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Autore: N e w t    03/01/2014    2 recensioni
[SaruFei] [MeiaGillis] [accenni leggeri alla YokkaYuuchi]
[Feida]
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Ok, Fei era una persona per bene. Gentile, divertente, sempre sorridente.
Sincera e contro la violenza.
Soprattutto contro la violenza.
Ma vederlo lì, in mezzo al campo, con i capelli sciolti che fluttuavano nell'aria e gli occhi blu; mentre il capitano della Zan disteso a terra, rannicchiato e con le mani a tenersi la testa per le onde trasmesse dal verde, era strano.
Molto strano. Quasi surreale.
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Ehm, sì. Dopo mesi sono tornata a scrivere sulla SaruFei. Perchè sì. Loro sono stupendi assieme e io gli amo. Questa one shot è un po' lunghina, quindi a chi non piace leggere a lungo può anche non entrare.
Anche se mi dispiace, potrebbe sempre essere un modo per osservare lo stile degli autori, il loro modo di esprim... e sì.
Se non volete non entrate.
Sarà un po' stupida come ff, ma molto dolce alla fine, almeno credo. Eheh.
Un abbraccio e un caffè a tutti!
Genere: Demenziale, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Fey Rune, Gillis, Meia, Saryuu Evan - Saru, Zanark Abalonic
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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.: Non chiamarmi 'ragazzina' :.

 

 

 

- Meia, ci servirebbe il tuo aiuto. -

la richiesta di Yokka sorprese tutti i presenti della sala comune della Feida.

 

Era pomeriggio inoltrato e tutti i ragazzi del Secondo Stage avevano terminato gli allenamenti, preparandosi così per la cena. Come loro abitudine dovevano incontrarsi nella sala comune alle sei, per svolgere le diverse mansioni preparatrici ai pasti: quale squadra doveva parecchiare la tavola e sparecchiarla, quale doveva servire e chi cucinava.

Così, all'ora stabilita, tutti erano presenti. O meglio, quasi tutti. 

Difatti la Garu mancava. 

Sì che aveva deciso di fare un allenamento prolungato per causa di una partitella tra compagni, ma un quarto d'ora di ritardo era leggermente tanta.

Eppure quando gli altri se ne erano andati, la loro partita stava terminando. 

Cosa stava succedendo? Tutti se lo chiedevano.

Ma pensando che Fei era il loro capitano, si tranquillizzavano. Il verde era una persona solitamente tranquilla e affidabile. Sarebbero arrivati di lì a breve.

 

Ma, ahimè, si sbagliavano.

 

- Siete in ritardo. -

rispose invece la ragazza. Prima voleva puntualizzare il fatto che per colpa loro non si poteva mangiare. Le regole parlavano chiaro: o tutte le squadre a mangiare, o nessuna.

- Cosa è successo? -

chiese invece Saru, leggermente preoccupato. Cos'era successo alla squadra del suo Fei.

- Ehm... -

iniziò Yokka.

- Chiamiamolo 'incidente di percorso'. Però mi serve il tuo aiuto, Meia. -

- E perchè? - 

domandò allora lei. Che diavolo era successo?

- Mah, meglio che venite a vedere voi. -

concluse vagamente agitato il numero cinque della Garu.

 

Così i capitani di tutte le squadre, compreso Gillis, seguirono il ragazzo dalla capigliatura blu tra i corridoi della Feida sino al campo d'allenamento della Garu. 

Tra i capitani mancava Zanark, ma lui non cenava mai con loro, perciò niente problemi.

Sbagliato.


- Cosa posso fare io per aiutarvi? -

s'informò la ragazza dai lunghi capelli color glicine. Infondo non sapeva nulla di cosa fosse successo.

- Beh, hai potere psichici, no? -

dichiarò Yokka.

Facile dire che nessuno capva dove voleva andare a parare il ragazzo. 

- Prima di tutto dovresti creare qualcosa che sia in grado di contrastare le onde empatiche di Fei, qualora voi tre ne entraste a contatto. -

 

E tutti ne rimasero sorpresi. Il ragazzo dai capelli verdi non era un tipo particolarmente violento anzi, agiva solo se costretto o per 'difendersi'. 

E poi il massimo era qualche botta o qualche schiaffo, non arrivava mai ad usare il suo potere.

