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Autore: Fujikofran    03/01/2014    6 recensioni
Anche Lupin e compagni hanno festeggiato il nuovo anno, ma non senza conseguenze, perché, durante il 31 dicembre, i tre uomini si sono divertiti con la bella Fujiko, che rimane incinta di uno di loro. Chi diventerà papà? Ma sarà tutto come sembra? Buon anno a tutti! Brano da ascoltare durante la lettura: "Capodanno" di Franco Califano
Genere: Commedia, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fujiko Mine, Goemon Ishikawa XIII, Jigen Daisuke, Lupin III
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Quando finisce un anno si fanno dei bilanci, si pensa a come è stato trascorso, ai suoi alti e bassi, ai progetti futuri…e poi, si festeggia. O almeno, chi vuole, lo fa. Infatti, anche Lupin e la sua banda avevano festeggiato l’ultimo dell’anno, tutti  insieme, in un appartamento della periferia parigina, dove si erano rifugiati dopo essere fuggiti  da Pechino, città in cui avevano messo a segno un bel colpo, rubando un antico tesoro, che poi avevano piazzato al migliore offerente, dato che erano rimasti senza denari, come spesso accadeva a gente come loro, dalla vita non regolare. Essere ladri non era esattamente come essere degli impiegati catastali e Lupin, Jigen, Goemon e Fujiko lo sapevano benissimo. Ma, come i comuni mortali, anche loro avevano voglia di divertirsi, ogni tanto, e per celebrare l’anno nuovo incombente, se l’erano spassata alla grande.  

Un mese e mezzo dopo, loro quattro vivevano ancora in quell’appartamento e, fortunatamente,  Zenigata non li aveva ancora trovati.

-Bene, ragazzi – disse un pomeriggio Lupin, intento a osservare una cartina geografica , mentre Jigen faceva dei conti con la calcolatrice – direi che a occhio e croce potremmo rimanere ancora a Parigi e poi, salvo inconvenienti, spostarci a Los Angeles, da Steve Carson, se tu confermi che sia un contatto affidabile, Jigen. Del resto è amico tuo-

- Confermo – rispose il pistolero, spegnendo la sua immancabile sigaretta.

-Io, se per voi non è un problema, vorrei partire per andare a salutare il Maestro Shinji Asobi, che ora si è rifugiato in Nepal – disse Goemon -Se possibile, mi fermerei fino a quando non sarò riuscito a rilassarmi un po’. Questo periodo ho strafatto-

-Ti sei anche strafatto, però- commentò Lupin, ridendo –Vai pure da quel vecchio rincoglionito, che più di una volta ci ha procurato guai-

-Sarà pure un vecchio rincoglionito, ma mi ha insegnato tante cose- ribattè Goemon contrariato –e poi…mi sono un po’ rotto le scatole di star con voi due-

-Quindi io non rientro tra i rompiscatole?- intervenne Fujiko, che si affacciò con fare ammiccante.

-No, ma non…- Goemon rispose a singhiozzo, arrossendo – tu…non c’entri… Fujiko, tu credi di essere parte di questa banda ma non…- Goemon si fece austero, per non nascondere un certo imbarazzo.

-Va beh, piantala, ora- disse la donna- Io sono parte della banda, eccome, e non solo per il vostro divertimento di fine anno-
Regnò il silenzio, specie quando Fujiko assunse un’aria contrariata.

-Sono tornata ora dal medico, perché sapevate benissimo che avevo un ritardo, che voi avete finto di ignorare, bastardi figli di puttana- disse poi lei.

I tre uomini, scuri in volto, si guardarono, specie quando lessero i risultati delle analisi, che confermavano i sospetti di Fujiko: aspettava un figlio e non sapeva chi fosse il padre. O, meglio, il padre era uno dei tre che erano davanti ai suoi occhi.

-Per il momento voi tre non andrete da nessuna parte, almeno fino a quando non vi sottoporrete al test di paternità…che cosa mi avete fatto, quella notte?-

-Fujiko, cherie, abbiamo tutti fatto qualcosa, te compresa. Non sei mica una statuina, anche se sei preziosa!- disse Lupin, sorridendo maliziosamente.

