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Autore: Lady Viviana    01/01/2014    2 recensioni
Raccolta di dieci one-shot, dieci storie per aspettare la nuova serie di Sherlock, dieci momenti, dieci diverse declinazioni del rapporto fra John e Sherlock. Amici, amanti, compagni di avventura, coinquilini.
Una storia al giorno, in attesa di sapere la verità.
ATTENZIONE! Possibilità di spoiler relativi alla seconda stagione!
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro personaggio, John Watson, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: OOC, Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Inside my head
by Austria1996
 

Link alla storia originale: https://www.fanfiction.net/s/9864389/1/Inside-my-head
Link al profilo dell'autrice originale (Austria1996): https://www.fanfiction.net/u/3224197/Austria1996
 

Dicono che Sherlock sia brillante, incredibilmente intelligente. Può immaginare che sei stato in una pasticceria e hai mangiato una ciambella per un piccolo pezzo di glassa sul colletto. Peccato sia così…particolare.
 
Sherlock siede sul divano al centro della sua stanza. Sta semplicemente seduto. Tutto il giorno. Niente libri (pericolosi), niente TV (pericolosa), nessun ospite (e comunque chi vorrebbe fargli visita?), tranne sua mamma e i medici. Il suo cervello sarebbe morto a causa della noia molto, molto tempo fa. Fortunatamente, lui sa come tenerlo occupato.
 
Sherlock non è solo. Ha un sacco di amici, per esempio la signora Hudson – una deliziosa, anziana signora che fa in modo che si lavi i denti, faccia la doccia e pettini i capelli e tutte quelle cose stupide che sua madre vuole che faccia. Grazie a lei e alle sue premure, Sherlock fa tutto da solo, non ha bisogno di aiuto, anche se c’è sempre qualcuno che lo tiene d’occhio, perché i rasoi sono taglienti e si può annegare nella vasca da bagno.
 
Ha anche un fratello maggiore che si chiama Mycroft perché  a sua mamma sono sempre piaciuti i nomi strani. E’ molto utile quando arriva per le solite attività: lo costringe a mangiare. Sherlock odia mangiare e starebbe male dopo ogni pasto se potesse. Quando gli danno del cibo, scuote la testa con disgusto e dice no, no, Mycroft, è disgustoso e non lo mangerò, no e allora Mycroft dice con voce calma Sherlock, devi mangiare o dovremo obbligarti a farlo e allora Sherlock sta zitto per un attimo e poi inizia a mangiare perché odia essere obbligato a farlo. Mangiare è disgustoso. Obbligare qualcuno a farlo è disgustoso.  Perciò la scelta è fra doppio disgusto o Mycroft. Lui sceglie il secondo.
 
A volte sente il bisogno di fare cose cattive, come rovesciare in bagno il profumo preferito della sua povera mamma  finchè le bottiglie non si svuotano. O rompe i cuscini e getta le piume in giro per la stanza finchè il pavimento non ne è coperto. Questo quando è comparso Jim che, malizioso e furbo, ama gli scherzi. E’ anche un buon attore. Si divertivano un sacco insieme, anche se Sherlock sapeva che a sua mamma non piaceva Jim e perciò lo chiamava solo quando non c’era nessun altro in giro.
 
Quando si sente triste e solo, chiama Molly, che è timida e carina e ama le coccole. Sherlock si lascia coccolare da lei di tanto in tanto e Molly è più che felice quando glielo permette. E, quando Sherlock  si calma, lei si siede sul bordo del divano e gli racconta storie di crimini e amore e fughe e lui si addormenta.
 
Invece, se è solo annoiato, chiede a Irene di andare. Lei è sempre un mistero, qualche volta accetta, qualche volta no. Qualche volta si siede vicino a lui e lo lascia parlare, qualche volta invece parlano per ore. Lei gli racconta storie su tutti i posti in cui è stata e lui è geloso, perché ha solo la sua stanza. Gli parla del vero amore e lui chiude gli occhi e pensa agli altri amici…
 
John. Apparentemente semplice e noioso, indossa un maglione troppo grande, un maglione di avena, perché è carino. E’ un ex-soldato, un dottore, ha una buona mira, ama il tè, mangia sempre panini con la marmellata, indossa maglioni e a Sherlock piace e così via. C’è sempre quando Sherlock ha bisogno di lui, gli tiene la mano quando è obbligato a mangiare o ha una visita con i medici o tutte le altre volte in cui Sherlock ha bisogno di lui.
 
Molly una volta gli ha detto che si chiama amore.
 
Se sapessi cos’è l’amore, ha detto una volta Sherlock a John, penso che ti direi che ti amo. John sorrise e disse Ti amo anch’io. E poi è stato tutta la notte vicino a Sherlock e l’ha abbracciato come fa Molly, ma più…goffamente. Ed è andato bene.
 
Prendi la medicina, dice John. Sherlock diventa cupo: lui odia le medicine e John lo sa benissimo.
 
Io non… inizia, ma viene interrotto da Mycroft Prendi semplicemente la piccola, Sherly. E’ per il tuo bene.
 
Sherlock non è ancora sicuro, così guarda John, cercando conforto nei suoi occhi tanto amati.
 
Sherlock, tuo fratello ha ragione, dice John. Ti prego, prendila. Per me.
 
Così  Sherlock chiude gli occhi e lascia che i dottori gli iniettino qualcuno nelle vene e manda giù la pillola, aspettando che le cose diventino confuse, come sempre.
 
E poi ci sono solo buio e pace e qualcosa di profondo dentro di lui che urla John, John, dove sei, ho bisogno di te, torna, torna!
 
Ma, fuori, è calmo e silenzioso e guarda il muro come fa ogni buon pazzo.
 
John, chiede una volta, sei reale? Ti prego, dimmi che lo sei, dimmi che non sono…
 
Sono reale, risponde John con un sorriso, sono reale quanto te, Sherlock. Ora ti prego prendi le medicine.
 
Sherlock non è mai solo. Ha un sacco di amici. Che vivono nella sua testa. E che così non lo lasceranno mai.
 

Welcome back home, Sherlock...
  
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