Perchè se usato troppo e a lungo, portava anche la morte, dato che le onde non facevano altro che comprimere il cervello.

 

- Cosa gli avete fatto? -

per la prima volta Saru parlò. Aveva lo sguardo attento e un poco cupo. Lui sapeva alla perfezione che il verde non usava la violenza. E non era stato obbligato, perciò gli avevano fatto qualcosa.

Ma cosa.

- Beh, teoricamente la mia Meia ce la fa a creare dei campi contromagnetici. Lei è brava, ce la potrebbe fare. Vero mia regina? - 

chiese l'occhialuto della Giru alla sua adorata, prendendole le mani e guardandola negli occhi.

- Certo, mio re. Ma tu sei più bravo di me. In tutto. - 

gli rispose la ragazza, arrossendo leggermente e guardandolo negli occhi.

- Non dire sciocchezze, my lady, tu sei la miglio -

- Scusate, potremo andare a vedere che diavolo è successo? - 

disse il ragazzo dagli occhi ametista, innervosito, smorzando così la loro 'amorevole' conversazione.

- Lui dov'è? -

continuò Saru, rivolgendosi al blu.

- Siamo arrivati -

gli rispose, bloccandosi davanti ad una porta. 

- Ora Meia, per favore, crea quella barrirera. -

disse poi Yokka alla ragazza.

Lei fece come detto mentre attorno ai capitani si formava una barriera color viola.

 

Ok, Fei era una persona per bene. Gentile, divertente, sempre sorridente.

Sincera e contro la violenza.

Soprattutto contro la violenza. 

Ma vederlo lì, in mezzo al campo, con i capelli sciolti che fluttuavano nell'aria e gli occhi blu; mentre il capitano della Zan disteso a terra, rannicchiato e con le mani a tenersi la testa per le onde trasmesse dal verde, era strano. 

Molto strano. Quasi surreale.

 

Il capitano della Garu lo fissafa insistentemente, quasi a volerlo uccidere con lo sguardo. E sorrideva, sadico.

E Zanark. Beh, lui era quasi per davvero morto.

Aveva il volto sudato, rosso, ma sembrava volesse dire qualcosa al ragazzo che lo manteneva al suolo.

 

La Garu era a bordo campo, le onde non arrivavano da loro, ma erano abbastanza potenti da non lasciargli avvicinare al loro capitano e da non lasciare filtrare la loro voce all'interno del campo.

 

Nessuno, però, si era accorto dell'entrata dei quattro.

 

- Ripeti, se ne hai coraggio! - 

disse freddo e tagliente Fei alla sua vittima.

- F-Femm... ahhhh! -

un urlo partì dalla bocca del moro, quando il verde sgranò i suoi smeraldi, per poi tornare a fissarlo più duramente di prima.

- Ripeti. - 

sibilò. 

Era arrabbiato, e non poco.

 

Tutti gli spettatori erano sorpresi dal comportamento del verde: non l'avevano mai visto così.

- Che. Cosa. E'. Successo. Yokka. - 

scandì parola per parola Saru, guardando sorpreso e allo stesso tempo infuriato la scena. 

Nessuno. Nessuno toccava Fei.

Nessuno apparte lui.

La sua rabbia era visibile dagli altri tre: i suoi occhi viola erano illuminati da una luce propria che gli facevano sfumare sul cremisi.

- La verità? Non ne ho idea. Notate che Fei ha i capelli sciolti, no? Mi ha chiesto se gli andavo a prendere gli elastici in camera sua, dato che gli altri glieli ha presi Deck. Così sono andato. Al mio ritorno Zanark aveva incominciato a parlare con il capitano. Non so cosa gli diceva. Fatto sta che poi gli ha detto una frase e lì Fei si è arrabbiato. E tanto. E beh, il resoconto lo potete vedere. Solo che non sappiamo come fermar -

 

- MUORI! - 

un urlo distrò tutti i presenti facendoli portare lo sguardo nel centro del campo. 

E la scena gli lasciò senza parole.

Fei era completamente sopra il corpo di Zanark, immobilizzato a terra per le onde telepatiche, con il pugno piantato nella sua mascella. 

- Ti ho detto di ripetere se ne hai il coraggio! -

urlò ancora più forte, mentre un frontale andava a finire sulla pancia al moro. 

