-Ho capito che volevi visitare questo…ehm come dire… immenso
museo Mezzosangue ma non ti sembra l’ora di raccattare boccini e pluffe e
andare a casa?- sbuffò sempre più impaziente Draco Malfoy all’ennesimo
ritratto!
Non si muovevano, non parlavano cosa diavolo ci stava a fare
tre quarti d’ora per ognuno Hermione?!
- Hermione…- fece lui sempre più al limite.
La ragazza gli lanciò un’occhiata in tralice al di sotto
degli occhiali da vista che aveva indossato per l’occasione.
-Draco…sono solo un altro paio di opere! Su, forza e
coraggio furetto!- fece avvicinandosi ad
un quadro grande quanto la parete. Aggiustò gli occhiali sul naso e cominciò a
gustarsi il quadro.
Sembrava quei cani da tartufo osservava e annusava! Annusava!
Per Salazar!
-Si coraggio…per questo grande quadro ci metterai otto ore
di osservazione! Che qualcuno mi liberi! Dovevo buttarteli appena visti quegli
occhiali!- fece scarpinando in tondo per la sala come un troll in gabbia.
“Li devo usare quando
devo osservare molto attentamente oppure quando ho molto da leggere” gli disse
sfoggiando i suoi primi occhiali da vista a gatta.
“Quindi perché non li
usi per osservare me, mia gattina super sensuale?”
“Oh ma smettila
furetto! Questi sono occhiali per cose serie!”
Non l’aveva mai accontentato! Aveva cresciuto una serpe in
seno! Chi l’avrebbe mai detto?
-Herm…-
-Draco andiamo! Ho finito! “Raccatta boccini e pluffe” si
torna a casa - sbuffò facendogli il verso e avviandosi verso l’uscita.
Usciti all’aperto la ragazza si avviò al vicolo vicino per
potersi smaterializzare a casa.
Per non guardarsi nemmeno intorno voleva dire solo una cosa:
GUAI.
Tornati a casa si misero in abiti e pantofole comode e
cominciarono a preparare la cena. Quella sera Pansy si era autoinvitata con la
scusa di voler assaggiare il filetto alla Wellington di Hermione.
-Io non capisco il perché adesso devo mettermi a preparare la cena! Per di più il
filetto alla Wellington! Ma cosa mi credi?! La tua elfa Draco?! Devi smetterla
di invitare gente così! Devi smettere di far venire Pansy a suo piacimento! La
detesto! La sopporto solo per alleviare le sofferenze di quel povero Theodore!
Quando finirà questa storia eh? Tutto ciò che desideravo per Natale…- venne
interrotta dal biondo che brandiva il coltello per affettare i funghi come fosse
una clava iniziando a berciare come un ossesso.
-Volevi visitare per la trecentesima volta questi maledetti
musei di Londra! Ma tu hai mai pensato a cosa desidero, io?!- terminò sbuffando
ricominciando ad affettare.
Lei osservò il coltello per disossare che teneva tra le mani
e la bacchetta a cinque centimetri da lei.
Bacchetta o coltello?
Coltello o bacchetta?
Coltello e bacchetta?!
Come poteva farla sentire in colpa dopo che aveva ceduto su
un sacco di questioni?!
“Mezzosangue voglio che tu venga ad abitare a casa mia!”
voglio! Mica “Mezzosangue (e soprassediamo sul nomignolo) desidero vivere con
te”? E aveva ceduto!
“Mezzosangue sappi che quel sacco di pulci starà in
giardino! In casa non lo voglio!” E va bene! Per fortuna gli aveva preso una
super casa per gatti e l’aveva messa attigua alla porta di entrata secondaria.
(Ah si! “Non ce lo voglio a rovinarmi il viale d’ingresso!”)
“Mezzosangue adeguati! Gli elfi non li libererò mai! E non
provare a fare scherzetti!” E si era adeguata!
“Mezzosangue in questa casa i miei amici non hanno limiti di
accesso. Mica siamo ad Hogwarts?” No ma le scarpe sporche di fango sulla
moquette della camera da letto a lei faceva schifo! E non c’entra niente che
gli elfi ripuliscono! Solo sapere che c’erano state delle scarpe sulla moquetta
non la faceva camminare più serenamente! Perché doveva mettere per forza le
pantofole se stava in casa sua?! E non aveva più fiatato!
“Mezzosangue la luce deve stare accesa mentre facciamo l’amore!
E non ti azzardare di mormorare incantesimi mentre non me ne accorgo!” E l’amore
lo si faceva come dice lui!
Un elfo in quella casa aveva più libertà della “Mezzosangue”
Hermione Jean Granger!
Lo Slytherin non si era minimamente accorto del tremore che
aveva colto le mani della ragazza.
Gli elfi invece si, eccome.
Tutti nell’angolo ad attendere che la bomba scoppiasse! I più
intrepidi Rin e Sint stavano scommettendo su quale arma avrebbe utilizzato Miss
Hermione (proprio non volevano saperne di chiamarla solo per nome!)
-Io cosa ti avrei chiesto? Sono settimane che ti chiedo di
usare quegli occhiali per me e tu invece non vuoi sentire storie! “Questi sono
occhiali per cose serie!” Salazar ma cosa ti ho chiesto?!- sbuffò facendo la
vittima.
