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Autore: Pi_esse    06/01/2014    3 recensioni
Ero una liceale innamorata di un mio compagno di classe.
Non so bene cosa volessi ottenere visto che Kyle era fidanzato a quel tempo... come quando ti tuffi in mare pur sapendo di non essere capace di nuotare. Poco mi importava in quel momento, seguivo gli impulsi come facevo sempre. Forse avrei dovuto dar retta per una volta al cervello, sempre premettendo che ne avessi uno. Dopo quel giorno credetti di no.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Jodie e Kyle.
Questi due nomi sono stati creati per essere messi vicini.
Ero una liceale innamorata di un mio compagno di classe. Un giorno riuscii ad avere un "appuntamento" con lui. Direi più un incontro per studiare a casa sua. Un gruppo formato solo da noi due.
Non so bene cosa volessi ottenere visto che Kyle era fidanzato a quel tempo... come quando ti tuffi in mare pur sapendo di non essere capace di nuotare. Poco mi importava in quel momento, seguivo gli impulsi come facevo sempre. Forse avrei dovuto dar retta per una volta al cervello, sempre premettendo che ne avessi uno. Dopo quel giorno credetti di no.

Quando svoltato l'angolo non vidi Kyle nel punto d'incontro stabilito, il mio cuore perse un battito. Il sedile della macchina sulla quale ero seduta sembrava divorarmi durante l'immensa attesa e, la cintura mi soffocava.
"Ti ha dato buca!" disse mia madre vicino a me. Grazie mille per il tuo sostegno Lia, sei sempre così rassicurante.
"Non è vero!" ribadii "Sono sicura che verrà. Un po' di ritardo non uccide nessuno".
Altrochè invece...
Poco dopo però lo vidi arrivare in sella al suo motorino. I miei occhi si accesero. Scesi dalla macchina senza nemmeno salutare mia madre e corsi da lui.
Kyle mi sorrise e mi porse un casco: mi vennero le vertigini. Salii dietro di lui e partimmo.

Non ci potevo credere! Ero con il ragazzo dei miei sogni in viaggio per andare a casa sua!
"Vedi di approfittarne cara, abbraccialo mentre siete in motorino. Lo farai passare per un semplice 'Mi sto solo arreggendo per non cadere, vai così veloce!'" mi ritornarono alla mente le parole della mia migliore amica Elaisa, che mi dava consigli per avvicinarmi di più a Kyle.
Ma come fare? Che vergogna che avevo.
Improvvisamente per sbaglio, non riuscì ad evitare una buca sulla strada.
Era come se l'occasione giusta per agire mi fosse piombata dal cielo. Mi aggrappai a lui.
"Scusa, non l'avevo vista" si scusò il ragazzo "Tutto bene?".
"Sì, tranquillo".

Cinque minuti dopo giungemmo davanti ad un maestoso cancello che si aprì immediatamente. Parcheggiammo il veicolo nel viale sterrato all'interno accanto al giardino.
"Siete arrivati!" ci accolse quella che doveva essere la madre di Kyle: una donna a mio parere molto bella e giovane.
"Mamma questa è Jodie. Jodie, lei è Sharlene, mia madre" ci presentò lui.
La signora mi porse una mano "E così tu saresti la famosa Jodie? Benvenuta a casa nostra"
La famosa Jodie? Vuol dire che Kyle aveva già parlato di me a sua madre?
"Grazie per l'ospitalità" risposi arrossendo.
Entrammo in casa e ci dirigemmo in cucina dove avremmo dovuto studiare.
"Vado a prendere il libro di fisica" sparì al piano di sopra il ragazzo.
"Allora Jodie... Come va Kyle a scuola?" mi chiese Sharlene una volta rimaste sole.
"Siamo una ventina di donne in classe, si comanda bene" scherzai. Lei rise. Un punto a mio favore, yeah!
Una volta tornato Kyle ci misimo sotto con lo studio. Il telefono di Kyle suonò molte volte. Forse dei messaggi dalla sua ragazza.
Puttana.
All'ennesimo squillo si scusò con me "Mi spiace, è Kendra. Dice che dopo farà un salto a casa mia. Comunque adesso metto il telefono in silenzioso".
La sua ragazza sarebbe venuta a casa sua in mia presenza?!
"Forse non è il caso..." dissi flebilmente "Non fraintendermi, ma abbiamo molto da fare prima del compito di domani. E poi cosa direbbe della mia presenza in casa tua? Potrebbe arrabbiarsi..."
"Tranquilla abbiamo quasi finito. E poi lei sa che tu sei qui oggi. Non è per niente arrabbiata, anzi dice che vorrebbe fare la tua conoscenza" mi rispose Kyle.
Gli uomini. Che creature ingenui.
Poco dopo facemmo una pausa dato che eravamo a buon punto con il programma. Kyle ne approfittò per mostrarmi le sue tartarughe.
"Tieni!" me ne avvicinò una.
"Forse non è il caso, ho un po' paura" mi ritrassi.
"Tranquilla, Jackie non farebbe del male ad una mosca. Aspetta ti aiuto io". Delicatamente posò l'animale fra le mie braccia "Guarda, si tiene così...".
In fondo non era poi così male. Jackie sembrava davvero a suo agio fra le mie braccia.
Il telefono di Kyle vibrò dentro la sua tasca. Di sicuro sarà stata Kendra che diceva che sarebbe arrivata da un momento all'altro.
"Oh che peccato, Kendra non riesce a venire. Gli si è rotto il motorino. Ha detto che le dispiace molto per non aver potuto fare la tua conoscenza"
"Tranquillo, sarà per un'altra volta" gli sorrisi. O meglio cercai di emulare un sorriso quanto più possibile vero.

