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Autore: SayakaLatia    05/01/2014    2 recensioni
[Fire Emblem Awakening]
Erano già passati dieci minuti. Say'ri li aveva contati. Fece un altro affondo, e un altro nemico stramazzò al suolo mentre sangue usciva copioso dalla ferita. Say'ri guardò in alto. I cavalieri pegaso e i draghi erano impegnati in un'ardua battaglia, mentre gli arcieri tentavano di far prevalere il rispettivo esercito. Poi Say'ri posò lo sguardo su un punto a caso dell'esercito nemico, ed incrociò gli occhi del fratello.
Genere: Drammatico, Guerra, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Good bye... my dear sister
 
 
Say'ri se ne stava immobile schierata nell'esercito dei Pastori, aspettando ordini dal suo comandante. L'atmosfera non era delle migliori, dopotutto era dentro ad un vulcano. L'aria appesantita dal fumo era difficile da respirare, e aveva lo spiacevole odore di zolfo. La fuliggine incandescente volteggiava intorno all'esercito, che aspettava di partire all'attacco. A capo dell'esercito c'erano rispettivamente Chrom in groppa al cavallo alato della moglie Sumia e la stratega, affiancata dal marito Lon'zu. Tutto era immobile, solo il verso del vulcano faceva da sottofondo a quel luogo che fra poco sarebbe diventato un bagno di sangue. 
Dall'altra parte del campo Yen'fay si preparava a partire all'attacco, sotto ordine di quell'essere valmeo che portava il nome di Excellus.
"Pronto ad uccidere la sorellina, Yen'fay?" disse malefico Excellus con un sorriso sadico stampato sul volto. Yen'fay rispose con un grugnito e un'occhiataccia, che suscitarono l'iralità del mago. Yen'fay ricordava bene la lite che ebbe con sua sorella molto tempo fa, e le loro decisioni, che li obbligarono a seguire strade opposte. Ma prima erano molto uniti. Si difendevano a vicenda e si volevano molto bene. E si promisero molte volte di rimanere per sempre così. Però, il destino volle che i due si trovassero faccia a faccia nella gola di un vulcano, con il solo pensiero di uccidere l'altro.
"Bene, ora me ne vado, vedi di portarmi la testa di Chrom su un piatto d'argento o saranno guai per te!" disse Excellus e dopo aver mormorato qualche formula incomprensibile, sparì. 

