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Autore: Euly_Chan    03/01/2014    3 recensioni
“Dammelo!”
Duncan monta su un sorriso malizioso, non appena sente la ragazza alzare la voce e dire quella specifica parola.
“Se proprio lo vuoi, potrei anche dartelo” le fa l’occhiolino.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen | Coppie: Duncan/Courtney, Duncan/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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50% di sconto.

 

 

Courtney chiude il PC, si stiracchia perché finalmente ha finito la sua tesina, l’ha ricontrollata così tante volte che ormai conosce ogni parola a memoria. Vede il telefono che si illumina, lo prende in mano aprendo il messaggio che le è arrivata.

Bridgette:
Court ricordati che oggi alle sette c’è il compleanno di Gwen.

Courtney ci mette qualche secondo a registrare il tutto nel suo cervello: Compleanno. Gwen.
Il compleanno della sua migliore amica, è il compleanno della sua fottutissima migliore amica e lei se n’è completamente dimenticata.
“Merda!” Esclama alzandosi velocemente e guardando l’orario, sono solo le cinque di pomeriggio ha tempo per comprarle un regalo, truccarsi, cambiarsi e lavarsi, forse dovrebbe fare le cose in un ordine diverso ma ora la sua mente è fissa a cosa potrebbe comprare a Gwen. Perché maledizione, lei è Courtney Barlow come ha potuto dimenticarsene? Tutta colpa di quella stramaledetta tesina. Sì, è sicuramente colpa sua.

 

Duncan cerca di infilarsi malamente i jeans strappati, saltella su un solo piede infilando l'altra gamba nella stretta stoffa, perché sono le cinque e trenta di pomeriggio e tra meno di due ore dovrà essere al compleanno della sua ragazza, conoscerà i suoi amici e per colpa di Scott, si è completamente scordato di comprarle un regalo.
“E’ tutta colpa tua!” Sputa fuori mentre l’altro sorride divertito vedendolo saltare per casa, in cerca delle chiavi della sua moto e del portafoglio.
“Quella femmina ti ha completamente fottuto il cervello” commenta sarcastico. Duncan alza gentilmente il dito medio con un sorriso ironico stampato sul volto. Si infila la sua giacca di pelle, ed uscendo veloce dall’appartamento che condivide con il suo – ormai ex – migliore amico.
Si mette il casco, salendo a cavalcioni sulla moto, pensando a che regalo possa comprare a Gwen, poi come un lampo a ciel sereno gli viene in mente il negozio alternativo, che sta per chiudere quindi sicuramente ci saranno anche vestiti a basso prezzo. Sfreccia per le strade, evitando macchine e ragazzini con i loro scooter, arrivando finalmente a destinazione e leggendo l’insegna del negozio. “Alternative”
Ghigna soddisfatto entrando e facendo tintinnare il piccolo campanellino sulla porta.

 

Courtney impreca sfrecciando con la sua mini-cooper per le strade affollate, non si ricorda dove sia quel maledetto negozio dove vendono tutta quella roba assurda che piace tanto a Gwen. Una vecchietta le attraversa la strada a passo di lumaca, e Courtney ha una strana voglia di schiacciare l’acceleratore e prenderla sotto. Alla fine, però, opta per una suonata di clacson che fa sobbalzare la vecchia signore.
Infila una mano nella borsa che è sul sedile di fianco a lei, armeggiando per trovare il palmare, mentre gli occhi rimangono fissi sulla strada. Vede un’insegna rossa “Alternative” e quasi non urla dalla gioia, perché è quello il negozio. Parcheggia immediatamente l’auto, vicino ad una moto rossa fiammeggiante, scende urtandola per sbaglio, mentre afferra con una mano la borsa.
Scrolla le spalle come se non fosse affar suo, dirigendosi a passi svelti verso l’entrata, non appena apre la porta sente un fastidioso tintinnio. La commessa la saluta cordialmente, lei ricambia con un cenno della mano, adocchiando immediatamente un vestito nero lungo di pizzo, ricamato sulla stoffa ci sono delle ragnatele, e il corpetto è stretto da dei lunghi nastri color blu notte. Courtney capisce subito che quello è l’abito perfetto per Gwen, quindi senza esitazione si avvicina afferrandolo ma nello stesso momento una mano si poggia vicino alla sua trattenendo la stoffa.

