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Autore: Helen21    06/01/2014    3 recensioni
Una realtà terribile si abbatte sui ragazzi. Il dolore è tanto e loro cercano in ogni modo di allontanare dai pensieri la triste realtà che un giorno Lucifero se ne andrà per sempre. A rassicurarli la consapevolezza che una stella come lui, non potrà che tornare a splendere nel cielo.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Celeste, Jeremy, Lucifero, Memorino, Samira
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Polvere di stelle

 

Ciao a tutti! Questa fanfiction è ispirata a quella di Luci28, "In partenza per il paradiso", ve lo dico e ammetto i miei limiti! Ma era un'idea talmente tenera e profonda che non poteva non colpirmi! Ho pensato di allungarla un po'. Grazie a Luci28 per l'idea (scusa, ma non so come ti chiami!) e a tutti coloro che leggeranno questa fanfiction. Bacioni!!!

 

 

Capitolo 1

 

-Passa la palla, Memorino, mi sto annoiando!- Jeremy incrociò le mani sul petto, con aria insofferente.

-Ma dacci un taglio! Lucifero, a te!- Lucifero lo fiancheggiò correndo, ma ben presto rimase indietro.

-Oh, Lucifero, che fai?! Non vorrai mica che la passi indietro, no?! Vieni avanti!-

Il ragazzo accelerò la corsa, i capelli corvini al vento, il volto sudato. Di nuovo rallentò e questa volta quasi si fermò. Memorino fermò il gioco e gli si avvicinò.

-Ehi, che cos'hai?...Sei pallido, non ti senti bene?-

-No, sto bene...mi sento solo un po' stanco...-

-Hai fatto colazione, no?- domandò ancora l'amico, mentre gli altri si avvicinavano. -Si, certo...-.

Lucifero intanto si sedette sul muretto a riposare.

-Ehi, capitano, che ti prende?- Jeremy lo guardava perplesso

-Dai, va tutto bene, adesso riprendo...- Detto ciò Lucifero si alzò, facendo segno agli amici di riprendere l'allenamento.

-Resta seduto un po', Lucifero...riprenderai quando ti sarai riposato...- Celeste gli aveva posato una mano sulla spalla. Il ragazzo annuì. -Va bene...-. I due si sorrisero, poi la ragazza tornò in porta.

L'allenamento riprese. Lucifero li guardava, ma lentamente la vista iniziò a sfocarglisi e sentì la testa farsi pesante.

-Ma che cavolo mi prende!?- pensò, poi chinò il capo in avanti, cercando di riprendersi.

-Lucifero, che fai? Stai male?!- Samira notandolo gli era corsa incontro ed ora anche i compagni li accerchiarono. -Allora, Lucifero?!-

-Non ho niente...mi gira solo un po' la testa...-.

Celeste gli si inginocchiò a fianco -Stenditi, Lucifero...Memorino, sollevagli le gambe...Va meglio così?-. Il ragazzo annuì, ma mentì, poiché la situazione non migliorava affatto. Tenne gli occhi chiusi. Aveva l'impressione che un macigno gli stesse premendo il torace. Ebbe l'impressione di non riuscire più a respirare bene. Provò a tossire, ma il peso si fece sempre più pressante.

-Lucifero! Lucifero, che ti prende?- Celeste parlava agitata -Memorino, dobbiamo chiamare qualcuno, sta male sul serio!-

Lucifero aprì appena gli occhi, poi sentì qualcosa inumidirgli il volto. Mentre rifletteva a cosa fosse dovuta quella sensazione. Celeste sussultò spaventata.

-Oddio! Ci vuole un fazzoletto...chi ha un fazzoletto?!-. Samira le porse un pacchetto e lei lo afferrò, -Grazie- le disse poi. Celeste ne posò uno sul volto di Lucifero, sotto il naso e il ragazzo aprendo gli occhi, vide la salvietta impregnarsi lentamente di rosso.

-Ragazzi, chiamo Crono!- Memorino afferrò il cellulare e si spostò di qualche passo.

I compagni annuirono concordi.

-Lucifero...- Celeste era china su di lui, -Lucifero, come ti senti? Ce la fai a metterti seduto?- la domanda suonò tesa e vibrò nell'aria per alcuni istanti, resa acuta dall'agitazione della voce della ragazza. Lui la guardò appena, poi iniziò a sollevarsi; Samira e Jeremy lo aiutarono tenendolo sotto le braccia. Celeste gli teneva ancora il fazzolettino: il sangue continuava a scorrere.

Lucifero sentiva sfinito, il corpo privo di energia e gli pareva di aver perso la capacità di pensiero. Si sentì vuoto, esausto.

In quel momento Memorino si riavvicinò. -Crono sta arrivando...Come sta?-

Samira posò una mano sulla fronte del capitano, poi la ritrasse. -Cielo! E' bollente!-

Lucifero rimase immobile, il sapore del sangue gli invase la bocca, così la aprì appena.

Samira si portò una mano alle labbra. Celeste si guardava i piedi, mentre Memorino sembrò cogliere la causa dello spavento di Samira. -Caspita! Ha la bocca piena di sangue...dobbiamo...- Memorino si zittì non sapendo come finire la frase. Tutti ora guardavano Lucifero spaventati e sconcertati, solo lui non aveva la forza di allarmarsi. Poi Celeste cercò di tamponarglielo con un fazzoletto pulito, ma non riuscì a fare molto.

Crono arrivò svelto. Parcheggiò l'auto appena fuori dal porto e si inoltrò verso il punto indicatogli da Memorino per telefono. Vedendoli allungò il passo.

