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Autore: No_one_here    21/05/2008    5 recensioni
La storia è una classica "road trip"(cioè quelle storie dove i protagonisti affrontano un viaggio sia interiore che esteriore)ispirata al celebre film "Tre uomini e una gamba", però , in questo caso, i protagonisti fanno parte del mondo di Naruto, e sono: Tobi(Aldo), Sasori(Giovanni) e Deidara(Giacomo)
La dedico a tutti i lettori che mi sostengono e commentano ed è anche un “omaggio” ai miei tre comici preferiti!
Spero che vi piaccia!
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akasuna no Sasori , Deidara, Sorpresa, Tobi
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Per scrivere questa fanfiction comica mi sono ispirata al celebre film di Aldo, Giovanni e Giacomo “Tre uomini e una gamba” che ho rivisto da poco.

I tre comici, se devo essere sincera, mi hanno dato l’impressione che assomigliassero a Tobi, Sasori e Deidara dei primi capitoli, quando ancora non si sapeva dell’identità del primo.

Molte scene saranno le stesse del film, in altre cambiano i personaggi, alcuni avvenimenti e forse anche il finale.

Questa fanfiction la dedico a tutti i lettori che mi sostengono e commentano ed è anche un “omaggio” ai miei tre comici preferiti!!

Grazie.

Tre Akatsuki e una gamba

22 Novembre 1963, ci troviamo in un villaggio ninja detto “Konoha”. In groppa ad un enorme gufo d’argilla scendono tre personaggi sospetti vestiti di nero a nuvole rosse che si dirigono verso un edificio, forse un motel.

Un uomo alla reception li fissa spaventato, «la solita…» dice il più alto con una maschera in volto, lo sventurato gli cede le chiavi.

Una volta dentro la camera i tre guardano in torno ed iniziano a organizzarsi: l’uomo coi capelli rossi si avvicina al telefono, quello biondo ad una bottiglia di alcol e quello con la maschera appoggia la scarpa sul lato del letto e inizia a scotolare i pantaloni. «shhh…» il rosso interrompe il momento « tre… due… uno… » il telefono squilla e lui fa un gesto di modestia.

«Ma come minchia fa quello ogni volta! Ha fatto un corso di telecinesi?! » dice l’uomo con la maschera al biondo mentre l’altro risponde.

«Ok… » il rosso riattacca «il bersaglio è in ritardo di due ore. » aggiunge riferendosi ai compagni.

«un! Ma com’è possibile che ogni volta che dobbiamo ammazzare qualcuno c’è sempre qualche contrattempo del cazzo! » urla il biondo mentre beve l’ennesimo bicchiere di alcol.

«… ma come? Dobbiamo ammazzare qualcuno? » risponde il mascherato cadendo dalle nuvole «non doveva far esplodere il ristorante di ramen? » dice indicando il biondo .

«no, quello domani…»

«perché? Perché devo essere sempre l’ultimo a sapere le cose? Perché? E questo è soprattutto per colpa tua, senpai! » esclama esaurito indicando il compagno mezzo ubriaco.

«non è colpa mia se sei idiota, un! »

«Finitela di fare gli imbecilli, prima finiamo e prima ce ne andiamo! » il rosso si avvicina alla valigia da dove esce un’enorme burattino, dopo di che lo appoggia sulla finestra « E adesso dobbiamo solo aspettare »

Passa un ora e mezzo, i tre aspettano la chiamata del capo che gli dirà cosa fare, ma qualcuno bussa alla porta. I tre si guardano in faccia pallidi «usciamo dalla finestra, un. » dice sottovoce il biondo, gli altri annuiscono allarmati. Per primo esce il rosso appoggiando i piedi sul cornicione.

«senpai, c’ho paura. » dice il mascherato al biondo.

«ma va a cagare, un! »

Così anche il secondo esce e a sua volta il terzo.

«Chi è?» domanda il rosso.

«servizio in camera.»

«servizio in camera? E chi l’ha chiamato? Un. »

«sono stato io… per il pranzo! Che sarà mai?» risponde il mascherato mentre gli altri lo minacciano facendo gesti, ma il rosso perde l’equilibrio. Fortunatamente il biondo lo afferra prima che si schiantasse «disgraziato! Un!», l’uomo mascherato spaventato entra di nuovo dentro e apre la porta, il cameriere entra e posa sul comodino il pranzo, poi si gira verso l’uomo e lo guarda come se aspettasse qualcosa (probabilmente la mancia). Il mascherato inizia a controllare le tasche, ma non trovando uno spicciolo mostra lo sharingan e il cameriere muore accasciandosi a terra.

«che è successo? » domanda il rosso al biondo

«quella merda mascherata avrà ammazzato di nuovo il cameriere. Un. »

«ma io lo ammazzo! »

L’uomo mascherato si affaccia dalla finestra «scusate, ma non volevo fare mica una figura di merda per quattro spiccioli, eh! ». Mentre il mascherato cerca di giustificarsi, il biondo si guarda in torno e vede uno strano tizio toccare il suo gufo “parcheggiato” vicino al motel.

«ehi! Quello stronzo sta toccando la mia opera d’arte! Un. »

« ci penso io, basta che mi tiri su!» Il rosso prende dei kunai avvelenati e li lancia verso lo sventurato ladro che muore sul colpo.

Finalmente i tre entrano di nuovo dentro la camera, il biondo vede il cadavere per terra.

«Che cazzo! Ma lasci quel cadavere lì?! Fallo sparire! Un.»

«Non ti si può lasciare solo un attimo! »

«miii, lo faccio sparire subito! Zetsu! Zetsu! Vieni qua che c’ho un regalino per te!» compare una pianta umana che inizia a divorare il cadavere del cameriere «fortuna che va tutto bene ora! Quel che bene finisce bene! » esclamò l’uomo mascherato dando una pacca sulla spalla del rosso che per sbaglio gli fa cadere sul piede uno dei suoi kunai avvelenati, il mascherato urla per il dolore.

«che minchia fai?!»

«idiota! Sai che non devi toccarmi! » risponde il rosso, ma il mascherato perde l’equilibrio e si appoggia al biondo facendo cadere un pezzo di argilla che esplode sul colpo.

« che dolore!! » urla nuovamente rotolando per terra.

« ma sei un idiota! Un.»

Squilla nuovamente il telefono, il rosso corre a rispondere fregandosene del compagno «il bersaglio sta arrivando!» si catapulta sulla marionetta di prima.

DRIIIN.

Deidara è comodamente sdraiato sul divano di casa mentre guarda un film sui ninja in tv, sfortunatamente a disturbarlo c’è il telefono che squilla proprio sulla sua scena preferita.

«Pronto?»

«Deidara, sono io, Sasori. Tutto apposto?»

«Si, si, tutto apposto. Senti, puoi chiamarmi più tardi? Ho una cosa da fare… un.»

«No, è una cosa urgente. Non mi dire che stai guardando quel film sui ninja!»

