoro erano sicari di professione, pronti ad uccidere le loro stesse madri per denaro, e non avevano alcuna intenzione di farsi sfuggire un boccone appetitoso come Robin Hood per incrementare i loro sporchi affari.

- Frà Tuck dove si è cacciato? - chiese Robin, effettuando una rapida serie di stoccate.
- Beh - esclamò Marion, indicando con lo sguardo l'amico svenuto. - La buona volontà ce l'ha messa, poverino...
- Ah, capisco - osservò Robin, rompendo il naso dell'avversario con un colpo d'elsa sul grugno. - Forse è la volta buona che si metterà a dieta!

Marion lo guardò di traverso.
Con i soldati ancora intontiti dalla puzza della sostanza che li ricopriva da capo a piedi, gli ultimi due avversari non erano certo un ostacolo insormontabile. Mentre il primo belàva a causa del naso spaccato, versando sangue sul posto come un vitello ferito, Marion approfittò di un momento di esitazione del secondo per immobilizzargli i piedi con un colpo di frusta. Robin a quel punto non dovette far altro che disarmarlo e passargli il braccio attorno al collo per neutralizzare anche lui.

- Sogni d'oro, amico - esclamò, spedendolo a nanna con un pugno.

Una volta reinfoderate le spade, Robin e Marion si occuparono dunque di legare gli uomini dello Sceriffo e svegliare Frà Tuck dal suo profondo letargo. Il frate borbottò qualcosa di incomprensibile nel rinvenire, adducendo ad un terribile mal di testa... niente di strano, in effetti, considerato il bernoccolo che gli andava ora gonfiando.

- Cos... Cos'è successo?
- Vorrei potertelo dire - fece Robin sincero. - Ma non credo ti farebbe piacere sentirlo!

Fortunatamente Frà Tuck aveva la pellaccia dura.
Il tempo di aiutarlo a rimettersi in piedi, costui era già pronto a rendere grandi lodi al Signore, nello svuotare i forzieri dell'oro che contenevano. I soldati e  due cacciatori di taglie vennero dunque sbattuti ancora legati sul convoglio, pronti per essere restituiti allo Sceriffo, e Robin ne affidò le redini ad un contadino affinché li lasciasse dinanzi alle mura di Nottingham.

- Non credo che lo Sceriffo apprezzerà questo scambio - sottolineò il bandito sornione, carezzandosi i baffi con una smorfia beffarda dipinta sul volto. - E' vero che la vita umana non ha prezzo ma, a quanto ne so, lui preferisce mettere ben altro in cassaforte!
- Hai corso un bel rischio - gli fece notare Marion.
- Non più del solito - ribatté l'altro evasivo. - Normale amministrazione, non ti preoccupare!

Marion sospirò.
Sapeva che discutere con lui era tempo perso, e comunque non aveva né tempo né voglia di fargli la solita predica, cosicché si limitò ad adoperare un linguaggio che non lasciava dubbi di sorta sulla facilità di comprensione.
Attraverso il suo bacio, infatti, Robin poteva avvertire benissimo tutto l'amore e l'affetto che Marion provava nei suoi confronti. La fanciulla rimase a baciarlo per un istante, giusto il tempo sufficiente a farlo arrossire, prima di mormorargli qualcosa all'orecchio.

- Sii più prudente, la prossima volta!
- Ma... Marion - balbettò Robin, riscuotendosi a fatica da quella piacevole sensazione di torpore.
- Hmh?
- Grazie!

Marion sorrise.

FINE

   
 
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