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Autore: olwen    05/01/2014    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Camilla fosse rimasta con Gaetano in casa di Madame Mille Lire? In quella sera dove lei era così fragile e vulnerabile? Ecco la mia conclusione della quinta serie.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ecco la mia nuova FanFiction!
Premetto che qui le cose sono diverse dall’altra che ho scritto. Perché la prima ve l’ho postata che era praticamente già scritta, e quindi i tempi di attesa per i vari capitoli erano relativamente brevi (un giorno, giusto per rileggere), mentre qui la sto scrivendo man mano. In più, l’altra era completamente inventata, e sono stata molto descrittiva, questa invece mi attacco in un punto (che non è MAI stato scelto da nessuno….!!! notare l'ironia) della quinta serie, e trovo corretto, dato che tutti l’abbiamo vista, riprenderla con i dialoghi e situazioni che ci sono stati. Immaginatevi le scene, io con word aperto e sotto l’episodio de La Prof in pausa….ahahah

Dopo questa premessa, ecco che vi presento la mia chiusura della quinta serie. Praticamente mi attacco alla sera dell’incontro tra Camilla e Gaetano in casa di Madame Mille Lire, perché è proprio qui, secondo me, che Camilla è più vulnerabile, non ci sono altri momenti dove la sua emotività sia cosi fragile come quella sera.

Spero possa piacervi!!!! E mi spiace che, essendo presa da un punto specifico, possa sembrare un po’ una copia di altre FanFiction, ma ho un’idea in testa e spero, di nuovo, che possa piacervi!

 
Capitolo 1 – L’incontro galeotto
 
“Ecco, lo sapevo che non dovevo fidarmi” pensò Camilla mentre era nello studio di Renzo con in mano una fattura del Le Grand Hotel de Paris, “Camera matrimoniale….Ostriche e Champagne! Sto maledetto! Lo sapevo, lo sapevo che non dovevo dargli l’idea di chiamarla. Ma perché l’ho fatto? Sono sempre la solita stupida. Patto di solidarietà amorosa, si … patto un corno!!” continuò a pensare Camilla.

Intanto la rabbia e il panico presero possesso di lei che andò a sedersi in divano in lacrime, con il caro Potty che le faceva compagnia seduto in braccio.

– Chi l’avrebbe detto, eh? Potty? Si è rimesso con Carmen…e io come una stupida a fidarmi di lui. Dopo tutti quei discorsi. E poi lui fa il geloso con Gaetano! Noi mica ce ne andiamo a Parigi, camera matrimoniale ostriche e champagne! Noi il massimo che facciamo è andarci a prendere un vermouth…e di momenti in cui potevo tradire Renzo ce ne sono stati, eccome! E io no, che mi fidavo di lui e invece lui se la spassava con Carmen – Camilla si stava sfogando con l’unico che poteva ascoltarla in quel momento. Fuori stava diluviando, il tempo era proprio in sintonia con il suo umore.

Ad un certo punto, mentre era li, immersa nei suoi pensieri sentì un rumore provenire dal piano di sopra. “Ma questo rumore proviene dalla casa di Madame Mille Lire” pensò subito Camilla, e senza nemmeno pensarci due volte prese e salì a vedere cosa fosse successo.

Entrò di soppiatto nell’appartamento di Madame, non voleva restare incastrata in qualche casino, quindi meno rumore avesse fatto e meno l’avrebbero sentita, chiunque ci fosse stato.

Quando vide Gaetano fermo davanti alla finestra le scappò un sospiro di sollievo e lo chiamò.

– Gaetano –

– Camilla! Ma che ci fai qui?? – le rispose Gaetano con aria sorpresa.

– Ero sveglia, ho sentito un rumore provenire da quassù e sono venuta a vedere cosa fosse successo – gli rispose Camilla.

