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Autore: LadySweet    06/01/2014    3 recensioni
Ciao! =) Eccomi con un'altra storia su Berubara! =) Questa volta i nostri personaggi sono catapultati in un'epoca diversa. Siamo nel tardo medioevo in Inghilterra. Una ragazza sta scappando da casa. Un ragazzo ha una missione importante, e mille ostacoli da superare per portarla a termine. Primo fra tutti:lei.
Spero di avervi incuriosite! =) Si accettano naturalmente recensioni e critiche costruttive! =) Mi raccomando ditemi cosa ne pensate così so se continuare o meno! =) Grazie! =)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutte! =) Scusate l'attesa, ma tra il capodanno e la partenza ho perso la cognizione del tempo! =) Vi auguro un buon 2014 e una buona festa dell'epifania!! =) E ora senza indugio vi lascio al capitolo! =) Il punto di vista è di Oscar questa volta! =) Buona lettura! =)

Quando aprì gli occhi era mattina.
Sbattei le ciglia un paio di volte per abituarmi alla luce che entrava prepotente dalla finestra.
Una volta messo a fuoco mi guardai intorno, leggermente spaesata: non era la mia camera a palazzo, il che era già buono... ma non era nemmeno la stanza del castello di André, pessimo segno.
Poi mi ricordai.
Ero nel castello di quell'orribile persona. Ripensai alla lettera, al viaggio, al mio piano e al ricatto subito. Lui diceva che avrebbe mantenuto la parola data... ma con un tipo come lui, chi mi assicurava che stesse dicendo il vero?
Mi alzai e mi avvicinai alla finestra. L'aprì e feci entrare un po' del calore del sole, misera consolazione al freddo che provavo fuori e dentro il mio corpo.
Il mio pensiero andò subito ad André.
Chissà come stava.
Chissà come aveva preso il mio piano...
Chissà se sarebbe partito subito per venire a cercarmi...
Chissà quanto tempo ci sarebbe voluto.
E se non fosse arrivato in tempo?
Come avrei fatto a prendere tempo?
Mille domande e nessuna risposta.  “avresti dovuto far leggere la lettera ad André nel momento in cui è arrivata, a quest'ora non ti troveresti in questa situazione!!” disse la mia mente sempre più sprezzante.
Ma da un lato aveva ragione. Se ne avessi parlato con lui avremmo di sicuro organizzato un piano per salvare sia me che i miei amici... Già, Axel e Victor. Mi chiesi dove potessero essere, se stavano bene...