-Ehi, non ti starai mica mettendo in testa che noi avremmo abusato di te? – intervenne Jigen –Tu eri consenziente, eccome se lo eri!-

-Ragazzi, eravamo ubriachi e strafatti…forse ho sbagliato a farvi provare quella droghetta!- esclamò Lupin

-Droghetta? Ci ha fatto completamente perdere il senno- disse Jigen, accendendosi una sigaretta- Non riesco nemmeno a ricordarmi che cosa sia successo di preciso. Fatto sta che Fujiko ne sta pagando le conseguenze. Ti chiediamo scusa se…-

-Fermi tutti- intervenne Goemon- Non dovete scusarvi…Il padre del bambino sono io!-

Lupin e Jigen si guardarono…poi scoppiarono a ridere, prendendo in giro l’amico.

-Che cosa avete da ridere? Fujiko e io ci siamo appartati in camera da letto quando voi siete usciti fuori a guardare i fuochi d’artificio. E lei e io non eravamo ancora del tutto su di giri, anche se non eravamo sobri-

-Perché sei convinto di essere tu, il padre?- domandò Lupin, sogghignando.

-Perché io…non…s-scusate…insomma…non sono uscito in tempo da…-Non finì la sua frase che si sentì avvampare dall’imbarazzo, ma tutti avevano capito che cosa intendesse.

-Beh, allora non c’è problema. Io, al contrario di Goemon, avevo fatto in tempo- disse Jigen.

-Io sono stato l’ultimo di voi due, a quanto pare, perché vi eravate addormentati. Ma io non avevo proprio finito, con la mia bella Fujiko, perché ero corso in bagno in preda a un attacco di dissenteria. Avevo bevuto di tutto!- affermò Lupin –Che ne dite di portare in trionfo il nostro Goemon, che diventerà papà?-

-Dai, sì!- esclamò il pistolero – A meno che Fujiko non sia stata con altri nello stesso periodo e non voglia incastrare il nostro samurai-

-Come ti permetti? Credi che io sia una sgualdrina come le donne del tuo passato?-

-Ehi, ho avuto donne che mi hanno ingannato, ma mai sgualdrine! E non ho mai pensato che tu lo sia, ho fatto solo una battuta! Se poi hai la coda di paglia non è un mio problema!-

-Ora basta- disse Fujiko –Purtroppo non riesco a ricordare bene le dinamiche di quella nottata, perché stavo anche peggio di voi, quasi senza forze ed è inutile che ci sforziamo per capire come siano andate le cose. Fate il test di paternità e non se ne parla più. Io poi mi regolerò di conseguenza-

-Che vuoi dire?- affermò Goemon, con fare allarmato.

-Che sono io padrona di me stessa e deciderò se diventare madre o meno- 

I tre uomini rimasero in silenzio, come se un improvviso senso di colpa avesse prevalso, come se sui loro volti ci fosse scritto: “Che cosa abbiamo fatto alla nostra amica?”
Era evidente che alcool e droga avessero preso il sopravvento su di loro, la notte di Capodanno, ma forse tutto questo non poteva essere sufficiente a giustificare quello che era successo tra loro e Fujiko. Tutti e tre provavano qualcosa per la loro amica e quella notte era stato il culmine di ciò che sentivano nei suoi confronti.
 
 
Nei giorni successivi, in casa di Lupin e co. regnava una strana calma, mista ad ansia e i tre uomini non riuscivano a non pensare ad altro che al test di paternità e al suo risultato.
 
-Ragazzi, su con la vita!!!- disse Lupin, mentre erano al tavolo del soggiorno, a giocare svogliatamente a carte –Perché non ci tiriamo su il morale con una scommessa su chi è il padre del bambino, tra noi?-

-Io sono americano, non inglese, perciò non sono avvezzo alle scommesse- affermò Jigen.

-Ti sembra il caso di scherzare su una cosa del genere, Lupin?- commentò, invece, Goemon.

