Stava lì, con i suoi amici. Rideva, scherzava con loro. Aveva un sorriso stupendo. 
Passeggiavo per i quartieri di Londra ascoltando un po' di musica, quando poi l'ho visto. Lui. Justin. La mia prima vera cotta da adolescente. Il mio primo vero amore da donna. Eravamo compagni di scuola fin dalle medie. Non avevo mai parlato con lui così tanto, la mia enorme timidezza non lo permetteva, tranne alcune volte in cui costretta dai professori per qualche compito da dargli a causa di un'assenza. Era strano. Non mi ero mai innamorata di una persona solamente guardandola negli occhi, dalla prima volta in cui incrociai il suo sguardo; non avevo mai creduto all'amore a prima vista, eppure mi era successo. 
-Hey Parkinson!- 
Una voce mi distrasse dai miei pensieri. Come non riconoscerla? 
- H-Hey Bieber!- dissi nello stesso modo che aveva usato lui.  Cercai di sembrare rilassata, sciolta, ma la cosa sembrò alquanto difficile.
-Vuoi venire con noi? Andiamo a fare una passeggiata al parco.-  domandò con un sorriso da mozzare il fiato. 
-Ohw, certo! Perché no!- dissi con entusiasmo. Guardai per un secondo i suoi amici, mi sembravano gente tranquilla. Non c'èra nulla da temere. O almeno lo speravo.
-Ciao io sono Chaz! Lui è Ryan e lei è Caitlin!- disse uno dai capelli castani.
Gli altri mi sorrisero dolcemente. 
-Tu devi essere Cayley ! Giusto?- disse la ragazza. -Juss ci parla ..-  Non finì la frase che Justin le tappò la bocca.
-Uhm..scusali! Sono strambi, meglio lasciarli perdere- disse in modo ironico quello che doveva essere Ryan. 
Risi per poi incamminarci per il parco. Gli altri andarono avanti, lasciando me e Justin da soli.
-Ho saputo che ora fai parte della squadra di football della scuola!- dissi, cercando di spezzare quella tensione che si era creata. 
-Si, infatti. Ho superato le prove. Amo il football, mi è sempre piaciuto da quando ero piccolo, anche se il mio hobby preferito ne è un altro.- rispose sorridendo.
-Quale sarebbe?- dissi interessata. Volevo imparare a conoscerlo meglio. Ho sempre saputo che aveva un lato che nessuno ha mai visto fino in fondo e io volevo almeno tentare.
-Cantare- 
-E' una cosa stupenda!- esclamai sorpresa.
-Davvero? Insomma, alcune persone  pensano che per i maschi cantare sia una cosa da sfigati. Sei la prima che mi dice che è una cosa bella!- disse grattandosi il collo. 
-Trovo che queste persone allora non abbiano un cervello abbastanza grande!-
-Sono d'accordo!- disse sorridendomi 
Volevo morire. Era semplicemente perfetto. 
-E il tuo? Hai un hobby?- domandò interessato.
-Oh si tanti! Amo leggere, mangiare, scrivere, mangiare, cucinare...interessante no?- dissi ridendo.- Pensa che per quanto sono brava ai fornelli ,una volta per fare delle lasagne incendiai la cucina. Ho dovuto chiamare i vigili del fuoco poiché i miei non c'èrano!-
Scoppiò in una fragorosa risata. E io lo imitai. 
-Vorrà dire che allora in futuro non verrò a casa tua a mangiare un pasto cucinato da te. Meglio evitare mal di pancia! Non si sa mai!- disse prendendomi in giro.
-Hey Bieber, attento a come parli!- risposi dandogli uno schiaffo sul braccio.
Senza accorgermene, arrivammo al parco. Ci sdraiammo sotto l'ombra di un albero.  
-Uhm..Cayley, stasera,ecco..Hai impegni?- disse ad un certo punto Justin.
Rimasi sorpresa. Justin, Justin Bieber che chiedeva ad una sfigata come me di uscire? Sto sognando, me lo sento. Mi diedi un pizzico per vedere se mi svegliavo, ma non accadde nulla.
''Omg, sono in paradiso'' pensai.
-Nono. Perché?-  
-Mi chiedevo se, insomma, ti andrebbe di uscire con me. Una passeggiata. Ti va?- Chiese, speranzoso di una mia risposta positiva. Girò il capo verso di me. E io feci altrettanto verso di lui. I nostri nasi si sfioravano. C'erano solo pochi centimetri di distanza tra di noi.
Sembrava un angelo!
-Certo che mi va- risposi sorridendo a 32 denti. 
-Fantastico!- esclamò ricambiando il sorriso. - Ti accompagno a casa, allora! Sono già le 19.00 . Per le 21.00 ti passerò a prendere.- 
Si alzò da terra e mi porse una mano per aiutarmi ad alzare.
Il tempo era volato. 
Chissà che fine avevano fatto i suoi tre amici. Mha..
Mi accompagnò alla sua macchina e in poco tempo mi ritrovai di fronte casa.
-Allora.. a tra poco!- disse sorridendomi  e lasciandomi un bacio sulla guancia. 
-A tra poco.- 
Gli sorrisi ed entrai subito in casa.
-Mamma stasera esco con un amico.- urlai dalla cucina, sperando mi sentisse al piano di sopra.
Presi due biscotti per riempire appena il mio stomaco.
-Guarda che ho visto tutto!- esclamò scendendo dalle scale per poi raggiungermi.-E' carino!- disse facendomi l'occhiolino. 
-Mamma!- esclamai.
