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Autore: BlueAngelxx    05/01/2014    4 recensioni
"Fu così che, la solitudine o chi per lei, in uno strano gioco di coincidenze fece incontrare Dean e Cas. Due gatti talmente diversi da essere quasi uguali."
Ebbene si, con la rivincita del Fluff è venuto fuori questo. E' colpa di una gif di Tumbrl, che mi ha dato l'idea
(Ringrazio in anticipo chiunque sia il suo proprietario)
Beh questa è la mia versione degli Aristogatti in Supernatural =)
(ho visto anche quelli di recente, facendo la babysitter) xD
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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I due gatti avevano ripreso il loro viaggio la mattina dopo e da allora non si erano scambiati molte parole. Dean camminava davanti a testa alta con l’atteggiamento di colui che, sta bene. L’unica cosa che Dean però non sapeva era che tutti, compreso Cas, sapevano quanto questa appartenga fosse falsa. Il micio aveva cercato tutta la mattina di non incrociare lo guardo dell’altro che, apparentemente non sembrava minimamente preoccupato.

Come fai? Dannazione! Non fare finta di niente!
Si lamentava da quando lo aveva visto alzarsi, vedendo la punta della sua coda rossa spuntare dal davanzale. Aveva speso tutta la notte su quel comignolo cercando una soluzione, aveva anche pensato che forse Hellen lo avrebbe preso con sè se solo lui gli avesse fatto capire quanto era importante per lui. Aveva fermato i suoi pensieri per un attimo. Dean era davvero così importante? Perché lui?  si era chiesto, tormentandosi fino al sorgere del sole, perché un gatto come lui? Così orgoglioso che piuttosto che accettare di tornare indietro nelle sue convinzioni si sarebbe fatto mettere sotto da un camioncino in corsa?
Lui non era quel tipo di gatto. Perché allora aveva dovuto incontrare uno come Dean? 

Proprio non riusciva a fare ordine nei suoi pensieri e nemmeno Sam, avvicinandosi a loro prima della partenza, era riuscito a schiarirgli un po' le idee. 

-Guardate sempre un po’ più lontano di dove arrivano gli occhi- gli aveva detto. Lasciando interdetti entrambi. 

-Fottiti - era stata la risposta dell’altro. Che effettivamente sapesse il significato delle parole del fratello? Cas se lo stava chiedendo da parecchio.

 

Contemporaneamente Dean, camminando poco lontano da lui cercava di trattenere i sospiri e cercava di reprimere l’impulso di tirare una zampata alla prima cosa che incontrava. Continuava a maledirsi per quello che aveva detto a Cas la sera prima, aveva preteso di entrare nella sua vita nonostante lo conoscesse da poco. Sospirò. Che cosa poteva farci se lui era uno dei pochi che non lo facevano sentire solo?
Aveva solo avuto la sfortuna di sbagliare di nuovo, era stato un stupido a pensare che avesse voluto rimanere con lui. Per cosa poi? Una vita di stenti? Ad essere costretto a rubare?
Certo aveva dovuto ammettere che vedere la faccia di Alastair mentre gli rubavano dalla bancarella. Nonostante questo era dovuto tornare a fare i conti con la realtà. Non avrebbe mai neanche dovuto pensare di portare via ad Hellen. Lui che almeno ce l’aveva una famiglia e una casa. Alzò un attimo lo sguardo per renderci conto che stavano procedendo nella direzione giusta, non mancava più di mezza giornata al loro arrivo. 

Senza neanche girarsi lo chiamò 

-Quando sei stanco dimmelo. L’ultima cosa che ci serve è che tu ti senta male.

Forse era sembrato troppo polemico ma non che gli importasse particolarmente. Era arrabbiato con se stesso e con il mondo, preoccuparsi di quello che pensava anche Cas non ci voleva. 

Lo vide annuire con la cosa dell’occhio per poi tornare a girarsi e a camminare. 

-Dean..- provo per un attimo a chiamarlo Cas con un filo di voce, voleva spiegargli che non c’era niente di male in quello che gli aveva detto, voleva dirgli che non era colpa sua se non poteva rimanere con lui, voleva fargli capire che lo avrebbe voluto. Molto di più di quando aveva voluto qualunque altra cosa. -…no niente, lascia perdere- aveva aggiunto subito dopo, notando qualcosa brillare negli occhio dell’altro. 

 

Poco dopo ricadde il silenzio tra i due, venendo interrotto solo qualche volta da Dean che chiedeva informazioni all’altro cercando di capire se riusciva a riconoscere qualche palazzo o qualche strada. Quel silenzio era opprimente, specialmente per Cas che, abituato sempre al chiacchiericcio insistente di Gabriel e Balthazar, non riusciva proprio a tollerarlo. 