Duncan alza un sopracciglio, ha notato quel vestito non appena è entrato ma ha deciso di dare un’occhiata in giro, optando infine per quello. Nello stesso momento in cui lo stringe tra le dita, nota che anche un’altra ragazza lo ha preso, gli da una veloce occhiata e una come lei non potrebbe mai portare una cosa del genere. Porta dei jeans stretti a vita alta, e una camicia bianca inserita per metà dentro di essi, la pelle è olivastra e gli occhi sono scuri come quelli di una cerbiatta. Ma vuole fregargli il regalo perfetto, e Duncan non si fa mettere i piedi in testa da nessuno!
“Scusa principessa, questo è mio!” Ghigna, mentre la ragazza aggrotta le sopracciglia lanciandogli vari sguardi d’odio e tenendo la mano ferma.

Courtney alza il viso incontrando due occhi ghiaccio, arriccia il naso vedendo quegli orribili piercing che porta il ragazzo, non appena sente quelle parole la sua espressione muta. Quel vestito deve essere suo, è perfetto per Gwen e lei non vuole certamente fare brutta figura. Corruccia la fronte, non appena vede il sorriso del ragazzo.
“Non sapevo che anche i trogloditi si mettessero la gonna” replica inacidita lei.

Duncan le lancia uno sguardo tra lo stupido e il contrariato, quella ragazza ha qualcosa che lo affascina, ma non è il momento di pensarci, deve farsi valere quindi strattona il vestito poco gentilmente.
“Mi piace prendermi cura di me” risponde ironico.

Courtney avanza di un passo quando sente che il ragazzo che sta tirando la stoffa, lei lo tiene saldamente tra le lunga dite affusolate lanciandogli sguardi d’odio.
“Dammelo!”

Duncan monta su un sorriso malizioso, non appena sente la ragazza alzare la voce e dire quella specifica parola.
“Se proprio lo vuoi, potrei anche dartelo” le fa l’occhiolino.

Courtney coglie immediatamente il riferimento erotico, le guance si tingono giusto un po’ di rosso, ma assottiglia gli occhi, alzando il piede e tirandogli un forte calcio nelle parti intime.
“Ops, non volevo” si scusa fintamente lei.

Duncan sente un dolore lancinante nel basso ventre, molla immediatamente la stoffa nera portandosi le mani a coprirsi i gioielli di famiglia, mentre lei dopo un primo momento di imbarazzo lo guarda con un cipiglio divertito.
“Maledetta” sussurra.

Courtney gira i tacchi stringendo il vestito nelle esili braccia, conscia che quello era un colpo basso – in tutti i sensi- ma felice e orgogliosa per aver vinto quella specie di battaglia. Arriva alla cassa quando si accorge che lui l’ha appena affiancata.

Duncan con ancora le palle doloranti, insegue la ragazza per il negozio che intanto ha già appoggiato il vestito ed è pronta a pagare, si mette di fianco a lei poggiando una mano sulla stoffa nera.
“Mi hai dato un calcio e vuoi anche prenderti il vestito?!”

Courtney sbuffa sonoramente con l’intento di farsi sentire dal ragazzo, mentre la commessa li fissa indecisa sul da farsi.
“Io voglio questo” sibila, “tu puoi trovare qualcos’altro” continua convinta.

Duncan la guarda con un sopracciglio alzato, quella ragazza è semplicemente odiosa, gli ricorda un di quelle principessine tutte perfettine che si credono migliori degli altri, di certo non l’avrà vinta con lui, cerca di mettere su il suo sorriso migliore.
“Potremmo accordarci” le sussurra con voce sensuale.

Courtney sentendo quelle parole, gli sorride. Ma non un sorriso gentile o cortese, no uno di quei sorrisi da presa per il culo. 
“Ci siamo già accordati” lo informa, “io prendo questo e tu smammi” lo liquida sbrigativa.

Duncan rimane per un attimo interdetto, poi afferra la stoffa tirandola verso di sé e guardando in cagnesco la ragazza, che senza troppi indugi ricambia lo sguardo assottigliando gli occhi scuri. Non può fare a meno di pensare che sia davvero carina, se solo avesse un carattere migliore.
“Senti principessa, fai la brava e dammi questo maledetto vestito!” Esordisce Duncan.

Courtney arriccia il piccolo naso all’insù sempre più infastidita, soprattutto dopo aver sentito con che nome l’ha chiamata, ma come si permette! Tira anche lei il vestito stringendoselo al petto e assottigliando gli occhi.
“Non chiamarmi principessa!” Ribatte con un cipiglio offeso.

Duncan alza gli occhi al cielo, non la sopporta già più. La cassiera interrompe il diverbio tra i due tossendo imbarazzata.

“Ci sono molti altri vestiti simili a questo.”

