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Autore: Bloodwriter98    01/01/2014    8 recensioni
Logan ha diciassette anni. Figlio di un'importante famiglia di Elythra, è destinato a diventare guardiano di uno dei quattro elementi.
Eve, invece, è una ragazza umana di diciassette anni che ama stare da sola e non ha amici.
Quando questi due ragazzi, apparentemente molto diversi, si ritroveranno catapultati in un altro mondo nel quale saranno costretti a lottare per sopravvivere, si accorgeranno di avere molte più cose in comune di quante credevano.
Dal testo:
Mi guardò negli occhi sorridendo teneramente.
-Non sei ciò che gli altri dicono tu sia, ma ciò che scegli di essere-
Nonostante il momento critico non potei fare a meno di sorridere.
-E queste frasi sagge dove l'hai lette, su internet?-
Lui scoppiò a ridere.
-Sai, a volte so essere molto poetico - rispose facendo un sorriso sornione.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1- How everything can change

Logan

Mi sentii strattonare il braccio e mi girai a guardare Rick.
Evidentemente mi stava dicendo qualcosa ma io non stavo prestando attenzione.
Mi trovavo nella mensa dell’istituto insieme a Rick e altri quattro ragazzi. Io e lui eravamo amici sin da piccoli mentre gli altri erano per lo più amici suoi che si aggregavano a noi due solo per il fatto di farsi vedere con me.
So che può sembrare presuntuoso ma era così. La mia famiglia era una delle più importanti e tutti facevano a gara per farsi vedere insieme al figlio dei Visser. Solo Rick mi era amico senza prestare attenzione al mio cognome.
Mi girai per guardare gli altri ragazzi presenti a tavolo. Di quattro che erano ne conoscevo solo una, Nadia, gli altri avevano dei nomi che iniziavano per m, o forse era s? Comunque, conoscevo solo Nadia forse perché era la più pressante del gruppo.
Per fortuna appartenevamo a due elementi diversi perciò avevamo solo poche materie in comune.
Io appartenevo all’elemento del fuoco mentre lei a quello dell’aria.
Nadia era una ragazza alta e magra con dei lunghi capelli neri che le arrivavano fino al bacino. I suoi occhi poi erano grigio intenso. Esteticamente era molto carina ma se la si conosceva meglio si capiva che persona era. Sotto quegli occhi da cucciolo si nascondeva una persona fredda e calcolatrice. Tutte le volte che eravamo in gruppo non faceva altro che starmi appiccicata e più di una volta ci aveva provato con me.
Io l’avevo sempre rifiutata ma per mia sfortuna non era una persona che si arrendeva facilmente. Ogni volta che ci incontravamo, poi, mi faceva un centinaio di domande su come stesse mio padre e mi chiedeva di salutarlo da parte sua.
Come se non bastasse era iniziato un altro noiosissimo anno in questa noiosissima scuola.
L’unica differenza era che quest’anno avrebbero assegnato i sigilli ai guardiani.
A Elythra essere scelto per diventare guardiano di un elemento era un grande onore ma a me non importava.
L’ultima volta che erano stati scelti i guardiani era stato più di vent’anni fa ed era stato in occasione di una guerra che aveva squarciato il nostro mondo causando moltissimi morti; perciò non riuscivo a capire perché questo evento fosse così benvoluto da tutti.
Quando si diventava guardiano acquistavi più forza e il potere del tuo elemento aumentava moltissimo.
Gli anziani avevano cercato di tenere segreti i nomi dei prescelti ma, come accadeva per tutti i segreti, nel giro di qualche settimana tutto l’istituto sapeva i nomi dei fortunati.
Io ero stato scelto come guardiano del fuoco mentre Nadia come guardiana dell’aria. I guardiani degli altri due elementi erano un ragazzo, per l’acqua, e una ragazza, per la terra, più grandi di noi di un anno. Non li conoscevo bene e sinceramente non avevo nemmeno voglia di conoscerli.
Quando aveva dato la notizia ai miei genitori era stati entusiasti. Continuavano a ripetermi che era un grande onore e dovevo esserne fiero, io però non vedevo niente di bello nell’essere mandato in guerra contro il Signore Oscuro insieme ad altre tre persone.
Per nostra fortuna gli anziani avevano creato uno scudo di protezione intorno alla città  così da impedire che il Signore Oscuro ci attaccasse.
Mi guardai intorno in cerca di qualsiasi cosa di più interessante che stare a sentire Nadia quando notai qualcosa di strano. Il professor Miller stava parlando animatamente con la professoressa Morris ed entrambi sembravano agitati. Cercai di seguirli con lo sguardo fino a quando non li vidi uscire dalla mensa. Afferrai il mio zaino e mi alzai dal tavolo.
-Ehi Visser dove vai?- chiese Rick ridendo.
-Mi sono dimenticato una cosa in aula- risposi sbrigativo.
Se non volevo perderli di vista dovevo muovermi. Nadia disse qualcosa ma fortunatamente ero già troppo lontano per capire cosa volesse. Uscii velocemente dalla mensa e mi diressi a grandi passi verso l’ufficio del preside.
Se i professori erano così agitati c’era sotto qualcosa di grosso.
 