-Quanto manca?- chiese dopo un pò, non riuscendo a capire quanta strada avesse percorso e  cercando qualche argomento di conversazione

-Fatti un conto- disse laconico mostrandogli poco lontano la bancarella di Alastair. 

-Perchè siamo venuti qui?- disse allarmato l’altro, non rendendosi conto solo dopo di quanto quelle parole suonare male alle orecchie di Dean

Lo sentì ridere di scherno. -Stai calmo Clark Kent, non c’è mica la Kriptonite- 

-Eh?

-Niente lascia perdere.

-No Dean spiegami!-

-Cosa dovrei spiegarti? Sei davvero così egocentrico che pensi che io ti abbia portato qui per qualche motivo in particolare? Ecco ti stai sbagliando! Questa è la stata più breve. Evitando questo posto ci avremmo messo ore intere ad arrivare e io sono sicuro che non era una buona idea

 

Inutile che io insista..si vuole liberare di me.
Fu il pensiero di entrambi.

 

-Comunque sia, io da qui la strada per casa tua non la conosco più. Fammi strada tu.- 

Cas non si rese conto della fatica che costò a Dean, così abituato a comandare, così sembre costretto a tenere sempre tutto sotto controllo. 

Forse non mi serve altro. Staccare il cervello per un pò. 

In quel periodo ci aveva pensato spesso, forse era tempo anche per lui di fermarsi da qualche parte, d’altronde era sempre astato costretto per far sopravvivere Sam ma lui aveva fatto la sua scelta. Diventare un sedentario, dormire su un letto caldo o su un cuscino. Qualche volta lo aveva anche sentito parlare di una ragazza che veniva sempre a trovarlo o a portargli da mangiare per poi sedersi e mettersi a chiacchierare con lui. 

Ha bisogno di compagnia, gli aveva detto quella volta Sam. Beh, non c’era nulla di strano, Dean lo sapeva. Anche John aveva sempre avuto bisogno della compagnia di sua madre, i rapporti con gli umani erano così…

Avrebbe anche potuto essere d’accordo se non fosse stato per il fatto che gli umani non si avvicinavano mai a lui, forse troppo selvatico. Troppo gatto per meritare l’attenzione di qualcuno. Questo era quello che si era sempre detto, era quello il problema degli esseri umani, pretendevano affetto e amore senza mai essere disposti a regalarne un pò senza pretendere niente in cambio,. Non c’era niente di sbagliato in lui, che andava bene così. D’altronde ci poteva essere di male nel fatto di non essere uno di quelli che non regalavano il loro amore così velocemente?
Sam era diverso, lui si strusciava sempre ai bambini quando erano più piccoli, cercava sempre di attirare l’attenzione degli umani sedendosi sui muretti o giocando con i fili d’erba che venivano mossi dai ragazzi al parco. Sam aveva sempre voluto quella vita. 

 

-Siamo arrivati.- disse Cas, riconoscendo un enorme cancello in ferro battuto che, lasciando intravedere la vista su un enorme viale faceva cadere a perdita d’occhio lo sguardo su un prato all’inglese e poi in un bosco.
Non riuscì a trattenersi dal sorridere, non sapendo tuttavia se Dean l’aveva visto sorridere o si era perso nei suoi pensieri.
-Ti capisco. Chi non vorrebbe quella vita.- borbottò qualche momento dopo. Lo pensava veramente. Cosa c’era da non invidiare nel dormire su una poltrona calda, nel mangiare qualcosa con regolarità? Certo il suo pesce era la cosa migliore, ma tutti sapevano che spesso la regolarità vince sempre sulla qualità. Poco tempo dopo essere stati abbandonati Sam aveva iniziato a dormire accoccolato a lui per evitare il freddo dell’inverno. 

Ti proteggerò io Sam, aveva promesso a se stesso e a lui il giorno che lo aveva sentito piangere eppure adesso erano diventati adulti, ognuno capace di vivere la sua vita, non era forse il momento che fosse qualcuno ad occuparsi di lui? 

-Come scusa?- furono le parole di Cas a distoglierlo dai suoi pensieri. Dannazione! Ma come fa a capire tutto quello che dico a bassa voce.
Si era fermato e lo guardava con sguardo interrogativo, con uno sguardo che Dean era sicuro che sarebbe stato in grado di far crollare chiunque.

-Ho detto che ti capisco Cas, chiunque vorrebbe la vita che fai tu, la sicurezza che hai tu non ce l’hanno in molti-

-Dean pensi davvero che sia solo per questo? Non è per la sicurezza. E’ per Hellen.