- Neh, adesso non fai poi così tanto il duro. Mhm? - 

sussurrò Fei al suo orecchio. 

- Odio quello che mi hai detto, lo sai? La prossima volta non ci andrò così leggero. - 

sussurrò ancora dritto nel suo padiglione auricolare, per poi accarezzargli il viso. 

Per poi colpirlo ancora più forte nella pancia. 

Fatto sta che Zanark svenne, sia per il cranio dolorante, che per i pugni ricevuti.

 

- Fei, ora basta! - 

urlò Meia per farsi sentire. 

E come se tutto ciò non fosse mai successo, il ragazzò si voltò sorpreso verso di lei, sorridendo serafico. 

Gli occhi verdi.

Si alzò, scrollando le spalle e grattandosi imbarazzato la testa.

- Oh, Meia. Ciao. -

disse tranquillo.

Poi notò Gillis e lo salutò con un cenno della testa, poi sgranò gli occhi alla vista di Saru.

Dopo averlo visto, Fei abbassò immediatamente lo sguardo. 

- Tieni capitano. - 

Yokka intanto si era avvicinato al verde e gli aveva dato gli elastici. 

Fei si fece le sue due code e poi si voltò verso Zanark, che intanto aveva aperto gli occhi e lo guardava sopreso.

- La prossima volta non aprirai più gli occhi. - 

dichiarò freddo il capitano della Garu, per poi scoppiare a ridere sprezzante alla vista dello sguardo scioccato del ragazzo a terra.

- Sei patetico. - 

e con questo se ne uscì dal campo, non prima di aver annunciato alla squadra di recarsi nel salone principale per la cena. 

 

Tutto ciò si era svolto sotto lo sguardo scioccato di molti, annoiato di certi, ma attento e geloso di un ragazzo albino con gli occhi ametista. 

Lo aveva osservato tutto il tempo, Saru, e aveva sorveglieto attentamente tutti i moviventi di Fei.

Aveva osservato tutto, e s'era incupito quando il verde aveva sussurrato all'orecchio di Zanark e gli aveva accarezzato una guancia. 

E non tardò a manifestrsi, difatti quando tutti avevano seguito il capitano della Garu per andare a cena, lui aveva tirato un pugno contro alla parete della sala, rischiando seriamente di buttarla giù. 

I suoi occhi erano diventati rosso cremisi con sfumature violacee e le sue unghie si erano conficcate nel palmo della mano tale era la sua rabbia.

Rabbia per gelosia.

E poi era uscito anche lui, pronto per andare a cena.

 

La cena, cucinata guarda caso dalla Garu, è stata consumata in un debole chiacchiericcio. 

Tutti lanciavano occhiatine a Fei e alla sua squadra, per cercare di capire cosa fosse successo.

Ma nessuno osava aprire l'argomento. 

Gli interessati si comportavano tranquillamente, come se nulla fosse successo.

Meia e Gillis sorridevano e 'amoreggiavano' tra loro, lanciando però qualche occhiata alla Garu e all'imperatore.

Anche se non ne avevano mai parlato esplicitamente, sapevano che tra Saru e Fei succedeva qualcosa, ma dovevano ancora scoprire cosa. 

E di certo all'albino quello che era successo oggi tra Zanark e il verde, non andava giù.

Fei sorrideva e parlava normalmente, ma anche lui guardava di nascosto Saru.

L'occhiata che gli aveva rivolto nel campo non era delle migliori. 

E sapeva che lui non avrebbe lasciato scorrere la cosa.

 

- Ehi, Fei. Cosa è successo alla tua squadra oggi? -

si fece avanti Garo fissando negli occhi l'interpellato.

Imrovvisamente tutto entrò nel silenzio, tutto era concentrato in quella conversazione. 

Persino Saru, che non aveva prestato attenzione a nulla, fissò il corpo del capitano della Garu.

- Oh, nulla di che. -

rispose sorridendo imbarazzato da tutta quell'attenzione. 

- Oh, non mi sembrava nulla. Sì, insomma, Yokka è venuto a chiamare Meia. Se fosse stato un non nulla, non l'avreste chiamata, mhm? -

buttò lì Garo.

Fei da sorridente, passo a guardare freddamente e duramente negli occhi Garo.

