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Autore: December Moon    30/12/2013    2 recensioni
Revisione in corso!
Il racconto riguarda le vite di un intero gruppo di persone, vicende intricate, amori impossibili. Il tutto è ambientato nella Vienna asburgica di fine Settecento, alle soglie di una terribile rivoluzione che cambierà i destini di ognuno di loro.
Relazioni fittizie che si intrecciano con fatti realmente accaduti. Vita quotidiana ed eventi che tuttora impregnano pagine dense nei libri di storia.
Personaggio chiave di questa vicenda è Helene che, sposatasi giovanissima, non ha ancora avuto modo di conoscere il vero amore, ma lo troverà, allora vedremo che cosa avrà in serbo il destino per lei.
*Cercherò di essere quanto più storicamente precisa possibile, anche nei minimi dettagli.
*Le critiche, se costruttive e ben articolate, sono sempre ben accette!
Auguro una buona lettura a tutti :)
Genere: Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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-Warnung an den Leser.-

Gentili lettori e gentili lettrici, ecco che cambio per la terza volta il titolo e l'introduzione della mia storia. Che sia la volta buona? Spero di sì, questi mi convincono molto più dei precedenti.
Questa è la vecchia "Glanz und Elend" come pure "Tagebuch einer Ehebrecherin". Mi sto sentendo parecchio come Ungaretti che cambiò per tre volte il titolo alla sua raccolta "L'Allegria", lol.
Premessa:
1. Sto lavorando a questa storia da poco più di un anno e lo scheletro di questa è già ben definito. Posso già dirvi che troverete due finali: il primo, quello a cui avevo originariamente pensato e un altro alternativo.
2. Ci sarà abbondante spazio anche per lo Slash, ma prevalentemente le coppie saranno Het.

3. Appena avrò il tempo e il materiale per documentarmi sufficientemente bene, provvederò anche ad inserire una narrazione di fatti storici realmente accaduti, per arricchire ulteriormente.
4. Il rating diventerà rosso non appena inizierà la seconda parte.
5. Le tematiche saranno forti, ci sarà molta violenza, soprattutto nella quarta parte.
6. Essendo io maniaca perfezionista, revisionerò i capitoli molto spesso.

Spero che troverete questa storia interessante e mi aiuterete a migliorare e a migliorarla con i vostri commenti!

A.
 

Ester Teil – Einleitung.



 

 

Si può dire che la guerra dei sette anni fu il primo conflitto mondiale, in quanto si svolse su tre continenti: Europa, America e Asia. Vide inoltre il cosiddetto "rovesciamento delle alleanze" perché due potenze da sempre rivali si allearono: la Francia e l'impero austriaco. Nonostante questi due, la Russia, Svezia e la Spagna fossero alleati, nulla poterono contro la Gran Bretagna e la Prussia.
Se per l'Austria la guerra dei sette anni fu sostanzialmente inutile, non lo fu per la Gran Bretagna e la Francia, infatti la prima conquistò l'egemonia delle colonie americane a danno della seconda, il che screditò enormemente la figura di Luigi XV, rappresentante della secolare monarchia francese. La Gran Bretagna diventò, grazie a questo conflitto, la prima potenza mondiale.