«Si, sto guardando quel film. Un.» risponde seccato «Che vuoi?»

«Ti ricordo che ti devi sposare… hai ritirato il vestito?»

«Si…»

«Le fedi?»

«Si… che palle, un!»

«Anche le scarpe?»

«Si… no! Le scarpe no!»

«Se non ci fossi io… stasera valle a prendere prima che il negozio chiude. Domani ti vengo a prendere alle sette e mezzo.»

«Alle sette e mezzo?»

«Ok, allora facciamo alle sette e un quarto!»

«Ma come?!»

«Ah, il pacco per il capo è arrivato, domani andiamo a prenderlo. Ci vediamo.»

Chiude il telefono. Deidara riprende il telecomando e alza il volume ricominciando a vedere il film.

L’indomani Deidara e Sasori arrivano di fronte al palazzo dove abita Tobi, nel quartiere Uchiha. Mentre i due citofonano si avvicina una donna, moglie del proprietario del palazzo, anche lei un Uchiha.

«Allora? Che c’è?» domanda l’amico dal citofono.

«Come che c’è?! Sono le otto e dieci e tu ancora non sei pronto!» esclama Sasori offeso.

«E c’è bisogno di dirlo così? Qui la gente mi conosce.»

«Spicciati prima che ti lasciamo qui! Un. Dobbiamo ancora ritirare il pacco!»

«Aspettate un attimo, il tempo che finisco la colazione di merendine di Dragon ball e scendo!» chiude la cornetta del citofono.

«Merendine? A venticinque anni mangia ancora merendine di Dragon Ball?» dice stupito Sasori a Deidara.

«Oh! Sasori! Deidara! Qual buon vento vi porta qui? Sasori, come sta sua nonna?» domanda la signora.

«Beh… abbastanza bene…» risponde irritato.

«E lei, Signor Deidara? Finalmente si mette a posto! Ha fatto bene ad accettare il matrimonio con la figlia del vostro capo. Quella si che è una gran donna!» dice la padrona di casa con una velocità assurda.

«Un… si…» accenna un sorriso, ma il risultato è una smorfia irritata.

«Finalmente non ha più l’ossessione dell’arte.»

«La mia NON è un’ossessione. Un!»

«A proposito! Se non levate la vostra macchina da lì, chiamo mio marito e ve la faccio rottamare.» dice mentre indica la macchina di fronte il cancello.

«Ehm… ci scusi…»

«Buon viaggio a tutti e due!» esclama la donna che sorridendo si allontana.

«Che vipera. Un.»

Intanto si avvicina Tobi con accanto, attaccato al guinzaglio, una cane rosso molto simile ad una volpe.

«Aspettate da molto?» i due lo guardano con aria omicida. «Ok, scusate…», fa entrare il cane nel cofano della macchina.

«Io d’avanti!» dice Tobi chiudendo il cofano e correndo verso il sedile anteriore, soffiando il posto a Deidara.

«Scusa senpai!»

«Scusa? Mi soffi il posto e mi dici scusa? Un!»

«Smettetela di litigare, siamo in ritardo di un’ora!»

Mentre vanno all’ufficio postale, Tobi appoggia i piedi sul cruscotto, Sasori lo guarda male.

«Potresti levare i piedi dal mio cruscotto?!»

«Mi, come sei pignolo!» dice spostando i piedi.

«Pignolo? Io?»

«Beh, un po’ si. Un.»

«Ah, io adesso sarei pignolo? Questo mi graffia il cruscotto con le sue luride scarpe e io sarei pignolo?»

«Eddai, non è così grave.» dice Tobi mentre si mette comodo.

«Certo. E mentre che ci sei potresti levare la gamba da lì, altrimenti come le sposto le marce?!»

«Visto? Visto? Sei pignolo!»

«Allora facciamo tutto il viaggio con la prima! Altrimenti sono pignolo!» risponde arrogante Sasori. «Comunque mettiti la cintura, perché se facciamo un incidente non voglio responsabilità!»

«Ma che bisogno c’è! Stiamo andando pianissimo!»

Sasori frena all’improvviso, Tobi sbatte la testa sul cruscotto.

«Visto? Te lo avevo detto!»

«Bastardo! Un.» esclama Deidara con un sorriso sotto i baffi.

«E pignolo!» risponde ridendo Sasori.

«Ahi! Che dolore! »

Finalmente arrivano di fronte l’ufficio postale.

«Vado a ritirare il pacco. Un. » Deidara scende dalla macchina.

«Ok, noi siamo al bar. » anche Sasori scende.

Io vengo con te Sasori-senpai! Così faccio fare pipì a Kyuubi! dice allegro Tobi facendo scendere il cane dal cofano.

Entrano nel bar.

«Cosa ordinate?» domanda il cameriere.

«Due frittelle e un caffè… per favore le frittelle non troppo calde, ma neanche crude, una via di mezzo. Il caffè invece non freddo, ma neanche caldo, per favore lungo, non troppo stretto.»

«Io invece un succo di frutta alla pesca e… ha delle brioche al cioccolato?»

«Si, le porto subito.» dice il cameriere appuntando tutto, o quasi, poi si allontana.

«Speriamo abbia capito.»

«Cosa? Tu hai ordinato?» dice Tobi mentre accarezza allegramente il cane.

«Lasciamo stare…»

Dopo un po’ torna il cameriere e lascia le portate sul tavolino, quando se ne va Sasori inizia a controllare le frittelle e il caffè.

«Lo sapevo! Le frittelle sono fredde e il caffè è bollente e troppo lungo!»

«Su, Sasori, non è colpa del mondo se non capisce la tua perfezione.» dice Tobi sorseggiando il succo di frutta alla pesca come se fosse un calice di vino.

«Divertente.»

«Sai che puoi fare? Mettere le frittelle nel caffè, così si riscaldano!»

«… non ho ancora capito se ci sei o ci fai.»

Finito di mangiare vanno in macchina dove c’è Deidara con il pacco che li aspetta di fronte al cofano.

«Ma quanto ci avete messo? Un.»

«Diciamo che “Mister Pignolo” si è lamentato per un ora col proprietario del bar…»

«E’ stato solo per dieci minuti.»

«Immagino che dieci minuti. Un.» dice cedendo il pacco a Tobi, ma l’uomo per sbaglio lo lascia cadere a terra.

«Ma che cazzo combini?!»

«Oddio! Non l’ho fatto a posta! È colpa sua!»

«Ma che colpa mia e colpa mia! Hai le mani di ricotta! Un.»

«Ma tu guarda… questo qui è il più grande di tutti e si comporta come un moccioso!»

«Non è colpa mia… l’apriamo?»

«Ma sei scemo?»

«Uffa, sono solo curioso! E poi non è un vero e proprio pacco, sembra una custodia per violino. »

«Se, un violino enorme. »

Tobi inizia a piagnucolare.