Gaetano la vide strana, con un’aria sbattuta e le chiese – Ma che succede? Tutto bene?? –

– Si, è solo un po’ di raffreddore – gli rispose Camilla e aggiunse – e tu? –

– Ah! Beh, io avevo bisogno di staccare la spina con Eva. È a casa e vuole portarsi via Tommy, considerato che abbiamo litigato ho preso e sono venuto qui –

– E non c’era un posto migliore di questo dove andare? – gli chiese Camilla.

– Sinceramente non ci ho pensato su due volte. E poi sono qui anche per lavoro – le confessò, sapendo di aver fatto una cosa sbagliata, considerando che lo sguardo di Camilla cambiò subito e si fece interessato.

– Perché per lavoro? – gli chiese subito

– Abbiamo scoperto che Madame riceveva tutte le notti delle telefonate –

– Minacce? –

– Non lo sappiamo Camilla, comunque sia, anche adesso che è ricoverata continua a riceverle, anzi, dovrebbero chiamare tra poco –

– Allora visto che sono qui potrei rispondere io, facendo finta di essere lei – gli propose subito Camilla

– Certo, perché no! – rispose Gaetano accettando volentieri la proposta.

Ci fu un attimo di silenzio e Gaetano vide Camilla rabbrividire. Effettivamente faceva freddo li, e lei era in un pigiama di seta, sicuramente stava congelando. La guardò e le disse – Aspetta – e subito dopo si tolse il maglione per poi poggiarlo sulle sue spalle.

– Oh, grazie, ma non dovevi – gli disse Camilla

– Come no? Stai congelando! – le rispose Gaetano.

Camilla restò sorpresa dal gesto di Gaetano. Era sempre stato un cavaliere, gentile e disponibile. Adesso che era li con lui e lo guardava meglio, cominciava a pensare che forse stava sbagliando tutto. Sarà anche il suo stato d’animo a parlare, ma stava accadendo qualcosa dentro di lei. Aveva voglia di abbracciarlo e stare rintanata nel suo abbraccio per poter dimenticare tutto quello che era successo poco fa.  Il maglione emanava il suo profumo, se lo sentiva addosso e questo le piaceva.
Si accomodarono in divano per aspettare la telefonata, mentre erano li Gaetano iniziò a parlare.

– Dai, dimmi veramente cosa è successo! –

Camilla rimase un attimo interdetta, non capiva a cosa si riferisse, poi pensò alla sua faccia che non doveva essere proprio una bellezza con tutto quello che aveva pianto fino a poco fa. Non voleva dirgli nulla, non voleva farsi vedere debole e fragile.

– Te l’ho detto, mi son presa un bel raffreddore! –

Gaetano la guardò e continuò a non crederci alla scusa del raffreddore. Ma quando stava per cominciare a parlare di nuovo squillò il telefono.

– Ecco la telefonata! Sono le meno 10 a mezzanotte! – annunciò Gaetano, e tutti e due si alzarono verso il telefono, uno di fianco all’altro pronti per sentire tutto.

– Ok, allora io rispondo! – gli disse Camilla e alzò la cornetta – Halò! – disse con un accento francese.

Dall’altro lato della cornetta partì una musica. Restarono ad ascoltarla finché non misero giù. La vicinanza molto ravvicinata al viso di Gaetano aveva un po’ agitato Camilla.

– Cos’era? – chiese Gaetano mentre si risedevano in divano.

– Era il finale della Tosca credo, quando fucilano Cavaradossi!..... Comunque è una cosa molto bella – gli rispose Camilla

– Dunque una fucilazione …. potrebbe essere una minaccia, un avvertimento – disse Gaetano

– Un maniaco con tendenze melomani? –

– Uno stalker di anziane appassionato di opera –

– Un persecutore di Madame? – chiese infine Camilla

Mentre diceva questo Gaetano le cinse le spalle. Lei non si aspettava questo abbraccio, ma adesso ne aveva bisogno e non si ritrasse. Voleva, anzi, quasi appoggiarsi a lui per sentirlo ancora più vicino. Gaetano rimase sorpreso dal fatto che Camilla non si fosse spostata, e tenendo il braccio sulle sue spalle le chiese di nuovo – Sicura che vada tutto bene? –

Camilla allora non ci pensò due volte e decise di sfogarsi con lui.