“Ma io voglio questo!” Ruggisce Courtney tirandoselo un po’ più vicino e osservando si sottecchi il ragazzo che ha di fianco, e che non sembra assolutamente intenzionato a mollare la stoffa nera.

Duncan la fissa con quasi astio, mettendo su il suo solito ghigno sarcastico. Non è assolutamente intenzionato a mettere da parte il suo orgoglio maschile per darla vinta a quella principessina viziata. Assolutamente.
“Sì, anche io voglio questo!”

La cassiera fa saettare lo sguardo tra i due, che intanto si fissano rabbiosi negli occhi, sospira per poi passarsi una mano tra i capelli castani, non poteva chiudere prima il negozio?

Courtney inizia ad innervosirsi non è mai stata una ragazza paziente, e sicuramente non lo diventerà. Ma quello che più le fa rabbia è il ghigno divertito che continua ad ostentare quel ragazzo con quella orribile cresta verde. Perché più Courtney la guarda e più le viene voglia di prendere delle forbici e tagliarla di netto.
“Senti zotico di un punk,” sputa queste parole con astio, “se non molli subito questo vestito ti denuncio per molestie!”

Duncan la guarda sorpreso, perché davvero lo ha appena minacciato di denunciarlo? Gli è già capitato che uno psicopatica lo abbia denunciato, si ricorda ancora di quella vecchia pazza che sosteneva che lui gli aveva rubato il gatto. Non c’entra nulla il fatto che era vero, insomma! Lo voleva regalare alla sua prima fidanzata, non pensava di fare certo un torto a nessuno, giusto? 
“Oh che paura!” Esclama ironico facendole il verso.

Courtney sta meditando seriamente di ucciderlo, tra poco lo prende per il collo e lo strozza. Ma come fa ad essere così maleducato!?
“Insomma! Sei un uomo dovresti fare il galante e lasciarmi questo vestito!” lo ribeca lei.

Duncan alza gli occhi esasperato, e ti pareva che una come lei non tirasse fuori la storia che lui è un essere di sesso maschile e stronzate varie? Poi le donne vogliono pure la parità tra i sessi.
“Senti” sta per dire qualcosa di assolutamente sconveniente quando la cassiera li ferma.

“Adesso basta!” Urla con il viso paonazzo, “siete pregati di lasciare il mio negozio!”

Courtney si lascia andare ad un grugnito girandosi verso il ragazzo, “è tutta colpa tua!” Ruggisce mollando il vestito e andando verso la porta senza aspettare una risposta.

Duncan la fissa allibito, butta il pezzo di stoffa nero sul bancone seguendola, perché non è colpa sua. “Ehi tu!” dice richiudendosi la porta alle spalle, la ragazza fa oscillare i lunghi capelli guardandolo con astio.

Courtney si gira sentendo quell’irritante voce un’altra volta, assottiglia gli occhi a due fessure minuscole vedendo il ragazzo che trafelato viene verso di lei, scuro in volto.
“Ho un nome troglodita! Non mi chiamo -Ehi tu!-”  Sbotta infastidita.

Duncan alza gli occhi al cielo perché quella ragazza è davvero qualcosa di assurdamente odioso.
“Mi perdoni principessa” finge un inchino, “ma non so il suo nome” continua fintamente dispiaciuto, mettendo su una faccia da cucciolo.

Courtney lo guarda ancora per qualche secondo, poi gira i tacchi prendendo le chiavi della sua mini-cooper e aprendo la portiera, ci si butta dentro, a velocità di record la accende e inserisce la marcia, pronta a togliersi dalla mente quel sorriso fastidioso e quella voce così sensuale. Sgrana completamente gli occhi a quel pensiero, grugnendo qualche insulto e uscendo finalmente dal parcheggio.

Duncan fissa la mini-cooper nera sfrecciare fuori dal parcheggio, sospira andando verso la sua moto e notando un enorme graffio sulla fiancata, boccheggia qualche secondo completamente sconvolto, “quella bastarda!” ruggisce, mettendosi il casco e salendo a cavalcioni sulla moto.

 

Courtney guarda alibita il regalo che stringe tra le mani, una piccola scatolina tutta blu con un fiocco argento, geme sconsolata al ricordo di quel bellissimo vestito che avrebbe potuto comprare alla sua migliore amica, se solo non si fosse messo in mezzo quel punk da quattro soldi. Con un sospiro clicca il campanello in attesa che Gwen le apra, non deve aspettare molto, perché la porta della piccola villetta a schiera si spalanca, mostrando una ragazza dalla carnagione bianca e gli occhi scuri, stretta in un tubino nero. Ha un’espressione annoiata sul viso, che muta immediatamente non appena vede Courtney.
“Court! Puntuale come sempre!” Ride Gwen facendosi da parte per fare entrare l’amico, che con il solito cipiglio infastidito le mette il regalo tra le mani e le stampa un piccolo bacio sulla guancia.