«E va bene! E va bene! »

Sasori apre il pacco, gli altri due si avvicinano per guardarlo.

«Ma cos’è sto schifo?! » dice Tobi.

«Questa è un Garpets! È arte! Un. »

«Arte? Io me la cavo meglio! »

«Ma il capo cosa se ne farà di una gamba di legno? »

«Magari ha la passione per l’arte, chi lo sa! Un. »

«O magari ha bisogno di una nuova mazza da golf. »

«Tobi, questa battuta potevi risparmiartela…»

I tre si rimettono in macchina e iniziano a percorrere il loro viaggio. Intanto a casa del capo si fanno i preparativi per il matrimonio.

«Papà! Papà! » una ragazza dai capelli biondo platino e vestita con un abito da sposa gira per casa seguita dalle cameriere che tentano di sistemarle il vestito.

«Papà! Sta squillando il telefono!! »

«E rispondi! » un uomo sulla cinquantina d’anni sta seduto sul terrazzo, ha i capelli rossi e pircing un po’ per tutta la faccia che gli danno un’aria da duro.

«Preso!» la ragazza prende il telefono strappandolo dalle mani di una cameriera.

«Tesoruccio! Dove siete? »

«Non mi chiamare “tesoruccio”! » dice Deidara dall’altra parte della cornetta.

«Ti chiamo come cavolo voglio! Dove sei? »

«Ancora siamo a Lodi. Stiamo cercando di fare il più veloce possibile! Un. »

«Ancora? Ma quanto ci mettere?! Uffaaa! »

«Ino! Passami quegli idioti! » urla l’uomo mentre vede passare la figlia, lei gli cede il telefono.

«Pronto? Avete ritirato il pacco? »

«Si, si. E complimenti per la scultura! Un. »

«Scultura? Tu quella me la chiami scultura? È solo uno stupido pezzo di legno, ma vale milioni se lo scultore muore. »

«Ah… capisco. Un. » dice deluso Deidara.

«Passami Sasori. »

Deidara passa il telefono al compagno.

«Pronto? Capo, mi dica…»

«Dove siete? »

«Beh… siamo partiti di poco, avremo fatto una quarantina di chilometri…»

«Ancora? Cercate di venire presto. Stasera c’è una cena e non voglio fare brutte figure. » nella sua voce c’è un pizzico di minaccia.

«Si, capo. Abbiamo capito. »

«Bene. È meglio per voi. » chiude il telefono in faccia a Sasori.

La strada è ancora lunga e, anche dopo due ore e mezzo, sono ancora in Lombardia.

«Non è che ci siamo persi? E se ci fermassimo in un autogrill? »

«e perché mai? Un. »

«Kyuubi deve fare pipì» risponde Tobi con un tono infantile.

«Sasori… uccidilo. Un. » dice Deidara accasciandosi sui sedili posteriori.

«Volentieri. »

Si fermano al primo autogrill che incontrano. Tobi scene e lascia il cane attaccato tra il cofano e la macchina «tu rimani qui, io torno subito! », si allontana allegramente. Intanto Deidara e Sasori si trovano nella sezione libri dell’autogrill, a loro si avvicina una bella donna. I due si guardano con aria di sfida.

«Signorina, ma sa che quel libro è davvero bello? L’ho letto tante volte… un. » fa un sorriso ammiccante.

«Deidara, ma lascia stare questa povera ragazza, ti stai andando a sposare! » dice Sasori a Deidara con un sorrisetto soddisfatto, poi si mette d’avanti all’amico e inizia a parlare con la ragazza.

«Comunque quello è davvero un bel libro! Glielo consiglio vivamente. »

«Deidara-senpai! Sasori-senpai! Guardate che ho trovato?! » Tobi si avvicina con un manga e una rivista porno fra le mani. «Guardate come l’hanno enormi! » dice con aria da pervertito. La donna va via indignata.

Sasori e Deidara guardano Tobi con aria omicida. «Corri, perché non avremo pietà…».

Iniziano a correre, Tobi si rifugia dentro la macchina e dopo vari tentativi di picchiarlo e fargli il solletico ripartono.

«Che scemo che sei! Stavamo rimorchiando una bambola con la “B” maiuscola! Un! » dice spettinando i capelli a Tobi.

«Ma sta zitto che tra quasi quarantotto ore ti sposi! » risponde Sasori «quella potevo prendermela io! »

«Ragazzi… ma dov’è Kyuubi? »

Frenano di botto.

«KYUUBI! » urlano i tre mentre parcheggiano al lato della strada, controllano il cofano, ma del cane neanche l’ombra. «Qui non c’è! Un. »

Tobi intanto è in macchina a piangere come un disperato «Non me lo dite, non me lo dite! Povero cane! Era così bello e intelligente…».

«Ecco, bravo. Di sicuro più intelligente di te! » dice Sasori entrando in macchina insieme al compagno.

«Ma come si fa a dimenticarsi di un cane come quello?! Un! »

«Anche voi lo conoscevate! Dovevate ricordarmelo! »

«Ehi! Noi, quando tu lo hai lasciato lì, eravamo già dentro, ci sembrava che lo avevi fatto entrare in macchina.» dice Sasori a Tobi che ancora piagnucola, intanto rimette la macchina in moto e ripartono.

«Quello era anche il cane del capo… ora che gli diciamo? Un. »

Squilla il telefono, i tre impallidiscono. «Chi risponde? » dice Tobi con voce tremante, ma Sasori ha già risposto attivando il vivavoce.

«Pronto? »

«è morto!» il trio impallidisce.

«Ma… ma…»

«”Ma” cosa? È morto lo scultore di quella merda! Ora è salito il suo valore! »

«Ah… contento lei. »

«Che è questo tono? »

«No, niente…»

«Kyuubi come sta? »

«è mort… è morto dalla voglia di vederla. Un. »

«trattatelo bene a quel povero cane… ci sentiamo stasera, razza di falliti. » cade la linea.

«Che fortuna! Non se né accorto! »

«Già, c’è andate bene. Un. »

«Voglio proprio vedere che scusa inventiamo per giustificarci…» dice Sasori scontroso. Il viaggio continua, mentre Tobi dorme e Sasori guida silenziosamente, Deidara prende un cd e lo mette nell’autoradio. Parte della musica heavy metal.

«Ah, no. » Sasori ferma la musica, Deidara cambia cd. «Non avrai intenzione di farmi ascoltare questa musica? » lo ferma nuovamente.

«ok, ok, cambiamo genere…» Deidara mette un cd di musica lirica. Sasori si mette a cantare in playback la canzone “Ridi Pagliaccio”. L’amico lo guarda stranito, quasi scioccato, mai lo aveva visto cantare, in playback, in quel modo. Mentre Sasori canta afferra lo sterzo e lo gira verso sinistra facendoli sbalzare nell’altra corsia. Fortunatamente non succede niente, a parte Tobi che si è svegliato che adesso li guarda male, mentre i due fissano scioccati l’autostrada.