Sint passò un altro tappo di bottiglia a Rin per alzare la
posta in palio, sicuro che Miss Hermione avrebbe utilizzato anche qualche
piatto (si, Miss Hermione aveva introdotto un sistema monetario ma non con le
monete bensì con i tappi di bottiglia. Furba Miss Hermione!)
Pinky si passò le mani sugli occhioni acquosi. Come potevano
comportarsi così da insensibili i maschi?
La riccia alzò lo sguardo sul proprio fidanzato ed emise un verso
strozzato.
Cosa stava farneticando quel decerebrato?! Gli occhiali?!
Adesso glieli avrebbe fatti vedere gli occhiali da gatta! Oh
si!
-Vuoi che metta gli occhiali Draco?- il ragazzo la osservò,
non sapeva cosa risponderle, aveva fatto tutto quel teatro affinché gli dedicasse
più attenzioni non per scatenare una Erinni! E adesso come poteva sgusciarsela
e salvare la pelle?
Pinky si era
allontanata dal gruppo di elfi e aveva preso una busta di ghiaccio istantaneo
per il biondo (novità di Miss Hermione; quando si era trasferita ne aveva portato
uno scatolone intero ed effettivamente l’aveva quasi usato tutto! Andava a
sbattere almeno una volta a settimana contro qualche mobile oppure scivolava
dalle scale…storia lunga quella dell’equilibrio di Miss Hermione… ) sicura che
tra pochi minuti sarebbe servita a non fargli spuntare qualche bernoccolo
colossale.
Hermione sfilò dalla tasca posteriore dei jeans di casa gli
occhiali e se li inforcò in tutta velocità. Iniziò ad avvicinarglisi.
-Va bene così, Draco?- chiese con voce sottile continuando
ad avanzare.
Il ragazzo non riusciva a staccare lo sguardo da quello
della ragazza, non riusciva a pensare lucidamente quando indossava quei
maledetti cosi! Così cominciò a
balbettare come un adolescente alle prime avances da parte di una ragazza.
-Herm-mione, si, si mi piaci! Ta-tantissimo amo-more!-
scioccamente le si fece incontro.
Quello sguardo era decisamente pericoloso ma il grifone
aveva afferrato la serpe per la testa e stava per schiacciarla. Se lo sentiva!
-Bene! Ne sono felice, amore…- male! Male! Lo chiamava così “affettuosamente”
solo quando perdeva la testa e in quel momento non era il momento in cui
impazziva di gioia.
Arrivò ad un soffio da lui.
Gli elfi trattenevano il fiato, Pinky attendeva
pazientemente.
Hermione sfilò gli occhiali e cominciò a pestarli con tutta
la rabbia che aveva in corpo. Dopo un paio di calpestate si erano ridotti in un
mucchietto di cocci irreparabili. Rialzò lo sguardo verso Draco lo guardò a
lungo e appena lui tentò di schiarirsi la voce per cercare di mettere fine a
quella furia si ritrovò schiantato al muro con tanto di tagliere di legno
lanciato contemporaneamente.
Sint esultò piano mentre Pinky corse a soccorrere il
padrone.
-Pinky…aspetta… ahia!- si lamentò il Malfoy appena l’elfa
poggiò il ghiaccio.
Hermione con un colpo di bacchetta aveva terminato la
preparazione del filetto e lo aveva infornato sbattendo con poca grazia la
porta del forno. Stava per uscire dalla cucina la ragazza quando si rivolse all’elfa:
-Pinky lascialo perdere, non gli ho fatto niente. Anzi, il
trattamento che dovevo riservargli era quello che ho usato con gli occhiali!-
fece stizzita – e per la cronaca questa sera esco! Non aspettarmi. Buonanotte
Pinky, Rin, Puk, Sint!
-E io?!- sbottò indignato quando la mora era ormai uscita
dalla stanza.
Per tutta risposta Pinky premette con più forza il ghiaccio
facendolo lamentare.
-Padrone, non so se lo avete capito, ma Pinky si, che Miss
Hermione si è arrabbiata, e anche molto! Per riparare al litigio, le
consiglierei padrone, secondo Pinky, di non regalarle un altro paio di
occhiali. Potrebbe essere pericoloso!- concluse cauta. Pinky aveva cresciuto
Draco e sapeva benissimo che stupidamente lui aveva pensato a regalarle un
altro paio di occhiali per finire lì la questione.
-Ah no, Pinky?- chiese sconcertato.
-No, padron Draco. E nemmeno i fiori o la cioccolata. A Miss
Hermione non piace la cioccolata. E nemmeno profumi, usa solo quello babbano. I
gioielli nemmeno se non volete chiederle di sposarvi – a quella parola
Draco singhiozzò pericolosamente- paura,
eh padrone? Comunque potreste…- fu interrotta da un lamento del biondo.
- Pinky non mi starai mica dicendo quello che penso?- fece
scivolando ancora di più verso il pavimento.
-Padron Draco non sia sciocco! Lo sa che Pinky non sa
leggere il pensiero…-
Tre giorni dopo…
-Hermione, amore! Forse ti sei dimenticata questo quadro!
Vedi quanto è bello!- strillò non capendoci un tubo di quel quadro con delle
stupide strisce colorate.
-Draco smettila! L’ho osservato già due volte per colpa tua!
E sono senza occhiali!