-MALEDIZIONE!!!! - urlai battendo i pugni sul davanzale della finestra.
Sentì subito una sensazione di intorpidimento, e poi un dolore acuto alle mani.
Ma ciò che faceva davvero male era quella situazione assurda nel suo complesso!
Dopo pochi istanti sentì bussare alla porta.
-Chi è?
-Sono io mia cara. - la sua voce fece nascere una sensazione disgustosa dentro il mio stomaco. Aprì la porta ma non mi voltai. - Avete riposato bene?
-Ho dormito.
-Volete la colazione?
A mio malincuore dovetti accettare. Dopo tutto avevo lo stomaco vuoto dal giorno precedente.
-Si grazie.
-Molto bene. - Si girò e batté le mani due volte. Dopo nemmeno un secondo due domestiche arrivarono con due vassoi pieni di cibo che poggiarono sul letto.
-Queste sono le vostre serve personali mia cara, si prenderanno cura di voi. Mi auguro che la colazione sia di vostro gradimento. Ci rivedremo nella sala grande per l'ora di pranzo. - e così dicendo richiuse la porta alle sue spalle, andandosene.
Diedi una occhiata alle due signore che stavano ferme immobili accanto alla porta.
Avevano la tipica aria spenta, triste e rassegnata di chi sa che la pena da scontare è ancora molto lunga.
Mi sedetti sul letto e notando la quantità enorme di roba, constati che da sola non lo avrei mai finito. Così feci cenno alle due di avvicinarsi.
-Sentite, da sola non riuscirò mai a finire tutte queste cose, perché non mi aiutate?
Le due sgranarono gli occhi e poi si guardarono a vicenda.
-Non possiamo Mylady... - disse la prima.
-Oh, avanti, non lo saprà nessuno, e voi avete molto più bisogno di me di mangiare. A voi servono energie per lavorare qui dentro tutta la giornata!! Avanti, servitevi e non fare complimenti!! - dissi loro sorridendo e facendo l'occhiolino. A quel punto sorrisero anche loro e sedendosi sul letto con me, consumammo insieme quell'abbondante colazione. Basto a riempire tutte e tre.
Dopo aver mangiato chiesi loro dell'acqua per fare un bagno e fui accontentata.
Si presero cura di me, e i miei nervi per un po' si rilassarono.
Optai per una comoda treccia e un abito semplice nero.
Quando fu mezzodì e le campana fecero i loro inquietanti rintocchi, le due simpatiche signore annunciarono che il padrone mi attendeva di sotto per il pranzo.
Decisi che sarei stata fredda e impassibile. Avrei consumato in fretta il mio pasto e mi sarei ritirata nella mia stanza.
Così raccolsi il coraggio e l'orgoglio e scesi al piano di sotto dove la tavola era già imbandita e lui era già seduto. Vedendomi arrivare si alzò e mi venne incontro.
-Siete incantevole mia cara – disse con quel suo ghigno maledetto stampato sul viso, mentre cercava di prendermi la mano, ma io fui più veloce. La ritrassi prima che potesse avvicinasi, lo scansai e andai a sedermi dalla parte opposta della tavola.
Lui rimase fermo qualche secondo, poi tornò ad occupare il suo posto.
-Prego, servitevi pure quanto volete! Dopo tutto questa sarà la vostra casa tra qualche giorno...
Aveva lanciato una frecciatina. Tipico. Ma io non dissi nulla. Non lo degnai nemmeno di uno sguardo, facendo finta di non aver udito le sue parole. Da che mondo è mondo l'indifferenza è sempre stata un'arma molto tagliente.
Mangiai il minimo indispensabile, anche perché l'abbondante colazione riempiva ancora metà del mio stomaco. Una volta finito mi alzai dal tavolo e mi avviai a passo svelto verso la mia stanza, stando ben attenta a girare il più lontano possibile da lui.
Appena mi chiusi la porta alle spalle, diedi un giro di chiave per stare sul sicuro. Avevo già dato disposizione alle due donne di non disturbarmi a meno che non fossi stata io a chiamare.
A quel punto sciolsi i capelli e iniziai a pettinarli con la mia spazzola.
Finito ciò mi avviai verso la finestra e qualcosa attirò la mia attenzione.
Scorsi una figura incappucciata muoversi furtiva nel giardino.
In quel momento una strana sensazione fece capolino nel mio cuore.
Che sia lui?
Un fremito di frenesia mi percosse.
Forse c'era speranza!
Quando tornai a guardare dalla finestra però la figura era sparita. Diedi qualche altre occhiata, ma niente... era scomparso. Speri con tutto il cuore che non fosse stato preso dalle guardie di pattuglia. Corsi alla porta, tolsi il giro di chiave, l'aprì e tesi l'orecchio. Rimasi in ascolto, ma non c'erano rumori strani che potessero darmi indizi se stava effettivamente succedendo qualcosa. Cosi un po' delusa richiusi piano la porta e andai a sedermi sulla sedia a dondolo accanto alla finestra...
Uno strano battito alla mia porta mi destò di soprassalto. Aprì gli occhi e vidi che fuori il sole stava tramontando: quand'è che mi ero addormentata??
Un altro colpo alla porta mi riportò con la mente alla realtà.
Mi alzai e andai ad aprire la porta: era la figura incappucciata!
Entrò e chiuse subito la porta con tre mandate di chiave.
Poi mi guardò e si tolse il mantello rivelando la sua identità senza dire una sola parola.
Jason?!?!?!?!
Che diavolo ci faceva lui li???
C'era qualcosa che non andava....
-Mia signora sono lieto di vedere che state bene. - disse accennando un sorriso.
-Jason? Che ci fate voi qui?
-Mi manda André. Sarebbe venuto lui a salvarvi ma siamo tutti vittime di un complotto e abbiamo dovuto agire di nascosto... è una storia lunga che avrò tempo di raccontarvi strada facendo mentre torniamo a palazzo, ma ora dobbiamo muoverci. Devo portarvi via da qui!
-Grazie Jason!
-Aspettate a ringraziarmi finché non saremo al sicuro al castello! -
Detto questo mi diede un mantello nero e grande come il suo, in cui mi avvolsi, dopo aver preso la mia sacca. Passammo per le vie della servitù silenziosi come gatti, e poi arrivati nel giardino corremmo più veloci del vento fino ad un uscita nascosta tra le siepi che contornavano il palazzo.
Dopo qualche altro minuto di cammino svelto dentro la foresta, finalmente vidi due cavalli.
Ormai ero senza fiato, e le non sentivo più le gambe.
Dovetti farmi aiutare da Jason per salire a cavallo, ma alla fine partimmo.
Mentre ci allontanavamo a tutta velocità da quel posto maledetto sentimmo dei boati provenire dal castello.
Immaginai che fossero dovuti alla collera di Smith che aveva scoperto la mia fuga!
E se si fosse rimangiato la parola e avesse fatto del male alle persone a cui tenevo??
Rivolsi il mio dubbio al mio accompagnatore.
-State tranquilla mia signora, André ha già provveduto a mettere tutti in salvo, compresa la simpatica coppia che vi ha
accudita durante l'inverno.

