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Autore: rosie__posie    30/12/2013    2 recensioni
C’è stato un tempo in cui ho creduto che saremmo invecchiati assieme.
Oh, la gente sparlerebbe, se lo sapesse. Eccome se sparlerebbe!
C’è stato un tempo in cui ho creduto di poter vedere gioiose sfumature d’argento nascere sui tuoi capelli ribelli. Ora invecchierò con lei...

Note: song!fic, postreichenbach
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ispirato molto liberamente alla magnifica canzone di Mika, perché ogni volta che la ascolto mi regala emozioni incredibili e la vedo tantissimo Johnlock. Scritta per la lotteria di Natale del TCaTH, con prompt "Il giorno prima del ritorno" della cara OperationFailed.

 

 

Stradust - The day before we’ll meet again
 
 
 
La temperatura è salita di nuovo. Di mezzo grado, questa volta. Domani salirà ancora, almeno di un altro grado.
Domani pioverà: il cielo sopra Londra sarà livido di nubi grigie e spente, pronte a vomitare il loro disprezzo sull’umanità, sotto forma di una pioggia appiccicosa e inesorabile.
Eppure, io non percepirò nemmeno una di quelle fastidiose – noiose – gocce di pioggia.
Perché domani i miei occhi vedranno solo sole. Un sole bianchissimo, luminosissimo, che scenderà come una carezza sui capelli color del grano. I suoi.
Perché domani è il giorno.
 
 
§§§
 
 
Sono qui, davanti alla tua nuova casa. Come ieri, il giorno prima e quello prima ancora.
Nulla è cambiato da tre anni fa. In apparenza, lo è tutto: i fiori che decorano la tua ultima dimora – ogni giorno sempre nuovi – , l’albero che ti tiene ombra e compagnia – che pigramente si ostina a seguire i ritmi delle stagioni – , e persino io... Io che da fuori sembro diverso, io che da fuori ho scelto di andare avanti.
Ma sotto, sotto la cenere che ha rivestito il mio cuore, ogni cosa è rimasta la stessa, a prima di quel giorno. Prima che il sangue appiccicoso e crudele – il tuo sangue – togliesse colore a ogni cosa.
Ogni cosa è rimasta sospesa, in attesa che il tempo possa essere riavvolto, un giorno.
Ma ho da un bel pezzo smesso di credere che quel giorno mai arriverà.
 
 
§§§
 
 
Avrei voluto seguirti. Ogni giorno, ora, minuto di questi lunghi tre anni. Non avrei voluto lasciarti andare.
Ho dovuto lasciarti andare.
Ma ho cercato che la mia mente rimasse unita alla tua, ogni giorno, ora, minuto.
Sentimentale, non è vero?
Sentimentale.
Sciocco.
Noioso.
Bellissimo...
 
 
§§§
 
 
C’è stato un tempo in cui ho creduto che saremmo invecchiati assieme.
Oh, la gente sparlerebbe, se lo sapesse. Eccome se sparlerebbe!
C’è stato un tempo in cui ho creduto di poter vedere gioiose sfumature d’argento nascere sui tuoi capelli ribelli. Di contare le rughe che sarebbero pian piano andate a decorare il tuo viso così particolare. Di osservarti riporre per sempre la tua lente d’ingrandimento, ma anche arrabbiarti per non essere più in grado di suonare il violino come una volta.
C’è stato un tempo in cui ho creduto che avrei accettato di vederti appassire, vederti lasciare Londra e magari incontrarti ogni due, tre settimane. Perché la distanza e il tempo non possono separare ciò che qualcosa di superiore ha unito.
Ma ora non ti rivedrò più.
Ora invecchierò con lei...
 
 
§§§
 
 
Mi sono chiesto se sei cambiato. Devi esserlo, la logica mi sussurra di sì.
Mi sono chiesto se i tuoi capelli sono ancora della stessa sfumatura dell’oro o appena più grigi. Se le tue labbra sono ora più screpolate. Se la tua anima è invecchiata.
Mi sono posto diversi interrogativi e presto essi troveranno risposta.
Perché domani è il giorno.
 
 
§§§
 
 
Ho cercato il tuo viso ovunque, sforzandomi di ritrovare parte di te nella gente.
Un po’ della tua scontrosità nelle commesse di Tesco...
Un frammento della tua intelligenza nei colleghi in ospedale...
O un briciolo della tua bellezza in Mary...
Non ci sono riuscito: per quanto mi sia sforzato, non ho più ritrovato nulla di te.
 
 
§§§
 
 
Quando ti rivedrò, avrò dieci, cento, mille cose da dirti, raccontarti.
Sto stilando un elenco dettagliato di ogni punto all’ordine del giorno, suddiviso per priorità. Più una manciata di argomenti secondari qualora la mia lingua smettesse di funzionare e si seccasse al punto di impedirmi di continuare a parlare. (Sono casi rari ed estremi, ma i miei studi sostengono che ciò possa accadere. Qualcuno sostiene che la causa sia da ricercare nell’amore, ma io preferisco spiegazioni più scientifiche. Forse mi sbaglio.)
Quando ti rincontrerò, ti parlerò di ogni cosa: dei luoghi in cui sono stato e di quelli che non ho ancora visto. Ti racconterò di come ce l’abbia fatta a portare a termine la mia missione, a sconfiggere il mio nemico.
A riabilitare il mio nome.
E allora le tue labbra inizieranno a pronunciare lodi alla mia persona, gridando all’universo quanto ti sia mancato.
Mycroft sostiene che non sarà così, che non sarà mai più lo stesso. Perché hai voltato pagina, ti sei rifatto una vita. Sostiene che ci sia un’altra persona, ora, in questa tua vita. Una persona che non sono io, che non sarò mai più io.
Io non posso credere che sia davvero così.
 
 
§§§
 
 
Mi manchi. Nonostante tutto, mi manchi ancora. Come il Cielo potrebbe mai mancare alla sua Terra.
Lo so, tu definiresti queste cose sentimentalismi inutili...
Forse è vero, non lo so.
Non so più nulla.
 
 
§§§
 
 
Io ero il fulmine, tu la pioggia. Come potresti mai esserti dimenticato di me? Concedimi un po’ di speranza.
Vorrei poter ricominciare da dove siamo stati interrotti.
Vorrei poterti rivedere ancora...
 
 
§§§
 
 
Vorrei poter rivedere i tuoi occhi, così luminosi. Vorrei poterli colorare con la polvere di stelle, per renderli ancora più splendenti. Vorrei che tu facessi di nuovo entrare la vera luce del sole nella mia vita. Perché ora c’è lei nella mia vita, ma è soltanto un pallido raggio di luce…
Concedimi un po’ di speranza.
Vorrei poterti rivedere ancora...
 
 
§§§
 
 
Devo andare, adesso. Domani è il giorno. Ti vedrò e poi ti dirò “vieni con me...”
 
 
§§§
 
 
Devo andare, adesso. Vorrei che domani potesse essere il giorno. Il giorno in cui ti rivedrei, il giorno in cui potrei dirti “vengo con te...”
   
 
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