"Say'ri, non ti dispiace combattere contro tuo fratello?" chiese la stratega alla mora, curiosa di avere la sua opinione.
"No. In questo momento, lui non è più mio fratello, è un nemico." rispose lei secca, troncando il discorso. Aveva imparato ad abituarsi a quel pensiero, che per lei era diventato una realtà. Fece un respiro profondo ed estrasse la spada dal fodero. La lama ben lucidata riflettè il rosso della lava, apparendo come una spada infuocata. Anche tutti gli altri sfoderarono le armi, capendo che lo scontro sarebbe iniziato di lì a breve.
"Tenetevi pronti" ordinò Chrom estraendo Falchion ed osservando la schiera di nemici dalla parte opposta del campo.
"Attenti alla lava, tende ad aumentare" avvertì la stratega sfoderando un tomo di magia del tuono.
Say'ri sentiva la pressione agitarle l'animo. Chiuse gli occhi ed impugnò la spada in posizione d'attacco. Era vero quello che aveva detto alla stratega? Forse non ci credeva a pieno. Ma in quel momento doveva crederci, altrimenti sarebbe sicuramente morta. Yen'fay dall'altra parte del campo diede l'ordine di attaccare. Chrom fece lo stesso. Lei aprì gli occhi. E vide avanzare uno sterminato esercito di nemici. La battaglia aveva inizio.
Erano già passati dieci minuti. Say'ri li aveva contati. Fece un altro affondo, e un altro nemico stramazzò al suolo mentre sangue usciva copioso dalla ferita. Say'ri guardò in alto. I cavalieri pegaso e i draghi erano impegnati in un'ardua battaglia, mentre gli arcieri tentavano di far prevalere il rispettivo esercito. Virion scagliò una freccia che si conficcò nell'ala di un drago nemico. L'animale ruggì dal dolore, mentre Zelcher con Minerva si avventava su esso. Da terra Say'ri sentiva gli artigli di Minerva squarciare le carni dell'altro drago, e Zelcher decapitare con un colpo d'ascia il nemico. La stratega era impegnata a fulminare uno ad uno gli arcieri nemici, mentre Lon'zu le copriva le spalle. Passò anche a tutta velocità Nowi con in groppa Libra, che lanciò una potentissima sfera di ghiaccio sugli avversari. Ne uccise molti. Poi Say'ri posò lo sguardo su un punto a caso dell'esercito nemico, ed incrociò gli occhi del fratello. 
Yen'fay restò per svariati secondi a fissare gli occhi della sorella. Non era affatto cambiata. Alta, snella, con i suoi bellissimi capelli neri e i suoi occhi penetranti. Say'ri venne attaccata da tre dei suoi uomini. Lei non si fece scrupoli. Schivò i primi due fendenti abbassandosi, poi scattando in alto trappassò uno dei tre. Intanto il terzo stava preparando un incatesimo di magia nera, ma Say'ri fu più veloce e gli piantò la spada nella gola. L'ultimo però l'aveva già caricata e a spada tratta stava per colpirla. La mora tolse rapida la spada dalla gola del nemico e parò il fendente, tirando a terra il nemico con un calcio e trapassandolo all'altezza del cuore. La sua spada grondava sangue, ma lei rimaneva impassibile. Continuò a fissare suo fratello, come quest'ultimo faceva con lei. Poi corse ad aiutare i suoi amici. Yen'fay era stupito da come la sua piccola ed indifesa sorellina era cambiata e diventata una vera e propria donna, capace di sbaragliare tre nemici in una volta. Anche lui dopo poco tornò a combattere, tenendo però d'occhio sua sorella.
Say'ri stava a malapena trattenendo le lacrime. Se ne era resa conto qualche istante fa, quando aveva fissato intensamente Yen'fay negli occhi. Lei non lo odiava. Per lei non era un nemico. Era suo fratello, il suo adorato fratello, a cui lei aveva voluto tantissimo bene e a cui ne voleva ancora molto. E non voleva ucciderlo, nè vederlo morto. Lei voleva riabbracciarlo, e poter tornare ad avere il loro vecchio rapporto. Ma era quasi impossibile. Lo sapeva.