Più tardi «Non senti un rumorino? » dice Sasori a Deidara.

«Che rumorino? Un. »

«Uno metallico… ho una brutta sensazione…»

«io non sento niente. »

«Dici? Per sicurezza è meglio se andiamo dal meccanico del prossimo paese che incontriamo. »

«Se lo dici tu… un. »

Escono dall’autostrada e prendono una stradina che portava in qualche paese sperduto. «Ma neanche un cazzo di cartello autostradale! Che modo è! » esclama Sasori infuriato frenando di botto, ma sfortunatamente vengono tamponati da un’altra auto. Tobi, che dormiva, cade fra i sedili anteriori e posteriori, «Che diamine…?!» esclama trovandosi con la faccia sul tappetino della macchina. Deidara furioso scende dalla macchina e va verso quella che li ha appena tamponati, da lì escono due ragazzine di forse diciotto o diciannove anni. «Mi dispiace» dice la ragazza dai capelli lisci, «mi dispiace? Mi dispiace un corno! » esclama Sasori uscendo dalla macchina furioso. Deidara intanto le squadra per bene sorridendo interessato, «Sasori, non c’è bisogno di arrabbiarsi tanto… un. »

«è colpa nostra, ci siamo distratte un attimo e…»

«certo! Ora ammazziamo la gente solo perché ci si distrae un attimo! »

«e poi siete stati voi a frenare all’improvviso…» dice l’altra ragazza con i capelli ricci.

«beh, un po’ all’improvviso hai frenato, Sasori. » aggiunge Tobi appena uscito dalla macchina.

«Ma se stavi dormendo te! Che ne sai?! Va beh, spostiamo le macchine almeno! »

La ragazza coi capelli lisci prova ad accendere la macchina, ma non parte «niente da fare» dice delusa «e adesso? » domanda l’altra con sguardo dubbioso.

E così gli uomini attaccano una corda alle due macchine per trascinarle dal meccanico della zona, Sasori e Tobi nella loro auto, mentre Deidara in quella delle due ragazze.

«Niente… è chiuso. » dice Sasori d’avanti al meccanico «cosa facciamo? », Tobi fa cadere delle scatole e dei barattoli messi fuori, si mette a raccoglierli.

«Per farci perdonare che ne dite di un pranzo? Un. »

«Ehm… grazie.» dicono le due lanciandosi un’occhiata dubbiosa.

«Eh? Ci hanno scassato la macchina e dovremo offrire a loro un pranzo? » domanda Sasori imbronciato, ma ormai sono passati avanti lasciandolo dietro.

Una volta dentro il locale le due si allontanano andando in bagno, «sono carine. Un. » commenta Deidara vedendole allontanarsi.

«Non lo metto in dubbio» risponde sempre imbronciato Sasori.

«E poi, non so, hanno un aria un po’ particolare… un. »

«Ricordati che sono ancora “bambine” e poi tra meno di due giorni ti sposi! »

«Non ho detto niente di male, un.» fece un sorrisetto sghembo e malizioso, intanto le due ragazze ritornano. Dopo un po’ iniziano a fare conoscenza, «quindi siete sorelle?»

«si, veramente gemelle eterozigoti.»

«ah, non si vede, sai? Un. »

«non so se prenderlo come un complimento» dice sottovoce la ragazza dai capelli lisci.

«Qual è il vostro nome? » domanda Tobi.

«Io sono Federica. » risponde quella coi capelli ricci.

«Io Francesca. » aggiunse l’altra. «E voi? »

«Il mio nome è Deidara, quello coi capelli rossi è Sasori e quello coi capelli neri è Tobi. Un. »

«Che nomi strani, non li ho mai sentiti…»

«Diciamo che abbiamo origini giapponesi…»

«Davvero? » domandano in coro le due gemelle.

«Si, mio padre è giapponese, invece mia madre è italiana! » risponde fiero Tobi.

«Io invece ho mia madre giapponese. Un. » aggiunge Deidara.

«E tu? » domanda Federica a Sasori.

«Entrambi i genitori giapponesi…» risponde lui seccato, non gli è mai piaciuto parlare della sua famiglia, Deidara notandolo cambiò argomento «Voi dove andate di preciso? Sole poi… Un. »

«In giro, ce ne approfittiamo delle vacanze per vagare un po’ per l’Italia…» risponde Francesca con noncuranza.

«Dentro quella custodia cosa c’è? » domanda Federica più interessata a Sasori che al pacco.

«Mah, niente di che. »

«Volete vedere? Un. » Deidara prese il pacco dalle mani di Sasori e uscì fuori la gamba di legno.

«Che brutta, un falegname qualsiasi la farebbe meglio…» dice Federica.

«Ma è autentica? Questa è un Garpets! » esclama Francesca prendendola e studiandola con lo sguardo.

«Ma come hai fatto…? Così, al volo… un. »

«Per forza! Se è una merda è un Garpcoso. » dice Tobi ironico annuendo.

«Si… ma dato che costa milioni…» Sasori riprende la scultura e la riposa «… è meglio se non la tocchi. »

«Beh, io sto studiando per fare la restauratrice, ho restaurato una cosa simile a scuola.» aggiunge Francesca.

«Ma va! È il sogno della mia vita fare il restauratore! Un. » Tobi e Sasori scoppiano in una fragorosa risata «è vero… un. »

«Chi? Tu? Restauratore? Ma se non sai cos’è l’arte! A stento riesci a fare quattro statuette con l’argilla! »

«Senpai! Fai morire con le tue battute! »

«Voi invece? Che lavoro fate? » domanda Francesca, i tre diventano seri e un silenzio imbarazzante cala su di loro.

«Ehm… noi… lavoriamo nella… meccanica di precisione, tra tecnologie avanzate… a servizio di progettazioni particolari e specifiche… creiamo dei supporti che serviranno per progettare grosse situazioni… insomma… strumenti di precisioni per… una svolta per la cultura… ehm… mi sono spiegato? » dice Sasori schiarendo la voce, Federica e Francesca fanno cenno di no.

«Insomma… abbiamo un negozio di ferramenta. » Tobi arrivò subito al punto con un po’ di imbarazzo «cioè… non è che il negozio è nostro, noi ci lavoriamo come “commesse”… come… come…» giocherella timidamente con la forchetta, i due compagni lo guardano male mettendosi una mano in faccia, mentre le ragazze li guardano perplesse.

Finiscono di mangiare e ritornano di nuovo dal meccanico, stavolta sulla porta c’è un cartellino con soscritto “Sono al cinema” «ma questo qui non lavora mai! » esclama Sasori seccato «pazienza… non possiamo aspettare per molto, casomai noi andiamo e voi aspettate il meccanico che apra. Quindi, arrivederci. »

«Ma certo che sei proprio bastardo. »

«Vuoi lasciarle qui? Sole? Un. »

«Cosa vuoi? Andare al cinema a chiamare il meccanico? » risponde ironico Sasori, Deidara annuisce mentre Tobi fa cadere di nuovo le scatole e i barattoli del meccanico «si, ma a te bisogna portarti in giro legato, eh! » aggiunge Sasori andando alla ricerca del cinema.