"Hai visto la sua camera?" mi chiese curiosa Flord una mia compagna di classe il giorno dopo a scuola, durante l'ora di ginnastica.
"No" le risposi "abbiamo studiato in cucina".
"Si come no. Era comodo il suo letto?" mi sorrise maliziosamente lei.
"Dai!" cominciai a ridere.
Durante la corsa Thomas, un mio compagno di classe molto in confidenza con Kyle, ed io facemmo due chiacchere.
"Allora com'è andata?" mi chiese.
"Benissimo! Ti ha per caso detto qualcosa?"
"No niente di che... Però mi ha detto che è la giornata è stata piacevole"
"Menomale!" pensai fra me e me.
"Non vorrei rovinare il tuo dolce momento di gloria Jodie ma..." si fece serio di colpo Thomas "Stai attenta".
Non riuscivo a capire: "Attenta a cosa?"
"Kyle fa' discorsi un po' strani ultimamente..."
"Sono confusa, non riesco a cap-".
La professoressa ci richiamò e per punizione ci fece fare cinque giri in più del campo.

Ci misi un'eternità in confronto a Thomas che se ne era già andato: fortunatamente era l'ultima ora. Quando uscii dallo spogliatoio appena cambiata mi accorsi che non c'era più nessuno nel corridoio ne' in palestra. O almeno, così credevo.
"Lumacona!" mi colse qualcuno alla sprovvista: era Kyle.
"Che spavento!" chiusi la porta dello spogliatoio femminile dietro di me "Che ci fai ancora qui?"
"Ieri dopo che te ne sei andata è venuta Kendra da me. Era molto arrabbiata" mi parlava a testa bassa.
"Mi spiace molto!" gli misi una mano sulla spalla "Se vuoi posso parlarle io. Le assicurerò ce fra me e te non c'è niente e vedrai che starà più tranquilla".
Di colpo mi spinse contro la porta chiusa dietro di me.
"Ah!" mi lasciai scappare un gemito di dolore.
"Pensi che io sia cieco?" si avvicinò al mio orecchio "Pensi che per tutto questo tempo io non mi sia accorto di niente?" cominciò ad accarezzarmi i capelli.
"P-perchè fai questo?" balbettai. Cosa stava succedendo?
"Perchè è te che voglio!".
Kyle prese a baciarmi con foga, tenendomi incollata alla porta ed impedendomi qualsiasi movimento.
Cosa significava tutto ciò? Stavo forse sognando? Era quello forse il motivo per cui Thomas mi aveva detto di stare in guardia?
"Kyle no!" riuscii a respirare un attimo "Hai una ragazza!"
"Ma che mi importa? E' una mocciosa che ha paura persino se le tocco il seno. Se si può chiamare così... Questi sono gli svantaggi di stare con una ragazza più piccola" mi rispose per poi riprendere da dove era stato interrotto.
Kyle, maledetto doppiogiochista! Avrei dovuto saperlo!
Avevo voglia di prenderti a calci come avevi fatto tu con il mio cuore! Se davvero eri a conoscenza dei miei sentimenti e ricambiavi, perchè non ti sei mai fidanzato con me? No... Quello che provavo io era un sentimento d'amore puro e sincero. Lui voleva solo quello.
Mi baciava senza amore, voleva di più. Voleva il sesso.
L'odio ed il dolore crescevano dentro di me insieme fino a fuoriuscire dagli occhi e tramutarsi in lacrime. Ero stata un'illusa. Mi meritavo tutto ciò in findo. Niente importava più. Gettai il buon senso e l'orgoglio il più lontano possibile da me. Cominciai a non pensare più a niente, a non provare più uno straccio di sentimento e quel debole senso di responsabilità che mi era rimasto sparì con il resto, lasciandomi praticamente spoglia di tutto.

 
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