La battaglia infuriava da qualche ora, quando l'esercito Yllissiano prese nettamente il sopravvento, e dei nemici che partirono in precedenza ne rimasero pochi. Fra questi c'era Yen'fay, che continuava a combattere senza arrendersi.
Anche Say'ri, felice di vedere che i Pastori stavano vincendo, continuava a combattere. Ad un certo punto dal nulla comparve Excellus, a pochi passi dalla mora. 
"Stupidina, è inutile essere felice. Perchè tu non vedrai la luce del sole! Il tuo fratellino è troppo vigliacco per ucciderti, perciò... lo farò io!" disse il mago valmeo preparando un potentissimo Devastazione, che avrebbe sicuramente messo fine alla vita di Say'ri. I Pastori erano troppo lontani, e nessuno sarebbe arrivato in tempo per salvarla. Anche Say'ri, presa alla sprovvista, tentò un affondo, ma la magia del mago fece volare la sua spada lontana da lei. Ora era disarmata, e vulnerabile a qualunque attacco. Tutto l'esercito se ne accorse, ma troppo tardi, poichè Excellus stava per colpire.
Yen'fay la vide. Sua sorella, indifesa ed impaurita come da piccola. Gli sembrò di vederla da piccola, quando stava per essere picchiata da un bulletto per proteggere un cucciolo di drago. E sentì di nuovo il disperato bisogno di proteggerla.
"SAY'RI NO!" gridò mentre giusto in tempo spostava la sorella dalla traiettoria di Excellus, per finirci però lui. La magia lo colpì dritto al ventre. 
"... Tsk, idiota, tanto saresti morto comunque. Spero tu sia contento, addio!" disse con un sorriso maligno Excellus prima di sparire nel nulla.
"YEN'FAY!! PERCHE' LO HAI FATTO?!" gridò Say'ri con le prime lacrime che le rigavano il volto. Corse a sorreggere il fratello, che le ricadde addosso, colpito mortalmente dalla magia che stava iniziando ad avere effetto. "MARIBELLE! LISSA! LIBRA! MUOVETEVI!" gridò fra i singhiozzi mentre sdraiava delicatamente il fratello sulla pietra lavica. Maribelle, l'unica a cavallo, non ci pensò due volte e si lanciò in un galoppo sfrenato, dopo che Lissa e Libra balzarono a cavallo. In pochi secondi i guaritori furono vicino ai due fratelli. Impugnarono subito i bastoni cominciando a dire formule incomprensibili, che avevano ben poco effetto sulla ferita di Yen'fay, da dove sgorgava sangue innerito dalla magia. Say'ri era scossa dai singhiozzi e piangeva, bagnando il viso di Yen'fay di lacrime.
"Io... è tutta colpa mia! TU NON DOVEVI ESSERE COLPITO!" gridò sul petto del fratello mentre lui la circondava debolmente con le braccia.
"Say'ri... sei diventata... una donna forte... tua madre... sarebbe... fiera" disse Yen'fay con voce roca. Say'ri scoppiò in lacrime, mentre tutto l'esercito Yllissiano si faceva intorno ai due, tenendosi però ad una certa distanza per rispetto. Solo Alice, la stratega, e Lon'zu si avvicinarono.
"Guarirà?" chiese Latia, la stratega, ai guaritori, cercando di non farsi sentire da Say'ri.
"... No, la ferita è troppo profonda e la magia troppo potente. Ha i minuti contati" rispose Libra con aria cupa. Maribelle e Lissa guardavano Say'ri con gli occhi velati, dispiaciute per l'immenso dolore che stava provando.
"Yen'fay... non è vero che ti odio. E non è vero che sei un nemico per me. Io... ti voglio bene! Non puoi lasciarmi! NON LASCIARMI ORA!" gridò Say'ri abbracciando Yen'fay, oramai pallido e consapevole della sua imminente morte. Lui la abbracciò e dopo poco le prese il viso, costringendola a guardarlo negli occhi. I suoi erano rossi e sgorgavano le lacrime represse in molti anni.
"Say'ri... neanche io... ti odio... sei e sarai per sempre... mia... sorella. Ricorda... che anche io... ti voglio bene" disse baciandola delicatamente sulla fronte ed abbandonandosi al suo imminente destino.
"NO YEN'FAY NON LASCIARMI, NON ORA!!" singhiozzò Say'ri guardando Yen'fay e cercando sostegno nei guaritori. Ma i loro sguardi cupi erano di poco aiuto.
"Addio... mia cara sorella" disse Yen'fay prima di spirare fra le braccia della sorella. Il suo corpo divenne freddo, il suo viso scaldato solo dalle lacrime calde ma amare della sorella, che continuava a piangere ininterrottamente e a stringere il corpo senza vita del fratello. Anche alcuni nell'esercito si commossero nel vedere quella triste scena, ma si tennero a distanza. 
Say'ri l'aveva imparato col tempo. La guerra portava solo sciagure. E dopo ciò, era ancora più decisa ad uccidere uno per uno i valmei, per vendicare la morte di suo fratello. Restò per molto tempo a piangere sul suo cadavere. Nella sua mente riecheggiavano le sue ultime parole.
Addio... mia cara sorella


Angoletto dell'autrice:
Buhuhuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu, piango anche io che l'ho scritto!!!!! TTT-TTT
Ok, sto rovinando tutto. Tipico mio ^^" (-.-")
Ho voluto assolutamente scrivere questa OneShot sulla morte di Yen'fay, che secondo me è una delle morti più tragiche (Dopo quella di Emmeryn :'C ).
Ho cambiato però il finale tirando fuori Excellus, perchè: 1. mi sta veramente antipatico (e non ho ancora capito se è una femmina o un maschio... >->) 2. volevo rendere la cosa più tragica e scaricare la colpa su di lui =3=
Beh, spero vi sia piaciuta (e abbiate pianto come me TwT), ditemi se trovate errori o altro, comunque lasciatemi un commentino ;3
Ci zampettiamo in giro! :3 (torno a piangere ed essere consolata da Lon'zu)
SayakaLatia





 
  
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