-Lo so Cas, credimi. Era proprio di lei che stavo parlando.

Non c’era rabbia nella sua voce, quasi malinconia. 


Rimasero a fissarsi per un pò, finché il primo a rompere il silenzio non fu proprio Dean.

-Beh Cas. E’ stato bello viaggiare un pò con te. Anche se avrei preferito altre considerazioni-

-Dean…io…-

-No tranquillo, non serve che mi spieghi…Ho capito benissimo.

 

Non è vero Dean, mi stai prendendo in giro.

-Sei sicuro? Guarda che se volessi potrei chiedere ad Hellen se puoi rimanere anche tu. Casa è grande, cisarebbe posto anche per te.

-Non serve tranquillo, questa non sarebbe la vita che fa me..

Sono un bugiardo, è esattamente la vita che farebbe per me.

 

L’altro non rispose, rimanendo interdetto dalle parole di Dean.

-Comunque se dovesse servirti, non esitare a venire a chiamarmi. 

L’altro rise. 

-Cosa vorresti fare? La terra di noi comuni mortali non è un posto per gli angeli senza ali. 

-Cosa?

-Sei un angelo Cas, e come tutti gli angeli la terra non è un posto per te. 

-Dean…io..-

-Fa niente tranquillo, ci sono abituato

Sei un bugiardo Dean, non è vero

-Lasciando perdere gli addii che sono una cosa che odio salutiamoci come se dovessimo vederci di nuovo, d’altronde nessuno di noi due va da qualche parte.

-Ciao Cas…se vuoi trovarmi chiedi del cacciatore.-

 

♥︎♠♣︎♦︎︎

Così era sparito Dean, con la stessa velocità della prima volta che Cas lo aveva visto qualche settimana prima. Sospirò per poi scavalcare il muretto vicino al cancello e andare direttamente la porta per andare ad avvertire del suo ritorno.

Mentre Cas si stava avvicinando al portone Dean si era seduto sul muretto, certo che l’altro non l’avrebbe visto. 

Sparkling angel

I believe

You are my saviour

In my time of need

 

Blinded by faith,

I couldn't hear

All the whispers,

The warnings so clear

 

There's no escape now,

No mercy no more

No remorse 'cause I still remember

The smile when you tore me apart

 

You took my heart,

Deceived me right from the start

You showed me dreams,

I wished they'd turn into real

And made me realize

It was all just a lie

 

Sparkling angel,

I couldn't see

Your dark intentions,

Your feelings for me

 

Fallen angel,

Tell me why

What is the reason,

The thorn in your eye?

 

This world may have failed you

It doesn't give you a reason why

You could have chosen

A different path in life

 

Could have been forever

Now we have reached the end

 

 

 

Balthazar stava dormicchiando vicino al camino acceso, mentre Gabriel mangiava una tavoletta di cioccolato come al suo solito quando, malgrado il rumore che stava facendo il piccolo topolino seduto vicino a lui, si accorse di un miagolio poco lontano.
-Cas? CAS!-
Il suo abbaiare non aveva fatto altro che mobilitare tutta la casa che, compreso Zaccaria, stava iniziando a sentire il miagolio del piccolo micio nero chiuso fuori dal portone.
-Piccolo sacco di pulci, questa volta non mi scappi. Stai pur certo che mi libererò di te una volta per tutte!-
Mentre borbottava queste parole prese una piccola borsa per poi aprire al piccolo Cas e dopo averlo preso per la collottola infilarlo nella borsa e infilare quest’ultima nel forno della cucina.

-Zaccaria! E’ LUI E’ LUI! LO HAI SENTITO??
-Madame… non vorrei dirle niente ma non c’è nessuno micio qui..
Bastardo essere viscido.
-Madame! Madame! C’è davvero Cas! Io l’ho visto! E’ nel forno!
Stava cercando di farle capire che il piccolo felino era stato chiuso nel forno, fortunatamente per Zaccaria, spento.
-Ma si può sapere che cosa ha questo cane?
Chiese guardando Balth che cercava di far capire alla padrona dove doveva guardare.
La faccia triste di Hellen non fece che incazzare ancora di più il pastore tedesco che, guardando la padrona e il maggiordomo uscire dalla cucina giurò in quel momento che gliela avrebbe fatta pagare molto cara. 

-BALTH! SEI TU?
-No sono la fata Turchina, che domanda idiota certo che sono io!
-Chiama Dean!
-Chi?
-Un gatto rosso! Quello che mi ha riportato a casa! Vive  a due isolati da qui!
-Come lo riconosco
-Ha gli occhi verdi. MUOVITI!