-Okay okay scusami!- disse alzando le mani in segno di resa. 
Guardai l'orologio e mi accorsi che erano già le 20.00.
-Oh merda, è tardissimo!- urlai, salendo le scale.
Mi feci una doccia veloce. Indossai un pantaloncino a vita alta verde acqua, una maglietta bianca con un giacchino color carne sopra, le mie amate all star e dei bracciali. 
Non mi truccai in modo pesate. Misi solo un po di eyeliner, mascara e un lucidalabbra trasparente. 
-Finitoo!-esclamai soddisfatta. 
Proprio in quel momento suonò il campanello. Mi precipitai sulle scale e aprii la porta. 
-Cayley! Già esci? Non rimani per cena? - domandò mia madre dalla cucina.
-No mamma ho fatto tardi!- 
-Ah va bene! Divertiti con il ragazzo carino!- mi ''raccomandò'' ridendo
Mi chiusi la porta alle spalle e trovai Justin che nel frattempo aveva assistito alla scena tra me e mia madre.
- ''Il ragazzo carino''?- disse ridendo. 
Mi lasciai trasportare anch'io dalla sua risata contagiosa. 
-Si scusala, a volte mia mamma è veramente imbarazzante!- esclamai abbassando il capo ridendo. 
Mi alzò il capo e disse:- Non abbassare la testa. Il tuo bel faccino è troppo adorabile per non essere ammirato.-
In quel momento arrossii terribilmente. 
- Andiamo?- domandò.
Sorrisi. -Certo! Andiamo.- 
Passeggiammo per quelle  stradine di Londra, illuminate dai fari e dalle luci provenienti dalle case circostanti. Parlammo del più e del meno, di cosa avremmo voluto fare dopo la scuola, della musica che ascoltavamo..
-Posso farti una domanda?- dissi ad un certo punto.
Lui annuì con il capo. 
-Perchè in tutti questi anni, solo ora hai deciso di parlarmi?-
-Oh, beh, perchè mi ero accorto che sono stato uno stupido a non avvicinarmi mai ad una ragazza come te.-
-In che senso ''una ragazza come te''?-
Era imbarazzato e si vedeva! 
-Sei una persona fantastica: intelligente, solare, simpatica, socievole..con mille pregi e pochi difetti.- 
Le sue guance si iniziarono a colorare leggermente di rosso. 
Era tenerissimo.
-Sei dolcissimo, grazie! Nessuno mi aveva mai detto così tanti complimenti!- risposi abbassando il capo dall'imbarazzo. 
-E' la verità!- disse sorridendomi. 
''Ha un sorriso bellissimo'' pensai.
Solo in quel momento mi resi conto di averlo detto a voce alta.
-Grazie mille!- esclamò ridendo.
-O mio Dio! Che vergogna! Scusami.- dissi mettendomi le mani sul viso, cercando di coprire la vergogna. 
-Ti scusi per vermi  detto che ho un bel sorriso?- disse continuando a ridere.
-Hey Bieber non prendermi in giro- risposi puntandogli l'indice sul suo petto e chiudendo gli occhi a fessure, cercando di fare la parte della dura. Che si rivelò un fallimento. 
All'improvviso, dal nulla, mi abbracciò. Avrei voluto restare così per il resto della mia vita. Ricambiai l'abbraccio, stringendolo a me, come se quella fosse stata l'ultima volta che l'avrei visto. 
-Ti voglio bene.- disse sussurrandomelo nell'orecchio con una voce da far venire i brividi.
-Anche io, Bibo.- risposi 
-Bibo? E da dove è uscito fuori?- disse sciogliendo l'abbraccio per poi ridere.
-Non ne ho idea! Mi è venuto spontaneo! E' carino, non credi?- dissi ridendo con lui.
-Si hai ragione. E' carino!- disse sorridendo.
Continuammo a camminare, per poi arrivare al parco. Lo stesso di oggi pomeriggio. 
 Le nostre mani si incrociarono. Mi sentii le guance andare a fuoco. Sembrava essere in paradiso. Non so cosa eravamo e non so cosa saremmo diventati. Ci lanciavamo sguardi furtivi, di nascosto, per paura che l'altro potesse accorgersene. Mi sentivo bene con lui; mi sentivo finalmente desiderata da qualcuno. Non era amore, no. Era qualcosa di più. 
                                                                                                                                                                                                        <Puoi amare solo quando sei felice dentro di te.
                             L'amore non può venir aggiunto dall'esterno.
                             Non è un indumento che puoi indossare.>
I nostri sguardi si incontrarono. I suoi occhi brillavano più delle altre volte. Potevo rimanere ore e ore a fissarli senza mai stancarmi. Vedevo l'oceano in un paio di occhi color caramello, e li capii che era la fine. Mi ero innamorata follemente. 
Appoggiò delicatamente la mano sulla mia guancia, bianca rispetto al colorito della sua pelle.
A pochi centimetri dalle mie labbra disse:-Se per baciarti dovessi poi andare all'inferno, lo farei. Così potrò poi vantarmi con i diavoli di aver visto il paradiso senza mai entrarci.-
-William Shakespeare.- risposi guardando le sue labbra. E fu così che la distanza tra di noi scomparve, lasciando spazio ad un amore eterno. SPAZIO AUTRICE. Saalve a tuttii. Questa è la mia prima storia. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate!! Accetto consigli! Bhe che dire...spero vi sia piaciuta!!! Se lasciate qualche recensione ne sarei davvero felice! Vi saluto! Alla prossima! :)) Ciaoo!!! :3