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Autore: kamy    29/12/2013    2 recensioni
E se Loki e Thor avessero conosciuto l'investigatore più famoso di sempre? Cosa sarebbe successo?
Partecipa alla challenge: Christmas Challenge.
Natale.
Prompt: Canzone: E non serve che sia Natale, Pooh
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.

Partecipa alla challenge: Christmas Challenge.

Natale.

Prompt: Canzone: E non serve che sia Natale, Pooh

Natale a Baker Street

Se vivessimo e lasciassimo campare.
Sarebbe tutti i giorni un po' Natale.

"Fratello, il tuo esilio su Midgard è al suo albore, non puoi giá richiamarmi" si lamentó Thor.

Passò accanto a una midgardiana, le sorrise e le fece l'occhiolino. La donna arrossì, ridacchiò e corse via. I passi di entrambi risuonava sui sampietrini umidi insieme ai passi degli altri londinesi, coprendo il brusio di Baker Street. Loki gli sfiorò la mano con la propria, avanzò di tre passi superando due uomini in giacca e cravatta e indicò con il mento un lampione appeso sopra una porta; sul vetro spiccava il numero 122 b.

"Ho da mostrarti qualcosa di assai esilarante, non potevo attendere che tu venissi a prendermi per il pranzo" disse.

Thor dimenò il capo e i lunghi cappelli biondi gli sbatterono contro il viso e il cappello scuro a falde larghe che indossava gli scese di lato sul capo.

"Mi hai incuriosito fratello, spero solo sia un degno interesse del mio stratega e non il diletto del dio degli inganni" ribatté con tono possente.

Loki salì gli scalini, toccò la porta facendola aprire ed entrò nell'appartamento. Salì due scalini, si voltò socchiudendo gli occhi e rizzò la schiena alzando il mento.

"Ti ho chiamato come mio generale, non come compagno di malefatte. Non è forse una risposta sufficiente?" chiese.

Si girò, finì di salire le scale e si fermò davanti la porta socchiusa. Thor salí le scale dietro di lui, gli stivaloni marrone scuro che indossava si abbattevano con forza sui gradini facendo rimbombare i suoi passi. Raggiunse il fratello e si piazzò alle sue spalle. "Lei non può passare il Natale rinchiuso qui dentro!" urlò la voce di un uomo.

Si udirono una serie di tonfi, dei fruscii e qualche grugnito ovattato.

"Le avevo detto di non prendere le foglie di coca senza il mio permesso". Aggiunse.

"Watson, io avrei evitato di prendere le foglie di coca senza il suo permesso, se lei avesse evitato di lasciarle in bella vista sul nostro comodino andandosene prima di avvisarmi di non toccarle" disse la voce posata di un secondo uomo.

"Quello è il mio comodino. E le ho detto di non toccarle almeno quindici volte negli ultimi tre giorni!" esclamò la voce di Watson.

Si sentirono dei tonfi, Loki afferrò Thor e lo tirò contro il muro facendo sparire entrambi con la magia. La porta dell'appartamento si aprì.

"Ma non sta mattina" specificò la seconda voce.

Watson sporse il capo fuori dalla porta, si calò il cappello e si voltò.

"Si prepari. Mangeremo fuori, per il pranzo di Natale".

Dimenò il bastone, fece due passi indietro.

"La passo a prendere dopo aver avvisato Mary. Si faccia trovare pronto!" esclamò.

Si girò, superò Thor e Loki e prese a scendere le scale a passo di marcia. Thor sporse il labbro inferiore e allontanò il fratello. Loki lo lasciò, avanzò entrando nell'appartamento e si voltò. Indicò verso di sé con l'indice, sogghignò socchiudendo gli occhi verdi.

"Fratello, perché mai il figlio di Odino dovrebbe celarsi agli occhi di semplici Midgardiani?" domandò Thor con tono duro.

Si girò e lo seguí. L'uomo all'interno della stanza si voltò, guardò le due divinità e socchiuse gli occhi castano scuro.

"Si manifestino le presenze che spiavano me e il buon dottore, sono armato" disse.

Loki piegò il capo di lato, guardò verso la scrivania e sogghignò scoprendo i denti.

"Perché i mortali temono le apparizioni improvvise, e lui è di mio interesse".

L'uomo inarcò un sopracciglio, si poggiò con la schiena allo schienale della sedia e si tolse la pipa dalla bocca.

"Non so chi lei sia, ma ricambio il suo interesse, purché eviti di utilizzare l'arma che nasconde nella manica sinistra".

Thor digrignò i denti e strinse con forza il manico del martello, le nocche gli divennero bianche. L'uomo strinse le labbra piegando il capo di lato, aspirò una boccata dalla pipa e la poggiò sulla scrivania.

"E... che dica al suo amante di non utilizzare la propria arma, di grazia. Gli alloggi non sono unicamente miei".

Loki guardò verso Thor con gli occhi socchiusi sogghignando, piegò il capo di lato.

"Che ti avevo detto?".

"Dimmi Midgardiano, come ti é nota una simile novella?" ringhiò il biondo.

I muscoli del suo petto si gonfiarono e fremettero, la camicia che indossava si strappò e le treccine gli sbatterono contro l'impermeabile. L'uomo sorrise, infilò un braccio tra il suo corpo e il bracciolo della sedia e mosse la mano in aria muovendo l'indice a destra e sinistra.

"Dall'evidente, e quantomeno sgradevole, condiscendenza di sua signoria nei confronti dell'altro. Tale atteggiamento è riservato unicamente a persone con le quali si intrattiene una relazione stabile, di tipo permanente e duraturo, il che mi fa presupporre che la vostra sia una relazione atipica che prosegue da innumerevole tempo".

Loki accentuò il sogghigno, incrociò le braccia facendo tre ampi passi di lato. L'uomo voltò il capo verso di lui, strinse le labbra sogghignando.

"Ma a qualcuno non piace si sappia dell'interesse che lei nutre nei suoi confronti in quanto potrebbe portarle degrado e disonore. Questo mi spinge a pensare che lei sia un militare, signore, e di alto rango".

"Noi, Midgardiano, siamo i future re di Asgard!" ululó Thor.

Il martello fu avvolto da un fulmine scricchiolante. Loki poggiò una mano sulla spalliera della sedia, l'uomo scattò in piedi facendo tre passi indietro e Loki sogghignò.

"Non è errato, solo inesatto; Mr Holmes".

Holmes sorrise, il sopracciglio gli tremò in una serie di tic e afferrò la propria pipa.

"Siamo a Natale" disse.

Portò la pipa alla bocca, si voltò socchiudendo gli occhi alla vista del martello avvolto dai fulmini. Fece tre passi indietro, raggiunse un tavolinetto e prese la scatola di fiammiferi. Ne accese uno, diede fuoco al tabacco e aspirò allontanando la pipa dalla bocca.

"Ho pensato fosse meglio essere... discreti".

Thor alzò un sopracciglio dorato sgranando un occhio e socchiuse l'altro.

"Non intendo" ruggí.

Holmes ondeggiò la pipa, avanzò e sogghignò alzando il capo sporgendosi sulle punte. Avvicinò il volto all'orecchio di Thor, socchiuse gli occhi.

"Io non chiederò come mai aromi non simili a quelli del suo compagno impregnano le tue vesti, né il perché la proporzione dei suoi arti e dei suoi lineamenti sia errata, né domanderò cos'è l'odore di bruciato che la circonda. In cambio, gradirei eguale discrezione" sussurrò.

Thor avvampò e deglutì a vuoto.

"Non vi sará mai volta in cui mio fratello abbia torto" balbettó.

  
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