Dean, sempre seduto immobile sul muretto era riuscito ad assistere a tutta la scena di Zaccaria e Cas e con le orecchie indietro e l’istinto omicida, era corso verso la porta, appena in tempo per vedersela sbattere in faccia. Stava giusto entrando in panico quando si vide la porta aperte e un enorme pastore tedesco davanti.
Oh.
A Dean piacevano i Cani, erano sempre stati affettuosi nei suoi confronti, specialmente quelli randagi e non era mai mancata una volta che non aveva ricevuto aiuto da uno di loro.
-Dean?- aveva chiesto l’altro con aria perplessa ma sinceramente curiosa e un sorriso a trentadue denti lo aveva illuminato alla sua riposta affermativa. -Vieni dentro- gli aveva semplicemente detto, portandolo in cucina evitando di incrociare l’attenzione di Edgar, sparito in qualche stanza della casa.

-Cas! Cas sono io!
-Di già? Balth hai fatto poco.
-Sai Cas, comincio a pensare che tu abbia un angelo custode.
-Perchè?
-Perchè non ero tranquillo a lasciarti andare senza essere sicuro e allora sono rimasto sul muretto.
-Dean giuro che esco da qui…
-Emh, non vorrei interrompere le vostre smancerie ma qui non so se vi siete resi conto che è una situazione un pò scomodo.

Ricordando ad entrambi quello che stava succedendo intorno a loro Dean, salito sul dorso di Balthazar, riuscì ad aprire il forno, ricevendo poi un’occhiata felice di Cas, alla quale aveva risposto con una sferzata della punta della coda.
-Dobbiamo andare a chiamare Bobby e gli altri. Loro ci possono aiutare!
Il ghigno del pastore tedesco fece accapponare la pelle ad entrambi i micetti.
-Gabe vieni qua un attimo.-

♥︎♠♣︎♦︎︎

Dopo una discussione pressoché infinita, Balthazar, Dean e Cas avevano spedito il piccolo topolino ad andare a chiamare la banda dei gatti randagi, nonostante le sue preoccupazioni e il suo disappunto. Nonostante fosse uscito di casa da almeno 5 minuti buoni e stesse correndo, per la prima volta senza niente di dolce in bocca continuava a lamentarsi preoccupato
Un topo, in mezzo ad una banda di gatti? A me questi mi sembrano tutti matti. Continuava a ripetersi mentre controllava i nomi delle strade cercando di riconoscere l’indirizzo che gli era stato dato da quello strano gatto rosso. Tu di che ti manda Dean! Non ti succederà niente!
Sperava sicneramente che quella cosa fosse sufficiente. 

Dopo qualche minuto riuscì ad arrivare in uno strano vicolo. Non mi succederà niente. Certo parla facile lui, lui ha nove vite.
Qualche secondo dopo venne preso per la coda.
-E tu che ci fai qui?-  Lo aveva preso un gatto grande e grosso, con il pelo ispido e l’aria burbera.
-Sono venuto a cercare dei gatti! Mandato da un gatto.
-Ma questo è ridicolo!- la voce di un altro gatto nero. A giudicare della stessa età dell’altro.
-Ha detto che bastava dire il suo nome!
-Allora parla topolino- Dissero entrambi in coro per poi posarlo nelle mani di un siamese.
-Si chiama Denton!-
-Non lo conosco- disse un terzo gatto rosso scuro. Era un gatto enorme, poco più scuro di quello che aveva visto poco prima dentro casa sua.
-…Deemer-
-Fuori due…- la voce era quella di un gatto bianco con il pelo lungo che, stravaccato su di un giornale leggeva chissà quale articolo di informatica. -Prova di nuovo topino.-
Topino a chi?
-Dennis?
-Topo dì le tue preghiere! Un ultimo desiderio?
-PERCHÈ MI SONO FIDATO DI QUEL DEAN?!
-Fermi tutti! Questo cambia le cose!
-Certo che le cambia!
-Stai tranquillo topino, non ti facciamo niente- ecco di nuovo il gatto rossastro
-Non sono io il problema! Dean ha bisogno di aiuto! Cas è in pericolo?
-Cosa?
-Sam ma hai le orecchie foderate? Muoviti! Kevin, Ash, ragazzi andiamo!

 

Edgar nel frattempo, corso nella stalla di Anna per prendere un baule borbottava qualcosa sul suo prossimo piano. -Timbuctù! Ti spedisco a Timbuctù!
Poco erano riusciti a fare Dean e Balth quando Edgar, vedendosi passare i due felini a cavallo del pastore tedesco lo aveva preso e rimesso nello stesso sacco di poco prima.
-Abbiamo un problema
-Ah, tu dici?
-Ma quanto ci mettono Bobby e gli altri! Quel topo dovrebbe essere già arrivato!