Lucifero era ancora steso. La testa sulle gambe di Celeste. Samira era in piedi dietro di lui e carezzava la fronte al ragazzo. Jeremy e Memorino chiudevano il cerchio, di fronte al capitano.

-Eccomi qua, cos'è successo?- Crono li raggiunse col fiatone.

-Crono, finalmente!- Celeste sospirò sollevata vedendolo -Sta male! Non sappiamo cosa abbia, ha perso sangue...tanto...anche dalla bocca...e sembra che faccia fatica a respirare...prima si era seduto e pareva cosciente, ma poi non ce la faceva e l'abbiamo fatto stendere di nuovo...- Celeste tacque. -Ha la fronte che scotta...- aggiunse Samira, carezzando ancora l'amico, ora molto pallido.

-Santo cielo! Dobbiamo andare in pronto soccorso...Non possiamo fargli niente noi! Su, coraggio, aiutatemi ad alzarlo...-.

L'uomo afferrò Lucifero sotto le ascelle, appoggiandolo a sé. Jeremy e Memorino lo aiutarono, afferrandolo dall'altra parte. Alla fine Memorino si spostò e rimase Jeremy a reggere l'amico.

Il veicolo era a pochi passi, per cui lo raggiunsero abbastanza in fretta. Misero Lucifero seduto nei posti posteriori, Sorretto dalle ragazze e da Jeremy, che si sedette a fatica, facendo stringere Samira. Memorino si sedette a fianco a Crono. Partirono. Lucifero apriva gli occhi di tanto intanto, per poi richiuderli.

-Celeste...-sussurrò ad un tratto.

Tutti lo guardarono. Il ragazzo teneva stretta la compagna, lentamente iniziò a piangere, ma non aprì più bocca. Celeste guardò Samira allarmata, l'amica ricambiò lo sguardo con la stessa tensione.

 

La stanza dove portarono Lucifero, dopo averlo tenuto sotto esame per diverse ore era spaziosa. Un armadio azzurrino riempiva un angolo, mentre un piccolo tavolino separava il letto dalla finestra. I ragazzi erano seduti sulle poltroncine e guardavano l'amico preoccupati. Lucifero appariva addormentato. Un tubicino passante sotto il suo naso gli alimentava l'ossigeno, mentre da una sacca colavano lentamente goccioline trasparenti, direttamente in vena al ragazzo. Crono e la signorina Biftery, che nel frattempo li aveva raggiunti in ospedale, discutevano con i medici.

Celeste stringeva a la mano libera di Lucifero, che lui aveva debolmente sporto oltre il bordo del materasso.

Quando la porta si aprì ai ragazzi si fermò il sangue nelle vene. La signorina Biftery entrò con le lacrime agli occhi e si inginocchiò ai piedi del letto, carezzando angosciata la fronte del ragazzo. Crono entrò in silenzio. Aveva l'aria turbata. Anche i suoi occhi erano lucidi.

-Allora?- Memorino si fiondò da Crono, teso.

Gli altri li guardavano con eguale apprensione.

-Venite...usciamo un attimo...-

I ragazzi lo seguirono. Raggiunsero lo spiazzo esterno all'ospedale e lì si fermarono.

-Ascoltate...non voglio mentirvi...- Celeste lo guardava con gli occhi cerichi di disperazione. -E' grave...era malato da tempo, ma nessuno se n'era reso conto...forse avremmo dovuto fargli fare qualche controllo in più...- Crono scosse il capo con aria colpevole. -Crono, che cos'ha?- lo incalzò Memorino. -Si tratta di un caso di leucemia acuta...- le parole uscirono dalla bocca dell'uomo con uno sforzo immenso.

I ragazzi spalancarono gli occhi. Celeste scosse il capo scoppiando a piangere. Samira chinò lo sguardo raso terra, lasciando che le lacrime rigassero le guance anche a lei.

Memorino si morse il labbro cercando di controllarsi. Jeremy guardò Crono sconvolto.

-Che cosa gli faranno?- Celeste parlava sottovoce.

-Nulla...- Crono rispose debolmente.

-Ma come nulla?!- Samira alzò lo sguardo esterrefatta.

-Ve l'ho detto, è malato da troppo tempo...non c'è più niente da fare...- Sospirò l'uomo.

-Come non c'è più niente da fare?!- Celeste scuoteva il capo sconvolta.

-Le cure sono inutili...finirebbero per togliergli le forze e far velocizzare il decorso della malattia... Non c'è più niente da fare...-

-Ma possibile che non avesse avuto nessun sintomo prima d'ora?!- Samira appariva incredula.

-Può essere che ne abbia avuti e non abbia voluto parlarne...lo conosci...non è il tipo che si lamenta per cose del genere...-

-Da quanto tempo è malato?- Memorino parlava in un sussurro. Gli occhi ricolmi di lacrime apparivano più chiari alla luce del sole.

-Almeno tre mesi, dicono...-

-Tre mesi...- Memorino ripetette quelle due parole con estremo dolore.

-Quanto...quanto tempo...dovrebbe avere...ancora?- Jeremy aveva smesso di nascondere le lacrime e guardava Crono con angoscia.

-Non hanno fatto previsioni precise...ipotizzano quattro, cinque mesi...-

Celeste soffocò un singhiozzo. Per alcuni istanti rimasero in silenzio, poi Crono si avvicinò di nuovo al portone d'ingresso.

-Dai, torniamo dentro...-

Il gruppo lo seguì, mogio. Il dolore era nel cuore di ognuno.

  
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