Duncan impreca mentre guarda l’orario sul cellulare è terribilmente in ritardo, tutto per colpa di quella spocchiosa principessina, perché se lei avesse mollato quel maledetto vestito, lui non avrebbe dovuto fare il giro di tutta Toronto per trovare almeno un regalo decente. Suona il campanello un paio di volte prima che qualcuno gli venga ad aprire, è una ragazza che non ha mai visto. I lunghi capelli biondi sono lasciati sciolti, i grandi occhi lo scrutano curiosi, porta un semplice vestito a fiori – che lui, per inciso, trova orribile- con dei tacchi alti azzurri.
“Sei Duncan?” Domanda con voce gentile, lui annuisce lei tende la mano sorridendo, “sono Bridgette un’amica di Gwen mi ha parlato molto di te.” Duncan più per non sembrar scortese che per altro, cerca di ricambiare il sorriso stringendogli forte la mano, lei si sposta giusto un po’ per farlo passare.

Courtney si lascia sfuggire una risata mentre Gwen si butta sul divano, esausta dalle domande di Bridgette e dalle continue discussioni di LeShawna e Heather.
“Giuro che la uccido” sibila appoggiando la testa sulla spalla di Courtney, in un disperato tentativo di conforto. 
“Però l’hai invitata” le fa notare Courtney con un sorriso beffardo, sapendo perfettamente di chi stanno parlando anche se la festeggiata non ha fatto nomi. In risposta ottiene solo un grugnito sommesso, e delle parole – insulti per l’esattezza- ovattati dalla sua spalla.
Si guarda curiosa in giro vedendo Bridgette tornare, dietro di lei un ragazzo con la cresta verde.
Cresta. Verde.
Il suo cervello ci mette qualche secondo a registrare, si alza immediatamente di scatto facendo sobbalzare Gwen che la guarda con le sopracciglia inarcate.

Duncan entra nella stanza, e si guarda intorno in cerca della sua ragazza, ma prima che la possa trovare un movimento brusco attira la sua attenzione.
Nota subito la pelle olivastra stretta in un tubino bianco e gli occhi scuri da cerbiatta che lo guardano in un misto di odio e orrore.

“CHE DIAVOLO CI FAI QUI!?” Urlano all’uniscono entrambi indicandosi con il dito come farebbero i bambini piccoli, tutti si girano a guardarli.

“Tu sei la pazza che mi ha messo i bastoni tra le ruote!” “Tu sei il troglodita che mi ha impedito di comprare il vestito!” Esclamano nuovamente all’uniscono.

“Tu mi hai segnato la moto!” La ribecca lui avvicinandosi a grandi passi, mentre tutti gli invitati si spostano, curiosi di vedere come procederà la cosa. “Lo sapevi e me l’hai segnata!” La accusa.

“Mettiamo l’ipotesi che io abbia segnato questa fantomatica moto, come avrei fatto a sapere che era tua? Ho i super poteri, oh grazie di avermelo fatto notare!” Gli risponde lei ironica facendo qualche passo verso di lui.

Prima che uno dei due potesse dire qualcosa di veramente sconveniente si frappose tra di loro Gwen, guardando prima Courtney e poi Duncan.

“Suppongo che voi due" dice indicandoli, "abbiate avuto modo di conoscervi” constata Gwen un po’ titubante, Courtney le lancia uno sguardo di fuoco.

“Hai presente,” prende parola lei con un tono quasi solenne, “quando prima ti ho raccontato le mie disavventure con il tuo regalo e il troglodita?” Domanda retorica, senza aver davvero bisogno di una risposta, ma Gwen annuisce lo stesso. “Ecco, è lui il troglodita!” Esclama alzando di qualche tono la voce.

“Non ascoltarla!” Ribatte Duncan, “è tutta colpa sua, lo avevo visto prima io!” Si difende.

“Ma lo avevo preso prima io!” Ribadisce Courtney non nascondendo il tono nervoso che ha preso la sua voce.

Gwen si passa una mano sul viso guardandosi intorno in cerca di aiuto, Heather in un angolo sta filmando tutto col suo cellulare, con un’espressione più che felice sul viso. LeShawna scuote la testa, Harold il suo fidanzato sta in disparte impegnato a giocare con quello che ha tutta l'aria di essere un Gem Boy. Per sua fortuna in soccorso vengono Bridgette e Geoff.