- Non è successo nulla. - 

pronunciò queste parole con voce molto dura, per poi continuare in modo più 'dolce' 

- Se fosse stato per me, Meia poteva anche non venire. Si era solo bloccata la porta. Essendo Meia in grado di usare poteri psichici, poteva riaprirla senza usare la forza. Infondo potevamo anche buttarla giù, no? -

Garo sorrise, riconoscendo il carattere del verde in quelle parole. 

- Giusto. - 

gli diede man forte per poi scoppiare a ridere. 

 

La cena andò avanti tra battute e piccole risate. Tra sguardi nascosti e rabbia repressa.

- Boh, è tardi, noi andiamo. -

annunciò Meia, parlando per tutti quelli della Giru. 

- Anche noi andiamo. Notte ragazzi! - 

annunciò il numero undici della Zen. 

Nella sala rimanevano solo la Garu e la Lagoon.

- Capitano, se non hai nulla in contario, noi andremo a dormire. Sai, quello che è successo oggi... - 

provarono a chiedere Yokka e Yuuchi assieme. Sapevano che a Fei dava fastidio parlare di ciò che era successo, ma il sorriso che il capitano rivolse loro, li lasciò molto sorpresi.

- Oh, certo. E per oggi, scusate. Mi sono liasciato prendere un po'. E comunque non serve chiedermelo, se volete andare, andate. - gli rassicurò il loro capitano.

- Ah, se volete, andate pure. Buona notte. -

esclamò a voce più alta per farsi sentire anche dai suoi compagni.

- Notte, capitano. -

risposero loro.

 

Qualcuno osservava la scena da lontano.

- Saru, noi andiamo. -

dissero incoro i componenti della Lagoon al loro numero dieci.

Lui, spostando lo sguardo dalla Garu alla sua squadra, sorrise e gli lasciò andare nelle loro camere. 

- Notte, ragazzi. -

Quando tutti se ne furono andati, andò in cucina, dove aveva visto che Fei si era recato. 

Difatti era lì, girato di spalle a prepararsi il cioccolato caldo con la panna alla banana sopra.

Ormai Saru aveva imparato a memoria ogni abitudine del verdino. 

Si avvicinò lentamente al corpo dell'altro. 

Fei stava versando la cioccolata dentro una tazza, quando finì si girò per andare a prendere il tubo della panna alla banana, ma Saru fu più velove e lo bloccò contro il fornello spento. 

Mentre cercava il suo sguardo smeraldino, Saru scioglieva le code a Fei. 

- Cosa c'è? - chiese imbarazzato Fei, sostenedo il suo sguardo.

- Chi, io? Nulla. - rispose sorridendo Saru allo sguardo imbarazzato del verde. Aveva le guance tutte rosse che facevano contrasto con i suoi capelli verdi.

- Allora spostati. - dichiarò Fei, incominciando a spingere con le mani Saru.

- Non ci penso minimamente. - gli rispose lasciandogli un bacio sul naso e sorridendo ancora di più per il suo rossore aumentato.

All'improvviso Saru, con un braccio, prese in spalla Fei. Con la mano libera prese la tazza piena di Fei e la portò sopra il tavolino davanti alla tv che c'era nella sala dei pasti.

E dove c'è un tavolino, c'è anche un divano, no?

Tornò in cucina, sempre con Fei sulle spalle, che aveva incominciato a battere piccoli pugni sulla sua schiena intimandogli di lasciarlo. 

- Allora fa' quello che hai fatto a Zanark oggi. -

gli disse duramente Saru. E da lì, il verde rimase zitto.

Così l'albino prese a prendere un'altra tazza e riempirsela di cioccolato. Prese dal frigorifero la panna e la portò nel piccolo salottino. Lasciò Fei nel divano. Aveva messo su un broncio adorabile. Saru mise la panna sopra la sua tazza e gliela diede. 

- Allora Coniglietto, cosa è successo oggi? - 

gli domandò sorseggiando la cioccolata.

Ottima.

- Nulla. Non è successo nulla. - 

gli rispose intingendo il dito nella panna per poi metterlo nella bocca.

- Ah, sicuro? Semi uccidere una persona è nulla, coniglietto? -

sorrise Saru ripensando a quel pomeriggio, per poi rabbuiarsi al momento delle 'carezze e dei sussurri' di Fei.

