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Autore: nannie    02/01/2014    1 recensioni
Chissà chi lo pulirà questo casino, intanto l'orologgio sul mio telefono segna le tre e zero quattro del primo gennaio duemila e quattordici.
Hai la testa sulle mie gambe e il corpo disteso, hai la giacca addosso e io indosso la tua felpa enorme nera, sembri quasi addormentato.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Adesso te.

Il freddo è pungente e mi entra nelle ossa.
La sala ormai è capovolta.
C'è un tavolo a terra, una ciotola con la pasta gli é rovesciata accanto, sono rimaste quattro bottiglie di vino mentre da fumare ancora ce ne è un pò, Liam e Patrick dormono sul divano-letto accanto al nostro ancora chiuso e con noi sopra, Harry Niall e Louis sono sul tavolo (quello ancora in piedi) a giocare a carte.
La risata di Niall riencheggia con in sottofondo i bisbigli di Jen e gli altri.
Chissà chi lo pulirà questo casino, intanto l'orologgio sul mio telefono segna le tre e zero quattro del primo gennaio duemila e quattordici. 
Hai la testa sulle mie gambe e il corpo disteso, hai la giacca addosso e io indosso la tua felpa enorme nera, sembri quasi addormentato.
Ti guardo. Ti guardo con la testa sulle mie gambe e penso che un anno è finito mentre io facevo la stessa azione.
Tre ore fa ti guardavo, dopo una serata passata a guardarti, a farti i grattini -gratta gratta, la voce impastata di fumo-, a passarci le canne ed a scherzare forse più del solito. E tu lì a mezzanotte, il telefono in mano e una canna quasi finita nell'altra.
Dieci, blocchi il telefono.
Nove, lo metti in tasca.
Otto, mi guardi. 
Sette, faccio incerta due passi verso di te.
Sei, mi vieni a un palmo di naso.
Cinque, mi fai fare l'ultimo tiro di canna.
Quattro, la getti a terra e guardandola la pisti.
Tre, mi guardi "allora?"
Due, trattengo un sorriso "allora?"
Uno, "buon anno" e mi baci.
In un secondo le tue labbra con quel mezzo sorrido che ti porti sempre dietro si scontrano con le mie.
Un fuoco d’artificio esplode nell’aria e io sono sicura esplode anche dentro di me.
Rielaboro, smembro e rivivo quei dieci secondi con la mia mente.
Quant'è che provo qualcosa per te? Tre mesi, poco meno o poco più. Tre mesi che ti avvicino, tre mesi che ci provo ma non ci riesco -almeno credo, credevo- a farti capire che mi piaci.
E dannazione! se mi piaci.
Mi piacciono i tuoi occhi scuri che ora sono chiusi, la tua voce calda, i tuoi lineamenti marcati, le mani affusolate e grandi che ho stretto un pò tutto il tempo, la tua finta aria da duro -sto zitto perché non ho nulla d'intelligente da dire-, il tuo profumo misto a erba che mi assale le narici, e mi piacciono anche i tuoi capelli neri in cui ora passo una mano. 
Mi piaci tu, e non ci posso fare nulla perché mi piacevi anche prima.
Da quel bacio rubato -scusa non dovevo!- a cui io ho fatto finta di dare poco importanza ma che in realtà mi ha tolto il sonno per quasi cinque notti. 
Non ti ho pensato, e dico davvero, quando stavo con Luke però poi lui mi ha lasciata e tu quella sera m'hai regalato una sigaretta e poi abbracciato -ti vedo strana- e lì ti ho rivisto davvero, e li mi sei ritornato dentro tra il cuore e le costole.
Mi piaci, tanto forse troppo ora che riapri appena gli occhi e mi fissi, li sbatti un paio di volte per riprendere confidenza con la luce e "a che pensi?
A quando per tanto tempo ti ho solo guardato da lontano, a quando mi hai chiesto se ero felice con Luke e io ho detto si e quando hai risposto che era apposto mi è venuto da urlare che no non lo era.
Non era apposto io che ti morivo dietro e tu che non sapevi dove sbattere la testa.
Penso a quando mi hai baciato appena per la seconda volta nel momento in cui mi dovevi salutare e hai lisciato -di proposito o no?- la guancia e appena lo hai fatto sei scappato via in motorino, non ci siamo rivisti per due giorni e quando poi ci siamo rivisti tu sembravi andato avanti.
Penso a quanto siano morbidi i tuoi capelli, e ora che sei sulle mie gambe ancora di più.
Penso alle tue labbra sulle mie e le scariche elettriche che mi attraversano la schiena. 
"Adesso, te." Rispondo invece.
Perché tutti i miei pensieri ora sono a raffica, sono messi lì nella mia testa annebbiata un po dal fumo e dalle birre. 
Perché non contano nulla se tu mi prendi e mi tiri giù da te per baciarmi.
Perché lo sento nelle tue labbra morbide, nella mano sulla guancia che sposta i capelli e carezza, nella tua lingua che gentile chiede l'accesso per procurarmi una serie di brividi e sorrisi involontari, nei sorrisi che fai anche tu sulle mie labbra. 
Lo sento che sta volta non scappi, che non è solo l'inizio di un anno ma anche di qualcosa di nuovo.
Di noi, me te ora.

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Buon anno! e tanta felicità per voi.
Questo scempio che avete appena letto è nato alle 7.30 di mattina di ieri. Ero appena tornata a casa in non ottime condizioni, e dovevo trovare un modo per non piangere e non cominciare l'anno nelle lacrime, quindi ho preso il telefono e ho buttato giù questa one shot, sta mattina (o meglio alle 18 -ora in cui mi sono svegliata) ho riletto e non ho cambiato nulla, perché credo che se no non avrebbe lo stesso senso. Diciamo che un pò del capitolo fa parte di cosa è successo ieri, sta a voi indovinare cosa. 
Il lui che dorme sulle mie gambe è Zayn e boh la cosa è molto malinconica ma gli ho fatto avere un lieto fine..
Mi scuso per il poco senso di tutto, ma boh mi sono detta è già scritto che mi costa pubblicarlo? nulla e quindi eccola, una oneshot del primo dell'anno. 
per qualsiasi cosa, qualsiasi parere o anche insulto (spero di no ahahah) lasciatemi una recensione. 

Besos, nannie

 
   
 
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