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Autore: Fujikofran    30/12/2013    3 recensioni
Kaori ricorda i capodanni tristi con Ryo, che non le dedicava mai le giuste attenzioni e che la lasciava spesso sola. Ma il capodanno più recente era stato diverso e la giovane donna non può far altro che pensarci con emozione, durante un momento delicatissimo e importante della sua vita. Brano da ascoltare: "Somebody" dei Depeche Mode
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori/Greta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Il 1991 stava finendo, come ogni anno, del resto, e tu e io eravamo circondati da coppie pronte a festeggiare. E, come sempre, ci ritrovavamo soli, senza la possibilità di organizzare una serata, per così dire, un po’ frizzante e tutta da gustare nei locali di Shinjuku. Eh, no, perché tu, invece, volevi andare solo in quei posti che ho sempre definito “sconci”, pieni di donnine in cerca di denaro da clienti allupati come te, Ryo. E così litigavamo e tu uscivi per conto tuo a festeggiare, lasciandomi sola oppure ad annoiarci come l’anno scorso, in cui tu avevi bevuto così tanto che, poco dopo la mezzanotte, dormivi svaccato sul divano. Che bella festa, vero? Tanti anni insieme senza ricevere da te neppure un gesto affettuoso, che fosse l’espressione di un sentimento sincero. Figuriamoci un augurio! Giustamente non ne avevo bisogno, di auguri, perché ormai ero talmente abituata a non aspettarmi nulla di interessante dalla vita da non aver più alcun desiderio, perché l’unico che portavo dentro di me, ossia quello di essere amata da te, avevo smesso di nutrirlo. E l’ultima notte di quel 1991 me l’aspettavo proprio come tutte le altre. A conferma di ciò era stata una frase di Miki, che mi aveva detto: “Umi e io terremo chiuso il Cat’s Eye e andremo a fare Capodanno a Londra”. Loro due durante le feste facevano sempre un viaggio, come ogni coppia innamorata. Quell’anno, poi, sarebbero partiti come marito e moglie e non stavano più nella pelle. Ero convinta che da quella vacanza sarebbero tornati in tre, pensando che sicuramente avrebbero messo in cantiere il loro primo figlio. E quell’anno la situazione sembrava ancora più mortificante, per me, perché agli amici nostri si era aggiunta un’altra coppia: Mick e Kazue, innamoratissimi, sebbene lui fosse cotto di me. Ma è lui che devo ringraziare se quel Capodanno, invece, era stato diverso. Tu, infatti, Ryo, non avevi intenzione di accettare di festeggiare insieme a loro, convinto che lo sweeper americano ci avrebbe provato con me. Anche a me aveva dato quell’impressione, così anche questa volta saremmo rimasti soli, il 31 dicembre, tu e io, a brindare al nuovo anno facendoci semplicemente compagnia. Ormai mi bastava questo, rassegnata a non avere mai le tue attenzioni come tua compagna e non solo come coinquilina e socia di lavoro. Quella sera ero pronta alla solita cena succulenta e all’occidentale, a fiumi di champagne e al conto alla rovescia scandito da una trasmissione tv idiota. Sì, ero davvero preparata alla nostra triste routine fatta di celati sentimenti che non erano altro che una farsa che tu sapevi portare bene avanti, con un coltello il cui manico riusciva sempre a essere dalla tua parte. E invece…invece no, quell’anno fu tutto diverso. Certo, la serata iniziò come da copione, ma, invece che addormentarti sul divano come un ubriacone in un parco, tu hai bevuto meno del solito e avevo capito che non volevi lasciarmi sola. Già iniziavo a sentirmi diversa, come se quel bicchiere in meno rappresentasse una dose di attenzione in più nei miei confronti. E, a fine cena, invece di guardare la tv per il conto alla rovescia per il nuovo anno, ci sedemmo sul divano per parlare di noi due, della nostra vita, del nostro lavoro così insolito e pericoloso, del nostro futuro e dei tuoi progetti, che tu avevi detto di voler condividere solo e unicamente con me.  Ero commossa, ma non volevo fartelo notare, orgogliosa come sono sempre stata, ma avevi capito che i miei occhi erano lucidi per l’emozione e così, per calmarmi, mi avevi dato un bacio, come quello sulla nave in cui avevamo rischiato di morire, e mi avevi detto di amarmi, come quella volta nella radura, durante il matrimonio di Miki e Umi. Non potevamo iniziare il nuovo anno nella maniera migliore, con le nostre parole d’amore, i sorrisi, gli abbracci, le risate e…l’evolversi della nostra storia dal punto di vista fisico. Eravamo liberi da una peso che ci opprimeva da tempo, ci sentivamo felici. Quest’anno Capodanno non sarà così rilassante, specie per me, che sono ricoverata in ospedale con largo anticipo, rispetto ai tempi previsti. Sì, perché sta per nascere la prova più importante del nostro legame: Roy, il nostro primo figlio. Buon anno, Ryo e non agitarti… andrà tutto bene.

(c)  2013 by Fujikofran  
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https://www.youtube.com/watch?v=_ZZ6pKPg0vs
   
 
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