-E che mi dite dei miei amici scomparsi?
-Un gruppo dei nostri migliori uomini è partito questa mattina per salvarli. Non preoccupatevi!
-Dove stiamo andando esattamente?
-Nella dimora secondaria del padrone, con le donne, i bambini e gli anziani. Ho l'ordine di portarvi al sicuro! - A quelle parole fermai il cavallo. - Che succede?
-Succede che o mi porti da André, o torno indietro!!
-Ma, Mylady... mi è stato ordinato di tenervi al sicuro!
-Non mi interessa! Questa faccenda riguarda me quanto lui, ho tutto il diritto di combattere!!
-Ma... ma... cosa dirà...
-Non preoccuparti! Ci penserò io a spiegargli ogni cosa, tu portami da lui!
-Va bene, ma c'è una cosa che dovete sapere...
-Di che si tratta?
-Abbiamo buone ragioni di credere che Smith e vostro padre siano alleati e che in questo momento stiano dichiarando guerra al regno di André per distruggerlo. Pensavano che sapendovi al palazzo con lui André sarebbe partito per salvarvi lasciando il castello incustodito. Ecco perché sono venuto io. Per permettere al re di restare al castello e guidare le sue truppe in difesa del regno! Per cui quando arriveremo troveremo sicuramente una battaglia in corso. Siete ancora sicura di voler andare da lui?
-Lo sono, ora più che mai!
-Bene allora, andiamo!
E detto questo spronammo i cavalli e partimmo alla volta del castello.
Non sapevo quello che avrei trovato.
La mia unica preoccupazione era arrivare in tempo per combattere al fianco dell'uomo che amavo per la nostra libertà e il nostro amore!
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Bene, come avete capito, stiamo arrivando alle battute finali. =) Capitolo abbastanza tranquillo, una fuga facile facile... anche perché il peggio deve ancora arrivare, ma non vi svelo nulla! =) Spero comunque che vi sia piaciuto! =) Alla prossima!! =)

   
 
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