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Autore: malandrina4ever    04/01/2014    3 recensioni
Frank si rende conto che non è giusto.
È semplicemente inammissibile che un Grifondoro del sesto anno non sia nemmeno un po’ sconcertato dalla marmellata che durante la notte è stata spalmata su tutto il suo corpo.
Per questo quando solleva le palpebre pesanti ed appiccicose, mentre un pezzo particolarmente grosso di albicocca gli entra in un occhio ed un altro gli ostruisce una narice, decide che le cose devono cambiare.
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Quando Sirius tenta di rialzarsi e Piton, sporgendosi nuovamente da dietro la colonna, gli lancia un altro incantesimo non labiale per trattenerlo a terra, Frank sente una strana sensazione dalle parti della pancia.
Senso di colpa, con tutta probabilità. Oppure i fagioli che ha mangiato a pranzo.
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-Levicorpus – sibila Piton e Frank immediatamente sa che il demonio deve avere proprio quella voce.
E quello sguardo.
Forse non quel naso.
Genere: Azione, Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Frank Paciock, I Malandrini, Lily Evans, Mary MacDonald, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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 CAPITOLO 3.

 



Peter non si sente perfettamente a suo agio. 
Tanto per cominciare è seduto alla panca dei Grifondoro ed è ora di cena e questo non può che metterlo a disagio, per via dell’innumerevole quantità di leccornie che lo circondano, instillando in lui una lieve ansia. È felice, naturalmente, che ci sia così tanto cibo e tutto così variegato e delizioso, ma è anche qualcosa che lo mette in una posizione difficile: non può, semplicemente, circondarlo tutto con le braccia e sottrarlo agli sguardi famelici e alle forchette avide dei suoi compagni. Non è qualcosa che il decoro o la McGranitt permettano. 
Ed ogni boccone comporta del sacrificio, perché mentre gli è concesso riempirsi il piatto di pollo, patate arrosto e cavoletti di Bruxelles, sarebbe invece considerato scortese trapassare con una forchetta la mano di Anita Abbott, che pure si è appena macchiata della sparizione dell’ultima lasagna dalla portata comune. 
È frustrante per Peter avere solo una bocca e dover accettare che mentre si dedica ad alcuni cibi, altri gli vengono sottratti per sempre.
Quel che è peggio, è che questo non è nemmeno l’unico motivo di disagio per lui: sono i visi attorno a lui, più o meno amichevoli e nemmeno vagamente minacciosi, ma così diversi da quelli dei suoi amici. 
A dirla tutta, Peter è consapevole che la maggior parte del corpo insegnanti e anche buona parte degli studenti si sente probabilmente più al sicuro in assenza dei suoi amici. È ingenuo da parte loro, perché quando i suoi amici non ci sono, allora stanno combinando qualcosa e presto ci sarà un'esplosione e dei pipistrelli finiranno nelle mutande di qualcuno.
Il fatto è, Peter è sempre più inquieto quando ci pensa, che quando i suoi amici non ci sono, non c’è nemmeno lui, perché sono i suoi amici, per l’appunto, e le cose le hanno sempre fatte esplodere insieme, da che mondo e mondo.
Ma ora Peter è da solo e non sa cosa ci si aspetta che lui faccia, a parte non trapassare con una forchetta la mano di Anita Abbott che ha appena fatto sparire anche l’ultima fetta di torta di mele. 
James è in infermeria e Madama Chips non lascia entrare nessuno- nemmeno lei, Signor Minus, a meno che non sia venuto per quella dieta che le avevo consigliato. 
Peter non era andato per quello, quanto per il senso di lealtà che lo lega all’amico, misto ad un’irrefrenabile curiosità. Mezza scuola è convinta che James ci sia entrato volando in Infermeria, con delle frenetiche ali da boccino d’oro ed un colorito simile a quello della pallina. 
È così ridicolo che dev’essere vero.
Il problema, quello che mette Peter davvero a disagio, è che quello sembrerebbe uno scherzo in piena regola. 
Scherzi.
È quello che lui ed i suoi amici, i Malandrini, fanno
Li pensano, li organizzano, li mettono in atto, a volte li falliscono, li ripetono, li migliorano, ma di certo non li subiscono. 
Possono venire scoperti, puniti, insultati, picchiati persino, ma non giocati a loro volta. 
Peter è abbastanza sicuro di questo. È una delle regole non scritte di Hogwarts, no?
Una parte di Peter, piuttosto infantile ed orgogliosa, è convinta che siano stati proprio i Malandrini ad inventare il concetto stesso di scherzi, un giorno in cui si annoiavano, stesi all’ombra della loro quercia.
Ma ora James è in Infermeria, Sirius e Remus non si vedono da quel pomeriggio e Peter si sente a disagio per così tanti motivi, compresa la sensazione di essere osservato, forse non solo per la quantità atipica di cibo nella sua bocca. Ma il motivo di disagio più pressante ora è il bisogno impellente di correre in bagno.
E se i Malandrini non subiscono scherzi, Peter, da solo, è la vittima perfetta, per chiunque abbia chiuso a chiave la porta del bagno. 
Peter si sente così a disagio, ora.

**

Frank non chiede a Piton in quale assolato pomeriggio abbia deciso di chiudersi nei sotterranei tra calderoni, formule e boccette fino ad ottenere una pozione lassativa parimenti insapore ed efficace, né perché pensava che avrebbe potuto averne bisogno in futuro. 
Decide di non chiedersi nemmeno quante Caccabombe saranno presenti, tra le altre cose, nella vendetta dei Malandrini e di godersi semplicemente il momento, per quanto l’aria, in quel preciso momento dietro quella precisa colonna, sia godibile.
-Fuori tre.
Frank vorrebbe che la sua voce suonasse solo un po' meno nasale. 

 

 

 


 

   
 
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