Trovato il cinema entrano nell’unica sala, mezza vuota, dove proiettano un film d’epoca neorealista. «Come facciamo a trovare un meccanico qui? » domanda Tobi vedendo le poche persone della sala, Sasori alza gli occhi in cielo e si avvicina all’unico un uomo sporco di olio per auto e di polvere «senta… ci sarebbe un problemino con…»

«shhh…»

«ma… è successo un incidente, una cosa grave…»

«per cortesia, sto vedendo il film! »

«Se posso permettermi… odio aspettare. » il meccanico lo guarda male, Sasori si allontana.

«Niente da fare! Ci rimane cercare un altro meccanico. » dice imbronciato al gruppo che lo aspetta all’entrata della sala.

«Calcolando la grandezza del paese direi che qui c’è un solo meccanico, ci tocca rimanere.» risponde Francesca cercando un posto dove sedersi, Deidara la segue a ruota sedendosi accanto a lei. «Vado a prendere i popcorn! » Tobi esce di corsa dalla sala mentre, ormai rassegnato, Sasori lo guarda male sedendosi un po’ più avanti seguito da Federica.

Finalmente inizia il film.

La scena inizia con l’interno di un tram d’epoca, il controllore dai capelli rossi passa accanto ai sedili per controllare i biglietti dei passeggeri.

Un uomo con una maschera si alza dal posto e inizia ad allontanarsi dal controllore «Scusi, il biglietto! » riesce a bloccarlo prima che il mascherato scappi.

«Faccia vedere il biglietto! »

«Ce l’ho, se non ce l’ho l’avrò perso…» dice l’uomo cercando disperatamente un biglietto.

«Vuol dire che farò la contravvenzione! »

«Si, ma non è che non ce l’ho…»

«Infatti ho detto “farò”, futuro. »

«Se lo “ritroverò”, anteriore. »

«Non faccia lo spiritoso, cerchi questo biglietto così la facciamo subito finita. »

«… vuole una sigaretta? » esce un pacchetto di sigarette.

«No, grazie, sta cercando di corrompermi? »

«No, no. Non è per questo. »

«Ci mancherebbe! »

«… vuole il pacchetto? »

«Per favore! Non faccia lo spiritoso! Faccia vedere sto biglietto! »

«Può essere che sia questo? »

«Venti minuti per farlo saltar fuori? … Ma questo è già timbrato! »

«Vuol dire che ho pagato di più! »

«Non dica stupidate, mi dispiace ma adesso le faccio la multa! »

Intanto in sala Tobi, che si era seduto dietro Sasori e Federica e avanti a Deidara e Francesca, inizia a commentare la scena «ma che gli costa a questo qui! Perché non chiude un occhio? Ma quant’è odioso! È bastardo dentro! »

«Ma bastardo che cosa? Sta facendo il suo lavoro! Le regole le buttiamo nel cesso? » risponde Sasori.

«shhh! » uno spettatore fa cenno di stare zitti.

Fuori dal tram il controllore continua a fare la ramanzina al mascherato «mi dia le sue generalità. »

«In generale sto così e così. »

«Non faccia lo spiritoso! Mi dia il nome e il cognome! »

«Il mio nome è… Obimadarrarà…»

«… Obimadarrarà? »

«Si…»

«… sentiamo il cognome! Con un nome così chissà che esce fuori! »

«Obimadarrarà… Biagio…»

«… mi dia un documento…»

L’uomo inizia a cercare nelle tasche, poi esce una custodia e la da al controllore.

«Ma è vuota! Non c‘è il documento! »

«Come non c’è il documento? »

«Si, non c’è! »

«Porca miseria! Mi hanno fregato il documento! »

«Ma per favore! Le fregano il documento e le lasciano la custodia?! »

«Vuol dire che sono diventanti bravissimi! Ma porca miseria! »

Il controllore lo prende per un braccio «senta, stia a sentire…!», ma l’uomo inizia a dimenarsi.

«Non mi tocchi! Lei è insensibile! Mi ricorda un compagno dell’asilo che mi picchiava! » dice con tono piagnucoloso.

«E si vede che oltre l’asilo non è andato avanti! »

L’uomo mascherato inizia a piagnucolare ancora fino a quando non inizia a correre, il controllore si butta nell’inseguimento.

«Fa star male sta cosa qua. Un. »

«già, è una scena molto realista…» risponde Francesca più interessata al film che a lui.

«No, no, mi sto sentendo davvero male! Saranno state le cozze mangiate a pranzo! Un. » cerca di alzarsi, Tobi e Sasori vanno in suo aiuto trascinandolo fuori dal cinema.

All’ospedale il dottore inizia a visitarlo «allora… le fa male se tocco qui? » gli tocca la pancia.

«argh! Si! Un! »

«E qui? »

«no… Un! »

«Dottore… perché non gli diamo un calmante per endovenosa al senpai…»

«è medico? Non lo sapevo…»

«No… veramente no…»

«Allora mi faccia il sacrosanto piacere di stare zitto! Infermiera! Venga un attimo! Mi procuri un calmante per endovenosa. »

«Subito dottor Kakuzu…»

Tobi fa una faccia scioccata e fa segno a Sasori che il dottore lo ha copiato.

«Faccia vedere la lingua…» dice il dottore a Deidara.

«Dottore, secondo me… c’ha un’intossicazione…»

«Cosa le ho detto prima? »

«Di stare zitto…»

«Sono io che faccio il dottore, chiaro? »

«Mi scusi. » abbassa lo sguardo.

«Allora, caro signor… Deidara, qui abbiamo una bella intossicazione, dovrà rimanere in ospedale fino a domani mattino. » Tobi fa di nuovo i gesti a Sasori, quando il dottore si gira verso di lui Tobi riabbassa lo sguardo.

«Scusi, ma non possiamo. Siamo già in ritardo e dovremo andare via…»

«Ehm… Sasori, non mi sembra il caso di discutere… lo ha detto il dottore…» il dottore guarda male Tobi.

Più tardi in camera rimangono solo i tre amici, «Senpai, come stai? »

«mah… non tanto bene… un. »

«Oh cazzo! La macchina! Ci hanno rubato la macchina! » urla Sasori guardando fuori dalla finestra «visto? Le tue amiche ci hanno rubato la macchina e anche la gamba! Maledetto a me che le ho dato le chiavi! Quelle grandissime…»

«Scusate ragazzi, ma la macchina era messa fuori posto e l’ho spostata» dice Francesca spuntando dalla porta insieme alla sorella.

«Fortuna che abbiamo preso anche la gamba! Se la rubavano? » aggiunge Federica portando la custodia della gamba, Sasori sorride stupito «ah… grazie, brave…»

«Deidara, questa è la tua valigia? » domanda Francesca facendo notare che ha in mano una valigia.