Eve

Per fortuna era giovedì e la settimana era quasi finita. Ero appena uscita da scuola ma non mi andava ancora di tornare a casa così decisi di fare una passeggiata per Hyde Parck. Da quando mi ero trasferita a Londra passavo la maggior parte del mio tempo fuori casa.
A causa del lavoro di mia madre eravamo costrette a spostarci ogni anno e io non avevo mai avuto dei veri amici con cui passare il tempo. Quando ero a scuola stavo per lo più in disparte e se ero a casa, cosa alquanto rara, mi richiudevo in camera con il mio i-pod e il portatile.
Mia madre continuava a ripetermi che dovevo trovarmi delle amiche ma io continuavo a non darle retta. Era impossibile farsi delle amiche in una città in cui sarei rimasta sì e no un anno.
Continuai la mia passeggiata pomeridiana nonostante il tempo si fosse annuvolato di colpo. Io però adoravo uscire quando era nuvoloso. Amavo il vento quando mi scompigliava i capelli e mi batteva sul viso.
Tutti avevano detto che ero pazza ma non mi importava.
Arrivai sotto un grande albero in mezzo al prato e mi sedetti ai suoi piedi. Il vento muoveva i rami della pianta creando una specie di fruscio che assomigliava ad una ninna nanna. Chiusi gli occhi e mi lasciai cullare da quel suono.
Ad un certo punto il vento si alzò di colpo. I rami ora si muovevano violenti e frustavano l’aria. Alzai gli occhi al cielo e vidi che era diventato plumbeo. Mi sollevai controvoglia e mi rimisi in cammino.
Se non volevo arrivare a casa fradicia dovevo sbrigarmi.
Il vento saliva sempre di più creando delle turbine di foglie secche. Un forte colpo d’aria mi venne contro e fui costretta a fare retromarcia. Sembrava quasi che mi stesse spingendo in una direzione. Cominciai a camminare più velocemente quando una folata di vento ancora più forte mi fece cadere sull’erba umidiccia. Sbuffai vedendo i miei jeans nuovi sporchi di erba e terra. Mi rimisi in piedi a mi accorsi che il vento si era calmato.
In questa città il tempo era davvero assurdo. Feci un passo in avanti quando vidi qualcosa che brillava nell’erba. Mi chinai e raccolsi un piccolo oggetto. Erano un ciondolo a forma di rombo. Al centro c’era una pietra grande come un unghia che sembrava un diamante mentre sugli altri tre lati c’erano altre tre pietre più piccole che sembravano un rubino, uno smeraldo e uno zaffiro.
Anche se sembrava un oggetto d’antiquariato, era carino. Mi guardai intorno per vedere se fosse caduto a qualcuno ma nel parco c’ero solo io. Riposai lo sguardo sul ciondolo quando sentii il telefono squillare, era un messaggio di mia madre che mi chiedeva dove fossi. Sbuffai e, ficcato il medaglione in tasca, mi diressi a grandi passi verso casa.


Note dell'autore:
Ciao a tutti :) questa è la prima volta che scrivo una storia e penso di averla rivista più di una decina di volte prima di pubblicarla xD Come avete visto tutta la storia verrà narrata secondo i punti di vista di Logan ed Eve anche se a volte un capitolo potrebbe comprendere solo il punto di vista di uno dei due. Spero che la storia vi piaccia tanto quanto è piaciuto a me scriverla.
A presto :)
P.S. Recensite e fatemi sapere cosa ne pensate ;)

 
  
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