– È per Renzo! –

“Mmmm Renzo, non ti sopporto più!” pensò subito Gaetano quando sentì quel nome, ma non disse nulla, voleva che Camilla proseguisse.

– Si, sai che è stato a Parigi con Carmen per lavoro, no? –

– Si, me l’avevi detto –

– Ecco …. Mmmm ….. ho trovato una fattura dell’hotel. Le Grand Hotel de Paris, per la precisione. Per una camera matrimoniale e la cena a base di ostriche e champagne – ecco, gli aveva detto tutto, sputato tutto con estrema facilità, peccato però che quello non fosse l’unica cosa ad uscire, perché le lacrime iniziarono a solcare il suo viso. Gaetano non riusciva a resistere nel vederla così fragile e triste. Se avesse potuto avere Renzo sotto mano e picchiarlo l’avrebbe fatto.

– Dai, magari non è successo nulla, è solo una fattura – disse Gaetano, con poca convinzione nella voce, e Camilla questo lo sentì.

– Non ne sei convinto neppure tu! È difficile pensare che non sia successo nulla con quella carta in mano! –

Gaetano la guardava dritto negli occhi, la strinse più forte a sé e lei non diede cenno di volersi allontanare, anzi, Camilla si sentiva coccolata, era di questo che aveva bisogno in quel momento, essere coccolata e consolata.
Gaetano si avvicinò piano piano al suo viso, voleva baciarla. Sapeva che il momento non era dei migliori, che lei era troppo vulnerabile, ma anche lui aveva bisogno di essere coccolato, dopo l’ennesima lite con Eva, e cosa c’era di meglio che essere tra le braccia dalla sua Prof? Con delicatezza asciugò le lacrime dal volto di Camilla, appoggiò la mano sulla sua guancia, l’accarezzò con il pollice che scese verso le labbra per accarezzare anche quelle. Si guardarono negli occhi e si baciarono. Un bacio che partì con dolcezza ma che si trasformò in passione pura dopo pochissimo. Le loro labbra si cercavano ardentemente  e non sembravano aver intenzione di smettere. Quando però le mani di Gaetano iniziarono a farsi più curiose Camilla lo bloccò. Si guardarono negli occhi e lei disse – non posso – Gaetano avrebbe voluto morire “No, non adesso!” pensò e la guardò con occhi imploranti.

– Non è giusto – gli disse Camilla

Gaetano non resistette – Camilla, lasciati andare! ….. è quello che vogliamo tutti e due, non lo vedi? –

Gaetano aveva ragione e questo faceva paura a Camilla, che pensava non fosse giusto per Renzo.

“Ma cosa diavolo faccio?? Mi metto a pensare a Renzo adesso? Dopo tutto quello che mi ha fatto fino ad ora? Gaetano mi piace da una vita, adesso è qui e siamo da soli. A quel paese Renzo!” pensò Camilla, e subito dopo prese con entrambe le mani il volto di Gaetano e lo baciò appassionatamente.

Gaetano dal canto suo lo prese come un si e dopo qualche bacio ricominciò a farsi curioso e ad esplorare il corpo di Camilla, e stavolta non aveva intenzione di fermarsi.  Anche Camilla comunque non voleva più bloccarsi, la passione si era accesa ed era impossibile fermarla.

Erano ancora li, seduti sul divano, ma Gaetano in un attimo fece distendere Camilla spingendola lentamente mentre la baciava, in modo da stare lui sopra di lei.

Iniziò a scendere piano piano, a soffermarsi sul suo meraviglioso collo, e mentre era li con le mani iniziava a spogliare Camilla e lei ricambiava spogliando lui.

Si ritrovò ad essere in intimo con Gaetano che esplorava il suo seno. Si sentiva come un’adolescente alla sua prima volta. Stava vivendo delle sensazioni ed emozioni nuove mai provate con Renzo, o forse si, all’inizio della loro storia.