«Ehm… no, quella è la mia. » risponde Tobi.

«Porca miseria, lo sapevo! »

«Fa niente! Presto un pigiama io al senpai! » dice Tobi allegro.

Subito dopo Deidara esce dal bagno con addosso una maglietta bianco e nera e dei pantaloncini. «Ma ti sembra il caso di dormire con la maglietta di Del Piero? » dice Sasori a Tobi.

«Eh… quella di Buffon non c’era…»

Sasori fa gesto di dargli un ceffone e Tobi sbatte la testa sulla porta dietro di lui.

Deidara si addormenta, «Noi usciamo. » dice Sasori alle due ragazze sedute accanto al letto dell’amico «volete venire? » aggiunge Tobi, Francesca guarda un attimo la sorella «Meglio di no, Federica si è già addormentata, e io sono un po’ stanca. » dice sbadigliando.

Sasori si ferma d’avanti ad una cabina telefonica proprio sotto l’ospedale, chiama il capo, ma risponde Ino.

«Ma no, non è niente. Non ti preoccupare… sta dormendo adesso. »

«No, scusami, perché non può parlare? Dimmi se sta bene! » risponde Ino dall’altra parte della cornetta.

«Ti ho detto che sta dormendo, e poi non è niente di grave. »

Ino sta per rispondere, ma il padre le prende il telefono

«Teste di cazzo! Si può sapere dove siete? »

«Siamo all’ospedale, Deidara ha preso un’intossicaz… »

«Non me ne frega niente di come sta! Vi avevo ordinato di venire, e voi? State facendo di tutto per ritardare! »

«Mi dispiace…»

«”Mi dispiace” un corno! Se almeno non fate in tempo per il matrimonio vi licenzio! È chiaro? È chiaro? » chiude il telefono con violenza, Sasori ne rimane scioccato.

«Pronto? Pronto? …» Sasori chiude e guarda Tobi, lui ricambia lo sguardo tristemente.

Una volta fuori si sdraiano sul muretto di una fontana prosciugata, Tobi accarezza un gatto e se lo mette in braccio, Sasori invece si sofferma a guardare il cielo. Entrambi gli uomini sono silenziosi, ma, al contrario di quando si sono conosciuti, tra loro due non c’è più quel silenzio ostile che li faceva scontrare un tempo, perchè all’epoca l’unica cosa che li legava era solo il lavoro e l’amicizia di Deidara.

«Lo sai che col prezzo di quella stupida gamba si potrebbe comprare una villa in spiaggia? Sole… mare… un sacco di palme…»

«… tutte le donne in costume…»

«già… e tutto l’anno in costume… nessuno che rompe le palle o che ti dice cosa devi fare… ci vuole coraggio però… l’idea di abbandonare tutto. »

«e se ti va male? »

«beh… c’è il rischio… tu non hai mai rischiato? »

«si… tante volte, ad esempio ho rubato delle caramelle al figlio della padrona di casa…»

«quanti anni avevi? »

«è stato lo scorso mese. » si misero a ridere, poi continuarono a stare in silenzio, in un piacevole silenzio. Una volta tornati all’ospedale Sasori si sdraia su una panca fuori la camera, mentre invece Tobi passeggia ancora col gatto in braccio che gli fa le fusa.

L’indomani si ritorna in viaggio, «Siete sicuri che non diamo fastidio? »

«Federica, è chiaro che non date fastidio, ve l’avrò detto un migliaio di volte! Un. »

«Mica potevamo lasciarvi sole in mezzo all’Italia con la macchina sfasciata. »

«Non sarebbe stata una cattiva idea. » dice Sasori ironico.

«Ma smettila di fare l’antipatico! Un. » gli da una cozzata sulla nuca.

«Ehi, ehi! All’una e mezza, cascasse il mondo, dovremo essere a Brindisi! Chiaro? »

Sfortunatamente mentre percorrevano un sentiero la macchina si ferma in mezzo alla campagna «lo sapevo che c’era qualcosa che non andava! » dice Sasori alzando gli occhi in cielo, mentre Tobi gioca con la gamba come se fosse una mazza da golf e Deidara e Francesca sono appartati a parlare. L’unica che è accanto a lui è Federica.

«Qualcosa non va? » gli domanda la ragazza.

«Niente va.» risponde lui sedendosi a terra, «la mia macchina è rotta, tra meno di un giorno si sposa il mio migliore amico e rischio il licenziamento! » sbatte il pugno destro sul terreno erboso.

«Mi dispiace…»

«Non è colpa ne tua e neanche di tua sorella, la colpa è nostra che ci lasciamo comandare…»

«Scusa se mi intrometto, ma perché? »

«Perché altrimenti addio posto di lavoro. »

«Ah… quindi… il biondo si sposa? » dice vedendo la sorella felice insieme a Deidara.

«Si, con la figlia del capo. »

«è una bella notizia! »

«Non è una bella notizia! Si sposa perché è costretto! Per un capriccio della figlia del capo! Ho l’impressione che appena si stancherà di lui lo farà licenziare…»

«Mi dispiace, non c’è niente da fare? »

«Assolutamente niente…» Sasori si alza e tenta di capire il problema del guasto. Francesca da lontano vede la scena e si avvicina all’auto, «Posso provarci io? » domanda a Sasori.

«Fa pure. », la ragazza inizia a toccare gli interni della macchina, subito dopo il motore si riaccende.

«Ma sei un genio! » esclama Sasori stupito.

«Ragazzi! Ragazzi! Guardate che ho trovato! » ritorna Tobi con in braccio un cane grigio «avete visto? Ho trovato il nuovo Kyuubi! »

«Ma se è nero! Più che a un cane assomiglia a un ratto…» dice Sasori guardando schizzinoso il cane.

«Ma perché devi essere razzista anche con i cani? »

«Non sono razzista, ho dato solo un giudizio…»

Dopo aver messo il cane in macchina il gruppo riparte allegro canticchiando qualche canzone spiritosa. Questa volta alla guida c’è Federica che vedendo un fiume sotto il ponte da dove stanno passando domanda «E se facessimo un bel bagno? »

«No, dai, va bene la simpatia, abbiamo scherzato, ma siamo già in ritardo! Non scherziamo, eh! » sfortunatamente quando Sasori si gira vede il gruppo allontanarsi «va bene… ma solo cinque minuti…» dice rassegnato.

E così, dopo aver indossato i costumi, il gruppo si tuffa in acqua. Tobi inizia a fare lo stupido imitando le atlete di nuoto sincronizzato canticchiando anche una sottospecie di musica classica.

«Facciamo una gara di nuoto? » domanda Francesca a Deidara.

«Accetto la sfida! Un. », iniziano a nuotare «Non mi batti! » urla la ragazza.