La notte del 26 febbraio 1759, proprio mentre si svolgeva questo tremendo conflitto, fu piuttosto movimentata a casa dei Gatterburg. La madre stava per dare alla luce il secondogenito, mentre il marito, August von Gatterburg, cercava di tranquillizzare, più che il figlio di cinque anni Thomas, proprio se stesso. Dopo quattro ore di travaglio, finalmente la balia annunciò al padre e al figlio il sesso del bebè.
«È una femmina! Una bellissima femmina! Sana, forte e robusta!» disse trafelata.
Il padre allora si alzò in piedi, per poi girarsi verso il figlioletto.
«Thomas... Da ora in avanti avrai una sorellina. Dovrai prenderti cura di lei a partire da adesso, ma soprattutto quando sarai più grande. Non dovrai permettere che nessuno le faccia del male, chiaro?»
«Ho capito papà! Adesso possiamo andare a vederla?»
La piccola bambina, che avrebbero chiamato Helene, riposava tranquilla nella culla, così come la povera madre Cécile, sfinita, riposava nel letto.
Fin da piccola, Helene aveva fatto capire che da grande sarebbe stata splendida. La sua carnagione era chiara, i capelli morbidi, leggermente abboccolati sulle punte ed erano del colore del miele, mentre gli occhi erano grandi, curiosi e di un magnifico colore azzurro. Grazie al suo aspetto angelico e al suo carattere passionale e giocoso, fu molto benvoluta dai parenti e anche dagli amici di famiglia, che tendevano sempre a viziarla, lasciandole fare tutto ciò che voleva e non reprimendo il suo carattere. Anche il fratello Thomas era molto attaccato a lei e, sebbene lui avesse un carattere più introverso e incline alla disciplina, si divertirono molto da piccoli.
Nel 1772, però, proprio a causa del carattere così diligente, Thomas a 18 anni si unì all'esercito, sperando di arrivare agli alti ranghi. Helene soffrì molto per questa decisione del fratello.
Il 27 aprile mentre Thomas stava indossando l'uniforme per la prima volta, proprio prima della fatidica partenza, Helene bussò alla porta.
- Chi è?
- Sono io, Thomas. Posso entrare?
- Certamente, sorellina, vieni!
Helene aprì la porta e la chiuse subito dietro di sé, per poi correre ad abbracciare l'affezionato fratello ancora in maniche di camicia.
- Fratellino, non partire! Non mi lasciare sola! Ti voglio bene!
- Helene, lo sai, devo partire. Lo faccio anche per te, sai? Non voglio che quando sarai sposata con un grande uomo tu ti possa vergognare di tuo fratello.
Helene scoppiò a piangere, stringendosi di nuovo a lui.
- E io, io cosa posso fare per non farti vergognare di me?
- Come sei tenera, sorellina. Per farmi contento, vediamo, innanzitutto dovrai diventare una grande e bellissima dama che tutti vorranno invitare ai loro ricevimenti, poi dovrai sposare un uomo importante. Sì, questo. Ma non ti dovrai sforzare molto, sei già bellissima e intelligente così, in più tra qualche anno mamma e papà ti daranno in sposa a qualche gran dignitario della corte. Siamo stati fortunati a nascere in questa famiglia, lo sai? - Le diede un bacio sulla fronte e si staccò da lei, per continuare a vestirsi.
- E se non dovessi piacere in società? E se lei non dovesse piacere a me? - chiese, sedendosi sul divano accanto a quello dove era disposta ordinatamente l'uniforme che il fratello si apprestava ad indossare.
- In tal caso dovrai impegnarti per fartela piacere, mia cara.
- E se tu ti sposassi con una donna antipatica? Mi dimenticheresti! Non mi vorresti più bene!
- Non dire sciocchezze, non so nemmeno se mi sposerò fintanto che sono giovane! Tranquillizzati, almeno per cinque anni il tuo fratellone non si sposerà. Prima devo farmi un nome nell'esercito, poi, si vedrà.
L'atteggiamento di Helene cambiò in un secondo. Era imbronciata per la risposta poco esaustiva data dal fratello e ora parlava con tono severo.
- Mi scriverai?
- Certamente! Scriverò sia a te, che a mamma, che a papà.
- Quanto spesso?
- Helene, mi fai di quelle domande! Sicuramente vi scriverò appena arriverò, poi, spero di farvi avere mie notizie almeno una volta a settimana.
- Ti scriverò lettere lunghissime cosicché tu non senta la mia mancanza! - di nuovo l'atteggiamento della ragazza cambiò. Saltò in piedi entusiasta e allegra ed aiutò il fratello ad indossare la redingote.
- Il tricorno te lo voglio mettere io!
E così fece. Dopo averlo fatto, indietreggiò di qualche passo per ammirare il fratello a figura intera.
- Sembri un soldato vero.
Thomas scoppiò in una risata.
- Sì, diventerai un gran generale. E anche io mi impegnerò. Diventerò la dama più bella di Vienna. Saremo i fratelli più invidiati di tutti. - Detto questo, iniziò a singhiozzare un'altra volta.
- Te lo prometto, non ti deluderò, Thomas!
I due fratelli si abbracciarono ancora una volta. Proprio durante questo momento commovente, il padre entrò.
- Thomas, sei pronto? La carrozza è qui fuori.
- Sono pronto. - disse calcandosi il cappello in testa.
- Ti sta proprio bene l'uniforme, figliolo.
Tutti e tre scesero le scale e trovarono la mamma davanti alla porta aperta, mentre si stava asciugando le lacrime.
- Thomas, vieni! Fatti abbracciare!
Mentre la madre e il figlio erano stretti in un commovente abbraccio, il padre li interruppe.
- Thomas, è ora.
- Sì, papà.
Si staccò dall'abbraccio materno per dirigersi verso il padre, a stringergli la mano. Dopo poco però, quella stretta di mano divenne un abbraccio.
- Stammi bene, figliolo.
- Anche tu, papà.
Il figlio salì sulla carrozza asciugandosi una lacrima, poi chiuse la porticina e il vetturino partì.

 
   
 
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