Dean non fece in tempo a finire la frase che un gruppo di gatti, insieme ad un piccolo topolino, stavano scavalcando il muretto della tenuta Harvelle.



 ♥︎♠♣︎♦︎︎

Dean e Cas sedevano sul divano nel salotto.
-Caaaaaas! Ma devo proprio metterlo? Mi da fastidio è stretto!
-Ma quanto ti lamenti? A me piace e ti da un tocco di classe!
Subito sotto di loro, seduti per terra c’era Balthazar che, come al suo solito, teneva sulla testa il piccolo topolino che continuava a lamentarsi del fatto che lo avevano, appena qualche ora in mezzo ad un gruppo di gatti randagi.
-Suvvià Gabe, quante scene!- continuava a riprenderlo il cagnone, che se la rideva sotto i baffi.

 

Fu necessario l’intervento di Hellen per evitare che quei quattro finissero a litigare.
-Siete bellissimi!- disse, rivolta al quartetto, per poi avvicinarsi e sistemare il farfallino che Dean portava al collo. -Ci sono molti uomini in casa, ma un altro gatto era necessario, non è vero Cas?-
Il micio annui compiaciuto mentre l’altro guardava in aria imbarazzato.
Era stata proprio Hellen a convincere Dean a rimanere. Lo aveva visto lì sulla porta che guardava Cas e non aveva saputo resistere. Si era accovacciata e gli aveva detto.
-Vuoi rimanere con Cas non è vero? Non è difficile da capire. Vieni, casa è grande.-
Non aveva aggiunto altro, si era solo messa di lato, lasciando che Dean si avvicinasse con calma e vedesse l’ingresso della villa. 

-Che devo fare Cas?
-Quello che vuoi.
-E’ una risposta del cazzo te ne rendi conto vero?
-So che non sarebbe semplice cambiare vita…

Gli altri nel frattempo si erano avvicinati e lo avevano guardato. Il primo era stato Bobby, seguito da Rufus e Sam. Gli avevano detto che solo lui poteva decidere quello che era meglio per lui e nessun altro poteva decidere per lui. Sam inoltre aveva anche aggiunto che sarebbe andato con Jessica poco lontano. Lei si era trasferita da poco in un appartamento e aveva bisogno un pò di compagnia.
-Dean, fatti la tua vita. E’ quello che vorrebbe la mamma. Il fatto che ti fai una vita non significherà mai che ti libererai di me. Brutto cazzone che non sei altro.

Dean sorrise a quel ricordo. Accoccolandosi sul divano cercando di appoggiare a Cas e rimanendo sorpreso quando si accorse di trovare solo il velluto del divano. -Ma…-
-Io commemorerei il momento con una bella canzone.

Mentre nell’aria si diffondevano le note di “Rock you like an Hurricane” degli Scorpion e Hellen sorrideva, Dean si accoccolò sul divano di velluto. Certo che finalmente e per la prima volta gli sembrava essere nel posto giusto, al momento giusto. 

Note:

Chiedo scusa per aver aggiornato così tardi…durante le vacanze non ci sono stata per niente xD Il 23 sono partita e sono finita diritta su a Milano (3 ore e mezza di treno) che viaggio ragazzi! xD
Sono tornata il 28 e sono ripartita il 29 per passare capodanno fuori. Sono tornata il primo sera.
Passando qualche giorno per riprendermi alla fine ho scritto questa tutta oggi, sono stata brava? (ditemi di si)
Spero vi piaccia il mio finale..avevo anche pensato di farlo finire male e rispedire Dean in mezzo ad una strada ma non ce l’ho fatta. Mi sono sentita una brutta persona. ç.ç Devo ammettere che il pezzo triste di Dean che pensa di andare via mi ha fatto un pò vacillare ma per il resto mi sono ripresa xD Ho scritto troppo Angst questi giorni per i vari prompt e regali di natale, non ce l’avrei fatta anche con questa 

Colgo l’occasione per farvi gli auguri di Buon Anno! Spero che questo 2014 vi porti tante cose belle e tante soddisfazioni =) <3 Io quest’anno me ne vado alla JIB che ce l’ho poco lontana da casa e questo per il momento mi sembra già un’ottima cosa ù.ù
Aaaaaanyway..sto straparlando non arrabbiatevi <3
Vi ringrazio per chi mi ha letto o seguito <3

   
 
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