– Gaetano – disse in un sospiro Camilla che stava impazzendo sotto i suoi tocchi, sembrava quasi una supplica.

Sentirsi chiamato così fece impazzire Gaetano, era un sogno che si stava avverando. La sua amata prof che lo stava desiderando come lui ha sempre desiderato lei. In un attimo scomparve la biancheria, e per tutti e due sentirsi addosso il corpo nudo dell’altro fu come un afrodisiaco. La passione bruciava e i baci erano fuoco puro sulla pelle di entrambi. Camilla intrecciò le sue gambe intorno al bacino di Gaetano e in un attimo divennero un solo corpo che ardeva di passione.

Restarono li, accoccolati sul divano, ignari del tempo che passava e del freddo che sentivano. Si scaldavano con il contatto dei loro corpi.

Gaetano era in contemplazione di Camilla. La guardava rilassarsi, le accarezzava i capelli, il viso, ogni tanto si guardavano negli occhi, uno sguardo complice e felice, non parlavano, non serviva dire nulla, ma ad un certo punto Gaetano disse – Camilla – accarezzandole le labbra con il pollice e poi guardandola intensamente negli occhi – sei la donna della mia vita……. Ti amo – e la baciò.

Camilla si sentiva come non si era sentita mai, al settimo cielo, amata e adorata. Al ti amo di Gaetano il suo cuore si bloccò, anche lei lo amava, e si rendeva conto che lo amava da tanto tempo, e nonostante questo lei ancora stava con Renzo. Sapeva di aver sbagliato quella notte, ma l’accavallarsi di tutti gli eventi l’aveva portata a fare quella scelta, e, nonostante sapesse d’aver sbagliato non c’era nessun rimpianto, o forse c’era per il fatto di non averlo fatto prima. “Ma perché il destino non ci ha fatti incontrare quando ero separata con Renzo? Perché?” pensava.

Vedeva Gaetano che la fissava negli occhi e con un sussurro gli disse – ti amo anch’io – lo tirò a sé e lo baciò. Alla fine del bacio, Gaetano provò a chiedere – Camilla….ma perché allora stai ancora con Renzo? –

Camilla non sapeva cosa rispondere, quella domanda fu come una doccia fredda – non lo so nemmeno io sinceramente. Voglio bene a Renzo, ma mi accorgo da un po’ di tempo a questa parte che molto probabilmente non lo amo più, e poi credo sia anche per Livietta, per farla stare in una famiglia che ancora sta insieme, piuttosto che sgretolata –

– Ma Livietta è sveglia, non è che magari si è accorta di questa “finzione” tra te e Renzo? Non è che questo possa essere anche il motivo della sua acidità nei vostri confronti? – le disse Gaetano

Effettivamente Gaetano potrebbe avere ragione – non lo so – è l’unica cosa che riuscì a dire Camilla.

Restarono ancora li accoccolati, ma era sempre più tardi. Camilla non avrebbe voluto tornare a casa, ma Renzo prima o poi si sarebbe accorto della sua assenza. Con moltissima fatica disse a Gaetano – dobbiamo andare, è tardi –

– Hai ragione –

E con calma si alzarono e si rivestirono. Quando Camilla prese in mano la maglia di Gaetano gliela porse ma lui gliela lasciò – mettila pure tu, fa freddo – le disse

– Si, ma tu devi uscire, io no –

– Non importa, non ho freddo –

Allora Camilla se la mise e Gaetano restò a guardarla, lei non si accorse, ma lui la vide quando se la mise che si tirò il collo della maglia verso il naso per inspirare il suo odore, e questo lo rese felice. Prima di aprire la porta si diedero un bacio e poi uscirono, arrivati quasi al pianerottolo di Camilla restarono sorpresi nel vedere Renzo fuori dalla porta.

– Ma c-c-che ci fai qui? Non eri in bagno? – chiese Renzo con espressione stupita

– E tu non eri a letto? – gli chiese Camilla

Gaetano, imbarazzatissimo disse – Beh, io vado…. Buonanotte! – e tolse il disturbo.