“Ehi amico, calmati è la festa della tua ragazza!” Dice Geoff con un sorriso a trentadue denti stampato sul volto, mentre appoggia una mano sulla spalla di Duncan, che lo guarda in un primo momento scettico e poi sospira quasi sconfitto sibilando un “hai ragione” silenzioso.

“Dai calmati Court” lei sospira annuendo impercettibile, non smettendo però di fulminare con lo sguardo il punk.

Courtney sospira entrando nel bagno della casa, perché la serata non sta andando come si aspettava, è un completo disastro. Lei e il troglodita –che ha scoperto chiamarsi Duncan- non la smettono di lanciarsi occhiate cariche d’odio e risentimento, Heather non fa che fare commenti assolutamente inopportuni e Harold sembra essere diventato la vittima di Geoff e Duncan. Perché come se non fosse abbastanza quello stupido punk ha stretto amicizia con uno dei suoi migliori amici, fanno perfino comunella insieme! Lo odia, decisamente.

Duncan vede Courtney – la ragazza che gli ha segnato la moto- uscire dalla stanza, è stata lontano da lui tutta la serata, fulminandolo con lo sguardo. Incuriosito la segue, Gwen gli ha chiesto di chiarire con lei, sostenendo che Courtney non è una cattiva ragazza e che ha solo un carattere un po’ difficile. Lui le ha quasi riso in faccia, perché quello non è ‘avere un carattere difficile’ quello è essere proprio pazze. Oh beh, almeno non è pazza quanto Izzy la sua amica d’infanzia, che nonostante siano esattamente diciannove anni che si conoscono, fatica ancora a capire certi suoi comportamenti, sempre che ci sia qualcosa da capire, ovviamente. 
La vede entrare nel bagno, e dopo alcuni secondi apre la porta, sapendo perfettamente che non sta facendo nulla se non prendersi una pausa dalla piccola festa.

Courtney sobbalza leggermente quando sente la porta aprirsi, dallo specchio vede una cresta verde spuntare dietro di lei. Arriccia il naso contrariata girandosi immediatamente a assottigliando gli occhi.
“Potevi bussare, non si entra in bagno mentre c’è qualcuno!” Lo ribecca lei con sguardo duro.

“Calma, calma principessa” dice Duncan, mentre si apre un ghigno sul viso, “sono venuto in pace” afferma, alzando entrambe le mani con i palmi aperti rivolti verso Courtney. Lei alza un sopracciglio scettica, poi con un gesto sbrigativo lo incita a continuare. “Che ne dici se dimentichiamo tutto, io farò finta che tu non mi abbia rigata la moto, e tu la smetterai di essere così indisposta nei miei confronti!” Propone il punk, aspettandosi una risposta affermativa dalla ragazza, come è di norma.

Ma Courtney non è una ragazza normale, e sicuramente non perdona facilmente, quindi ostenta un sorriso ironico avvicinandosi a grandi passi verso Duncan, che la guarda interdetto. 
“No.” Risponde lapidaria prima di piegare il ginocchio verso l’interno e alzare il piede, prendendo poi forza e facendolo cozzare contro lo stinco di Duncan, che geme per il dolore.

“Almeno stavolta non mi hai preso le palle” sibila ironico massaggiandosi il punto dolente con la mano.

“50% di sconto” dice con tono ovvio Courtney, osservando divertita lo sguardo perplesso di Duncan.

“Come?” Chiede infatti mentre lei si allontana da lui ancheggiando.

“Dato che hai ammesso di aver sbagliato, ti ho colpito solo la gamba e non le parti intime, hai avuto il 50% di sconto!”

Note:
Umh non ho molto da dire xD tranne che questa cosa è molto ironica c: e io mi sono divertita un sacco a scriverla. Ho scritto davvero una Gwencan? Mi stupisco di me, pensavo che non sarei mai riuscita a scrivere di loro come coppia. Sinceramente è il primo esperimento di questo genere di fiction, infatti ho cercato di alternare due pov in terza persona, quelli di Duncan e quello di Courtney appunto c:
Sono emozionata *cade lacrimuccia* No comunque come al solito se trovate errori non esitate a dirmelo, per quanto io rincontrolli sono una persona di natura "distratta" e mi scappano spesso alcuni errori quindi non esitate a fermeli notare! ^^ 
Grazie a tutti quelli che hanno letto c:
Euly_Chan xx

   
 
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