- Ma non l'ho ucciso, purtroppo. E poi, cosa? Mi sono solo lasciato prendere un po' la mano. -

ribattè per poi girarsi a guardare Saru. Questo teneva la testa bassa e le mani erano strette a pugno.

La sua tazza abbandonata fumante sopra al tavolo, raggiunta da quella che aveva appena appoggiato Fei.

- Ehi, Sa - 

Con una mossa fulminea, Fei si trovò steso sul divano con sopra uno Saru a cavalcioni su di lui.

I suoi occhi erano viola. Viola acceso. Illuminati dalla luce che il verde amava.

Evan lo guardò nei suoi smeraldi, per poi abbassarsi a sussurrargli qualche parola nell'orecchio.

- Tu sei solo mio. E non dirmi che non è successo nulla. Ti ho visto mentre gli parlavi nell'orecchio e lo accarezzavi, sai. Non farlo più. Tu sei mio. - 

e detto questo gli lasciò un bacio nella guancia. Riosservò Fei e notò lo stupore nel suo volto. 

- Perchè lo hai fatto? - 

gli chiese Saru. Fei abbassò lo sguardo e titubaste gli rispose.

- Non lo so. Devo essere sincero, non lo so. Forse mi ha dato fastidio il fatto che ha detto che avrebbe voluto provarci con te; o il fatto che mi ha chiamato femminuccia; che mi ha chiamato coniglietto; che mi prendeva in giro per i miei capelli... volevo che si ricordasse di me prima di tirargli qualche pugno e anche dopo averglieli tira -

- Aspetta. Cosa? -

domandò Saru che non aveva capito un granchè, dato il tono di voce basso del ragazzo sotto di lui.

- Ho fatto quelle robe perchè volevo che si ricordasse di me dopo i pugni. -

rispose imbarazzatissimo Fei.

- Solo questo? -

ridomandò Saru avvicinandosi al suo volto.

- S-sì. -

rispose il verde, balbettando leggermente.

Dopo di che sentì il tocco delle labbra di Saru sulle sue. Sgrnò gli occhi, perdendosi nei suoi color ametista.

E subito dopo gli richiuse, rispondendo al bacio. 

- Mhm, buona la panna alla banana. -

Sentì le mani di Saru che lo accarezzavano ed entravano sotto la sua maglia per poi sfilargliela. 

L'ultima cosa che Fei sentì prima di lasciarsi travolgere dalla passione furono le labbra del ragazzo sopra di lui sul suo collo che lo baciavano e lo mordevano flamelico.

 

La mattina dopo Fei si svegliò sul petto caldo di Saru, con la coperta di plaid a coprirli.

Erano le cinque del mattino, ma era sveglio. Era sempre stato un ragazzo mattutino il verde.

- Ehi. Buon giorno coniglietto. -

gli disse il ragazzo albino baciandogli la testa.

- Buon giorno. -

rispose Fei accoccolandosi meglio nel suo petto.

- Allora dimmi, perchè ti sei arrabbiato con Zanark? -

gli domandò a bruciapelo il ragazzo sotto di lui. 

Fei sospirò e gli rispose.

- Mi ha detto che ci voleva provare con te. -

- Mhm. E? -

- ...e che sono una femminuccia. -

Una risata partì dalle labbra di Saru, mentre Fei gli dava dei leggeri pizzicotti sui finachi, imbarazzato ma sorridente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo mio:

 

Sono quasi 2700 parole. E sì, mi sento soddisfatta di tutto ciò.

Sono mancata per parecchi mesi e me ne rendo conto, ma non avevo idee. O per lo meno qualcuna ce l'avevo, ma non mi convinceva abbastanza. E' un po' come il cioccolato. C'è quello fondente, al latte o bianco.

Ne mangi sempre un tipo e quando ne assaggi uno nuovo lo trovi buono, ma non ti convince. 

Perchè è troppo diverso da come lo prevedevi.

E so che non c'entra nulla ma vabbene. 

Non pretendo che la leggano in molti, in fondo è una ff nata qui, su due piedi.

E forse sarà banale, dato che ho messo 'demenziale' <3

Ebbene, non so che dirvi, dico sul serio. 

Questa sono io, questa è una mia shot. 

Pace e amore, la SaruFei regna.

Il caffè è buono.

Caffè <3

 

 

 

 

  
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