– Ciao – lo salutò Camilla.

Appena se ne andò, Camilla chiese a Renzo – che cosa ci fai sul pianerottolo in piena notte? –

– Ma io ero andato…..no, che cosa ci fai tu sul pianerottolo in piena notte con LUI e con il suo pullover?? –

– Noi due dobbiamo parlare, eh! – disse Camilla in modo molto gelido – tira fuori le chiavi ed entriamo! –

Ma nessuno dei due aveva le chiavi, si erano chiusi fuori. Dovettero suonare e aprì Livietta che chiese con aria assonnata – ma che ci fate sul pianerottolo in pigiama?? Che vi siete fumati? –

– Niente niente! – rispose Camilla ed entrarono.

Andarono immediatamente in camera, tutti e due con aria furente. Camilla si tolse il maglione di Gaetano e lo scaraventò sul letto.

– Scusa, ma che ci facevi di là in casa di Madame con il poliziotto? – chiese Renzo

– E tu che ci facevi in piena notte da Carmen? –

– Io sono andato a riportarle il cellulare che aveva dimenticato in studio –

– Ah, ma và! – disse con aria ironica Camilla

– Che è, non mi credi? –

– Non lo so! ……. Non è che per caso mi devi dire qualcosa? A proposito di Parigi? Una camera d’albergo matrimoniale?? Eh???? –

– Non penserai mica.. –

– Io non penso niente, IO SO! So che ho trovato una fattura di un pernottamento di una stanza matrimoniale e anche di una bella cenetta a base di ostriche e champagne! Pensa un po’! –

– Sei andata a rovistare nelle mie carte?? –

– No! –

– E invece si, sei andata a rovistare nelle mie carte! –

– Non sono andata a rovistare! C’è stato un colpo di vento che ha aperto la finestra, sono corsa a chiuderla ma ormai aveva sparpagliato le carte per terra, le ho solo raccolte e tra quelle c’era la fattura –

– No, sei andata a rovistare! E questa è una cosa che non sopporto…sopporto tutto, sopporto tua madre, le indagini, l’amicizia con la polizia e il tempo che passi insieme al piccoletto della polizia, sopporto tutto, ma questo no, questa è la prova inconfutabile della mancanza di fiducia nei miei confronti –

– E nei miei? Guarda che non ho rovistato ti dico! – insiste Camilla e quando vide Renzo prendere i cuscini chiese – Che fai? –

– Prendo i cuscini –

– Perché? –

– Per andare in studio, a dormire, spero! – le rispose Renzo incamminandosi verso la porta, poi però tornò indietro – e comunque tu ancora non mi hai detto che cosa ci facevi in una casa dove c’è stato un tentato omicidio con quello là … e di qualsiasi cosa si tratti, qualunque sia la risposta che sicuramente avrai …. NON … MI … PIACE! –

– Buonanotte!!! – gli disse Camilla, incrociando le braccia e girandosi dall’altra parte, in modo da chiudere la cosa. E infatti Renzo la guardò e se ne andò, appena la porta si chiuse Camilla disse tra se – bugiardo! –

Era delusa. Non capiva come faceva a mentire così spudoratamente. Dopo che l’aveva colto in fragrante con la fattura, ancora negava l’apparenza? E poi era anche andato da lei questa notte. “Beh, oddio! Anch’io sono andata da Gaetano stanotte…è che ho sentito un rumore. Se non lo avesse fatto io me ne sarei stata qui a casa. Meglio essere andata da Gaetano comunque” pensò Camilla. Effettivamente quella notte era servita parecchio a mandare in caos Camilla, oltre a quello che era successo con Gaetano, si era finalmente accorta che con Renzo forse la cosa poteva essere bella che chiusa. Decise comunque di pensarci bene durante la notte, aveva bisogno di riordinare le idee e capire bene cosa volesse, quindi prese e se ne andò a letto.
  
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