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Autore: GoodTimes    06/01/2014    1 recensioni
Il grande muro azzurro si squarciò, più o meno come quando si strappa una tela, e una luce bianca, violenta, che veniva da oltre il cielo li investì con un bagliore accecante. I ragazzi sentirono sulla fronte i baci e la criniera del leone, poi.. zac! Eccoli tornati nella cameretta a casa di zia Alberta, a Cambridge.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edmund Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il grande muro azzurro si squarciò, più o meno come quando si strappa una tela, e una luce bianca, violenta, che veniva da oltre il cielo li investì con un bagliore accecante. I ragazzi sentirono sulla fronte i baci e la criniera del leone, poi.. zac! Eccoli tornati nella cameretta a casa di zia Alberta, a Cambridge.



Appoggiato al muro, di fronte alla poltrona in cui sedeva Edmund, c'era un grande armadio, ci aveva messo secoli per trovarne uno simile, uno che assomigliasse anche minimamente a quello di tanti anni prima.
Stava fissando proprio quell'armadio quando sua sorella Lucy uscì dalla cucina, il tempo aveva portato via il magnifico colore dei suoi capelli che, pian piano, stavano diventando bianchi.
-'Ed, smettila! non uscirà nessun centauro, nessun fauno o cavallo parlante da quell'armadio'.
Il fratello maggiore rimase in silenzio, aveva la febbre alta ormai da giorni e la testa gli pulsava forte.
Susan, Peter e Lucy avevano accettato ormai da anni il fatto che non sarebbero più tornati a Narnia ma per Edmund non era lo stesso.
Dopo la morte degli zii aveva insistito molto per avere il quadro che raffigurava il veliero di Narnia.
Lucy prese un panno pulito, lo bagnò con acqua fresca e lo posò sul suo viso caldo.
-'Non sarebbe il caso di spegnere il lampione in giardino?'
-'No'.
-'Edmund la devi smettere' gridò Lucy 'non servirà a riportarti indietro, devi accettare il fatto che ora la tua vita è qui!'
Il fretello si girò per guardarla, la testa gli stava scoppiando.
-' Non sai che cosa darei per indossare ancora una volta quell'armatura, per prendere in mano, anche solo per un secondo, la mia spada.
Non sai che cosa darei per poter cavalcare, ancora una volta, il mio cavallo.
Non sai che cosa darei per poter tornare a Cair Paravel, Lucy'.
Una lacrima scese dal viso della sorella.
-'Manca anche a me'.

Lucy andò di sopra, entrò nella stanza di Susan, si sedette sul letto e accarezzò dolcemente i suoi capelli bianchi.
-'Avanti, è ora di alzarsi'.
La sorella aprì gli occhi e le sorrise.
-'Vado a svegliare anche Peter' disse alzandosi.

-'Su dai, stare sdraiato tutto il giorno ti farà male' disse accendendo la luce nella stanza del fratello.
-'Come sta?' 
-'Non bene'.
Lucy stava aiutando Peter ad alzarsi quando sentì un forte rumore.
-'Edmund?' gridarono.
I tre scesero le scale il più velocemente possibile, Edmund stava dando dei forti pugni all'armadio.
-'So che siete li dentro, io vi sento, fatemi tornare!' urlò 'Avanti Aslan, fatti vedere, dove sei?' le lacrime gli bagnarono il viso. 'L'aria di Narnia mi farà stare meglio, guarirò!' tutto intorno a lui si muoveva. 
Edmund cadde attera e prima di chiudere gli occhi, con l'ultimo filo di voce che gli era rimasto, supplicò Aslan, ancora una volta, di farlo tornare.
-'Ti prego'.

Lucy gli asciugò la fronte bagnata, Susan andò in giardino, prese le margherite che crescevano intorno al lampione, rientrò in casa e le posò sul petto del fratello.
Peter, come le sorelle, aveva il viso ricoperto di lacrime.
Accarezzò i capelli del suo piccolo fratello.
-'In nome del grande bosco dell’Ovest, ecco Re Edmund, il giusto'.

  
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