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Autore: Beautiful Disaster    25/05/2008    5 recensioni
Continua a rigirarsi tra le lenzuola, il sonno ha deciso di non venire a fargli visita nemmeno stasera.
Tenta invano di fare una doccia, calda.
L’acqua inzuppa i suoi capelli biondi, si stropiccia gli occhi…potrebbe addormentarsi anche lì dentro quel box doccia, ma sa che passerà ancora qualche ora.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Matt Wachter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Continua a rigirarsi tra le lenzuola, il sonno ha deciso di non venire a fargli visita nemmeno stasera.
Tenta invano di fare una doccia, calda.
L’acqua inzuppa i suoi capelli biondi, si stropiccia gli occhi…potrebbe addormentarsi anche lì dentro quel box doccia, ma sa che passerà ancora qualche ora.
Gli succede spesso ultimamente, tanto spesso che ormai dormire due o tre ore a notte non fa più differenza, deve comunque alzarsi l’indomani mattina e imbracciare il suo basso.
Comporre musica, dare l’anima, dare sé stesso.
Si domanda spesso se questa è la vita che davvero avrebbe voluto, la vita frenetica, assordante, a tratti fin troppo avvilente e a tratti sin troppo soddisfacente.
Lotta ancora contro se stesso, contro i suoi sogni di ragazzo, i suoi sogni di fama, gloria e successo…una cruda realtà gli viene sbattuta in faccia ogni giorno e da qualche tempo non vede oltre al lavoro, al sudore.
Un tempo avrebbe pensato ‘i miei compagni mi danno la forza’…un tempo nel quale l’amore incondizionato lo spingeva a dare più di quanto avrebbe voluto, oltre alla musica ha sempre dato tutto.
Si avvolge attorno un asciugamani, si guarda allo specchio…sorride picchiettandosi le voluminose borse sotto i suoi begli occhi chiari, ma non sono quelle che fanno male e non è nemmeno la mancanza di sonno che è vero gli procura continui cali e sbalzi d’umore…ma pagherebbe perché questa sensazione massacrante fosse dovuta solo ed esclusivamente a quello. Si è appigliato per tanto tempo a qualcosa di effimero, di reale ma evanescente, una forza che credeva e sentiva sua.
Un cuore che credeva suo.
Due braccia, due occhi di ghiaccio, due mani che tanto spesso ha stretto ma che altrettante volte l’hanno allontanato.
Assecondare era il suo motto.
Eseguire, sopportare e perdonare.

Torna in camera, indossa una tuta, la più comoda.
Tira fuori un borsone e lo adagia sul letto.
Non ha il minimo dubbio, lo dimenticherà.
E non importa se gli erano state fatte promesse, non importa se fino a ieri sera piangeva davanti alle Sue suppliche, accoglieva le sue mani sul suo corpo, contava i suoi respiri su di una spalla. Non ha funzionato, non stavolta.
Non gli disse nulla, si limitò a fare le fusa, si limitò a fare il diavolo tentatore accarezzandolo, odorando i suoi capelli, concedendosi senza remore…
Ma non ha funzionato, il giocattolo si è rotto, le pile sono scariche, gli ingranaggi arruginiti.
L’ha capito troppo tardi, ma ha sempre tempo di recuperare e ne è consapevole mentre riempie alla rinfusa quel borsone, non si pentirà anzi, lascerà tutti di stucco e finalmente vedranno che quell’angelo che hanno sempre avuto a disposizione ha anche un po’ di carattere e dignità.
E la cosa che più lo fa bramare è vedere la reazione del suo ’amico’ così minuto e aggraziato. Brama per vederlo perdere le staffe per un motivo, per una volta, valido…
Brama per guardarlo negli occhi gonfi di lacrime e amore…
Brama per averlo avvinghiato al suo collo…
Brama per sentirlo sussurrare quelle parole.
Non andare via.
Si rende presto conto che tutto quello che sta pensando, che la sete di vendetta che gli appanna la vista e gli infiamma lo stomaco è solo una stupida bugia che racconta al suo pallido cuore.
La realtà è che brama per averlo ancora e per un’ultima volta tra le sue braccia…
Brama per scompigliargli dolcemente i capelli e per baciare le sue labbra…
Brama per sentirlo sussurrare quelle parole.
Sei importante per me.
Ride nervosamente, scaglia contro il muro di fronte la bottiglia che aveva sul comodino.
Si sente stanco, stanco e deluso.
Continua a sorridere mentre le lacrime vengono giù dai suoi occhi mentre cerca di imporre al suo cuore che è stato solo un gioco, che si sono divertiti è che è tempo di abbandonare il campo.
Che sarà mai lasciare il gruppo?
La musica farà sempre parte della sua vita, continuerà a pizzicare le corde del suo basso con la veemenza che l’ha sempre contraddistinto da tutti gli altri…perché nonostante tutto nessuno al momento sa fare meglio di lui…e lui lo sa bene.
Che sarà mai salutare i suoi compagni?
Stringerli al petto per l’ultima volta, dargli un in bocca al lupo che apre il cuore, dirsi addio con gli occhi e piangere col cuore, stringersi in cerchio per un’ultima volta e darsi una pacca su di una spalla e sussurrare con la voce rotta ‘buona vita amico’.
E che saranno mai quegli occhi blu?
Nulla di più che una bellisima bugia.

   
 
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