«Ti sto raggiungendo! Un. »Deidara acchiappa Francesca, quando i due si fermano lei domanda «e così… domani ti sposi…», lui diventa serio «si, ma niente di ché.» si tuffa evitando l’argomento.

Tobi intanto, capendo che nessuno lo calcola, inizia a lanciare sassi facendoli rimbalzare sul pelo dell’acqua «guarda come sono bravo Kyuubi 2! », il cane abbaia scodinzolando mentre l’uomo tira l’ennesimo sasso.

«Nuoti bene, sai? » dice Sasori a Federica, «Grazie… anche tu. » lei si avvicina all’uomo, ma proprio nel momento in cui anche lui si avvicina gli arriva un sasso in testa.

«Ahi! Ma sei scemo?! Bastardo! »

«Ehm… Scusami Sasori!! »

«E te ne esci così?! Se ti prendo…!»

Una volta fuori dall’acqua Federica mette un cerotto sulla fronte di Sasori, «Ahi, ahi… bastardo di un Tobi…»

«Scusami Sasori-senpai! », Deidara da uno scappellotto alla nuca di Tobi «Scemo che non sei altro. Un. »

«Dai, non è successo niente di grave… ehm… no, ora c’è il problema…» Federica indica Kyuubi 2 che urina sulla gamba di legno.

«No! No! Ti prego no! Un. » guarda male Tobi «ora la vai a pulire tu! Un.»

«E va bene! È solo ammoniaca, non veleno! » si allontana andando vicino alla riva, proprio dove la corrente è forte. «Se la prendono sempre con me… uffa. » bagna la gamba, ma la corrente se la porta via «Oh, porca miseria! » corre fino all’auto dove tutti lo aspettano, il tempo di raccontare la situazione e ripartono all’inseguimento della scultura. Sfortunatamente a bloccare la strada c’è un tronco abbattuto «guarda cos’hai combinato! Un. »

«Ragazzi, mi è venuta un’idea!» Tobi prende una ruota di scorta e la lancia in acqua pensando che galleggia, ma invece sprofonda.

«Ma cosa combini?! »

«Credevo che galleggiasse»

«Non l’avete ancora del tutto persa… solitamente i fiumi sboccano sempre al mare, e poi non mi sembra che sia tanto lontano. » dice Francesca.

«Giusto! Andiamo! », risalgono in macchina e ripartono.

Arrivano al mare, «è lì! Sasori, la gamba è lì! » Federica indica la gamba che si trova conficcata nella sabbia, in quel momento degli uomini la stanno usando come palo per una partita di calcio, il gruppo li raggiunge. «Ci penso io. Un. » Deidara si avvicina agli uomini e ci parla, poi ritorna con sguardo fiero «ho risolto tutto! Giochiamo la gamba in una partita di calcio. »

Così iniziano la partita, Federica ha la palla al piede e proprio mentre la sta passando a Tobi uno strano tizio gliela prende con un sorriso ammiccante. Ha i capelli biondi, quasi bianchi, tiranti in dietro e gli occhi viola «Scusami, baby, ma questa la prendo io. », Sasori con un’aria da geloso a sua volta la ruba a lui, si avvicina alla porta e fa gol. «Bravo!» esclama lei, ma lui neanche la guarda.

La partita va avanti, dopo qualche gol e qualche fallo finalmente finisce.

«Certo che è stata una bella partita! » esclama Tobi contento seduto sulla sabbia insieme al gruppo.

«Bella partita un corno! Hanno vinto loro e hanno preso la gamba. » dice Sasori deluso. Le due sorelle si guardano con aria furbesca «mi è venuta un’idea! » dice Federica, «aspettateci in quel bar lì, noi arriviamo subito! » aggiunge Francesca alzandosi con la gemella.

Sasori, Deidara e Tobi aspettano al bar impazienti, le due arrivano di corsa «Ta-daan! Ecco qui il nostro piano! »

«Ma non è mica carnevale… un. »

«Su con la vita! »

Durante la notte il gruppo entra nell’edificio dove avevano visto entrare gli uomini di prima, tutti si mettono una maschera sul volto con in mano delle pistole finte.

«è laggiù! » sottovoce Deidara indica una mensola sopra il letto di un individuo robusto dai capelli blu.

«Lo prendo io! » esclama Tobi.

«Shhh! Va bene! Ma evita di fare rumore» dice sottovoce Sasori. Tobi sale sul letto dell’individuo e prende la gamba, ma improvvisamente nel sonno l’uomo gli tocca il piede «Aiuto! » esclama stavolta sottovoce. Francesca si avvicina al letto e lentamente leva la mano dal piede di Tobi, poi di corsa escono dall’edificio.

«Dove pensate di andare? » l’uomo dagli occhi viola è accompagnato dalla polizia che prende il gruppo e li porta in caserma.

«E così volevate passarla liscia? Poveri falliti…» dice il poliziotto nell’interrogatorio. «Non se la prenda con loro! Non vede? Sono dei poveracci! Si mettono nei guai solo per una stupida gamba di legno. »

«Ringraziate il signor Hidan che non vi ha denunciato»

«Grazie…» dice il gruppo in coro, poi vengono liberati.

Già è giorno, anche se Deidara, Francesca e Federica si sono addormentati, Tobi e Sasori discutono sul capo.

«Come mai non ha ancora chiamato? » domanda Tobi.

«Boh, sarà morto per la troppa rabbia…»

«Non è meglio se ci chiami? »

«Chiamaci tu… se proprio ci tieni. »

«Credi che abbia paura? Ok… » Tobi compone il numero. «Pronto? Pronto? Si, sono io… no, no, …sisi, no. Stiam… stiamo arrivando… sisi, sì, no… lasciami… lasciami parlare… e allora? Mi fai parlare o no?! Stai parlando solo tu! E mi hai proprio rotto i coglioni, hai capito? Perché non sono un automa! Sono una persona! Ad un certo punto te lo devo proprio dire! Vaffanculo! Vi, a, effe, effe in culo! Tu! Il tuo negozio! La tua vita di merda! Mi fai schifo! Stronz…» dopo aver urlato si interrompe e chiude subito il telefono. «Stava per rispondere…»

«Ma va a cagare! » urlano Sasori e Deidara, che si è svegliato per le urla.

Intanto nella villa del capo i preparativi sono quasi finiti, il gruppo che suonerà nella cerimonia è già arrivato e Ino, senza contenersi, cerca di rimorchiare qualcuno di loro. La moglie del capo, una giovane signora sulla trentina d’anni con una rosa di carta fra i capelli, firma delle fatture «Suo marito dov’è? » domanda un cameriere.

«Sarà fuori ad aspettare quel trio di imbecilli…» risponde fredda. Ma come aveva detto poco prima il capo si trova fuori il cancello della villa, con un fucile in mano.

Il gruppo si è fermato di fronte ad un autogrill, tutti sono silenziosi, «Noi… noi un attimo andiamo in bagno… un. » Deidara trascina via Tobi e Sasori. Dentro il bagno i tre discutono «Non vorrai mandare a puttane il matrimonio, spero! » esclama Sasori.