-E dai, io volevo farvi un po’ uscire da questo stato di inerzia. Non stiamo preparando nemmeno un “colpicino”... Va beh che abbiamo un gruzzoletto da parte, ma poi…Comunque, siamo quasi sicuri che sia stato Goemon a fare il regalino di Capodanno alla nostra amata Fujiko. Perciò, un colpo per aiutare economicamente il neopapà Goemon dobbiamo farlo-
 
Fujiko era uscita di casa dalla mattina presto. Lo faceva spesso, negli ultimi tempi. Aveva forse in mente qualcosa? Oppure si sentiva semplicemente in imbarazzo con i suoi amici e cercava di evitarli? Quando tornò però aveva una novità importantissima: il risultato del test di paternità. Goemon teneva lo sguardo abbassato; Jigen, invece, con il cappello calato sugli occhi, fumava e beveva il suo inseparabile bourbon; Lupin giocava nervosamente con un accendino.

-Ragazzi, che sono quelle facce? Non vi sto dicendo chi di voi deve morire, ma chi diventerebbe padre. Certo che devo proprio “complimentarmi” con voi: vedo che avete un’alta considerazione della sottoscritta-

-Stai tranquilla, Fujiko, siamo solo preoccupati per te- disse Lupin –pensa se il padre fosse Jigen… che tristezza! Ahahaahahahah-

-Non c’è nulla da ridere- sentenziò Fujiko –Soprattutto perché…il padre è lui!-Silenzio tombale. Goemon si coprì il volto per nascondere le lacrime, che non sembravano di gioia alla notizia. Lupin smise di essere allegro e si accese una sigaretta. Jigen rimase immobile.

-Non è possibile- disse poi quest’ultimo –Io non...scusami, Fujiko, ti chiedo perdono, ma sono la persona meno indicata per affrontare una situazione del genere, perché per me significherebbe cambiare completamente vita e per uno come me non credo sia possibile. Tu, però, sei libera di decidere quello che vuoi fare e, se lo vorrai, cercherò di far il possibile per assecondarti-

- Vuoi diventare il mio compagno? – gli domandò la donna.

Jigen accettò e Fujiko gli si avvicinò per dargli un bacio sulle labbra, che per lui significarono il risveglio…da uno strano sogno.
Infatti, era la mattina del primo giorno dell’anno e il pistolero fu svegliato da un bacio della donna, che ne diede uno anche a Goemon e Lupin che, come lui, si erano addormentati sul divano.

-Buongiorno, pigroni! Avete smesso di dormire? Da ieri sera non avete fatto altro. Ma quanto avete bevuto?-

-Ma…ma…che cosa è successo ieri sera?- domandò Jigen, allarmato.

-Che cosa è successo? Che dopo la mezzanotte vi siete addormentati e io per non annoiarmi sono uscita a festeggiare agli Champs Elisee. Perché se aspettavo il vostro risveglio…-

-Quindi tu…-

-Buon anno, tesori miei! E ora alzatevi, altrimenti si raffredda la colazione. Ehi, Daisuke, che hai? Ti devo tirare la barba per farti ritornare tra noi dal mondo dei sogni?-

-Fujiko, ma tu come stai?-

-Io? Bene…voi, invece, starete male, se non vi “staccate” dal divano…Goemon, amore, ti svegli? Arsene Lupin III, se non ti muovi chiamo Zenigata per farti arrestare!-
Jigen si rese finalmente conto di essersi svegliato da un sogno così particolare, adrenalinico, nonché emozionante. E non riuscì a smettere di guardare Fujiko con una certa dolcezza, velata di malinconia. In cuor suo, probabilmente, sentiva di essere un po’ dispiaciuto per aver solo sognato.

-Fujiko...-

-Sì?-

-Tanti auguri di buon anno-

Quel giorno lui non riuscì a dirle altro.

(c) 2014 by Fujikofran
 
 
 
 https://www.youtube.com/watch?v=W-sAElrQ55A
   
 
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