«Non ho detto questo… non lo so. Un. »

«Deidara! Non sei più un ragazzino! Tobi, diglielo anche tu!»

«Capisco ciò che provi, ma non farti trascinare dagli eventi!»

«Sapete cosa faccio? Glielo dico! Un! »

«Ma cosa gli dici!? Torna qui! » esclama Sasori, ma Deidara esce dal bagno e corre verso le due gemelle.

«Penso che il nostro viaggio finisce qui… tra un po’ dovrebbe passare l’autobus che porta fino al traghetto…» dice triste Francesca mentre esce le valigie dal cofano.

«Ma… ma come… un. » Deidara viene raggiunto dai altri due uomini.

«Ci dispiace» aggiunge Federica con gli occhi lucidi. Dopo essersi salutati il trio riparte lasciando le ragazze lì.

In macchina i tre sono silenziosi, ma Tobi cerca di rompere il ghiaccio cercando di tirare su di morale i due amici.

«Dai ragazzi, tra un po’ tutto questo sarà finito… sono sicuro che non cambierà niente! » dice con falso entusiasmo, i due lo fissano tristi e lui abbassa lo sguardo.

«Scusate, possiamo fermarci? Un. » domanda Deidara.

«Certo. » risponde triste Sasori fermando la macchina vicino a un’insieme di scogli.

Deidara scende allontanandosi, dopo un po’ lo seguono Tobi e Sasori.

«Ho capito che volevi dirle… ma ascolta, è meglio così…»

«Quello che si sposa qui sono io… un. »

«Si, ma è già tardi per…!»

Suona il telefono, Sasori risponde.

«Pronto? Ciao Ino… si, stiamo arrivando… Eh? Deidara? No, non può parlare perché… perché è in bagno! Oh! C’è Tobi che ti vuole parlare! Ti passo lui! » da il telefono al compagno che fa gesti di disapprovazione.

«No, no! … Pro…. Pronto? Ah, ehm… Ino! Che piacere sentirti! Ehm… stiamo arrivando! Si, tutto bene! No è che… Deidara sta dormendo… eh? Ah! Si, sta dormendo in bagno! E si vede che si è addormentato mentre stava cagand…»

«Tobi! » esclama Sasori ricordando che Ino è la figlia del capo.

«Ehm… che ne so io! Comunque stiamo arrivando… si, lo so. Si, so che la cerimonia è tra…» Tobi leva dall’orecchio il telefono, lo guarda male e poi «Ma vaffanculo! » lancia il cellulare in mare. I due amici lo guardano perplessi, ma al contrario delle altre volte non lo rimproverano.

Ritornano in auto, tutti e tre sono silenziosi ricordando i bei momenti passati assieme. Ricordano la partenza, quando Sasori e Deidara rimorchiavano nella libreria dell’autogrill, quando si dimenticano di Kyuubi, quando incontrano le gemelle, l’ospedale, il lago, la spiaggia, i guai di Tobi, Kyuubi 2… fino all’addio. Un sorriso nostalgico si modella sui loro volti. Col matrimonio di Deidara, tutto questo verrà cancellato.

Percorrono con l’auto il sentiero arido che porta proprio ai cancelli della villa dove il capo li aspetta impaziente col fucile in mano. Si alza in piedi, arrabbiato come non mai. Sasori frena e in trio scende dalla macchina con sguardo di sfida.

«Sei proprio sicuro Sasori? » domanda Tobi.

«Ricordi? Bisogna rischiare. Fidati. È meglio per tutti. » fanno dietrofront e ritornano in macchina. Sasori accelerando crea una nube di polvere e terra.

Il capo guarda stupito la scena, infatti cerca di prendere la mira, ma proprio quando sta per sparare si accorge della gamba di legno buttata a terra.

«Maledetti! » urla, ma è troppo tardi, uomini ormai se ne vanno a tutto gas.

«Sasori… adesso? Un. »

«Shhh… prima arriviamo e meglio è. »

«Non capisco. Un. »

All’autogrill Francesca e Federica sono sedute su di una panchina di fronte alla fermata degli autobus, ne sono già passati tre e uno di quelli era proprio quello che le avrebbe portate al porto. Ma non si muovono. Sono silenziose, immobili e con gli occhi lucidi che sperano in un miracolo.

«Francesca, è impossibile che succeda…»

«Ti prego, aspettiamo un altro po’…»

«Francesca! Federica! » delle voci familiari urlano i loro nomi, sentono una frenata e in lontananza, parcheggiata vicino l’entrata dell’autogrill, vedono una macchina, quella macchina! Le due gemelle si alzano dalla panchina e iniziano a correre verso gli uomini, che a loro volta le vanno incontro. Federica salta addosso a Sasori, mentre Francesca abbraccia sia Tobi che Deidara.

«Credevamo non tornaste più! » dice Federica stingendo a se Sasori.

«Tranquilla…» la consola Sasori «Adesso siamo qui. »

Dopo i fiumi di lacrime finalmente il gruppo si calma.

«… quindi… non ti sposi più. »

«certo che no. Un. » risponde Deidara sorridendole.

Tobi intanto era un po’ più distante dalle coppiette «Porca miseria che bel finale! » dice piagnucolando mentre ha in braccio e accarezza il povero Kyuubi 2 che guaisce commosso, «dimmi che staremo insieme per sempre! » esclama stringendolo più forte, a sua volta il cane emette un guaito per lo spavento.

«Andiamo? » domanda Francesca.

«Andiamo dove? Un. »

«Andiamo in vacanza, no? Tutti insieme! » aggiunge Federica.

«Io ci sto! » esclama Tobi felice come una pasqua.

«E va bene… basta che non arriviamo in ritardo anche per il traghetto! » dice Sasori con un sorriso sotto i baffi.

E così tutti ritornano in macchina, pronti per un nuovo viaggio da affrontare assieme. Ma stavolta liberi!

***

E così ho finito anche questa fanfiction! Spero che vi sia piaciuta! Per scriverla tutta ci ho messo due giorni interi seguendo sempre le parti dal film, che non mi stancherò mai di vedere! *ç*

Dato che me la cavo piuttosto bene col disegno ho pensato di disegnare le scene più belle del film e postarle sul mio account di DeviantArt, ma dato che sono tante ho deciso di fare un sondaggio dove voi lettori potete scegliere e commentare le parti che vi sono piaciute di più. Ovviamente per farlo mi servono commenti, eh!XD

Grazie per aver letto! Commentate e fate i vostri giudizi, oh saggi lettori!+.+

p.s.: se avete dubbi contattatemi tramite e-mail o commento XD (meglio tramite e-mail cliccando nella pagina del mio account il link “[Contatta]”, nel caso di commento lasciate il vostro indirizzo)

p.p.s.: fate commenti sostanziosi!+ç+ A me piacciono tanto!XD

  
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